Lui & Lei
La mia coinquilina - capitolo 1
di ciccio_piccolo
06.08.2019 |
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"Dopo venti minuti che era partita, ricevo un suo messaggio, :”Scusami, ma mi sono dimenticato di svuotare il cesto, lo potresti fare per me? grazie ”
Le..."
Mi chiamo William, sono inglese e attualmente sono uno studente di un’università di nord d’Italia, per cui vivo in un appartamento vicino alla sede in cui si tengono le lezioni. Nonostante vivessi in una città straniera, mi sono ambientato molto bene, poichè frequento la palestra, e diversi giri di interesse, quindi devo dire che mi trovo molto bene, e ho avuto diverse storie, anche se nulla di serie e prolungato. Dicevo che andavo in palestra, anche se non sono un fissato, lo faccio solo per potermi permettere le abbuffate senza rischiare di ingrassare. Per non dover pagare tutto da solo l’affitto, ho due coinquilini, un ragazzo che si chiama Andrea e una ragazza che si chiama Elena.
La storia che vado a raccontarvi riguarda la ragazza, molto bella con il viso angelico, dei bei capelli ricci biondi lunghi fino alla spalla, occhi azzurri che emettono quel non sa che quando li fissi, ha inoltre una terza di seno, che una volta entrando in bagno da addormentato mi sono trovato davanti agli occhi, molto sodo con il capezzolo grosso come il mignolo di una ragazza circondato da un'aureola solo un pò più scura della pelle. Inoltre è una callipigia (per chi non sapesse, vuol dire: Attributo di Venere ‘dalle belle natiche'), il culo è della grandezza media e tondo, insomma, è una ragazza che ha in sé quello che molti ragazzi desiderano, e lei sapendolo, non si tira indietro nel mostrarsi, vestendosi con degli abbigliamenti attillati come leggins e la canottiera di mezza misura più piccola, oppure di magliette scollate senza reggiseno con una gonna super corta che appena si inchina in avanti, lascia tutto alla visione della persona dietro. Nonostante si mettesse in mostra, non è una troia, so cosa state pensando, si come no, una che si veste così non è una troia.
Lo dico perché frequentiamo lo stesso edificio per le lezioni, anche se non siamo dello stesso corso di laurea, andiamo a lezione insieme e torniamo insieme, mentre io uscivo per le serate, lei stava in casa a studiare o in videochiamata con il fidanzato che lavora nella città da cui proviene, parlandone con lei, so che stanno insieme da quando erano in quarto anno superiore.
Tutto ha iniziato con quell’incidente sexy in una notte di gennaio, quando l’ho vista nuda dentro la doccia, non me ne ero reso conto finché non mi urlato:”Esci di qua, non vedi che ci sono io?”, imbarazzato, ho chiesto scusa e sono uscito, tornando in camera mia, quando ho sentito che la porta della sua camera si era chiusa, ero uscito e sono andato in bagno per fare quello che dovevo, mentre facevo i miei bisogni, lo sguardo si era posato sul suo cesto delle cose da lavare, col il coperchio messo male, permettendomi di vedere il suo contenuto. Una canottiera nera con sopra un perizoma di pizzo bianco, mi avvicinai per vedere meglio, aveva una macchia giallognolo dove il tessuto era a contatto con la figa, deve essersi eccitata un sacco durante il giorno, lo ero anche io poiché il Andrea aveva portato in casa la ragazza e hanno scopato come dei ricci per due ore, tutto l’amplesso era udibile in casa. Causando in me e anche in Elena a vedere dalle sue mutandine. Era da un paio di giorni che non scopavo a causa degli esami, quindi decisi di masturbarmi e per non fare tutto da solo, presi quell’indumento dal cesto, e lo annuso mentre l’altra mano comincia a segare lungo il pene già tutto duro, chiusi gli occhi per il godimento, finché non sentii il bagno della porta si aprirsi, allora mi ero girato di scatto e avevo visto lei con in mano degli altri indumenti, me li ha lanciati addosso e se era tornata in camera sua. Una volta finito quello che facevo sborrando un sacco, misi tutto in ordine, e andai a dormire.
La mattina dopo quando ero uscito da camera mia, Elena era già pronta, la vidi chiudere la porta, mi sono preparato con calma, e sono andato a lezione. Durante la pausa l’ho vista alle macchinette del caffè, cercai a raggiungerla, ma quando mi ha visto arrivare, s’è andata senza ignorandomi.
Ha continuato a ignorarmi fino alla fine della sessione, quando è tornata a casa per passare 2 settimane di vacanze, mi ha salutato abbracciandomi e mi ha sussurrato all'orecchio: spero che ti sei fatto passare la tua passione per le mie mutandine.
Io: “scusa per quella notte, non succederà più”
Lei mi ha guardato con lo sguardo severo, e se ne va.
Dopo venti minuti che era partita, ricevo un suo messaggio, :”Scusami, ma mi sono dimenticato di svuotare il cesto, lo potresti fare per me? grazie ”
Le risposi:”Ok, ma vedi che non mi aiuti?”
Ricevetti la risposta dopo due secondi: “Questa volta ti dò il permesso di toccare le mie mutandine”.
La mattina stavo per fare il bucato per Elena, quando ho preso in mano la sua mutandina, e l’ho annusato, “Che buon odore”, ho messo tutto in lavatrice, le ho mandato un messaggio:”Che bell’odore che hai”, dopo mezz’ora, mi ha risposto:”Pervertito, ti sistemo quando torno”
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