Lui & Lei
La mia vicina
di Soloavi
13.09.2022 |
212 |
5
"Inutile dire che da quel giorno i nostri incontri si fecero più frequenti e piccanti..."
Avete presente quando una cosa o una persona ti è sotto gli occhi da sempre ma quasi non ti accorgi che esiste? Almeno fino al momento in cui un movimento, un rumore,una coincidenza o altro cambiano la prospettiva delle cose e l'ignorato diventa luminoso. Con Adriana è stato proprio così. Si,perche' le sue mani,i suoi occhi,i suoi meravigliosi vestiti che esaltano, senza coprirle troppo, due poppe spettacolari, ho iniziato a notarli dopo quasi vent'anni di conoscenza.Facciamo un passo indietro. Dopo aver comprato l'appartamento,all'ultimo piano,io e mia moglie ci trasferiamo in questo piccolo condominio composto da una dozzina di abitazioni. Adriana abitava sotto di noi,assieme a suo marito e alle due figlie. I rapporti sono sempre stati cordiali ma senza esagerare con la confidenza. Ci si salutava,due chiacchiere in giardino ogni tanto,qualche riunione di condominio e nulla più. Col passare del tempo la sua situazione è cambiata,con le figlie che si sono sposate e il marito che le crea innumerevoli problemi con la sua depressione: insomma non il massimo per una donna che ha superato da poco i 60 anni. Infatti,negli ultimi mesi, sono state parecchie le volte che ha bussato a casa nostra perché le mancava qualcosa o aveva degli inconvenienti con qualche piccolo elettrodomestico...Finché non arrivò quel (benedetto) giorno...Era un sabato mattina d'estate ed ero solo in casa: il campanello suonò, andai ad aprire ed era lei. Rimasi impietrito per un secondo perché indossava una specie di kimono lungo fino al ginocchio e tutto faceva intuire che sotto non avesse nulla,visto la larghezza della stoffa che faceva intravvedere generosamente due tettone belle piene. Lei si accorse che il mio sguardo tendeva a cadere su quel ben di Dio e mi chiese subito,per tagliare l'imbarazzo che andava creandosi, se potevo prestarle l'apparecchio per i massaggi che ogni tanto le permettevo di usare quando la gamba le dava fastidio. Mi ringrazio', chiusi la porta non senza averle dato una bella sbirciata al culo. E lì decisi: devo provare a scoparmela!
Era una donna tra i 60 e i 65 anni, ben portati, capelli lunghi,mossi,mori. Più alta della media,non magrissima ma con qualche chiletto in più che la rendeva molto sinuosa. Soprattutto nel seno e nel culo, dov'era tutt'altro che scarsa...Sapevo che ogni domenica mattina andava a camminare sui colli qui vicino, una passeggiata di un paio d'ore, sempre dalle 10 alle 12. Decisi di scriverle un biglietto anonimo: " La vedo sempre mentre cammina alla domenica. Mi piacerebbe poterla conoscere e fare due chiacchiere senza impegno. Se vuole, domenica prossima la aspetterò vicino alla statua del cavallo,alle 9. Spero di vederla. Avrò una maglietta gialla e un cappellino bianco". Glielo misi,ben chiuso, nel tergicristallo dell'auto,quasi come fosse una multa.
La domenica aspettai in terrazzo e la vidi uscire di casa verso le 8.30: stava andando a conoscere il suo spasimante! Mi cambiai,dissi a mia moglie che andavo a fare una corsetta e alle 9.15 mi avvicinai alla statua del cavallo...Lei era lì! Era la prova che Adriana aveva ancora voglia di essere donna ma soprattutto desiderata! Quando le fui davanti,mi fermai salutando e chiedendole come mai era lì. "Aspetto un'amica per fare due passi assieme". "Allora vado,non vorrei disturbare.Ciao" le feci l'occhiolino e mi allontanai di corsa.
Ora mi serviva solo una scusa per poter restare solo con lei. Cosa che successe un pomeriggio due giorni dopo. Mia moglie era al lavoro e io avevo il turno di mattina. Verso le tre sentii bussare alla porta: era Adriana con una scatola di un cellulare in mano. "Ciao Stefano, hai qualche minuto da dedicarmi? Dovrei configurare il cellulare che ho comprato ma so già che non sarò in grado. Puoi aiutarmi?"
La feci accomodare,le preparai un caffè e le sistemai il telefono. Si alzò ringraziandomi. La osservai: aveva una gonna blu al ginocchio e una camicia bianca con l'ultimo bottone che chiedeva aiuto sotto la spinta di quel seno prepotente. Le chiesi di getto: "È arrivato,poi, il tuo amico domenica?" "La mia amica,vorrai dire." Ci guardammo negli occhi,le feci un mezzo sorriso...Si portò le mani sulle guance e un "Noooo, sei stato tu a lasciarmi il biglietto!" Non aveva finito la frase che le mie dita stavano sbottonandole la camicia..."Cosa fai? Sei pazzo? Se torna tua moglie? Io ho una certa età...dai,Stefano...fai il bravo..." Fu un attimo: la tirai a me. Eravamo a pochi centimetri e guardandola negli occhi tentai di baciarla. Lei non oppose resistenza,anzi la sua mano andò a posarsi sul mio pacco facendole uscire un mugugno di compiacimento. Le tolsi camicia,reggiseno e due tette incredibili fecero capolino...ovviamente non sode,vista l'età, ma piene e con due capezzoli duri che iniziai subito a succhiare. Le alzai la gonna e le sfilai le mutande,non proprio sexy...La feci sdraiare sul divano e iniziai a leccarla fra le cosce: era bagnatissima, eccitata da paura. Mi tolsi pantaloni e slip ed il mio cazzo duro uscì allo scoperto...Iniziai a pomparla e più la stantuffavo più lei urlava di piacere! "Finalmente, finalmente...erano anni che non avevo un cazzo tra le gambe!" Non durai tanto,dopo cinque minuti le sborrai nella figa e ci accasciammo,esausti,uno tra le braccia dell'altra. Inutile dire che da quel giorno i nostri incontri si fecero più frequenti e piccanti...ma questa è un'altra storia...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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