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Lui & Lei

La fontana (prima parte)


di NicholasEnriqueFicus
15.12.2024    |    192    |    0 9.0
"Ettore, hai un frigo che urla vendetta, poi lo dovrai tenere pulito..."


Mi chiamo Ettore, sono un uomo di quarantacinque anni e ti racconterò una storia di sesso.

Conosco di vista Marika da quando era una ragazzina, è stata una promessa dello sci nordico nazionale: alta, fisico asciutto, sedere alto. Il viso angelico con gli occhioni grandi, marroni; i capelli castani lunghi e lisci. La costante attività fisica ad alto livello indubbiamente l'ha premiata.

Io mi occupo sostanzialmente di fitness, durante la stagione invernale sono maestro di sci alpino, tutto l'anno lavoro come istruttore in una palestra o in qualità di personal trainer in forma privata. Saltuariamente come assistente bagnanti presso una piscina locale.

Marika ha dato l'infanzia e l'adolescenza per lo sci di fondo che è stato decisamente impegnativo non solo dal punto di vista fisico per lei ma anche economico per i genitori ( materiali, spostamenti, hotel.. ) così, valutando un paio di stagioni poco brillanti per i risultati ottenuti, assieme a loro ha deciso di smettere e dedicarsi esclusivamente allo studio, è iscritta a Medicina all’università.

L'ho rivista qualche anno fa mentre d'estate prestavo assistenza presso la piscina, è venuta ad accompagnare un gruppo di bambini di un centro estivo, non le avevo mai rivolto la parola prima ma mi è venuto spontaneo salutarla e lei ha ricambiato. Quel giorno faceva un caldo torrido, lo ricordo benissimo: l'umidità della piscina chiusa non aiutava e stavo boccheggiando malgrado i finestroni aperti per far circolare un po' di aria.

Ero sul cambio turno e avevo pensato di buttarmi in acqua a fare un po' di vasche per refrigerarmi, ne avrei tratto sollievo. I bambini che accompagnava erano già dentro la vasca piccola al fresco, assieme a lei ed un'altra ragazza che li assisteva, mentre io stavo dando le consegne al collega e mi accingevo ad andare a cambiarmi per poi nuotare nell'altra vasca. Stavo per uscire dalla sala quando mi sono sentito chiamare, proprio da Marika :" Hey Ettore!! Vogliamo fare una partita a pallanuoto con i ragazzi, glielo avevamo promesso la volta scorsa ma oggi siamo dispari, vieni a giocare con noi?" Non mi aspettavo una simile richiesta ma trattandosi di bambini che vogliono divertirsi non si può dire no e non mi sono tirato indietro, del resto avrei comunque tratto sollievo dall'acqua fresca. Con due belle fighe di vent'anni anni poi.. Farò invidia al collega, ho spiritosamente pensato senza alcun secondo fine. " Certo Marika, accetto volentieri. Vado a mettere il costume ed arrivo, intanto fate le squadre, io gioco contro di te eh!" Ne è seguita una risata comune.

Mi accingo a scendere in acqua, è molto umido ed entro piano, prima le gambe, poi da seduto al bordo mi bagno con degli schizzi il corpo con lo sguardo basso verso l'acqua, non faccio in tempo ad accorgermene che Marika di fronte a me, con una tavoletta gialla e ridendo come una pazza, solleva un muro di acqua che mi si abbatte addosso. Oddio questa è svalvolata, ho pensato.. Che azzardo di confidenza è mai questo, siamo del paese d'accordo ma abbiamo una bella differenza di età, apparteniamo a due generazioni lontane e diverse, non ci siamo nemmeno mai parlati prima di oggi. Debbo dire che questo gesto mi ha messo un momento in imbarazzo. Faccio buon viso a questo gioco, rido anche io ed entro in acqua, chiedo i nomi ai ragazzini della mia squadra e inizia la partita, come d'accordo siamo in squadre opposte. L'acqua per i bambini è un po' alta, diversi di loro devono stare sulle punte dei piedi e hanno difficoltà a lanciare lontano la palla, la partita si trasforma in poco tempo in un accanimento fisico a chi detiene la sfera, una marcatura a uomo. La palla arriva un paio di volte a me e Marika coglie l'occasione per avvicinarsi, sto lottando (come si fa con i bambini, con degli AAAHH .. GRRRR) con due ragazzini per il possesso ed arriva lei da dietro: mi si tuffa addosso sulle spalle e passa le mani sulla parte superiore del mio corpo; in mezzo agli schizzi tocca le spalle voluminose, passa lentamente assaporando al tatto il palmo destro sul mio pettorale. Mi divincolo prima che qualcuno possa accorgersi di qualcosa, nel centro io ci lavoro, non posso permettermi stupidaggini e ho accettato l'invito per accontentare solamente i ragazzi, senza alcun fine diverso. Lei sguscia davanti a me, la guardo senza dire niente con un'occhiata decisa e uno scatto della testa verso l'alto del senso " Cosa fai.. !?" Mi risponde con una risata e facendomi l'occhiolino. Penso, questa è fulminata, devo togliermi da questa situazione prima che degeneri. Guardo il collega che ha visto la scena e capisce al volo, non serve parlare. Lascia passare tre minuti e mi chiama: " Ettoree.. Sono arrivati i prodotti chimici, puoi vedere tu con il corriere per favore che di là non c'è nessuno? Io devo guardare la vasca." Bravo Carlo, ti devo una birra!

"Ragazzi purtroppo devo andare, mi dispiace Marika, ho del lavoro straordinario. Buona partita!"

C'è un incrocio di sguardi, lei mi fa capire che non finirà lì. Io faccio finta di niente, è giovane, ha quasi quindici anni meno di me. Questa si innamora, no no, alla larga.

Non ci siamo più visti di persona per diversi anni, le rare volte che ci siamo incrociati in paese, un ciao con la mano dall'auto, niente di più. Io sempre impegnato, lei all'università a Padova. Ogni volta però io pensavo alla situazione della piscina e col senno di poi anche lei non la aveva certo dimenticata.

Ho un collega di lavoro, maestro di sci. Ha alle spalle un matrimonio finito male: è arrivato a casa una sera ma nel letto con sua moglie c'era uno che proprio non assomigliava a lui. Colpa sua, è rientrato prima del previsto! E' estate, ha organizzato una festa in giardino, mi invita e ci vado volentieri, non lo vedo dalla stagione invernale, ha bisogno di compagnia e faremo festa così si svaga e mette la testa altrove per una serata all’insegna dell’allegria.

Arrivo.. Bottiglia di prosecco appena tolta dal mio frigo, consegno al padrone di casa assieme al cellulare ingombrante che non so dove tenere dicendogli :" Mettilo sopra la credenza così prima di andare non ti disturberò e lo prenderò da solo". Mi guardo attorno eee... Sbongg..Il mento pesantissimo mi cade verso il basso e automaticamente mi si spalanca la bocca.

Hey tu che stai leggendo.. Hai capito chi c'è alla serata vero?

Marika.. Cosa ci fa qua? Ufff.. Vabbè è vero, hanno la stessa età e sono amici, faccio finta di niente.

Conosco più o meno tutti tranne un ragazzo che non ho mai visto prima.

"Stappa la bottiglia che diventa caldo!" Suggerisco al mio amico. Nel frattempo faccio lo gnorri e guardo in giro :" Hai organizzato una festa con bella gente, bravo!" E continuo: " Chi è quel ragazzo là che non lo conosco?" Lui risponde:" E' il boy friend di Marika, studiano assieme all'uni". " Aah bene, mi pareva di non averlo mai visto, se mi avessi detto che era del paese e non lo avessi riconosciuto significherebbe che sto decisamente invecchiando ahahaha !!" Nel frattempo dentro il mio cervello appariva la scritta lampeggiante a lampadine tonde e colorate: " SEI SALVO!"

Mi dirigo in giardino con il flute di prosecco tra le dita, saluto tutti, Marika si dirige verso di me attraversando il prato, ondeggia leggermente i fianchi, passo felpato da gatta un piede davanti all'altro, scalza. Indossa un tubino giallo, abbronzata, fisicone, sorride e guardandomi dal basso in alto mi sussurra a bruciapelo: "Mi piaci e ti avrò, stronzo!"

La scritta si spegne all'improvviso. Oh porca vacca.. Ma a questa in anni.. Non è passata??

Sorrido a denti stretti.. " Ehmm .. Marika, vieni ti offro un prosecco, vedo che hai le mani vuote" E ci dirigiamo dentro casa dove c'è gente e non farà cazzate. Le verso da bere, le porgo il flute, brindiamo assieme, alla salute! Cerco di sviare il discorso su argomenti vari, cosa fai , dove sei che ti vedo raramente, argomenti frivoli e cazzate varie, il ragazzo ci raggiunge. Lei risponde senza problemi, fa domande.. La serata scivola da sola verso l'una di notte con un lieve tasso alcoolico e risate generali alle storie e battute di Giorgio, il giullare della festa.

Diamo tutti una mano a mettere via e alle due del mattino ci congediamo, prendo il telefono in mezzo ad altri due e vado a casa. Marika è stata assieme alle amiche e al ragazzo tutta la sera, mi ha lanciato qualche sguardo ma in verità mi sono divertito e non sono stato tanto attento a cosa facesse. Certo è una splendida ragazza, non posso negarlo..

Interviene una voce esterna nei miei pensieri, non è l’angioletto ma nemmeno il diavoletto. E’ l’Omino Fantastico della Ragione.. : ” E che ci fai Ettore con una così.. Eh?! Te la scopi? Ma sei scemo? Naa, poi si innamora, te la ritrovi in casa. Poi la dovrai tenere in ordine, tu che sei single patentato e hai delle cose sul divano che son lì da quattro anni, le dovrai spostare.. Ettore, hai un frigo che urla vendetta, poi lo dovrai tenere pulito. E vi vedi tra dieci anni ? Ahahaha Ettore Ettore.. Lei ha una carriera davanti, è sveglia e farà strada e tu sei solo un povero istruttore di fitness.

Fatti le raspe e non metterti nei casini!! Questo ha sentenziato l’Omino Fantastico della Ragione. Sprofondo tra le braccia di Morfeo.

La mattina seguente mi alzo, faccio le cose di ogni giorno e mi reco in palestra. Arrivo, mi cambio e lascio gli oggetti personali in ufficio, portafogli e cellulare, sbadatamente senza guardare li appoggio sulla scrivania, come sempre. Ho due clienti e sto in sala un paio di ore, rientro nella stanza ufficio e suona un telefono dei due sul tavolo; uno, quello che sta suonando, ha lo schermo verso il basso e un biglietto da visita inserito nella cover trasparente, non rispondo perchè non è il mio. Però Sabrina, la segretaria mia guarda strana e dice ridendo:" Perchè non rispondi? E' una zoccola nuova e non vuoi che senta?" E io:" Perchè non è il mio cellulare!". Ma lei ribatte:" Come no, l'altro è il mio! Vedi che ha il cuoricino nell'angolino in cima allo schermo?" Sta suonando il mio cellulare ma io non ho messo quel bigliettino dentro la cover. Il telefono ha smesso, curioso estraggo il biglietto da visita: è un normale foglietto di carta bianca.

un numero di telefono - una farfallina stilizzata con dei trattini che ne disegnano il volo - MK

Metto via nel portafogli, gli ingranaggi lavorano nella mia testa. MK = Marika… Questa non molla, eppure ha il ragazzo. E' una bella figa, chissà a letto.. Una così determinata nella vita chissà che numeri fa su un materasso.. Risuona il telefono, rispondo. E' la concessionaria, arrivata l'Audi nuova, andrò a ritirarla uno dei prossimi giorni. I miei pensieri prendono un'altra direzione, A3 con una cavalleria spettacolare, sequenziale al volante, finalmente è arrivata, sarà una goduria guidarla!!

Rientro a casa, mi lavo, ceno. Marika torna a fare capolino nei miei pensieri, ricordo la piscina, il suo corpo immerso nell'acqua tonico e lucido, i capelli a mezza schiena mossi bagnati all'indietro, i seni di marmo che si muovevano all’unisono e.. Che addome piatto! Sono steso sul divano davanti alla tv, la mia mano scende, entro nei boxer e accarezzo l'uccello delicatamente, lo scappello.. Solletico il filetto.. Cresce. Massaggio le palle, salgo con la mano verso l'asta, sollevo la pelle verso l'alto, copro il glande, scendo. Chiudo gli occhi, respiro più veloce, sento la pelle che si stacca dalla cappella millimetro dopo millimetro, sembra che emetta un suono, frrr.. Frrr. Scendo e salgo, lentamente.. Ancora.. E ancora.. Marika è lì con me, nei miei pensieri. In piedi davanti al divano ha solo il reggiseno del bikini che indossava in piscina, azzurro. La fica senza peli, piedi piantati a terra, gambe divaricate, spinge avanti il bacino verso di me, prende le labbra a quattro dita e divarica la fessura: " Lecca questa bella topina fresca Ettore, fammi vedere che sai fare!" Nei miei pensieri la sua fica è rosea, con le labbra scure, il grilletto gonfio, lucido e tenero esce dalle increspature dalle quali è protetto. La mia mano continua a far scorrere la pelle.. Gli occhi sono chiusi, il respiro sembra che si incastri per uscire, è caldo e roco, ogni tanto gemo. L'eccitazione sale, il cazzo è sempre in pieno vigore, rallento un po' stringendo la mazza di più, esce del liquido trasparente; lo raccolgo con la punta dell'indice, lo metto in bocca e lo assaporo, salato e scivoloso. Sono ancora più eccitato adesso, la mia voglia di Marika esplode in un brivido caldo che sale dal centro della schiena verso l’alto, si irradia lateralmente, arriva fino dietro alla testa, dal collo si dipana verso le orecchie, è una lieve scarica elettrica che sento sottopelle prima e nei follicoli piliferi poi; un' eiaculazione potente a più riprese che fanno perfino rumore, proprio… Sprutttt.. Sprrutt..Ssprut.. Esce tutta, mi sono spruzzato fino quasi al petto, due fiotti lunghi con la coda che si divincola e segue il capo dello schizzo, il resto sulle mani e il pene. Mi sento le gambe svuotate, come fossero di vetro e posso guardare dentro, non venivo da qualche giorno.. Sono spompato e soddisfatto.

La miglior difesa è l'attacco, domani la contatterò.

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