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Gay & Bisex

il sirenetto sullo scoglio


di ivrea69
01.06.2020    |    662    |    3 9.7
"Lo toglie tutto e poi di nuovo dentro fino in fondo..."
Adoro il mare, il sole e la tranquillità. Ed è per questo che cerco di andare in ferie sempre in bassa stagione quando non c’è ancora il carnaio di gente e soprattutto si può essere quasi sempre soli in spiaggia dove poter fare quello che si vuole. Ho anche trovato un piccolo spazio lungo la costa dove vi sono dei bei pietroni piatti e l’accesso al mare non è così complicato. E’ frequentato da nudisti ma la cosa non mi dà alcun problema. Anzi, superato l’imbarazzo di spogliarsi e di farsi vedere con le chiappette bianche la libertà è decisamente piacevole. Mi piace andare presto in spiaggia non perché non amo dormire, ma per poter prendere il posto migliore, quello con la pietra più piatta, che è vicina al mare per potermi rinfrescare velocemente e soprattutto essere di ‘vedetta’ per controllare chi arriva ma al tempo stesso non essere proprio totalmente in vista. Quella mattina mi reco in spiaggia, percorro il sentiero che costeggia il mare allontanandomi quindi da dove si posteggia. Il sole è ancora dietro la collinetta e quindi il percorso è all’ombra e l’aria frizzantina di mare di giugno fa venire qualche brividino. Ma si prospetta una bella giornata, neanche una nuvola, il mare trasparente e calmo. Quando ho posteggiato non vi erano macchine, moto o bici. E quindi sono il Robinson Crusoe di quell’angolo di paradiso. Dopo un po’ che cammino inizio a sentire il caldo, sto trasportando una borsa un po’ pesante: la colazione da fare in spiaggia, il telo mare, le creme, l’acqua da bere, il mangiare per mezzogiorno… voglio sfruttare la giornata fino all’ultimo. Allora decido di fare il camminatore nudista. Mi spoglio totalmente e nudo con lo zaino in spalle continuo a camminare verso quel pietrone che ho intravisto, piatto e leggermente inclinato verso il mare. Arrivo alla meta, poso lo zaino una sorsata d’acqua e inizio ad accamparmi, il telo, le creme e poi una volta tirato fuori il succo di frutta ed il pezzo di focaccia metto lo zaino tra due rocce in modo che non rimanga al sole. Mi siedo quindi con le gambe che pendolano giù dal lastrone, e non solo quelle, guardo il mare, mi concentro sulla risacca delle onde tra i pietroni e mangio soddisfatto. Ogni tanto qualche rumore che arriva dalle pietre del sentiero… ma dopo un paio di volte che mi giro per controllare vedo che altro non sono che lucertole… ma che grosse che sono. I raggi di sole hanno iniziato a fare capolino e quindi mi stendo aspettando di essere totalmente coperto dal calore. Sento il calore prima su un piede che poi piano sale arrivando alla coscia, per poi scaldare la schiena e la testa. Abbasso la testa in totale relax anche se ogni tanto apro un occhio verso il sentiero. Un rumore di pietroline mi fa balzare… ma falso allarme. Ero mezzo assopito e inizio a sentire caldo… allora mi giro e inizio a darmi un po’ di crema protettiva. Le gambe, le braccia, il viso, la pancia. Prendo quella con protezione alta e inizio a stenderla prima sul sedere e poi ovviamente cazzo e palle… e mentre sono li che spalmo non vuoi scappellarlo un attimo? E mentre sono li non vuoi farti una lenta sega ed un massaggio alle palle? Perfetto. Mi stendo nuovamente ma questa volta a pancia in su con le gambe aperte. Un rumore ma questa volta sembra di passi sul sentiero. Guardo ed infatti vedo arrivare un uomo che percorre il tracciato guardando il mare, ogni tanto si gira indietro e poi guarda avanti, verso di me o verso i pietroni dopo di me? Cerco di non farmi notare che lo osservo… indossa un paio di pantaloncini corti e vedo che ha due belle gambe muscolose. Una maglietta che gli tira un po’ sulla pancia facendo quindi intravedere un po’ l’addome coperto di pelo. Un cappello calato sugli occhi e degli occhiali da sole. Anche lui uno zainetto a spalle. Un uomo sui 55 anni o poco più, ben piazzato con un bel fisico. Sento che rallenta il passo quando mi sta per passare vicino, forse vuole osservarmi meglio o forse vuole solo salutare. Si ferma e quindi mi viene spontaneo di aprire gli occhi e guardare cosa sta facendo. Mi sorride e mi augura buon sole. Ricambio il sorriso e ‘altrettanto’. Così ho avuto la possibilità di guardarlo meglio. Ha due meravigliosi occhi azzurri. La carnagione è chiara ma abbronzata e ha parecchie lentiggini sia sul viso che sulle braccia. Le gambe muscolose e poco pelose sono decisamente più chiare rispetto al resto del corpo, si vede che sta spesso con pantaloni lunghi. Ha il pizzetto bianco ben definito che contorna due labbra carnose… un bel manzo, non c’è che dire. Mi risistemo e controllo dove si piazza e soprattutto spero sia anche lui uno che prende il sole nudo… non vorrei essere stato scortese con il costume adamitico. Si piazza poco lontano da me, forse 3-4 metri. Toglie il telo dallo zaino e lo stende, si toglie la maglietta, la piega e la posizione sul telo. Un bel pelo fitto sul petto. Slaccia il pantaloncino e rimane in costume. Cavolo forse si era fermato prima e voleva chiedermi di rivestirmi. Mi sollevo quindi e richiamando la sua attenzione mi scuso per il fatto di essere nudo e che se gli dava fastidio mi sarei messo pure io il costume. Lui mi sorride, mi dice assolutamente no, e si sfila pure lui il costume aprendo le braccia come per dire siamo entrambi nudi, che problema c’è? il fatto è che il suo cazzo sembra un battacchio di una campana, mollo e bello lungo, bello larghetto e una cappella bella rotonda che spunta da un prepuzio che fa fatica a contenerlo. Si gira quindi rivolgendomi le spalle facendo vedere quel culo tondo e sodo e poi appoggiando il costume sull’asciugamano si piega facendo vedere lo spacco del culo e due grosse palle dalle quali spunta il cazzo ciondoloso. Poi sempre in quella posizione inizia a trafficare all’interno dello zaino. Tira fuori crema solare, se ne mette un po’ sul palmo e inizia a spalmarsela prima sul viso, poi le braccia, poi sulla pancia e poi sulle gambe. Quindi ancora un po’ di crema e inizia a spalmarsela sui genitali e poi con tutte e due le mani su quei glutei tondi e mentre lo fa li afferra e le apre. È sempre girato di schiena ma lo sa che lo sto guardando perché’ decide di parlami dicendomi che oggi il sole sarà bello forte e avrebbe poi bisogno che gli spalmassi un po’ di protezione anche sulla schiena. Gli dico nessun problema e che anche se ho carnagione scura un po’ di crema sulla mia schiena anche a me serve. E mentre parlo lui si gira verso di me e vedo che stava spalmando, o semplicemente massaggiando/impugnando/tirando il cazzo che era diventato duro. Come nelle scene da film sono letteralmente rimasto con la bocca aperta. Gambe aperte con le mani che armeggiano la mazza e le palle e lui che sfodera un sorriso. E come si fa a non avere una erezione davanti a quel vedere… e ci starebbe anche una pugnetta. Ma meglio di no. Rispondo al sorriso e mi rimetto carponi nel cercare di non far vedere che mi ero eccitato. Cavolo il mio cazzo duro contro sto pietrone mi fa male. Cerco di sistemarlo ma comunque lo metta mi fa male. Decido appena lui non è rivolto verso di me di alzarmi e buttarmi in acqua. Entro in acqua, è freddina ma salutare. Faccio qualche bracciata e poi mi giro verso la riva. Lui è sdraiato con l’albero maestro che svetta. Rimango un po’ a galleggiare godendo il panorama, il silenzio del mare. Nuoto verso riva e nell’ultimo pezzo faccio immersione. Quando arrivo a pochi metri dal bagnasciuga riemergo e me lo trovo davanti. Ha l’acqua che gli arriva alle cosce e per non sbattergli contro gli afferro alle sue gambe. Sono quindi a distanza ravvicinata dal palo, proprio di fronte al viso. Mi verrebbe voglia di prenderlo subito in bocca… ma non sta bene. ‘Scusa non ti avevo visto’. Mollo la presa delle gambe e mi alzo e quindi siamo uno di fronte all’altro e i nostri cazzi si sono ad un certo punto sfiorati. Mi abbraccia e con tutto il suo peso mi butta in mare. Siamo avvinghiati e sento il freddo dell’acqua ed il caldo del suo corpo. Lo abbraccio pure io e sento quindi la schiena forte che è tutto un fascio di muscoli. Le sue mani scendono e mi afferrano prima i fianchi e poi i glutei e mi tira verso di lui. Le nostre labbra si avvicinano e dopo un leggero sfioramento le nostre bocche si aprono e le lingue iniziano a giocare. Gli afferro il cazzo e inizio a constatare la durezza e la grandezza. Glielo scappello delicatamente e lui afferra più saldamente le mie chiappe. Ci stacchiamo per prendere fiato e ci guardiamo un secondo. Io prendo fiato e tenendomi al suo corpo mi immergo per arrivare fino al suo cazzo e glielo prendo subito in bocca. Giusto un affondo veloce ed un leggero gioco di lingua e labbra sulla cappella e poi riemergo. E ritorniamo a limonare mentre la mia mano afferra saldamente il cazzo mentre le sue dita cercano di aprire e massaggiare il mio buchino. Riesce ad inserire un pezzetto di dito. Gli sussurro di non fermarsi, e lui dice che non ne ha alcuna intenzione. E così io mi avvinghio a lui con le gambe intorno alla vita e le sue mani hanno libero accesso: si appoggiano sulle chiappe, le stringono come una morsa per poi aprirle leggermente. Le dita scendono verso l’interno e sfiorano la rosellina e piano piano cercano di entrare, non forzando ma massaggiando. Appoggia la punta del dito e da dei piccoli colpetti e poi sempre piano spinge, spinge, spinge fino a quando entra, ed entra sempre più. ‘ti voglio dentro, ma non in mare’. Decidiamo di uscire e ci sdraiamo sul suo asciugamano, anzi, lui si sdraia sull’asciugamano ed io mi metto sopra di lui. Continuiamo a baciarci ma lui mi spinge verso il basso. Passo a mordicchiargli i capezzoli, per poi infilargli la lingua nell’ombelico per poi arrivare ad avere a portata di bocca quella grossa albicocca che inizio a leccare per poi prendere in bocca e a far scivolare dentro fino quasi a sentirla in gola. Lui è totalmente disteso con gambe e braccia aperte mentre io piegato su di lui con il culo all’aria e sento il sole caldo che di picchia sopra. ‘Fermo, FERMATI’. Mi blocco e mi sollevo, penso che abbia visto qualcuno arrivare. Invece mi dice che per il momento ha bisogno di fermarsi altrimenti viene. Allora mi alzo e vado sul mio asciugamano. Così prendo anche io un po’ di fiato. Me metto un po’ di crema e decido di prendere un po’ di sole. Sarà l’attività fatta o il semplice fatto di avere vicino una persona tranquilla e non dover stare con l’orecchio teso per vedere se arriva qualcuno mi appisolo. E quando mi sveglio miseria che sete e che caldo! Una sorsata e poi mi butto in mare. Lui è sdraiato a pancia in giù con il cappello sulla testa, forse dorme. In mare si sta veramente bene ora e l’uscire mi dispiace un po’. Decido allora di sdraiarmi come riesco su quel pietrone a filo d’acqua. Provo a mettermi sdraiato sulla schiena ma è troppo corto e quindi devo tenere le gambe piegate e le braccia sotto la testa. Tutto sommato comodo ma dopo un po’ le gambe così piegate… e se le lascio cadere in acqua sono troppo curvo e sembra voglia mettere in evidenza il mio sesso. Provo a mettermi a dorso d’asino. Ma si, può andare. Le onde mi fanno muovere le gambe, a volte spostandole a sinistra e a destra e altre volte aprendole. Ma chissenefrega, siamo solo io e lui. Non c’è anima viva. La musica delle onde, il leggero movimento delle onde mi rilassano totalmente. Anche lui decide di buttarsi in mare e poi si mette dietro di me, mi bacia il sedere e gli dà dei piccoli morsi e poi sento la calda lingua che spennella l’interno. Piccole toccate con la punta della lingua sulla rosellina. Mi sta facendo impazzire. Mi chiede se può mettermelo dentro. Cosa aspetti? Con le mani afferra le natiche lo appoggia leggermente e lo fa scivolare dentro come un siluro. Tutto dentro e mi sento colmo e allargato. Appoggia le mani sui fianchi, mi stringe forte ed inizia a stantuffarmi prima piano e poi aumentando il ritmo, sempre più forte. E quando sembra che abbia raggiunto il massimo della velocità inizia a rallentare piano piano. Un lentissimo avanti indietro e poi lo sfila e poi lo rimette dentro rimanendo piantato fino in fondo. Lo toglie tutto e poi di nuovo dentro fino in fondo. E poi di nuovo dentro e di nuovo fuori. Poi mi versa un po’ si acqua di mare sul culo e sento il freddo dell’acqua su quelle labbra surriscaldate del suo pezzo di carne rovente. Si immerge in acqua e poi inizia di nuovo a stantuffarmi. Le mani fredde sui fianchi, il suo ventre fresco sbatte sulle natiche ed il suo cazzo inizia sempre più forte a sventrarmi. Sento che è al culmine, sta per crollare al piacere ed infatti dopo qualche affondo si abbatte sul mio corpo mentre il suo seme viene sparso dentro di me. Si rialza e con le dita entra nel mio culo e massaggia l’interno delle pareti e poi si sciacqua le dita e ritorna a lavarmi e a rinfrescarmi le visceri. Mi dice che ora sono pulito per bene. Scendo dallo scoglietto e quando entro in acqua sento il freddo dell’acqua e me la sento quasi entrare come se fossi ancora dilatato. Appoggio la mano e sento due grosse labbra pulsanti. Lo guardo e lui mi dice di rimanere un po’ in acqua e poi quando fossi pronto di avrebbe messo ancora un ditino per spalmare un po’ di crema, ma questa volta non la sua crema ma un prodotto leggermente anestetico, e visto che me lo sento pulsare forse è proprio il caso.

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