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Lui & Lei

La nuova collega di lavoro


di VALMONT24
11.01.2024    |    6.045    |    2 9.5
"Lei serra le labbra sul glande e si fa una fantastica bevuta di crema dolcissima..."
Sono sempre stato affascinato dalle tresche che si creano negli ambienti lavorativi perché eccitano la mia fantasia. Sfortunatamente nell’azienda in cui lavoro la direzione ha imposto la regola che non si possono avere relazioni fra colleghi. Siamo quasi un centinaio di persone e non sarebbe così infrequente trovare qualche bella collega che solletica i miei istinti primordiali. A onor del vero devo dire che, anche volendo, non c’é mai stata l’occasione giusta per una storiella piccante con qualche collega.

Ma da qualche mese nell’ufficio attiguo al mio è arrivata Antonella. Ha circa trent’anni, è sportiva, tipo mediterraneo, ed è alta poco meno di 1,70, con lunghi capelli neri sempre curati, labbra carnose e una terza piena di seno, Ha un bel culo alto e sodo. Indossa sempre dei tailleur che valorizzano le forme e scarpe con il tacco. Da quando è arrivata lei vado a lavorare con molto più entusiasmo, cercando di tenermi in forma e di curare il mio look lavorativo.
Antonella è una ragazza solare e simpatica come piace a me. Spesso la invito a prendere un caffè durante le pause, ma é piuttosto riservata e non ho ancora capito se sia fidanzata, sposata o addirittura libera.
A poco a poco, nonostante le restrizioni aziendali, comincio a corteggiarla, prima in modo discreto e poi sempre più esplicito. Fra noi due è cominciato un vero e proprio gioco della seduzione.
Lei mi provoca venendo al lavoro talvolta con la minigonna, altre volte con spacchi vertiginosi. Il suo profumo mi inebria. Ma non avevo ancora capito se lei vuole solo provocarmi o spingersi oltre. Di certo l’osservanza del regolamento aziendale frena parecchio entrambi.

Arriva la cena aziendale di Natale in uno di quei locali dove puoi fare serata. Qualche bottiglia di vino in più aiuta a sciogliere la lingua e a creare un’atmosfera quanto meno goliardica. Dopo la cena balliamo e cantiamo squarciagola e la “temperatura” tra noi sale. A un certo punto diversi di noi sono abbastanza su di giri e tra questi anche io e Antonella che é particolarmente sexy e provocante. A un certo punto mi viene voglia di sussurrarle in un orecchio che la lascerei volentieri senza respiro e che mi piacerebbe proseguire la notte con lei, noncurante del rischio che sto correndo. Lei mi potrebbe rovinare, personalmente e professionalmente. Il rischio é notevole per entrambi, ma per me molto di più, anche perché sono stato promosso da poco e ricopro una posizione di quadro dirigente.

Arrivano le due di notte e l'allegra brigata decide che ora di terminare la piacevole serata. Antonella con i suoi sguardi mi ha cotto a puntino, non riesco quasi a toglierle gli occhi di dosso e lei, ovviamente, ne é consapevole.
Mentre siamo al guardaroba a ritirare i giubboni, mi scappa la frase: “Ti devo avere! Cazzo, non ce la faccio più! Devo per forza entrarti dentro”. Lei mi guarda con il suo solito sorriso e mi dice “io vado via da sola per non dare nell’occhio, ma tra cinque minuti ti chiamo al cel.”.

L’adrenalina in corpo mi sale colpo alle stelle. Sta realizzandosi un sogno che cullo da un po’ di tempo, appartarmi con Antonella. Esco dal locale e vado nel piazzale a recuperare l’auto, rimanendo in trepida attesa di uno squillo. Passano cinque minuti, dieci e niente, nemmeno un messaggio. E così anche dopo un quarto d’ora, idem dopo 20 lunghissimi minuti. Sono ormai rassegnato che quella stronza mi abbia dato buca.
A quel punto accendo l’auto e mi avvio verso casa, imprecando. All’improvviso dopo mezz’ora mi chiama Antonella: “raggiungimi a casa mia, Via …….. 10, terzo piano”! Non mi sembra vero, dalle stelle alle stalle e ritorno in poco tempo. La serata finirà in gloria!

Antonella abita in un residence poco lontano dal locale in cui siamo stati. Salgo le scale in fretta e si spalanca la porta d’ingresso. Lei appare in tutto il suo splendore. Mi accoglie con un top nero e una minigonna dello stesso colore, tacchi alti ed autoreggenti, come avevo sognato più volte nel mio immaginario. Il mio cazzo si è già drizzato al massimo, anche se è ancora chiuso nei pantaloni.

“Benvenuto, accomodati. Scommetto che stessi già pensando male. Invece ho preferito venire a casa e farmi una doccia per rimettermi in ordine ed essere più accogliente per te”.
Andiamo in salotto e ci sediamo per assaporare un bicchiere di ottimo vino. Dopo un paio di sorsate non riesco a trattenermi e le ficco la lingua in bocca, accarezzandole i capelli. Poi a poco le mie mani si fanno strada lungo il suo corpo sinuoso. E’ la nostra prima volta insieme e sono eccitatissimo. Finalmente posso vivere quelle sensazioni che desidero da tempo. Lei ha pianificato tutto nei dettagli. Dietro quel viso solare e simpatico si nasconde un vero diavolo. Sta facendo di tutto per mettermi a mio agio.

Sappiamo entrambi che quella notte cambierà i nostri rapporti. A un certo punto le dico: “Sono consapevole che ci stiamo imbarcando in qualcosa di folle, ma, se usiamo il cervello lì fuori, qui dentro possiamo far tutto quello che vogliamo. Qui siamo io e te, fuori io sono il tuo dirigente e ti striglio, anche se non ce ne sarebbe motivo. E tu stai al gioco! Siamo d’accordo?” Lei annuisce e comincia a baciarmi con passione, mentre io le sfilo il top. Le sue dita scorrono sul mio petto e inizia a sbottonarmi i pantaloni. Antonella percepisce la dimensione e il calore del mio membro, già al massimo dell'erezione, mentre passa sopra la mano nell’abbassarmi i pantaloni.

“Ho sempre avuto la sensazione che fossi molto dotato, ma ora, finalmente, ho avuto la conferma ho voglia di accoglierti dentro di me”. Antonella è già un lago, ansiosa di sentire il mio cazzo dentro di lei. Nonostante la trepida attesa e la voglia di realizzare quel desiderio a lungo represso, che avrei voluto durasse per sempre, lei mi dice: “rilassati e lasciami fare”. Con una mano nei miei pantaloni inizia ad accarezzarmi il cazzo, sfiorandolo con le unghie.
Il mio cazzo è sempre più grosso e duro! Lei impugna la mia verga, le sue dita non riescono a cingerlo completamente, tanto é grosso.
La tocca e sento che anche lei è già bagnata. Finisce di spogliarmi e lo prende in bocca, caldo e duro. Si inginocchia davanti alle mie gambe, estrae la mia dotazione. La mia magnifica cappella è grossa e lucida. Inizia a leccarmelo piano, dalla punta alla base e io inizio a godere, abbandonandomi all’indietro ad occhi socchiusi per godermi quelle magiche sensazioni.

“Sì, brava, così! Sei magnifica! Dai: mi fa impazzire esser leccato”.
Lei molto lentamente prende il mio cazzo in bocca, dapprima solo la punta, poi, pian piano, quasi fin in fondo. La mia verga é enorme e, a mala pena, riesce ad ingoiarla tutta, ma ci tiene a farmi capire che ho a che fare con una troia davvero speciale, perché così lei vuole apparire in quel momento per me: la mia troia!
Tiene la verga a lungo infilata in bocca e io godo elogiando il suo magnifico pompino.
“Sì, bravissima! Cazzo, sei stupenda! ingoialo tutto che mi fa impazzire!”
Le mie parole la eccitano sempre di più, mentre la sua fica cola già di piacere! Continua a scivolare, su e giù, sul mio cazzo, mentre con una mano, adesso, mi accarezza le palle grosse, colme di crema pronta a traboccare. Lei intensifica la suzione, ha voglia di farmi sborrare, ma io cerco di resisterle. Capisco che ha una voglia pazza di bere il mio piacere di maschio.

“No, dai, così mi fai schizzare subito! Cazzo, sei tremenda! Mi fai sborrare! No! Cazzo, vengo”.
Lei serra le labbra sul glande e si fa una fantastica bevuta di crema dolcissima. Io sto impazzendo tra le sue labbra.
“Sei fantastica! Mi fa impazzire sborrare in bocca ad una donna”
Antonella viene con me! Ha un orgasmo e mugola a bocca piena. Me lo lecca e succhia facendolo restare bello duro.
A quel punto la alzo, la porto in camera da letto e la faccio distendere a cosce aperte. Le strappo via il perizoma e le infilo la mia lingua nella sua ostrica assurdamente piena di umori. La lecco in maniera divina fino a farle venire un nuovo repentino orgasmo.

“Sì, dai, sei meraviglioso! Oddio, mi fai già venire! Dai, che vengo! Sì, ora!”
Lei serra le cosce, imprigionando fra esse la mia testa, mentre la mia lingua prosegue a percorrere, in lungo e in largo, la sua fica. Una cosa sconvolgente!
Non l’avrei detto, ma lei se ne esce con questa frase: ”di cazzi ne ho presi ed anche tanti, ma sentirmi leccare così, non mi era mai capitato. Mi hai fatto godere da pazzi”.

Dopo poco la trascino verso di me e le impalo la mia verga maestosa fino a farle riempire l’anima. I nostri due corpi sono vertiginosamente avvinghiati, le afferro i seni, glieli strizzo, impasto provocandole un vulcano di sensazioni. Una cosa sconvolgente! Finisce un orgasmo suo e mio e ne inizia subito un altro. Si sta davvero concretizzando il nostro desiderio: una chiavata bellissima, senza fine!

Dopo aver goduto fino allo stremo lei si corica sul mio petto. L’accarezzo a lungo, ci guardiamo e sorridiamo uno a fianco all’altro. Io voglio avere il controllo della situazione, realizzare tutte le fantasie che ho ipotizzato negli ultimi mesi.
Lei mi sta consentendo cose che non ho mai fatto con altre prima. E così in una magnifica escalation Antonella si mette in ginocchi di fianco a me e mi volta le spalle. E’ l’invito più sconvolgente che mi aspetto da lei: mi sta offrendo il culo!

“Brava! Adesso ti sfondo il culo! L’ho talmente desiderato, che quasi non mi sembra vero! Questo tuo meraviglioso culetto mi ha sempre fatto impazzire, non sai quanto volte lo osservo in ufficio. E ora è qui, pronto davanti a me!”
Lei mi guarda e, con movenze da maliarda consumata, mi invita a goderselo.
“Sì, lo so che lo vuoi, porco! Ho notato quante volte ti sei eccitato ad immaginare di mettermelo nel culo! Sono certa che non hai mai goduto come questa notte, sfondamelo, fammi godere anche di culo!”

Da porco consumato, indugio un po', voglio che desideri ardentemente la mia verga eretta! Mi inginocchio dietro di lei, le afferro i seni, baciandole la nuca con tutta la passione possibile e provocandole ulteriori gemiti di piacere. Poi, allungo una mano davanti, in basso, fino ad arrivare alla sua ostrica titillandole il clitoride. La sento bagnatissima ad ogni mio tocco e, alla fine, lei mi implora: “Porco, scopami! Dai, mettilo dove vuoi, ma scopami! Ti voglio dentro!”

La sento bruciare dal desiderio e le infilo la mia grossa verga da dietro, nella fica, procurandole un fremito di piacere lungo tutto il corpo. Per un po' le stantuffo la vagina fradicia di umori e poi, dopo averlo inzuppato per bene, glielo appoggio allo sfintere. Lei, impaziente, spinge all’indietro, facendoselo penetrare completamente nel culo. A quel punto io entro e la dilato meravigliosamente. «Sì, così, porco, sfondami! Cazzo, come sei grosso e duro: mi fa impazzire sentirlo tutto dentro nel culo! Dai, ancora più a fondo!»

Le penetro il culo con due affondi molto decisi. Poi le afferro per i fianchi e la pompo come un folle. Il mio corpo, sbatte contro il suo, la sento devastata dal piacere che provavo. Ma a mia volta anch'io sono sconvolto: godo da matti a sfondare il culo. “Sei una gran troia rotta in culo! Cazzo è meraviglioso sfondarti il culo! Bellissimo! Te lo spacco tutto!” La pompo a lungo. Le porto di nuovo la mano sul clitoride e la masturbo, mentre la chiavo con impeto selvaggio. Antonella mi allunga la mano, portando le sue dita tra le mie, spingendole dentro di sè, implorandomi di non smettere.

“Sì, così, devastami tutta! Sei meraviglioso! Dai, che vengo ancora! Dai, fammi impazzire!»
Io non mi risparmio, le sto dando tutto me stesso e anche di più, mentre lei gode in un crescendo impressionante. Il mio cazzo, che sembra ancora più grosso, la dilata esageratamente, continuandola a scoparla con spinte poderose e profonde. Siamo entrambi all’apice del piacere. Il mio ritmo accelera ad ogni affondo, mentre lei mi viene incontro, spingendo il culo all'indietro, contro di lui.
Antonella grida, ogni volta che le tiro fuori il cazzo quasi del tutto, per poi sbatterlo di nuovo dentro, strappandole un grido di piacere ad ogni infilata. Continuo a scoparle il culo senza pietà, fino a sentire il mio membro pronto ad esplodere nel profondo del suo, ormai più che dilatato, culetto.

“Dai, sborrami dove vuoi, ma sappi che ne voglio parte anche in bocca! Ti prego, fammi bere ancora il tuo piacere”.
Sono alle ultime spinte sempre più vigorose, poi, con un grugnito da vero maiale, le riverso nel culo uno schizzo bollente di sperma. “Sì, così, dai sborrami in culo! E' bellissimo!”.
Un attimo dopo mi sfilo da lei, la faccio girare e le schizzo il resto del mio carico appiccicoso, su faccia e collo, ricoprendola tutta di sperma bollente. Famelica, mi divora le ultime gocce del mio dolce liquido, spalmandoselo sul tutto il corpo.

Con uno sguardo da maliarda, mi induce a leccarle la fica irrorata del mio sperma, poi mi prende a massaggiarmi il cazzo, ormai moscio, facendolo scorrere sulle sue tette, rese appiccicose dal suo piacere. Mi bacia e le rispondo con passione, limonando con lei che aveva ancora la bocca ricolma dei miei umori.
Soddisfatto, la guarda, esprimendo tutto il suo compiacimento.
“Sei una troia meravigliosa! Sei esattamente come avevo immaginato. Ribadisco quello che ti ho detto prima: in ufficio sarai oggetto di bei cazziatoni, ma, qui dentro, sarai tu a dominare, se mi vorrai ancora”.

Facciamo insieme una vigorosa doccia e ci lasciamo, consapevoli entrambi che é solo la nostra prima volta e che, di sicuro, ce ne saranno molte altre, in futuro. Nell'accompagnarmi alla porta, mi fa capire che ha apprezzato ogni minuto passato con me. Finalmente ho trovato la donna della mia vita e, se le cose continueranno così, per nessuna ragione al mondo, ma la lascerò sfuggire.
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