Lui & Lei
Beata Gioventù
di SpiritoRibelle2punt0
16.09.2024 |
2.933 |
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"Mentre Antonio non credeva a ciò che stava vedendo, Barbara, che doveva farsi perdonare, avvicino la sua bocca al cazzo di Antonio e con un movimento lento..."
Beata Gioventù( IL PADRONE DI CASA )
- Ciao Pulce, Ho i piedi in fiamme! Oggi ti sei salvata con il turno di mattina, ci è stato il delirio nel pomeriggio.
Diceva Barbara togliendosi le scarpe appena varcata la soglia di casa, che poi casa era davvero un parolone. La smania di vivere da sole le aveva portate in quel mini appartamento; praticamente diroccato e in disuso da anni; in cui c'era a malapena spazio necessario per due. Ma essendo non lontano dal lavoro e soprattutto alla portata delle loro tasche, per loro era già una vittoria. Si erano trasferite da poco più di due mesi, tempo che era stato sufficiente per dare un'imbiancata alle pareti, pulire a fondo e mettere un paio di sbelletti , così; fra un turno e l'altro e nei giorni di riposo quel mezzo tugurio era infine diventato una deliziosa tana a prova di ragazze.
-Muoviti su!, che sta per iniziare il film , vieni vieni , ho pure preparato i pop corn.
Disse Chiara con la sua inconfondibile vocina squillante.
... dopo un’ora.
- Un altro film che sembrava avvincente ma poi esce fuori un mattone - commentò Barbara palesemente delusa - Credo che sia il caso di trovare un nuovo passatempo pulce.
- Organizziamo una festa? Disse Chiara entusiasta - Che ne pensi? Un pigiama party?
- Azz , addirittura il pigiama party? Passiamo dalla noia totale al totale divertimento eh - domandò Barbara con un tono assai birichino.
- Hahahaha, ti ho capita! In realtà non intendevo il pigiama party come l'ultima volta, però!
- Magari questa volta alziamo un po' il tiro, che dici?
- Uhm... Tipo?
- Tipo che possiamo aggiungere un altro partecipante, tipo del sesso opposto, tipo magari addirittura ignaro...
- Uhhh, porca miseria, se non ti conoscessi come a me stessa mi spaventeresti; addirittura ignaro? Ma se poi non funziona?
- Funzionerà, stai serena. Ma mal che va se non funziona ci facciamo quattro risate.
- Ci sto, bisogna vedere se va anche alle altre due, è passato un po' di tempo dalla nostra festicciola...
- Stiamo a vedere, domattina le contattiamo e sondiamo il terreno, nel frattempo portiamo avanti il piano "partecipante ignaro".
Decisero di fare una videochiamata, sicure che la reazione delle due amiche sarebbe stata divertente.
Giulia rispose, con i capelli spettinati e un'aria confusa.
-Che succede? Siamo nel mezzo di un periodo infernale al lavoro! - disse sbuffando.
Barbara e Chiara si scambiarono uno sguardo complice.
-Proprio per questo, -rispose Barbara- Abbiamo avuto un’idea perfetta per farti rilassare. Che ne dici di un pigiama party, nel weekend? Chiara ed io vorremmo ripetere.
Giulia rimase in silenzio per un momento, poi scoppiò a ridere. -Mi avete convinta! Ma... Marta lo sa?
-Siamo qui per questo, disse Chiara. Mettiamola in chiamata.
Pochi secondi dopo anche Marta apparve sullo schermo.
-Ragazze, che sorpresa! Cosa bolle in pentola?
Giulia non perse tempo: - Sabato sera; pigiama party. Si fa il bis. Ci stai?
Marta alzò un sopracciglio, divertita. -Voi siete fuori di testa, ma... mi piace l’idea!
Barbara concluse la chiamata con un sorriso: -Perfetto, ci vediamo sabato allora. Prepariamoci ad una bella serata-, avvertì le amiche di arrivare presto, perché avrebbero ordinato la cena e mangiato insieme, poi chiuse la chiamata e girandosi verso Chiara disse
-Con le ragazze è stato facile, ora non ci resta che invogliare anche lui a partecipare.
-Ma starai mica parlando di chi penso io?
-- Oh Si, proprio lui, non dirmi che ti dispiace pulce
Per essere sincera no; anzi; però. Sai che se non fila tutto liscio poi ci potrebbe creare dei problemi?
-Ma quali problemi, hai visto come ci guarda? Per non parlare di quando decide di uscire in balcone a fare finta di leggere, in mutande; mentre guarda caso noi stiamo chiacchierando in pigiama
-Beh, se quello che indossiamo per dormire si può chiamare pigiama hahaha-, disse Chiara ridendo a crepapelle.
Quel chiacchiericcio e la risata fragorosa dovevano aver chiamato l'attenzione del soggetto della conversazione, che altri non era che Antonio, il loro vicino; nonché padrone di casa. Era uscito in balcone, e dopo un timido saluto si era messo ad innaffiare dei rami secchi dentro ad un vaso, probabilmente al solo scopo di vedere cosa stesse succedendo.
Barbara; non volendo sprecare l'occasione e facendo attenzione allo sguardo di lui, chiese all'amica di rientrare nell'appartamento e mentre salutava lui; rientrando; posò la mano sul sedere di Chiara e la strinse, certa di essere stata vista. Nei giorni a seguire le provocazioni ad Antonio si fecero non solo più frequenti, ma anche più spudorate. Dal bucato steso di soli perizomi, alla sostituzione dei pigiami striminziti con delle provocanti camicie da notte, alle carezze un po' spinte mentre lui era in balcone. Di conseguenza Barbara era quasi certa che lui avrebbe acconsentito se trovatosi davanti a quella situazione che lei stava architettando. Finalmente arrivò sabato e come d'accordo verso le 19:00 arrivarono anche Giulia e Marta. Ordinarono la pizza e si sedettero a mangiare tutte insieme, mentre ascoltavano la musica. Dovevano aver già cenato prima dell'arrivo di Antonio, che Barbara sentì salire per le scale, verso le 20:00. Usci di corsa dall'appartamento intercettandolo nel pianerottolo...
-Ciao Antonio, disse lei con un un sorrisone, espressione che cambio subito con un musetto sconsolato -
-Mi dispiace disturbarti a quest'ora, ma avrei un problema con la serranda del soggiorno. Si è bloccata a metà e non riesco a farla scendere. Pensi che potresti passare a dare un'occhiata questa sera?"
-Ciao Barbara, disse lui palesemente sorpreso-Sono appena rientrato, non ho fatto in tempo nemmeno a cenare ancora. -
-Quello non sarebbe un problema, sono venute delle amiche e abbiamo preso un sacco di pizza che non mangeremo mai, se non te la prendi a male e ne vuoi approfittare-, disse lei posando la sua mano destra sul petto di Antonio, gesto che fece spostare la camicetta facendo intravedere il seno. Antonio sgranò gli occhi, sperando che lei non se ne fosse accorta, lei con un sorriso molto malizioso chiese...
-Allora ti aspettiamo? Abbiamo paura di dormire con la serranda in quelle condizioni -, balbettò lei continuando ad avanzare; e posando anche la mano sinistra sui bicipiti di Antonio , che a quel punto cedette...
-Va bene, datemi il tempo di fare una doccia e arrivo, almeno quella, perché mi sento scomodo.
-Va benissimo , a fra poco allora , disse lei rientrando di corsa nell'appartamento.
Nell'attesa dell'arrivo di Antonio proposte alle altre d'iniziare a fare il gioco di obbligo o verità, ovviamente sedute in cerchio con la bottiglia per stabilire chi doveva domandare e chi doveva rispondere oppure fare penitenza. Il giochino andò avanti per una mezz'oretta, fra penitenze e domande apposite per alzare l'eccitazione, quelle di Barbara e Chiara volte ad instillare la curiosità e ad introdurre nel party la presenza di Antonio, che sarebbe arrivato di lì a poco.
Da fuori dalla porta lui riusciva a sentire le chiacchiere e le risate delle donne. Ma come cavolo ho fatto a farmi incastrare? Pensò. Vabbè, almeno sono carine da guardare, e ci rimedio la pizza. Suonò il campanello, non sapendo cosa avrebbe trovato dietro a quella porta; questa volta fu Chiara ad alzarsi per aprire.
-Ciao Antonio, grazie di essere venuto! - Ragazze! lui è Antonio! Antonio, ti presento Marta, Giulia a Barbara già la conosci...
Le ragazze salutarono a turno. Marta e Giulia erano sorprese, non si aspettavano l'arrivo di nessuno e men che meno nel bel mezzo della loro sexy festa tutta al femminile, ma rimassero comunque tranquille.
Antonio era un ragazzo alto, moro e dai capelli ricci che portava per lo più semi spettinati, muscoloso pur non essendo palestrato, aveva quell'aria da ragazzo misterioso, sorridente ma non svenevole. Rimase composto; pur essendo circondato da ragazze semi nude. Con un rapido ma attento sguardo alla stanza aveva notato il cerchio, la bottiglia e vari indumenti femminili sparsi sul pavimento. Quando posò lo sguardo sulle donne la sua espressione cambiò leggermente; vide che Giulia indossava solo una mutandina, Marta era in topless, Barbara indossava la stessa camicetta da notte senza intimo sotto e Chiara le aveva aperto la porta in mutande e reggiseno. Cazzo! pensò lui. “La mia fantasia erotica moltiplicata per due, non è possibile”, diceva tra sé e sé inghiottendo la saliva che gli si era incastrata in gola. Rimase inebetito per qualche secondo, ma poi; cercando di ricomporsi come meglio poteva; chiese della serranda.
-La guardiamo dopo la serranda- disse Chiara- devi prima mangiare no?
-Effettivamente ho un po' fame- rispose lui-, ma non vorrei interrompere troppo a lungo la vostra, come si può dire; festa? - esclamò lui cercando disperatamente un punto dove posare lo sguardo che non fosse troppo compromettente per lui. L'unico angolino " salvo "era avanti a destra, dove s'intravedeva il divano letto aperto fra due di loro, e quindi posò li lo sguardo.
-Ma no, rispose Barbara, ti abbiamo invitato; siediti qui con noi e mangia la pizza, passane un pezzetto anche a me. Poi se vuoi giocare anche tu-, chiese Barbara cercando approvazione anche nei volti delle altre , che erano sorprese ma tranquille.
-Ok , ci sto - disse lui mentre si accomodava sul pavimento gustando una fetta di Capricciosa.
Era fatta , tutto come da programma...
A quel punto Marta urlò - Continuiamo a giocare ! facendo girare la bottiglia che si fermò con il becco che puntava verso Antonio e il fondo verso Barbara.
-Ebbene sì, ci tocca - disse a lui - io chiedo , tu rispondi, oppure fai penitenza
Il classico gioco obbligo o verità, affermò lui
-Esatto, ma con una variante ; visto che noi siamo donne , abbiamo diritto a tre domande, tu devi rispondere almeno ad una e per le altre due avrai soltanto una penitenza. Quando ti toccherà invece domandare, potrai fare solo una domanda, ma potrai imporre tre penitenze. Tutto chiaro?
-Credo di sì - rispose lui- Mal che va mi ripetete le regole. Comunque sono pronto a rispondere
Barbara, sfoggiando uno sguardo monello e indagatorio disse:
- Domanda numero uno: Da quanto tempo non fai sesso? specifico che la masturbazione non conta. Domanda numero 2 Ci hai mai spiate? e tre... Ti sei masturbato durante o dopo?
Antonio era visibilmente imbarazzato ed impacciato. Il suo colorito in volto era un mix di sfumature di rosso. Le ragazze erano visibilmente compiaciute e tra sguardi birichini e sorrisi maliziosi incalzavano Antonio a rispondere con sincerità alla domanda posta.
Con il groppo in gola e con voce tremolante cominciò a tergiversare, a balbettare fino ad arrivare ad ammettere di aver spiato le ragazze più e più volte e di essersi eccitato alla loro vista e che la sua fantasia aveva viaggiato in pensieri peccaminosi.
-Opps! -esclamò Barbara con un sorriso compiaciuto ed uno sguardo dispettoso, sguardo che si incrociava; complice; con quello delle altre ragazze.
Mentre la sua mano, con una naturalezza disarmante, accarezzava il suo seno. Quel gesto, quello sguardo provocò ad Antonio una incontrollabile erezione che non passò inosservata alle ragazze.
Barbara, la più birichina, incalzò e sfacciatamente chiese al “povero” Antonio cosa intendesse per eccitazione e quali fossero i pensieri peccaminosi fatti.
Chiara che aveva una particolare sintonia con Barbara capi che la situazione si stava facendo interessante e con la scusa di dover bere si alzò poggiando la sua mano sulla coscia di Antonio, accennando una carezza, con un movimento felino mise in bella mostra il suo fondoschiena, coperto solo dal perizoma che le era rimasto addosso, e camminando verso la bottiglia si accertò che Antonio potesse notare i suoi sinuosi e sensuali movimenti.
Antonio, ipnotizzato da quel fondoschiena era ormai in balia della lussuria.
Il suo membro pulsava ed era duro come il marmo.
Barbara, incalzò con la sua domanda ma Antonio era inebetito e non riuscì a dire altro. Era evidente ormai a tutte che la sua eccitazione era diventata una vigorosa erezione.
Giulia sorrise fragorosamente , Marta invece immaginò il sesso di Antonio duro e turgido ed un brivido pervase il suo corpo.
Barbara, aveva raggiunto il suo scopo.
Si avvicinò ad Antonio e poggiando la sua mano sulla coscia salendo lentamente verso l’inguine Affermava di aver letto su una rivista che le vigorose erezioni vanno assecondate.
Chiara, nel frattempo, tornata a sedersi davanti ad Antonio, infilava le sue mani sotto le mutandine in segno di provocazione.
La mano di Barbara si faceva sempre più impertinente e la sua voce ormai arrivava ad Antonio come un eco lontano.
Poggiando la sua mano sulla patta ed afferrando il membro turgido chiese ad Antonio -Questa è una fragorosa erezione?-
Antonio per un istante rischiò di godere nei pantaloni e con un tono ironico rispose “sono al limite tra la fragorosa erezione e l'esplosiva eiaculazione ”
Tutti scoppiarono in una risata ma ormai la situazione era diventata altamente erotica.
Marta si avvicino a barbara e disse maliziosamente - Stai facendo soffrire questo povero ragazzo-
-Hai ragione Marta- rispose Barbara -“Adesso mi faccio perdonare”
Invitò Antonio ad alzarsi , lo prese per mano e lo condusse al centro del cerchio che avevano formato.
Prima che Antonio potesse capire ciò che stava succedendo, si inginocchio davanti a lui ed abbassò i pantaloni. Dagli slip era evidente quanto il membro di Antonio fosse gonfio.
In me che non si dica anche gli slip erano per terra ed il cazzo di Antonio si ergeva fiero al centro delle ragazze.
Chiara alla vista di tanta grazia visto che le sue mani erano già dentro le sue mutandine cominciò a toccarsi con maggior vigore e quel movimento provocatorio ben presto divento masturbazione.
Gemiti e sospiri avevano preso il posto delle risate.
Marta non riuscì a trattenere la sorpresa nel vedere che Antonio sfoggiava una misura molto abbondante, una forma fallica perfetta ed un pube pulito e depilato. L’esclamazione “che cazzo !” accese anche l’attenzione di Giulia che avvicinò la sua bocca a Marta per scambiarsi un bacio lussurioso.
Mentre Antonio non credeva a ciò che stava vedendo, Barbara, che doveva farsi perdonare, avvicino la sua bocca al cazzo di Antonio e con un movimento lento lo fece scomparire fino in gola.
Un gemito intenso liberò Antonio da tutti i sui imbarazzi.
Sempre lentamente fece uscire il cazzo dalla bocca e con le labbra poggiate sulla grande capella di Antonio chiese se potesse essere perdonata.
Antonio, perse il lume della ragione e sollevando Barbara da terra, la girò rivoltandola verso Marta e giulia che stavano amorevolmente lesbicando e il suo possente cazzo si poggio sulla bagnatissima fica fino a scivolare tutto dentro
Barbara aveva realizzato la sua fantasia e cominciò a godere ripetutamente delle possenti penetrazioni di Antonio. “Adesso ti posso perdonare” esclamò Antonio sentendo Barbara raggiungere l’orgasmo.
Nemmeno il tempo di esaltare la sua mascolinità che chiara, mentre Antonio montava Barbara, si infilo seduta tra le gambe di lei e si godeva lo spettacolo di quel cazzone che entrava e usciva e non poté fare a meno di gustarsi i sapori. La sua lingua si insinuava tra la fica di Barbara ed il cazzo di Antonio. Dopo un po' Barbara si allontanò , e spostando la sua attenzione su Giulia lasciò il posto a Chiara che si mise a pecorina con il volto verso il letto, e mentre Antonio la penetrava con forza Marta s'insinuò nell'amplesso, a 90 * con le braccia appoggiate alla pediata del divano letto e le gambe tese , finendo con la figa dritta nella faccia di Antonio , che in estasi e ricoperto di lussurioso sudore martellava Chiara e leccava Marta, prima infilando la lingua in ogni anfratto della sua succosa vagina e poi succhiando avidamente il clitoride.
Dal divano letto si udì un urlo di piacere travolgente, Giulia era arrivata ad un orgasmo molto intenso provocatole da Barbara con un simpaticissimo ed efficace dildo rosa. Antonio non resistette più e annunciò un'imminente venuta. Le ragazze, incitandolo in un turpiloquio di porcate, si avvicinarono tutte e inginocchiate davanti a lui lo intimarono a donare loro il getto di sperma.
-Non resisto più! - Gridò. Il suo cazzo si gonfio incredibilmente, le vene, evidenti e disegnate, cominciarono a pulsare. in estasi e ricoperto di lussurioso sudore finalmente si liberò e un primo getto caldo uscì dall'enorme cappella e inondò i loro volti, un secondo, un terzo ed ancora un altro una copiosa venuta che le ragazze si spartirono toccandosi e baciandosi mentre sorridevano compiaciute.
Antonio fece due passi , frastornato e colossalmente rilassato si gettò di peso sul letto, consapevolmente inerme ; e mentre il suo cuore ancora batteva ad un ritmo esageratamente veloce, gli si disegnò un sorriso sul volto.
Dopo qualche minuto le ragazze gli fecero compagnia sul letto...
Alla fine la serranda non l'hai nemmeno guardata , disse una di loro
Scoppiarono tutte a ridere, il sorriso si Antonio si fece molto più ampio. Ma non riusciva a muoversi.
Non oso immaginare cosa stesse passando per la sua testa in quel momento, ma sono quasi certa che pensasse fra un blackout ed un altro; che doveva essere stato un gran bravo padrone di casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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