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IN AGRITURISMO


di KRL75
26.07.2020    |    13.717    |    5 9.6
"Tutta la timidezza iniziale si era ormai dissolta..."
Ciao, eccomi qui a raccontare un’altra delle mie avventure.
Questa volta voglio raccontarvi una storia che mi è successa la scorsa estate, durante le vacanze estive.
Avevo prenotato un appartamento in un agriturismo in Umbria, dove avrei passato una quindicina di giorni insieme a mia figlia, tra nuotate in piscina, escursioni culturali, buone mangiate e shopping. Era il periodo che mi spettava per portare in vacanza la mia bambina e volevo sfruttarlo al meglio.
Alla fine della prima settimana di permanenza era arrivata una coppia di ragazze più giovani di me, una delle quali con un figlio della stessa età della mia.
Le due ragazze erano originarie del nord Europa, ma una, Helen, parlava molto bene l’italiano per aver passato alcuni anni nel nostro paese per motivi di studio. L’altra, Christy quella con il figlio, si esprimeva più che altro in inglese.
Dopo i primi giorni, complici anche i giochi dei due bambini, cominciammo a passare parecchio tempo insieme e soprattutto con la ragazza che parlava l’italiano si era instaurato un feeling particolare, anche se non capivo la natura del rapporto tra le due.
Una sera decidemmo di cenare insieme e la serata era finita a bere vino nel patio di fronte al nostro appartamento, mentre i bambini giocavano. La serata si era prolungata tra risate e chiacchiere finchè i bambini non si erano addormentati, costringendo la mamma a salutarci e rientrare in appartamento.
Io e Helen continuammo a bere ancora un po’, finchè avvicinandosi sempre più, ci eravamo trovati a baciarci e ad accarezzarci.
La temperatura era salita velocemente. Le mie mani si erano infilate sotto la sua canottiera leggera, fino a trovare il suo seno, lasciato libero dall’assenza del reggiseno. Lei rispondeva alle mie avances con partecipazione, ma non aveva ancora preso l’iniziativa. Avevo fatto scivolare la mia mano sotto la sua gonna e avevo cominciato a stuzzicarla da sopra le mutandine. Il suo respiro si era fatto più serrato. Decisi di rompere gli indugi, le presi una mano e gliela misi sui miei pantaloncini facendole sentire quanto ero eccitato. Intanto la mia mano sotto la gonna continuava a lavorare. Avevo superato la barriera delle sue mutandine e giocavo col suo clitoride. Quando sentii che era bagnata le infilai un dito e cominciai a penetrarla. Helen sospirava, eravamo avvinghiati e i nostri respiri si fondevano, sempre più vicini. La sua mano intanto si era fatta più audace e decisa, si era infilata nei miei pantaloncini ed aveva tirato fuori il mio cazzo, cominciando a segarlo.
“Voglio scoparti” le sussurrai mentre le passavo la lingua sull’orecchio.
Per tutta risposta lei si era scostata per poi scendere giu decisa verso la mia cappella. Cominciò a succhiarmelo avidamente. Tutta la timidezza iniziale si era ormai dissolta. Mi appoggiai sullo schienale lasciandola fare. Lo prese con entrambe le mani e se lo infilò in bocca cominciando ad aumentare il ritmo. Era molto brava e il mio membro apprezzava l’opera svettando in tutta la sua lunghezza, lucido della sua saliva.
“Andiamo di sotto negli spazi comuni” le dissi.
Cercando di non fare rumore ci infilammo nella grande sala comune, sempre aperta, e a quell’ora buia e ovviamente vuota.
Ci muovevamo al buio stando attenti a non urtare qualcosa che avrebbe potuto farci scoprire. Helen si inginocchiò davanti a me e riprese a dedicarsi al mio uccello.
Aveva fatto scivolare via le infradito e puntando i piedi sul pavimento accompagnava il movimento della testa. Le avevo tolto la canottiera e lei aveva approfittato per passarsi il mio cazzo sui capezzoli, per poi ricominciare a succhiarlo.
Mi sedetti sul divano e la invitai sopra di me. Si impalò sul mio cazzo cominciando a muoversi sempre più veloce. Con le mani si teneva alla spalliera , le sue tette mi ballavano davanti mentre il suo culo sbatteva con un fantastico rumore quando atterrava sul mio corpo.
Intanto le mordicchiavo i capezzoli e la tenevo stretta per i fianchi accompagnandone il movimento.
Non potevamo fare troppo rumore ma più andavamo avanti più i suoi gemiti diventavano rumorosi.
Decisi che era il momento di passare al comando. Mi alzai e la feci mettere a pecora sul divano. Mi piazzai in piedi alle sue spalle e con un colpo secco entrai completamente dentro di lei. Helen ebbe un sussulto e strinse con i denti la fodera del divano per non urlare. Tenendola sempre per i fianchi cominciai a sbatterla più forte che potevo.
Helen si irrigidì e fu scossa da un orgasmo molto potente. Io non le davo tregua, ormai si era completamente abbandonata, appoggiando la testa sulla base del divano inarcando la schiena per accogliermi al meglio. Mi alzai sulle punte dei piedi e lo infilai più in fondo che potevo.
“Sto per venire” le dissi.
“aspetta, lo voglio in bocca…”mi rispose.
Si voltò, mi prese il cazzo e se lo rimise in bocca. Lasciai a lei la scelta di dove farmi venire.
“Eccomi”la avvertii…..
Mi scaricai dentro di lei, la guardavo dall’alto, mentre con la bocca spalancata accoglieva tutto il mio seme.
Quando ebbe mandato giù tutto aprì gli occhi e mi guardò soddisfatta…la alzai e la baciai, poi sprofondammo sul divano esausti…
Il giorno dopo ci incontrammo tutti in piscina. Eravamo soli perché per una serie di circostanze l’agriturismo si era svuotato quella mattina e i prossimi ospiti sarebbero arrivati da li a due giorni. Avevamo tutta la tenuta a disposizione praticamente e già stavo immaginando come poter sfruttare quella situazione per scoparmi ancora Helen. Oltretutto i bambini quel giorno sarebbero stati via per alcune ore perché i gestori del posto avevano organizzato per loro una visita in una fattoria vicina, quindi noi adulti avremmo avuto qualche ora di totale libertà!
Poco dopo quindi eravamo tutti e tre in piscina le ragazze, come facevano abitualmente, in topless e io sul mio lettino.
Helen e Christy erano entrate in acqua. Io ero sdraiato ad occhi chiusi e le sentivo ridere e schizzarsi.
Dopo alcuni minuti però, mi accorsi che i rumori si erano molto affievoliti.
Mi alzai pigramente dal lettino prendendo una sigaretta dal pacchetto, aspettando di riabituare lo sguardo dopo tanto sole.
Quello che vidi mi lasciò senza parole.
Christy aveva appoggiato Helen al bordo piscina e si stavano baciando e toccando a vicenda. Helen aveva allargato le gambe e le aveva strette intorno all’amica, bloccandola in una presa caldissima.
Non volevo essere indiscreto, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Le due ragazze intanto erano sempre più avvinghiate. Potevo scorgere nitidamente la bocca socchiusa di Helen in un’espressione di godimento, mentre una mano dell’amica era sparita sott’acqua.
Mi gustai quella sigaretta godendomi quell’insperato spettacolo.
Dopo alcuni minuti Christy si staccò, baciò dolcemente Helen ed uscì dall’acqua dirigendosi verso il loro appartamento.
Helen era rimasta appoggiata al bordo e io mi tuffai raggiungendola in poche bracciate.
Mi avvicinai, lei mi strinse a se e mi baciò.
“Sento che hai gradito lo spettacolo”, disse sentendo la mia erezione su di lei.
“E’ stato meraviglioso” risposi.
Ci baciammo ancora, feci per sfilarle il costume ma lei mi fermò….
“aspetta….facciamo così…ora io esco e raggiungo Christy, tu tra qualche minuto vieni nel nostro appartamento……”
Detto questo mi passo la mano velocemente sul costume e uscì dall’acqua.
Uscii anch’io e mi accesi un’altra sigaretta. Ero eccitato e frastornato, ma cercai di calmarmi.
Dopo pochi minuti feci come aveva detto Helen. Il vento era fresco e piacevole sulla mia pelle, mentre percorrevo i metri che dalla piscina portavano alle scale del loro appartamento.
Indugiai qualche secondo alla base della scala, poi lentamente e il più silenziosamente possibile salii.
La porta era socchiusa….lentamente la aprii ed entrai nella penombra della stanza.
Lo spettacolo che mi trovai davanti era bellissimo.
Christy era piegata tra le cosce di Helen e le stava leccando la fica. Il suo culo si muoveva lento e i mugolii di piacere di Helen completavano il meraviglioso quadretto.
Feci scivolare il mio costume e cominciai a massaggiarmi il cazzo già eccitato.
“Tesoro guarda che bel cazzo ho invitato per farti un regalo” disse Helen.
Christy si voltò con le labbra lucide degli umori dell’amica.
“Wow……” disse con lo sguardo malizioso, poi ricominciò a lavorare con la lingua.
Helen intanto si era alzata e con le mani aveva cominciato ad accarezzare le chiappe dell’amica, quasi invitandomi.
Mi avvicinai, mi piegai verso di lei, le scostai il costume e cominciai a leccarle la fica salendo su fino al buchino.
Christy spinse il bacino verso di me e cominciò a gemere, senza smettere di leccare.
Infilai un dito nella sua fica, poi un altro e cominciai a muoverli!
Christy apprezzava e i suoi gemiti salivano di tono mischiandosi a quelli di Helen.
Mi fermai, non ce la facevo più. Puntai il mio cazzo e lo infilai dentro. Christy sussultò e alzò la testa smettendo di leccare Helen.
Cominciai a spingere forte, le sue tette rimbalzavano al ritmo delle mie spinte.
“Oh yeah…fuck me….fuck me”…..Christy si era lasciata andare completamente. La presi per i capelli tirandole la testa all’indietro, inarcò completamente la schiena per facilitare l’entrata profonda del mio cazzo. Poco dopo ricominciò ad occuparsi della fica di Helen infilandoci due dita e penetrandola seguendo il nostro ritmo. Le diedi due sonori ceffoni sul culo.
“Yeeahh…hit me”…..quella che sembrava la più rigida delle due si stava rivelando una vera porcellina.
Le spinsi la testa giù continuando a fotterla, fino a piazzarle la bocca sulla fica dell’amica. Ero eccitatissimo e dopo pochi minuti Christy venne urlando.
Decisi che era il momento di dedicarmi un po’ a Helen. Spinsi Christy con la fica sulla bocca di Helen che sdraiata sulla schiena cominciò a leccarla.
Ora avevo le sue gambe libere. La presi per le caviglie, la allargai per bene e poi entrai dentro di lei. La sentii subito gemere, costretta com’era dalla fica della sua amica. Gocce di sudore scivolavano dalla mia fronte, stavo spingendo di brutto e vedevo il corpo di Helen resistere a fatica ai mei affondi.
Venne quasi subito. Christy si sollevò un pò lasciandola libera di godere. Ripresi a spingere con ancora più impeto, poi spinsi in avanti Christy per avere accesso al suo culo. Sfruttando i suoi umori mi bagnai le dita e cominciai a penetrarla dietro. Ero entrato abbastanza facilmente, segno che la signora era abituata al trattamento. Quando reputai arrivato il momento giusto la feci avanzare sul letto, sempre carponi. Helen si era alzata e mi aveva baciato. Mi abbassai e le passai la lingua sul buchino invitando Helen a fare altrettanto. Cominciai a far scorrere la mia cappella nel solco delle sue natiche, raccogliendo i suoi umori e la saliva di Helen.
Poi lo infilai piano, Christy soffriva, ma non si sottraeva, anche se probabilmente non ara abituata ad un cazzo di quelle dimensioni.
Andai avanti con cautela, fino ad arrivare a quel momento in cui senti che puoi spingerti dentro con più decisione. Christy digrignava i denti, ma aveva cominciato a venirmi incontro, fino a quando, forzando un po’, con una spinta decisa, fui dentro.
Dopo i primi momenti di assestamento cominciai a spingere con più convinzione. Vedere il suo buchino che si dilatava facendo passare il mio membro mi faceva impazzire. Lei si stava abituando e cominciò ad incitarmi. Lo ammetto ero talmente eccitato che avrei voluto spaccarla in due. Non mi curavo più di Helen che intanto si era sdraiata e stava masturbando se stessa e l’amica. La presi di nuovo per i capelli e la tirai a me. Spalancò gli occhi e venne gridando…..meno male che l’agriturismo era vuoto in quel momento.
Volevo un finale in grande stile. Lo tirai fuori e le invitai entrambe a succhiarmelo. Christy allargò la bocca e cercò di spingerselo tutto in gola, senza riuscirci. Intanto Helen si stava dedicando alle mie palle con una maestria che difficilmente ho trovato nelle mie esperienze. Christy continuava, quasi con violenza a spararsi il mio uccello fin dove poteva. Stavo per esplodere. Le presi entrambe e le spinsi sul letto con le teste vicine. Mi segai qualche secondo e finalmente esplosi. Il mio sperma le colpì sulla faccia e quando ebbi finito la vista era meravigliosa. Lo sperma scivolava sulle loro guance, colando sul letto. Trovai un posto e mi stesi vicino a loro. Eravamo tutti e tre ansimanti ed esausti. Le ragazze poi si alzarono per andare a fare una doccia, io le salutai recuperando i mei vestiti per tornare nel mio appartamento. Da li a poco ci saremmo visti per un caffè.
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