Lui & Lei
Bettina
di CirconcisoTimido
01.10.2023 |
799 |
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"Lei comincia ad accarezzarmi la mano e muovere lentamente, come se andasse a tempo con la musica, il suo corpo contro il mio..."
Bettina la conosco da un po' più di una decina d'anni, da quando era poco più che maggiorenne, mentre io potrei essere quasi suo padre, un po' bassetta, minuta, due occhioni grandi, decisamente una ragazzina carinaL'avevo conosciuta perché era la ragazza di un mio cliente, molto simpatico, con cui condividevo lo stesso hobby.
Infatti succedeva spesso che, dopo il lavoro, ci si fermava a bere un aperitivo insieme per chiacchierare del più e del meno, ma soprattutto per confrontarci e scambiarci informazioni sulla nostra passione comune, la vela.
Come succede a molte coppie, dopo un paio d'anni, Bettina e il mio cliente si lasciano. Ma io, per ragioni diverse, non li perdo mai di vista. Lui è sempre rimasto mio cliente, lei va dalla parrucchiera che è molto vicino al mio lavoro e se ci incrociamo, spesso andiamo a berci un caffè assieme. Ma sempre senza una minima malizia o un accenno di flirt da nessuna delle due parti.
Passano gli anni e lei da ragazzina carina che era, matura e diventa veramente una bella ragazza, per non dire una donna, di trent'anni
Accade che, nella nostra città e molto vicino al mio negozio, organizzino un concerto gratuito di un gruppo relativamente famoso grazie anche al discreto successo ottenuto all'ultimo festival di Sanremo. Peccato che il comune abbia scelto, come location, una piazza non delle più grandi. Il risultato, ovvio, è che la piazza era molto gremita e si stava abbastanza stretti gli uni con gli altri.
Io c'ero andato con un mio amico che però è dovuto andare via a concerto da poco iniziato. Così rimango solo in mezzo alla piazza circondato da centinaia di persone.
Dopo una decina di minuti scorgo, qualche metro davanti a me, una sagoma conosciuta, era lei e sembrava esser sola. Con più di qualche difficoltà mi avvicino a lei e quando sono alle sue spalle le faccio il sollecito sui fianchi, lei si gira di scatto quasi indispettita, ma quando vede che il colpevole sono io il suo viso si accende e mi sorride come forse non aveva mai fatto. Ci salutiamo e, quasi contemporaneamente, ci chiediamo se siamo soli. Ovviamente scoppiamo a ridere quando tutti e due rispondiamo affermativamente. Così rimaniamo vicini e continuiamo a seguire il concerto. Ad un certo punto, visto che la gente continuava a muoversi, me la ritrovo nuovamente davanti a me perché, essendo non molto alta, da quella posizione aveva una visuale migliore.
Tutto d'un tratto, una persona vicino, forse un po' ubriaca, perde l'equilibrio e per poco non le finisce addosso. Istintivamente la prendo per i fianchi e la tiro a me, lei si gira, sorride e mi ringrazia. A quel punto tolgo le mani dai suoi fianchi e le rimetto nuovamente lungo il mio corpo.
Inaspettatamente però lei non si muove e rimaniamo a contatto. Passano i secondi e lei rimane lì, attaccata a me. In pochi istanti mi passano per la testa mille pensieri su cosa dovrei o non dovrei fare in quella situazione. Come in trance le appoggio nuovamente la mano destra sul fianco noncurante di quello che potrebbe succedere. Lei a quel punto appoggia la sua mano sinistra sulla mia e mi fa capire che il posto giusto della mia mano non è sul suo fianco ma sulla sua pancia. Io rimango abbastanza esterefatto della sua reazione e del suo comportamento, ma a quel punto non posso, e non voglio, tirarmi indietro.
Mi abbasso verso di lei e le chiedo se sta comoda così, lei mi risponde che adesso si, sta comoda. Inutile negare che una certa voglia stava crescendo in me. Provo a stringerla ancora un po' a me, lei si gira e mi sorride nuovamente, ma questo era indubbiamente un sorriso che aveva un misto di malizioso e soddisfazione.
Lei comincia ad accarezzarmi la mano e muovere lentamente, come se andasse a tempo con la musica, il suo corpo contro il mio.
Aveva un bel vestito estivo, molto leggero e sentivo perfettamente la forma del suo corpo ben fatto al contatto con il mio. A quel punto pensai, visto anche il suo leggero ondeggiare a contatto con me, che non poteva non essersi accorta della mia erezione.
Mi chinai nuovamente e le diedi un bacio sul collo che lei apprezzò molto, ne seguì un'altro e a quel punto lei girò la testa verso di me e ci scambiammo un bacio decisamente intenso che sembrò durare ore. Quando le nostre labbra si erano finalmente separate, senza dir niente, tutti e due abbiamo rivolto la nostra attenzione nuovamente al concerto. Anche se io, e anche lei suppongo, in quei momenti non ero decisamente concentrato sulla musica...
Dopo un minuto, forse due, lei si gira e mi dice che avrebbe bisogno di andare al bagno e, vista la poca distanza ,se potrebbe approfittare del bagno del mio negozio visto che i locali lì vicino erano tutti affollati e ci sarebbe stata la fila.
Ovviamente acconsentì. Percorremmo quei duecento metri circa che ci separavano dal mio negozio senza nessun contatto fisico e le uniche parole che ci scambiammo erano riguardanti il concerto
Giungemmo davanti il negozio, alzai la saracinesca, aprii la porta e la feci entrare, abbassai la saracinesca alle mie spalle, chiusi la porta e mi accinsi ad accedere le luci che, fino a quel Istat, erano rappresentate dalla torcia del mio cellulare. In quel momento, con voce calma e dolce, lei mi disse un semplice no.
Mi girai, lei si avvicinò e senza esitazioni mi baciò. Io ricambiai quell'incontro di labbra e di lingue. Un bacio caldo, appassionato fino a quando lei si staccò da me e mi disse che non doveva andare in bagno, che era solamente una scusa.
Così la presi per mano e la portai in un angolo del negozio dove ci sono due sedie. Mi sedetti e lei si mise sopra di me. I baci e le carezze si susseguirono in maniera incalzante, la passione si era impossessata di noi. Le alzai il vestito per accarezzarle la schiena, lei alzò le mani e mi disse di toglierlo. Rimase in perizoma perché, favorita dal piccolo e meraviglioso seno, non indossava altro sotto il vestito. Cominciai a baciarle il collo per scendere subito verso quelle due meraviglie. I capezzoli era eretti e turgidi, lei apprezzava molto quelle attenzioni da parte mia mugolando e gemendo. Ripresi a baciarla e mentre le nostre lingue erano intrecciate più che mai, la presi saldamente per il sedere e, favorito anche dal suo peso leggero, mi alzai, mi girai e le feci sedere al posto mio.
Mi inginocchiai davanti a lei e le tolsi il perizoma che era decisamente bagnato dalle sue voglie. Le allargai dolcemente le gambe e cominciai a baciare il suo sesso madido di umori.
Aveva un sapore meraviglioso e i suoi gemiti e il suo contorcersi mi spronavano a dedicarmi a lei nel miglior modo possibile.
Le mie mani correvano lungo il suo corpo e accarezzavano ogni centimetro della sua pelle finché non me ne prese una e se la portò alla bocca simulando un rapporto orale con il mio dito indice.
Ad un tratto mi morse delicatamente il dito e dopo un secondo scoppiò in un orgasmo che la fece sussultare dalla sedia.
Io ero estasiato dal fatto di averla sentita godere e cominciai a baciarle dolcemente le cosce, lei mi prese per la testa e mi fece alzare per continuare a baciarci.
Quasi senza che mi accorgessi, lei mi slacciò i pantaloni e, abbassandosi, fece scivolare lungo le mie gambe anche i boxer che indossavo
Ora era lei inginocchiata ai miei piedi e davanti aveva il mio pene perfettamente eretto.
Sentì le sue labbra avvicinarsi e baciarlo dolcemente mentre le sue mani erano appoggiate sulle mie cosce. Poi sentì il calore delle sua lingua prima che lo accogliesse all'interno della sua bocca. Tanta dolcezza e tanta passione ci avevo messo io prima, che lei mi stava ripagando con la stessa moneta. Sapevo che non sarei durato a lungo, erano momenti magici ad alto tasso erotico e di passione.
Così, dopo pochi minuti di questa estasi, sentivo che stavo per esplodere e cercai di scostarmi da lei perché non volevo sporcarla. Lei a quel punto mi strinse con le mani il sedere e mi fece capire che non era quello che lei voleva. Accelerò leggermente i suoi movimenti con la bocca, io a quel punto ero totalmente in balia sua, lei si accorse del momento, cerco le mie mani e le strinse con le sue.
Ecco, sto godendo, sento il mio sperma che le sta riempiendo la bocca e la sento deglutire.
Ora ha rallentato di nuovo i suoi movimenti per farmi assaporare più a lungo questo momento e, nonostante io non abbia più una goccia di seme da offrirle, non si ferma stringendo e accarezzando sempre le mie mani
Solo quando sente che la mia erezione sta scemando all'interno della sua bocca, si alza lentamente e, in silenzio, mi abbraccia.
Io la voglio baciare, voglio baciare quella bocca che mi ha dato tutto quel piacere. Lei mi asseconda ma, così in piedi, causa anche la differenza di altezza, capisco che lei è scomoda e fa fatica. Io vorrei che questi attimi non finissero mai, ma capisco la situazione e così le chiedo se domani mattina ha qualche impegno. Lei mi guarda, sorride e mi dice che il giorno dopo non aveva nessun tipo di impegno fino alla sera che doveva andare a una festa di compleanno. Andiamo da me che stiamo più comodi le chiedo. Si mi risponde lei, ma adesso devo veramente andare al bagno prima di andare
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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