Lui & Lei
Inaspettatamente lei, Erika
di CirconcisoTimido
12.10.2023 |
5.494 |
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"Finché non si inarcò con la schiena e spinse indietro il suo fondoschiena cercando il mio corpo, una, due, tre volte, come se simulasse un rapporto..."
Incominciò tutto per caso.Erika era l'ex ragazza di un mio amico che non vedevo da tempo.
La vidi al capolinea del bus e mi fermai a chiederle notizie del mio amico.
Non avevo mai parlato con lei e l'avevo vista solamente un paio di volte.
Quando, rispondendomi, mi guardò negli occhi ebbi come una scossa.
Una sensualità come poche, alta, un bel corpo longilineo, carnagione scura, occhi neri, cappelli neri, lunghi, leggermente mossi che le scendevano lungo il collo, che a quel punto avevo già deciso che avrei dovuto baciare
Dopo una breve chiacchierata, ci scambiammo i numeri di telefono in modo che uno avvisasse l'altro se avesse avuto notizie del mio amico
Dopo quell'incontro, i miei pensieri erano rivolti solamente a lei e al suo corpo
Passato qualche giorno, con la scusa di chiederle se aveva qualche notizia, le mandai un messaggio. Per mia fortuna era il suo giorno libero, così la conversazione durò più del previsto, e alla fine la invitai a uscire una sera nel weekend, inaspettatamente lei accettò volentieri
Arriva sabato sera e ci vediamo esattamente dove ci siamo incontrati la prima volta.
Lei era vestita in modo semplice, non si era fatta elegante. Questo particolare mi fece pensare che lei non era interessata ad altro oltre la mia compagnia
Dopo una veloce cena in un pub qualsiasi, ci trasferiamo in uno dei miei locali preferiti per bere qualcosa. Il posto era come sempre affollato. Vidi subito che lei non si trovava a suo agio in mezzo a tutta quella gente, bevemmo il nostro cocktail velocemente e ci trasferimmo in un locale decisamente più tranquillo e intimo
Parlammo molto, anzi, parlò molto e io ne ero incantato
Tra un discorso e l'altro e consumando qualche bicchiere si fece tardi. Sapendo che aveva una figlia le chiesi se, vista l'ora, voleva rientrare. Mi disse che la figlia dormiva da un'amica e che lei la domenica non lavora così, di conseguenza, poteva fare tardi
Facemmo due passi e ci accorgemmo che più di qualche locale stava chiudendo e quelli ancora aperti erano zeppi di gente
Inaspettatamente lei mi chiese, perché non andiamo da te, stai qui vicino giusto?
Rimasi in silenzio per qualche secondo fissandola, mai mi sarei aspettato una proposta del genere.
Ovviamente le dissi che per me andava più che bene
Arrivammo da me in pochi minuti. Appena entrati lei si diresse subito sul divano, si sedette e mi chiese se poteva togliersi le scarpe perché era un po' stanca
Le chiesi cosa volesse da bere e optò per una semplice coca
Porgendole da bere mi sedetti anch'io sul divano. I bicchieri si vuotarono velocemente, così mi alzai per riempirli. Si alzò anche lei ma solamente per sgranchirsi un po'.
Le chiesi se stava bene, mi rispose che aveva la schiena un po' dolente.
A questo punto non potevo non giocare la mia carta e le chiesi se le andava un massaggio. Lei neanche mi rispose, si tolse la maglia, rimanendo con una canottiera nera di pizzo dove sotto si vedeva un reggiseno dello stesso colore, e si distese solamente con il busto sul divano
Io mi avvicinai e con la mano sinistra cominciai un timido massaggio, immediatamente lei mi chiese di essere più deciso, di farle sentire di più la pressione della mano.
Lo feci e sentii subito che lei apprezzava.
Dopo qualche minuto mi disse che non stava tanto comoda in quella posizione, le proposi di distendersi. Acconsenti subito e, prima che io potessi avvicinarmi, mi chiese se potevo spegnere la luce e accendere una candela.
Mi sembrava di sognare, non credevo a quello che stava succedendo.
Ma siccome spesso viaggio troppo con la fantasia, ritornai in me e non feci caso alla situazione che si stava creando
Spenta la luce e accesa la candela, mi sedetti vicino a lei e cominciai a massaggiarla con entrambe le mani. Le scapole, il centro schiena, un po' il collo, facendo attenzione a non tralasciare nessuna zona
A quel punto, in quella posizione, ero io che non stavo comodo perché, per esercitare la giusta pressione, scivolavo di continuo e rischiavo di cadere dal divano
Lei si accorse e mi disse di salire sul divano e mettermi a cavalcioni sopra di lei, che sarei stato più comodo.
Una volta posizionato così, esattamente appena sotto il suo magnifico lato B, lei mi fermò e mi disse, aspetta che mi tolgo la canottiera che così, sulla pelle nuda ti sento meglio
Se la tolse e rimase solamente con il reggiseno e i pantaloni. Io deglutì e pregai che non si accorgesse dell'erezione che, nel frattempo mi era venuta.
Appena toccai la sua pelle, lei emise un timido gemito, rimasi sorpreso, pensai che forse era dovuto alle mani fredde, ma le avevo calde come tutte il resto del corpo
Cominciai a massaggiarla con ardore, lungo tutta la schiena e a quel punto capii che il gemito di prima non era dovuto al freddo ma al piacere, perché i gemiti si fecero sempre più intensi e rumorosi e la cosa mi piaceva un sacco. Andai avanti a massaggiarla, cercando anche zone un po' più sensibili, come i fianchi. Vidi che lei gradiva molto. Mi fermai un attimo e le slacciai il reggiseno, lei non fece una piega, anzi, mi disse bravo
Non passo molto tempo e vidi che lei cominciava a muoversi, metteva la testa prima da una parte poi dall'altra, le braccia distese in avanti poi lungo i fianchi poi piegate. Finché non si inarcò con la schiena e spinse indietro il suo fondoschiena cercando il mio corpo, una, due, tre volte, come se simulasse un rapporto.
A quel punto mi chinai verso lei e cominciai a baciarle la schiena, lei era tutto un brivido e un sussulto. Arrivai al suo collo, la baciai con passione li e dietro l'orecchio. Lei era in estasi, continuava a spingere il suo fondoschiena su di me e non poteva non sentire la mia erezione, anche perché non facevo nulla perché non la sentisse
Ad un tratto si girò, mi prese la testa tra le mani e mi baciò. Fu un bacio intenso ma breve perché lei spinse la mia testa verso il basso.
Le tolsi il reggiseno e davanti ai miei occhi comparvero due capezzoli dritti e duri come il marmo
Cominciai ad assaggiarli con la lingua, poi cominciai a baciarli e delicatamente a succhiarli. Lei mi riprese la testa con le mani e mi fece capire che dovevo scendere ancora. La baciai sulla pancia, sui fianchi, arrivai alla cinta dei pantaloni. Li slacciai e li feci scendere fin sotto il ginocchio. Vidi che lei voleva toglierseli del tutto, allora mi alzai e andai ai suoi piedi. Lei rimase solamente con il perizoma, sdraiata davanti a me ansimante e vogliosa
Cominciai a risalire le sue gambe con le mani, arrivato al perizoma lei si tirò leggermente su facendomi capire che andava tolto anche quello.
Cominciai a baciarle le gambe e, quando arrivai all'interno coscia, lei le aprì offrendomi il suo sesso
Non persi neanche un secondo, la mia lingua si mise subito a cercare di darle il massimo piacere e i suoi gemiti a quel punto erano inarrestabili. Aveva un sapore fantastico ed era bagnata come poche volte avevo sentito, questo mi spronava ancora di più a cercare il suo orgasmo
Il suo clitoride era lì, gonfio e voglioso davanti a me, la mia lingua e la mia bocca lo stuzzicavano come si deve. Cominciai a penetrarla con un dito, poi, quasi subito, con due.
Era quello che lei voleva in quel momento, ebbe un sussulto più forte degli altri, spinse il suo bacino verso di me, mi spinse la testa sulla sua figa ed esplose in un orgasmo senza fine.
Il suo corpo vibrava, tremava.
Io assaggiavo ancora con più gusto il suo sesso e i suoi umori. Furono degli attimi memorabili.
Tirò un grosso sospiro e vidi il suo corpo rilassarsi sotto di me.
Mi tirò verso la sua bocca, mi baciò con dolcezza e passione.
Prese la mia mano che, fino a qualche secondo prima, era dentro di lei e la mise tra le nostre bocche.
Cominciò a leccarmi le dita, io feci altrettanto. Poi piano mi sussurrò, adesso fumiamo con calma una sigaretta e poi andiamo a letto, perché non penserai mica che finisce qui....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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