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Lui & Lei

I MIEI SOGNI 9


di gioviaf
01.09.2012    |    9.784    |    1 9.3
""E ti piaceva, Berta? Tii piaceva godere in quel modo?"..."
Dopo la confessione di Berta a proposito delle foto porno, mi portai una sua mano sul cazzo e "Senti come questa confessione me lo fa tirare" - "Ti eccita che io mi toccassi?" - "Si'. e a te? "Il fatto che tu mi obblighi a parlare di queste cose mi fa sentire... anch'io...". Avevo aperto i pantaloni del pigiama e giocavo col mio cazzoproprio come Tina avrebbe fatto, la mano dolce, vellutata, piacevole. Avevo sollevato la sua camicina da notte e carezzavo il suo cespuglio di peli tra le gambe ben aperte. Lei tremava. La confessione che mi aveva fatto la metteva a disagio pur eccitandola, infatti l'interno della sua fica era copiosamente bagnato.
"E ti piaceva, Berta? Tii piaceva godere in quel modo?". "Si'" disse in un soffio " Dopo ogni nostra uscita ero costretta a farlo dato che la tua presenza mi eccitava, come i tuoi gesti e la tua voglia costante di palparmi".
"Ma come hai capito che quel gesto poteva farti godere?" "Sai fra le mie amiche una; piu' grande di noi, mi raccontava spesso delle storie concernenti la sua vita intima. Lei lo faceva sempre, credo. Mi confessava che a volte, di solito quando suo marito andava allo stadio per vedere la partita, si metteva a suo agio per farlo, tutta nuda, cosa che non le impediva di ricominciare la sera con suo marito. Aveva il fuoco in mezzo alle gambe; non parlava che di cio'. Tutti gli altri argomenti non avevano interesse per lei; le dicevo che tu cercavi di... e che mi risultava sempre piu' difficile resisterti. Allora mi consiglio' di fare come lei quando era sola. Quella sera mi coricai presto e scoprii la volutta' al punti di ricominciare una seconda volta quasi subito. E divenne ben presto un bisogno imperioso; all'epoca in cui ci siamo sposati lo facevo tutte le sere nel mio letto. La mia amica mi chiedeva sempre, voleva sapere, e quando le confessaii che avevo seguito i suoi consigli ne fu molto soddisfatta e fu allora che mi diede...". "Cosa ti diede?" - "Ora ti faccio vedere". Discese dal letto, ando' alla cassettiera e ne ritorno' con la busta che avevo scoperto. Me la tese e l'apri'. "Ma Berta che sporcacciona la tua amica!". "Sei arrabbiato?" "No dato che non hai esitato a mostrarmele, ma comprendo ora perche' tu potevi rimanere fredda in mia presenza e resistere cosi' bene, comprendo tutto. Queste foto sono terribilmente eccitanti. Vieni, ritorna a letto in modo che possiamo guardarle a nostro agio.
Si allungo' al mio fianco, si diverti' con il mio cazzo mentre io guardavo lungamente le foto. Le sue dita sentivano benissimo quanto io fossi eccitato; mi tirava da scoppiare e sitendeva tutto mentre me lo scappellava.
Una delle foto mostrava una donna seduta in una poltrona, una gamba appoggiata su un bracciolo, mentre si menava languidamente la fica di cui si notavano tutti i particolari. Era per meta' vestita il che rendeva il suo gesto ancora piu' eccitante.
"Anche a me piace guardare. Adesso potremmo guardarle insieme se tu vuoi" - "Si' e potremmo comprare altre cose tipo filmini o simili. Ma dimmi, la tua amica non ha mai parlato piu' di queste cose?" "Oh si', ne parlava in continuazione, mi diceva come lo faceva, quali pose assumeva per farselo; insomma, mi aveva pervertito insegnandomi il piacere solitario". "E adesso, Berta, non ci pensi ipiu'" - "No'" - "Non mi sembri troppo sincera, stai esitando" - "Si' perche' sto mentendo, mi accade a volte di pensarci e di averne voglia mapoi mi calmo dicendomi che ci sei tu e che mi farai godere non appena saremo insieme". "E tra queste foto quali ti piacevbano di piu' quando ti veniva voglia di gardarle?" "Mi piacevano tutte" "Sia gli uomini che le donne?" "A volte mi soffermo sulla foto di un uomo e a volte su quella di una donna, dipende". "E adesso che stiamo guardandole assieme?" "Quella di un uomo, quella dove lui e' nudo e steso sul letto. Si vede bene il suo besto. L'amica di cui ti parlavo mi confessava a volte che avrebbe voluto vedere un uomo fare cosi'. Ne parlava talmente che certe sere mi capitava di immaginare un uomo mentre lo faceva davanti a me; cosa che mi faceva godere molto". "Che discorsi che stiamo facento, Berta" "Si', sei arrabbiato?" "Affatto, dato che li stiamo facendo assieme. Mi piacerebbe avere una donna che...lo faresti?". "Cosa?" domando' con voce ansante mentre la sua mano si serrava sul mio cazzo "Vorresti che mi facessi un ditalino?". "Si'" "Oh, caro" disse abbracciandomi. Me lo menava adesso con ardore facendomi quasi male alla cappella a forza di scappellarmelo.
"Ti piace? Dimmi, ti piace?" "Si', mi piace continua" - "Tu mi vedi?" "Certo che ti vedo, conquel tuo sguardo vizioso, le tette per aria e la tua mano che...". "No, no, no mi vedi la', sulla poltrona mentre mi faccio un ditalino continuando a menartelo? Dimmi, mi vedi...". Avevo labocca vicina alla sua orecchia; in un rantolo di ipiacere mormorai "Va a meterti nella poltrona": Mi bacio' appassionatamente sulla bocca. La sua mano abbandono' il mio cazzo per impadronirsi della sua fica. "Ci vado". Si installo' nella pltrona slargando le cosce al massimo e mostrandomi la sua fica luccicante di sbroda. Per alcuni momenti si carezzo' le tette gemendo. "Adesso vedrai, caro, che ditalino mi faro' davanti a te, come la menero'. Sono felice, sborrero' tanto, lo sento. Guarda caro, guarda la tua donna, che porca che sono. E' meraviglioso non avere scrupoli ed abbandonarsi alle proprie voglie".
La sua mano si impadroni' della fica. Un dito sfrego' per un poco il grilletto, poi si affondo' quasi subito in quel taglio umido e schiumoso, impaziente di ritrovare le sensazioni cui era abituato. "Oh, Roverto, com'e' bello. Dimmi che mi ami mentre me la meno". "Ti amo ancora di piu' perche' osi farlo; come sei eccitante, soci' tutta slargata. Allarga ancora le gambe, mostramela bene aperta". Prese una posa ancora piu' oscena, con la fica tutta aperta mentre se la menava con frenesia. "Fammelo fare spesso, caro, mi piace... oh come me la meno... che bellooo". Si alzo' dalla poltrona, si accosto' al letto sul quale ero steso. "Guarda bene" disse posando un piede sul bordo del letto. Ebbi la sua fica sotto gli occhi, potei vedere come se la menava, come si fotteva con le dita. "Vero che ti piace, Roberto? Me ne accorgo dal tuo cazzo. E' grosso e duro, e' bello, me la meno ... il mio peccato di gioventu'. Sei tu che me l'hai fatto ritrovare. E se adesso non potessi piu' farne a meno?" "La cosa non ti impedirebbe di rimanere fedele; e quanto a me, non mi dispiacerebbe che ti toccassi di tanto in tanto se me lo dirai". "Oh, avere un uomo come te, davanti al quale posso permettermi questo, i miei ditalini, le mie sborrate solitarie. Guarda, guarda bene la tua mogliettina, guarda quanto godo; vuoi che te lo succhi mentre...". "Piu' tardi, continua adesso, mi piace cosi' tanto, sei cosi' bella mentre te la meni sotto i miei occhi". "Ma io ti appartengo, lo sai, con tutto il mio gesto,,,,tieni...". Tese il ventreprotendendo la fica contro ilmio viso, sapendo, ora, quanto mi piacesse vederla in quell'atto. "Non posso piu' trattenermi...sto per venire... eccoooo sto venendo..". Immobilizzai la sua mano. la posai sul mio cazzo. "Resta tutta slargata e menamelo; mantieni il piede sul letto che ti veda tutta" - "Che sporcacciato, Roberto, ci amiamo ancora di piu' adesso, sono felice di averti confessato il mio vizio, vedo che ti piace". E mentre parlava, continuava a menare il mio cazzo che io guardavo come pure la sua mano che andava e veniva mentre la sua fede matrimoniale brillava fuggevolmente ad ogni movimento.
"E' bell0 vero caro? Lasciarsi menare cosi'. Hai voglia di ficcarmelo dentro? Non ancora. Vuoi che ricominci a menarmela? Ne ho tanta voglia... qualche fregamento del dito solamente...". "Si' , fallo, ma accovacciati al di sopra del mio ventre, proprio vicino al cazzo, voglio vedere quello che fai". Berta aveva perso ogni pudore, non chiedeva che il piacere. Accosciata con la fica fortemente aperta, se la menava con frenesia, sempre tenendo il mio cazzo con la mano libera. "Che godimento", diceva con lo sguardo spertudto tra le nostre cosce, dove vedeva perfettamente i nostri sessi eccitati. "Come mi piace; posso godere adesso? E' talmente bello... Non l'h mai fatto in questo modo accovacciata come una sporcacciona". "Godi, ogodi se ne hai voglia ma non del tutto perche' voglio chiavarti". "Ecco, ti lascia, guarda bene ora, guarda il mio godimento".
La guardai intensamente, con amore. Era in quei momenti che diventava bellissima, per me, dedita tutta al suo vizio, dandosi tutta alla sua perversione, per il mio piacere.
"Oh come godo, amore, e' meraviglioso. Era gia' bello quando lo facevo da sola nella mia stanza di vergine ma adesso , davanti a te, sotto i tuoi occhi, mi do' interamente... la mia mano alla mia fica.... Oh com'e' bello... godo... ah, ancora.!". Si abbatte' su di me a gambe larghe, la mano ancora sulla fica, scossa da lunghi spasimi che rivelavano la intensita' del suo godimento.
Poi si raddrizzo'. Ebbi la sua ascella sopra la mia bocca, vi diedi qualche colpi di lingua e lei ebbe ancora delle scosse attraverso il ventre. Guardandomi negli occhi disse "Se tusapessi quanto ho goduto..." "Lo farai ancora, Berta?" "Ogni volta che melo chiederai.Non chiedo di meglio,tu conosci il mio vizio." "Sei adorabile quando ti..." "Di' la parola, mi piace sentirla..."- "Quando ti meni la fica". "Si', quando mi meno la fica, sono una segona, mi piace, mi piace, ricomincerei ancora". "No, no, adesso avrai un cazzo nella fica". "Oh, porcone, come me lo dici; vieni affondamelo dentro, fammelo sentire tutto". Mi misi sul suo ventre e glielo cacciai fino in fondo. Qusai subito comincio' a delirare, a salmodiare "Il cazzo nella fica... il cazzo nella fica.."
Poi ebbe un fremito nella schiena, si inarco' tutta, ed emise un grido rauco, mentre la mia sborra le schizzava fino in gola.





































































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