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Lui & Lei

Donne e motori gioie e dolori (parte1)


di amicopersonale2017
22.05.2018    |    2.085    |    0 9.9
"Pompavo a piu non posso e lei gemeva di goduria, incitandomi a continuare e a non fermami..."
I proverbi sono sempre veritieri, ed il detto "Donne e motori, gioie e dolori" è esemplare. Vi racconto la mia gioia e il mio dolore.
E' un normalissimo Martedì mattina di fine Marzo, sveglia alla solita ora, solita routine di risveglio, e via ad iniziare una nuova giornata lavorativa.
Si iniziano a vedere i primi colori primaverili ed i primi profumi di freschezza, l'aria è mite , finalmente l'inverno è alle spalle. Ascolto in auto la mia musica preferita durante la mezzora di strada che mi separa da casa all'ufficio.
Guido con un ò di entusiasmo, spinto dalla positività primaverile e dalla mia musica, quando ad un certo punto sento il motore della mia auto perdere potenza; Li scappa qualche parolaccia, inevitabile ! L'auto è il mio secondo ufficio, accosto e mi fermo un attimo. Nessun rumore particolare proviene dal motore, spengo, riaccendo, riparto; Nulla di nuovo, il motore sembra pigro.
Sono le 7.45 , sul navigatore cerco l'autofficina piu vicina e con una velocità stile bradipo mi avvio, fortunatamente non è molto lontana ma il tragitto sembra infinito. Arrivo in 10 minuti, è ancora chiusa ed attendo l'apertura.
Puntualissimo il meccanico apre alle 8.00 , io un pò innervosito dall'accaduto spiego a gran velocità la situazione e Lui con molta calma e gentilezza cerca di capire cosa sia successo. Nel frattempo cerca anche di placare la mia impazienza, ovviamente non può capire che la mia giornata è tutta pianificata di appuntamenti, ritardare il primo significa ritardare tutto.
Dopo qualche tentativo del tecnico, l'amara sorpresa: "Mi spiace dirle che devo ordinare un pezzo di ricambio e ci vorrà l'intera giornata" ..... mi crolla il mondo. Non c'è alternativa chiedo ? Mi spiace ma questo pezzo non lo teniamo nel nostro magazzino fu la risposta del meccanico. Ormai l'auto è li e non mi rimase altro che confermare a loro la riparazione e in modo che facessero subito l'ordine del pezzo di ricambio.
La mia mente va a tutto il mio programma della giornata; Chiedo subito un auto sostitutiva, purtroppo la risposta è negativa, non per maleducazione, ma l'autofficina è piccola hanno solo un veicolo sostitutivo che è programmato per le manutenzioni prenotate. Capisco... rispondo, il tecnico vedendo la mia mezza disperazione mi batte sulla spalla dicendo : "Non si scoraggi, ci sono cose peggiori!! La faccio accompagnare a casa o al lavoro come preferisce".
Considerando le distanze tra ufficio e casa scelgo di farmi riaccompagnare a casa, almeno risparmio tempo e penso già a come cambiare la mia agenda , preparando quanto piu possibile dal mio studio casalingo.
Bene disse l'uomo, attenda un attimo , chiamo mia moglie e la riaccompagna; per l'auto non si preoccupi, stasera sarà pronta! Promesso!
Nell'attesa del passaggio fino a casa, inizio a chiamare i miei clienti per disdire gli appuntamenti previsti per quel giorno. Alcuni comprendono, altri purtroppo no, ma l'impossibile non si può fare. Avevo anche pensato al noleggio auto ma il concessionario era troppo lontano.
Partiamo dall'autofficina con una delle auto in manutenzione, sento l'uomo che spiega alla moglie di provare l'auto e avere certe accortezze per capire se la riparazione è stata eseguita a regola d'arte, io arriccio la fronte.... è un passaggio verso casa ma come un test auto, tra me e me dico "speriamo di non rimanere a piedi ancora"
Partiamo! E' un piccolo suv 4x4 , alla guida la moglie del meccanico, una bella donna 40enne , con un fisico curato, indossa un abito bianco, abbottonato sul davanti che veste fino sopra il ginocchio e un copri spalla nero. Osservando le gambe e i polpacci intuisco che fa palestra e così inizio a dialogare, scambiandoci qualche opinione sugli allenamenti visto che anche io praticavo quel tipo di sport.
Facciamo qualche KM e poi improvvisamente gira in una strada non asfaltata, Lei nota il mio smarrimento, non faccio in tempo a far domande che Lei prontamente si giustifica dicendo che deve provare le sospensioni, di non preoccuparmi. Spegne l'autoradio e si mette all'ascolto se l'auto emette qualche strano rumore, nel frattempo mi spiega la riparazione. Di aspetto una donna molto fine ma dal modo di esprimersi anche preparata nell'ambito meccanico.
Ad un certo punto accosta l'auto, si scusa per la fermata; scende a controllare le ruote anteriori. Abassandosi con busto, l'abito che indossa aderisce perfettamente al suo corpo e io noto che non ha nessun segno degli slip, nemmeno un piccolo segno. Certo ora inizio a pensare meno alla mia disgrazia giornaliera e noto con piacere con chi sono seduto in auto.
Proseguiamo la strada tornando su una provinciale, chiacchierando del piu e del meno. La donna ad un tratto mi chiede se acconsento ad una fermata per prendersi le sigarette, non posso negare la sua richiesta. Ci fermiamo, mentre Lei entra al negozio del distributore di carburante , io faccio qualche altra chiamata di lavoro.
Eccola arrivare, sale e si scusa nuovamente, ma io la tranquillizzo. In fondo ora la sua compagnia è diventata un piacere. Appena seduta in auto non posso non notare un dettaglio dell'abito, tre bottoni sopra e tre bottoni sotto sono stati slacciati. Appena partiti dall'autofficina il mio occhio era caduto sia sul suo decoltè sia sulle sue ginocchia, si notava il suo fisico ma con discrezione, ora si notava molto di piu, la scollatura arrivava quasi sotto il seno e le gambe erano scoperte fino a metà coscia.
Sono un gran lavoratore con la mente persa nella burocrazia lavorativa, ma questo dettaglio non può passare inosservato e inizio ad infiammarmi. Lei mi chiese quanto mancava per arrivare alla mia abitazione, e spiego la strada dicendo che manca circa una quindicina di minuti. Lei con molta gentilezza mi chiede se può fare un secondo test fuori strada per verificare nuovamente le sospensioni, si giustifica anche dicendo : "Almeno se rimango a piedi sono in buona compagnia" Io acconsento sorridendo e replico "Sarebbe anche un piacevole imprevisto questa volta" e sorrido.
Vivendo nelle colline, trovare una strada sterrata è facile, e così fece, girò su per una stradina , inserì le marce basse ed iniziò il test. Ad un tratto mi disse: "Lo sente questo ticchettio ad ogni avvallamento?" Io onestamente non lo sentivo. Ascolti bene disse. Ma io non sentivo nulla. Lei aggiunse: "E' un altro braccetto da sostituire" . Accostò, scese, fece il giro fino alla ruota destra anteriore e inizio a verificare. a quel punto scesi anche io.
Le chiesi: "Ma Lei se ne intende?" Certo ! Rispose. Le spiego.... Accucciati a terrà mi spiegò dei braccetti, ma la mia mente era persa totalmente in altra direzione. Il vestito era salito, Lei teneva le gambe aperte, e il panorama dal lato opposto ai braccetti era fantastico. Un bellezza unica, curata, liscia dove serviva e decorata verso l'alto da una peluria impeccabile. Anche il decolté si era leggermente aperto ma meno interessante dello spettacolo sottostante.
Lei non sprovveduta, mi guardò e disse: "Le piace?" Splendida! Risposi. Lei replicò: "Guarda adesso che succede" Allargo ancora di piu le ginocchia, disse: "Guarda!" ed inizio a uscire un getto di pipì. Mi disse: "Metti una mano senti che bollente" Non potevo non ubbidire e lo feci, era come se avessi la mano sotto un getto di un rubinetto d'acqua calda.
La piscia scorreva a terra, passandomi in mezzo ai miei piedi e proseguiva come un piccolo torrente da cui sale il vapore dopo un forte temporale.
Prese la mia mano e se la porto alla bocca , iniziando a leccare dito per dito, poi il palmo, per finire sul dorso, la sua lingua faceva impressione, lunga e appuntita, quasi fosse un arma da tortura, ma una piacevole tortura, si gustava goccia dopo goccia tutto il suo stesso sapore che aveva rilasciato pocanzi. Ad un tratto si alzo, si sedette sopra il cofano, spalancò le gambe e disse: "Ora devi pulirmi tutta con la lingua, fino all'ultima goccia" . Non lo avevo mai fatto, ma davanti a tanta bellezza non potevo sottrarmi nemmeno al sapore di urina. Mi inchinai ed inizia a leccare. Lei era con le braccia appoggiate all'indietro, a volte il suo capo si lasciava andare anch'esso all'indietro a volte mi osservava. Lecca! Lecca! Porco! mi ripeteva.
La sentivo gemere ed ero eccitato in maniera mai provata prima d'ora, continuavo a leccare imperterrito, quasi come un cane assetato a Lei piaceva molto. Mi mise una mano dietro la testa e con l'altra si sorreggeva, sentii il suo basso ventre leggermente gonfiarsi e mi lancio un altro getto di pipì che mi lavò letteralmente il viso, Lei sorrise con uno sguardo malizioso, scese dal cofano ed iniziò a leccarmi le gocce di pipì che colavano dalla mia fronte. Le lingue si intrecciarono le labbra si sfioravano, si avvicinò ad un orecchio e mi sussurrò: "Adesso devi farmi godere come una troia, adesso devi montarmi"
Si girò con la faccia verso l'auto, divaricò le gambe e alzo l'abito. Aveva un fisico perfetto, longilineo, senza una minima smagliatura, con le curve giuste, con una mano aprì una natica e disse: "Inizia da qui, e montami come fa un cavallo"
Il mio cazzo era già uscito dai pantaloni, si avvicinò al suo lato posteriore ed iniziò ad entrare, notai una notevole facilità nella penetrazione e pensai subito che era già ben rodata, ma non aveva importanza io dovevo in quel momento soddisfare la sua richiesta ed inizia con tutta la mia forza la monta. Dimenava le natiche come se fossero delle fauci che volevano ingoiarsi il mio cazzo. Lo spettacolo ai miei occhi era fantastico, vedevo il mio cazzo che entrava e usciva come lo stelo di un pistone, le presi i capelli che si era raccolta in una coda e li usavo come fossero redini per comandare un cavallo.
Pompavo a piu non posso e lei gemeva di goduria, incitandomi a continuare e a non fermami. Decise Lei il momento giusto; mi allontanò, si girò di scatto, si sedette come era in precedenza e disse: "Ora aprimi la figa" ed io inizia a scoparla. Eravamo in un posto isolato ma l'eco dei suoi urli mi preoccupava, qualcuno poteva sentire e sorprenderci, una denuncia non sarebbe stata piacevole.
Andai avanti a pomparla circa 15min finche Lei emise un urlo piu forte, mi allontanò di scatto e squirtò con una potenza ancora più forte della pisciata fatta in precedenza.
Si inginocchio, iniziò a pomparmi il cazzo che era di un colore ormai violaceo fino a farmi arrivare al mio godimento totale, non perse una sola goccia di sperma, lo gustò tutto.
Mi guardò è mi disse: "I braccetti sono OK possiamo andare" sorridendo, e sorrisi anche io.
Rimessi in marcia mi accompagnò a casa, prima di farmi scendere, mi disse : "Visto che sei stato bravo, stasera l'auto te la riportiamo noi non preoccuparti" sorrise è mi salutò.
Entrai in casa tra la felicità e la confusione, nonché lo sfinimento fisico per la performance appena svolta. Mi feci una doccia per rilassarmi, mi misi al lavoro anche se la concentrazione era pari a zero. Soprattutto ripensavo a quella ultima frase...."Visto che sei stato bravo, stasera l'auto te la riportiamo noi non preoccuparti" pronunciata in modo piu che malizioso.

Riuscii a lavorare molto poco quel giorno, "Donne e motori, gioie e dolori", se devo trarne un bilancio, quel giorno è stato una gioia piu che un dolore per la mia auto in panne.

...... il ritorno della mia auto ve lo racconto in un secondo momento, appena avrò il tempo di scriverlo, grazie a chi dedicherà del tempo alla lettura.
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