Lui & Lei
IL MIO CAPO
di KRL75
26.07.2020 |
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"Le presi le gambe e le alzai allargandole per facilitarmi il compito..."
Ciao mi presento. Sono Karl ho 40 anni, sono divorziato e ho deciso di condividere con voi alcune delle mie avventure a carattere sessuale. Dopo aver passato tanto tempo a leggere i vostri racconti mi è venuta voglia di partecipare e ricambiare un po’ la compagnia che mi avete fatto. Spero di divertirvi!Prima di cominciare altre due velocissime notizie: sono malato di sesso e madre natura è stata molto generosa con me in quanto a “dotazione” .Ho un membro superiore alla media, circa 21 cm e come circonferenza…..beh non l’ho mai misurata, ma diciamo che quando tolgo le mutande è un bel colpo d’occhio.
Ma bando alle ciance. L’avventura che vi racconto è successa qualche mese fa col mio capo. Lavoro come responsabile di reparto in uno stabilimento che si occupa di spedizioni e lei, Loredana è la mia superiore. Ha 56 anni, fisicamente comincia a sentire il peso dell’età, ma ha fama di gran maiala e un atteggiamento che fa di tutto per non nasconderlo. La conosco da qualche anno e, a parte qualche battuta, non c’era mai stato niente di particolare, ma da qualche tempo a quella parte si stava muovendo qualcosa, soprattutto nei miei boxer! Dopo un po’ di schermaglie sul lavoro, l’occasione si è presentata la sera del compleanno di una collega a cui entrambi siamo stati invitati.
La serata è scivolata via piacevole. A Loredana piace bere, solo che passata una certa soglia, perde un po’ il controllo. Quella sera si era lasciata andare e la temperatura tra noi era diventata molto calda. Usciti fuori dal locale per fumare ci siamo appartati e le distanze tra noi si sono definitivamente accorciate.
Ci stavamo baciando e toccando un po’, come due ragazzini infoiati, finchè fummo interrotti dal passaggio di un gruppo di persone.
“Forse non dovrei lasciarmi andare, in fondo sei il mio capo…..”….le dissi sarcastico
“Io ho voglia di scopare invece….e non me ne frega niente che sono il tuo capo…….poi se hai problemi, o se non te la senti…..”
“Io non ho nessun problema….se te la senti tu…..”
“cosa pensi che abbia paura? Non sono mica una ragazzina”
“Non so se sei abituata a certe misure….” E così dicendo presi la sua mano e me la strofinai sulla patta, per fargli capire cosa la aspettava….
“ e poi a me piace essere un po’ violento….” Continuai per far salire ancora la tensione…
Lei accarezzava il mio pacco e sembrava non voler smettere. Mi guardava con una faccia da troia che non ammetteva repliche.
“Seguimi con la tua macchina…..ci beviamo qualcosa a casa mia….”
Salutammo tutti con una scusa e dopo una ventina di minuti ci ritrovammo sotto casa sua.
Cominciamo a baciarci e strusciarsi gia dall’ascensore….ad un certo punto la girai e la spinsi contro la parete, piantandogli la mia erezione sul culo.
“Lo senti quanto ti voglio?” le chiesi
“siii” rispose lei a fatica, costretta com’era contro la parete.
Arrivati al piano ci staccammo e entrammo a casa.
Dopo pochi secondi eravamo in soggiorno. Le avevo letteralmente strappato la camicia e le stavo succhiando le tette., mentre con la mano infilata sotto la gonna le stuzzicavo la fica da sopra le mutande. Era già bagnata.
Volevo stordirla e prendere subito il comando della situazione. La feci sdraiare sul tavolo e le strappai il resto dei vestiti di dosso. Le tolsi le mutande e mi gettai sulla sua fica cominciando a leccarla avidamente. Mi concentrai sul clitoride, mentre con due dita la penetravo. Loredana ansimava e dopo pochi minuti ebbe il suo primo orgasmo.
Appena si fu ripresa si alzò e mi baciò sulle labbra.
“Voglio partecipare anch’io…….adesso voglio il tuo cazzo”
Senza dire nulla la feci scendere dal tavolo e la portai sul tappeto vicino al divano.
Loredana si inginocchiò e mi tolse i jeans e i boxer. Il mio cazzo svettò subito verso il suo viso.
“Hai un cazzo stupendo”, disse accarezzandolo per tutta la lunghezza dell’asta.
“Adesso te lo faccio assaggiare”, le risposi…
Provò ad avvicinarsi con la bocca, ma io le tolsi la mano e la fermai.
“Si fa come dico io”….in fondo l’avevo avvertita.
“Apri bene la bocca……”
Loredana mi guardava con la bocca spalancata e io mi ci infilai di prepotenza, spingendo fin da subito verso la sua gola. Non volevo che avesse tempo di abituarsi, volevo scoparle la bocca.
Cominciai a spingere, sempre più forte, sempre più a fondo. Lei era in evidente difficoltà. La saliva le usciva dalla bocca inondando il mio cazzo e rendendolo lucido. Le tenevo la testa e la spingevo contro la mia pancia finché non sentivo di non poter più avanzare e allora tornavo indietro e ristantuffavo velocemente. Non poteva fare nulla, la vidi trattenere un paio di conati, ma non mollava…da troia navigata com'era si stava adattando alla situazione e dopo qualche minuto era lei che accompagnava il movimento venendomi incontro.
Quando lo tolsi dalla sua bocca dandole un po’ di respiro aveva gli occhi rossi e la saliva dappertutto.
“Adesso lo voglio dentro”…
Le scivolai alle spalle e la misi a pecora col busto appoggiato al divano. Con un colpo secco lo infilai nella sua fica. Fece un urlo strozzato…..”Piano…così mi sfondi….”
“Ti avevo avvertito…..ora voglio sentirti godere….”
Mi aggrappai alle sue tette strizzandogliele.
Fece un altro urlo, ma ormai era fuori di se
“Dai, si……spingi. Non ti fermare”
Le lasciai le tette e la spinsi giù con la mano, facendo aderire la sua pancia al divano. Così potevo affondare meglio i colpi. Loredana girò la testa da un lato e cominciò ad accompagnare i miei movimenti con altrettanta forza. Ogni affondo era uno scontro, i nostri gemiti e i nostri sospiri si incrociavano sempre più serrati.
Lo tirai fuori per alcuni secondi, facendoglielo scivolare sul buco del culo, volevo che i nostri umori ammorbidissero l’orifizio, preparandolo a ciò che avevo in mente per dopo. Glielo rimisi dentro, riprendendo il ritmo e con un dito cominciai a stuzzicarle il buchino.
“Eccomi, vengo vengo….”, glielo piantai più a fondo che potevo e con un lungo gemito Loredana venne di nuovo.
Rimanemmo fermi per un po’…per riprenderci dalla cavalcata.
Poi la feci girare, mettendola sulla schiena. In quella posizione le passai l’uccello tra le labbra della fica, raccogliendo ancora un po’ di umori.
Poi cominciai ad avvicinarmi al suo culo.
“Fai piano però……..” mi disse.
Non avevo alcuna intenzione di essere delicato…..le lasciai qualche minuto per abituarsi, spingendo la cappella in avanti e poi ritraendola. Appena capii di aver preparato bene la strada, senza preavviso, cominciai a spingere. Le presi le gambe e le alzai allargandole per facilitarmi il compito. Poi con un paio di colpi secchi fui dentro.
Loredana spalancò gli occhi e cercò istintivamente di andare indietro, ma i trovò contro la seduta del divano che le bloccò la strada. Era in trappola, con le mani si aggrappò ai cuscini per resistere alle spinte.
“ahi piano…piano…”
Ma era come se non la sentissi. Sentivo di essere vicino all’orgasmo e volevo arrivarci per bene.
Puntai i piedi e le strinsi ancora di più le caviglie, ora non poteva più far niente, non poteva liberarsi. Il mio cazzo era completamente dentro di lei. Loredana digrignava i denti e prese ad urlare sempre più forte.
“eccomi sto venendo, eccomi!”
Di colpo lo tirai fuori dal suo culo e mi alzai in piedi. Ora la guardavo da sopra, con le gambe larghe e il culo dilatato dalla presenza del mio cazzo. Lo presi in mano e lo puntai verso di lei. Gli schizzi la raggiunsero sulla fica, sulla pancia e sulle tette. Poi crollai sul divano vicino a lei.
Ora eravamo immobili, ansimanti, sudati, finalmente appagati.
Dopo alcuni minuti di calma, ci sedemmo e ci sorridemmo.
“vado a farmi una doccia……poi magari ti offro da bere, come ti avevo promesso”, mi disse.
“va bene”…risposi
La vidi che si allontanava verso il bagno, mi misi comodo aspettando il suo ritorno.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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