Lui & Lei
Babbo Natale
di fedemio
06.01.2021 |
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""Oh Oh Oh cosa aspetti? È tutto per te"
Queste parole mi fanno saltare in piedi, mi avvicino di corsa gli salto addosso, mi aggrappo a quel..."
È la notte di Natale e decido di dormire sotto l'albero vicino al caminetto. Intimo rosso come da tradizione e pigiamone con gli orsi.
Tappeto, cuscino e coperta. Non manca nulla. Spengo la luce e lascio che la stanza rimanga illuminata solo dai led dell'albero e dalla fiamma del camino. Mi lascio così avvolgere tra le braccia di Morfeo. Ma vengo ben presto risvegliata dal rumore del fuoco. Sembra scoppiettare. Prendo un altro pezzo di legno per alimentarlo e una voce mi dice di non buttare altra legna. Rimango un po' basita mi guardo attorno ma sono sola ed alcuni detriti cadono dalla canna fumaria del caminetto. La cosa mi sorprende. Mi alzo in piedi ed arretro di qualche passo. Cadono alcuni calcinacci e si alza dal fuoco un'improvvisa nuvola di fumo e fuliggine. Non faccio in tempo a proteggermi le vie respiratorie che la nube si dissolve e mi trovo davanti un omone alto quasi 2 metri, con una pancia enorme, tutto di rosso vestito e con una folta barba bianca:
"Babbo Natale sei arrivato!" Gli urlo mentre prendo la rincorsa.
"Oh Oh Oh buon Natale piccola mia, vieni fatti abbracciare"
"Ma allora esisti davvero? Lo sapevo lo sapevo!!!" Gli corro incontro e gli salto in braccio.
"Certo che esisto, ci tenevo tanto venire a conoscerti" e lascia cadere il grosso sacco che con una mano teneva sulla spalla e mi prende al volo mettendomi dapprima le mani al collo, poi me le fa scendere lungo la schiena, me le strofina sul culo e mi tiene in braccio afferrandomi per le gambe.
È possente e mi dà fin da subito un senso di protezione e sicurezza. Appoggio la testa sulla barba e sul petto.
"Sei stata brava?"
"Si Babbo Natale, cosa mi hai portato?"
"Quello che mi hai chiesto nella letterina Oh Oh Oh.
Vieni sediamoci su questa grande sedia a dondolo"
"Grazie Babbo Natale, ti voglio molto bene. Ti peso? Vuoi che scendo?"
"No piccolina mia, ma togliamo questo grosso pigiamone che qui fa molto caldo"
Quasi ipnotizzata da questa fantastica visione scendo dalle sue braccia e sfilo la parte superiore del pigiama rimanendo in reggiseno e poi mi giro e dando le spalle al Babbo mi sfilo anche i pantaloni.
"Oh Oh Oh ma che bella che sei con l'intimo natalizio, mi fa molto piacere che ti sei preparata al mio arrivo"
Mi prende dai fianchi e mi solleva con forza facendomi sedere sulla sua gamba.
"Babbo Natale che forte che sei. Sembri tanto grosso..."
"Oh Oh Oh si sono tanto grosso ed anche molto vecchio, ma ho uno spirito molto giovane, vedrai che riuscirò ad accontentarti. Senti qui che ardore" e senza dire più nulla, con la mano che teneva dietro la mia schiena mi gira la testa verso di sé e mi mette la lingua in bocca. Io mi faccio trasportare da questa magia, chiudo gli occhi e spalanco le labbra lasciando che la sua lingua si intrecci alla mia. I capezzoli in reazione al bacio passionale che sto ricevendo diventano turgidi e Babbo Natale con la mano libera mi solleva il reggiseno ed avvolge una tetta, me la palpeggia a ritmo di lingua e poi gioca col capezzolo facendolo arrotolare tra medio ed indice, poi dalla tetta fa scorrere la mano sul mio collo, sulla faccia ed infila l'indice tra le nostre lingue. Un dito grosso, ruvido, con la pelle secca che mal si accompagnava alla morbidezza delle nostre lingue, ma che d'istinto mi sono trovata a giocarci col la lingua finché non lo ha tolto e mi sono riappropriata della sua bocca. Quella grossa mano mi percorreva il corpo graffiandomi la pelle. Superate le tette si è fermato con la mano sulla mia pancia. La sua grande mano mi copre tutta la pancia emana molto calore ma il contatto della pelle non mi fa sudare.
Sono rapita dalla passione coinvolgente di Babbo Natale e mi lascio trasportare. Mi sembra di volare. Mi sembra di essere una stella a cinque punte, una la testa, due le braccia e due le gambe. Sdraiata che volo nuda in cielo mentre le nuvole mi proteggono, mi riscaldano ed avvolgono il mio corpo.
Babbo Natale mi preme sulla pancia e poi inizia a scendere arrivando a toccarmi gli slip che immediatamente si slacciano sui fianchi e cadono a terra lasciando la mia patatina a scaldare davanti al camino. Sento il calore del fuoco avvicinarsi ad essa ed allo stesso tempo le si avvicina la calorosa mano ruvida di Babbo Natale.
"Babbo Natale cosa mi fai?"
"Oh Oh Oh Buon Natale!" e finché pronuncia queste parole appoggia il suo grosso dito medio tutto bagnato dalle nostre salive al clitoride e lo rotea. Io ho un sussulto ed un brivido mi percorre il corpo. La patatina si bagna e si apre il suo ditone inizia a penetrarmi. Godo tantissimo. Più mi penetra e più sento il suo dito gonfiarsi. Più mi riempie e più mi apro. Un godimento senza fine. Babbo Natale mi ha riempito la patata con le sue dita ed io gli ho riempito la mano di liquido vaginale.
"Oh Babbo Natale, quanto ti ho aspettato"
"Oh Oh Oh lo so lo so.
Vieni aiutami a sbilanciarmi i pantaloni che ti do il tuo regalo"
Mi ritrovo inginocchiata senza piu' il reggiseno, completamente nuda davanti a lui che gli slaccio il grande cinturone nero e gli abbasso la zip. Lui si alza in piedi. Visto da qui sotto è veramente enorme. Come si alza i pantaloni cadono a terra e mi ritrovo davanti agli occhi un enorme cazzo che penzola e dondola. Un cazzo rosa lungo come un braccio con una punta rossa grossa come una palla che continua a dondolare. Destra sinistra, destra sinistra, destra... io sgomenta cado a terra e mi sdraio sul tappeto. Lui avanza lentamente di qualche passo col cazzo che continua inesorabile a pendolare e si ferma quand'è sopra la mia testa. Io ho ancora la bocca aperta. Babbo Natale flette leggermente le gambe ed il suo enorme cazzo inizia ad allungarsi ed allungarsi ancora fino a raggiungere le labbra della mia bocca. Penso che se non si ferma mi soffocherà. Ma lui non se ne preoccupa e continua ad allungarsi. Sta entrando nella mia bocca. Io la spalanco più che posso ma non sento fastidio alla mandibola, anzi sento la sua morbida cappella calda appoggiarsi sulla mia lingua. Allungo le mani e lo prendo per il tronco. È duro come il muro. da pendolante e penzolante che sembrava ora mi trovo un trave di carne gusto cazzo da succhiare, segare, leccare e baciare tutto per me. Più lo meno e lo tengo in bocca più la mia patatina sbrodola.
"Che bel cazzo che hai Babbo Natale"
"Oh Oh Oh! ti piace il regalo di Babbo Natale, prendilo bene dai, prendilo tutto. È tutto per te. "
"Grazie Babbo Natale, ho desiderato tanto un cazzo enorme tutto per me. Ho voglia Babbo Natale, dai scopami"
Dopo essermi tolta la voglia di farmi scopare la bocca e la gola per un tempo indefinito, Babbo Natale si adagia con i pantaloni agli stivali sulla sedia a dondolo, gambe aperte e le braccia distese di braccioli.
Io da sdraiata mi siedo per terra con le gambe rannicchiate a guardarlo. Il suo lungo e grande cazzo penzola e dondola dalla sedia. Mi i canto a guardarlo. Mi piace, mi affascina e mi attrae. Ancora lo stesso calore di prima mi pervade anima e corpo. Il cazzo di Babbo Natale dondola sempre meno fino a fermarsi, poi inizia ad irrigidirsi da solo sotto i miei occhi e ad alzarsi. Ora è perfettamente orizzontale e mi punta dritto in faccia, la rossa cappella gigante ha un occhio piccolino, una sottile fessura che guardandoci bene dentro sembra che più guardo e più riesco a vederci dentro. Si allarga, non riesco ad avvicinarmi con la testa, ma il mio sguardo si fa più profondo è un tubo in fondo al quale si vede una tiepida luce, anzi no, un bagliore, è una stanza bianca, è piena di minuscole personcine sono tanti e tante, tutte ammassate, ma più mi avvicino con lo sguardo, più mi accorgo che è una mega orgia dove tutti scopano tutti. Bocca figa culo seghe ditalini, chi più ne ha più ne metta. Sono persone particolari, bellissime, bianche e molto luminose, tutte con una lunga antenna sulla testa, ma all'improvviso vedo sempre meno allinterno del tubo perché il tubo si sta sollevando. Tiro un po' il collo ma senza alzarmi non riesco a vedere oltre , finché non vedo più nulla se non il grosso cazzo di Babbo Natale che continua ad ingrossarsi, crescere ed alzarsi, finché è in posizione verticale.
Ce l'ha lungo fino al petto, ora è arrivato all'inizio della barba, ma continua a crescere. È grosso come un tronco, gli è arrivato all'altezza della testa ed ora l'ha anche superata.
"Oh Oh Oh cosa aspetti? È tutto per te"
Queste parole mi fanno saltare in piedi, mi avvicino di corsa gli salto addosso, mi aggrappo a quel lunghissimo cazzo e mi arrampico come una raccoglitrice di banane, braccia e gambedistese lavorano all'unisono, le gambe spingono camminando e le braccia tirano salendo. Più salgo e più il cazzo diventa lungo e più la cappella si allontana. Decido di provare a staccare le braccia, riesco a stare in equilibrio. Parto così a correre sul lungo palo della cuccagna, riesco ad avvicinarmi alla cappella, quando sono a pochi metri faccio un salto e mi ritrovo in braccio di Babbo Natale col cazzo che mi penetra la vagina. Colpi lenti ma decisi. Sono tutta sudata, quella corsa mi ha sfinita. Non riesco a rilassarmi un attimo che quei colpi ben assestati mi risvegliano l'appetito sessuale. Il cazzone di Babbo Natale mi penetra la carne e mi riempie la pancia. Io lo ripago lubrificandolo naturalmente di liquido vaginale.
Il ritmo aumenta e la pressione sale, sento la patatina aprirsi e gonfiarsi. Inarco la schiena e mi prendo in mano una tetta. Godo come una maiala, intanto Babbo Natale allunga le mani e mi prende per le natiche me le allarga ed infila il dito medio ancora umido dalle nostre lingue direttamente nel buco del culo. Una, due tre falangi. Mi sento aperta, vacca e piena dappertutto. Un'altro orgasmo. Ho perso il conto.
"Dai vieni Babbo Natale, godi anche tu con me"
"Oh oh oh, si cagna godo, dai sculetta di più, fatti riempire la figa di sborra"
"Si Babbo Natale si dai"
"Eccomi, eccomi, tutti i miei spermini stanno per venire, prendili dai godi troia"
"Si Babbo Natale vieni"
All'ennesimo orgasmo mi sono sentita irrorare la vagina da un'onda rapida e copiosa che s'infrange contro le pareti interne del mio corpo di caldo sperma.
Una sensazione unica di piacimento ed appagamento.
Cado tramortita dal piacere e dalla stanchezza sul tappeto, Babbo Natale si alza in piedi, butta un pezzo di legno sul fuoco che fa alzare un grande polverone, mi dice di fare la brava, ed al dissolversi della nube, lui è scomparso.
Non mi rivesto nemmeno dell'intimo, rimango sdraiata, tiro la coperta sopra di me, mi porto una mano sulla patatina ancora bagnata e mi rimetto a dormire.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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