Lui & Lei
Galeotto l’ascensore
di Duke77
18.08.2020 |
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"Quando torna dalla cucina mi accorgo che è sparito il reggiseno, “così le puoi guardare meglio…” dice aprendo ancor di più la canotta..."
Giugno post quarantena e l’atmosfera è ancora sommessaRientro a casa dall’ufficio e aspetto l’ascensore, non ho voglia di farmi 5 piani a piedi. Vedo che sta arrivando carica come un mulo anche l’inquilina del piano di sotto: doveva aver saccheggiato il supermercato. Mi sono offerto di dare una mano per il trasporto dei viveri.
Anche se non è stato un giugno caldo ero sudatissimo e necessitavo una doccia, ma la gentile vicina insiste per offrirmi almeno una birra. Ci diamo appuntamento per mezz’ora dopo.
Non avevo programmato niente, ma mi doccio e mi cambio e poi scendo.
Devo dire che l’inquilina del piano di sotto ha un bel paio di tette: è in canottiera e leggings, forse un po’ troppo rotondetta, ma le tette sono veramente affascinanti. Apriamo due birre brindiamo all’estate e facciamo due chiacchiere. Siamo seduti vicini sul divano e ci sfioriamo, ma senza esagerare e continuo a guardarle le tette. Si lamenta che conosce poca gente in città e che non fa vita sociale da febbraio… mi offro con galanteria di farle da accompagnatore.
Lei dice: “Così puoi guardarmi le tette anche in giro?”
“E che sono così carine” dico io punto sul vivo.
Pensavo di dover tornare a casa dopo una figura di merda, invece propone un altra birra.
Quando torna dalla cucina mi accorgo che è sparito il reggiseno, “così le puoi guardare meglio…” dice aprendo ancor di più la canotta. Inutile dire che mi tuffo a leccarle il seno incurante delle delle birre: i suoi capezzoli sono già quasi duri e la sento ansimare. Arrotolata la canotta sui fianchi ho campo libero…
Sposto la mia lingua biforcuta nella sua bocca e intanto mi sussurra che anche lei a bisogno di leccare qualcosa e intanto tasta il mio pacco che si stava gonfiando. Mi sembra giusto accontentarla: mi alzo slaccio i pantaloni e mi piazzo poco elegantemente di fronte al suo visino, ma lei apprezza perchè mi cala subito i boxer e ingoia il mio cazzo con foga. Ci gioca un po’ e poi suggerisce di togliersi i pantaloni, io mi risiedo sul divano col cazzo ritto e lei s’impala. La posizione non è comodissima ma mi dice che non faceva sesso da Natale, aveva voglia di essere penetrata.
Proviamo a giocare per qualche minuto ma la soddisfazione è scarsa, così suggerisce di andare in camera da letto. Fa una cosa che mi piace tantissimo, mi prende per l’uccello mentre mi guida per la casa. Arrivati in camera io mi tolgo la maglietta e lei la canotta che era rimasta a mo di pancera.
Riprendiamo da dove eravamo rimasti: io sotto e lei sopra, poi passiamo alla pecorina. Una volta preso il ritmo ci divertiamo molto. Quando sto per venire è il momento di uscire: si gira e si fa sborrare sul mento e sulle tette, poi si avvicina e mi pulisce l’uccello con la bocca, perché voleva assaggiare il mio sperma.
Non abbiamo cronometrato ma il round è durato una ventina di minuti.
Ci stendiamo vicini senza parlare, poi mi dice, “dobbiamo brindare”.
Torniamo nudi in salotto dalle nostre birre non più gelate, ma il brindisi è obbligatorio.
Mentre stiamo seduti le dico in maniera poco poetica ma molto pratica che la mia sborra sta colando per la casa.
“Sarò felice di pulire domani… Ora mi sembra che ci sia qualcosa di più importante da fare” e col piedino sfiora il mio uccello che si sta riprendendo. Si avvicina si accuccia e riprende a succhiarlo con successo. “Il tuo cazzo è meglio della birra”.
“Mi piacerebbe ricambiare” e indico al sua fighetta.
Torniamo in camera da letto e ci posizioniamo per un bel 69 io sotto e lei sopra. La lecco in maniera approfondita e poi scatta il secondo round: come prima prima io sotto e lei sopra, poi lei sotto e io sopra, per ultima la pecorina. La seconda sborrata cerco di farla in bocca, ma il risultato è scarso.
Ci accoccoliamo vicino e ci accorgiamo che l’ora dell’aperitivo è terminata e ci toccherà trovare una pizzeria per rinfrancarci dalle nostre piacevoli fatiche.
Ma prima dobbiamo cercare i nostro vestiti in giro per la casa e farci una veloce doccia.
Non nascondo che durante doccia il mio uccello rida segni di vita, ma decidiamo prima la pizza e poi ci divertiremo di nuovo
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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