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il mio fratellone


di ivrea69
13.10.2016    |    3.971    |    4 9.5
"Rimane dentro fino a quando sento che il suo cazzo perde di vigore e piano esce come una lumaca bavosa..."
E’ una bellissima domenica estiva, dove il sole è caldo ma non troppo. Già mi gusto il poter prendere il sole in mezzo al prato dai miei dopo aver mangiato qualche prelibatezza di mamma e aver bevucchiato un bel po’ di vino per potermi addormentare sulla sdraio. La domenica è giornata di ritrovo in famiglia. Vengono anche mio fratello e sua moglie. La casa dei miei è una villetta in mezzo al verde con un bel prato che mio padre cura con grande passione. Ha anche una bellissima toppia di glicine con sotto un grosso tavolo di pietra su cui d’estate mangiamo spesso. Dopo il pranzo che è sempre piacevole diamo una mano a sparecchiare e così mentre mamma lava piatti noi prepariamo la ‘zona riposo’. Sotto il glicine per papà e mamma due belle sdraio per poter riposare mentre per noi tre i lettini ben posizionati al sole. La canna dell’acqua in modo da potersi bagnare e qualche solare, di quelli che profumano di esotico, che viene voglia di mangiarli… sul tavolo una radio con volume non troppo alta. Qualche bicchiere sul tavolo pronto ad essere utilizzato per le birre messe in fresco nella fontana con acqua corrente. Ci sistemiamo. Qualche discorso sulla settimana passata, sugli impegni di famiglia … ma poi la discussione sopisce… la pennica. Il sole è caldo e quindi ogni tanto con la canna dell’acqua ci rinfreschiamo spruzzandoci addosso, anche perché indossiamo i costumi. Ma poi il vino inizia a fare effetto e piombo in un sonno abbastanza profondo. Mi sveglio grondante dal caldo e dalla sete. Mi spruzzo di acqua e vedo che anche fratello e moglie dormono e così non li bagno per non svegliarli. Mi alzo per bere ma non ho voglia di birra, meglio acqua e così entro in casa facendo attenzione a non fare rumore e svegliarli. Entro in cucina, bicchiere e acqua. Mi sento rigenerato. Ancora un bicchiere, sono stato tanto al sole. Sento la porta che si apre, mi volto ed è mio fratello. Commento con un che caldo e che sete. Lui conferma e dice che vuole bere pure lui, gli riempio il mio bicchiere e glielo porgo. Mentre lo tracanna io mi dirigo in bagno per andare a fare pipi. Quando esco dalla porta del bagno vedo che lui è nella camera di fronte, la nostra vecchia camera da letto, con i due letti, le scrivanie e le mensole che hanno ancora i nostri vecchi libri e fotografie della nostra gioventù. Entro in camera e gli chiedo se sta pensando a quando volte abbiamo litigato in quella stanza, ci siamo presi a cuscinate la mattina presto e passato ore e ore seduti a quelle scrivanie a studiare… lui mi risponde che si domandava come sarebbe stato se invece di segarci di nascosto aspettando che l’altro dormisse ci fossimo segati l’un l’altro da ragazzi. Ma che domanda! Non me l’aspettavo proprio. Si volta verso la finestra che e’ aperta per fare entrare aria ma con le persiane chiuse. Sbircia tra le fessure. Sono tutti laggiù che dormono. Mi avvicino per guardare anche io . Ronfano tutti e tre beatamente, commento. Lui mi appoggia una mano sul culo e si avvicina. Mi allontano dicendo che non mi sembra il caso con loro la. La cosa e’ eccitante, ammettilo…mi dice… mi abbraccia e mi bacia sul collo, il contatto del corpo, poi sale verso l’orecchio e sospira piano. Mi vengono i brividi e cedo. Lo abbraccio, una mano si infila nel costume e palpa quella natica che sento liscia e fredda, con l’altra appoggiata sulla nuca in modo da poterlo baciare appassionatamente. Le nostre labbra scivolano in lunghe carezze mentre le lingue si cercano, si accarezzano. Le sue mani invece palpano il mio culo lo stringono come due palloncini, lo rigano con le dita e allargano le chiappe facendo poi scorrere le dita verso il buchetto. Ci stacchiamo e andiamo a guardare fuori dalle persiane. Tutti dormono. Mentre io sto sbirciando fuori, lui si mette dietro di me, mi abbraccia accarezzandomi il seno e pizzicando e giocherellando con i capezzoli che diventano duri e sporgenti come due piccoli chiodini. Mi ansima sul collo e mi mordicchia sulla spalla. Un braccio mi stringe a se e sento la sua presenza dura e pulsante, una mano scende e accarezza la pancia e poi si infila nel costume accarezzando il pelo. Nell orecchio la sua lingua come un serpente e commenta che non mi ero depilato. Gli dico di controllare bene. Le sue dita accarezzano il cazzo e scendono ad agguantare dolcemente le palle. Ah, ti sei rasato solo sotto, porcone. Accarezza e stringe le palle mentre continua sempre di più a stringermi a se e sfregarsi il cazzo sul mio culo. Facendo così mi sbilancio e mi appoggio alle persiane. Sempre leccandomi il collo e mordendomi i lobi delle orecchie le sue mani risalgono al petto, stringe con forza il seno, un lungo pizzicotto al capezzoli e quando sente che mi sta facendo veramente male le sue mani mollano la presa e scendono sfiorando il fianchi, i pollici si infilano nel costume e me lo sfila piano piano facendo cosi fare al mio cazzo il salto a catapulta. Appoggio entrambi le mani alle persiani guardando sempre fuori mentre lui mi fa allargare le gambe e sporgere in fuori il culo. La sua bocca scivola lungo tutta la schiena tra baci, morsi e slinguazzate. Con la punta della lingua inizia a fare dei piccoli cerchi appena sopra all’inizio delle natiche mentre le sue mani palpano e allargano le natiche. Sento la saliva scendere calda lunghe le chiappe, scorrere fino sotto le palle. Appoggia la lingua aperta sul solco e piano scende verso il basso e appena si avvicina al buchetto la arrotola e la punta cerca di entrare delicatamente. Mi abbandono al piacere e il mio culo si rilassa tanto che sembra aprirsi da solo mentre un dito prende il posto della lingua ed entra con facilita. Sento il suo sondare le pareti interne, il suo premere verso il basso e spingere sulla prostata. Appoggia il dito all’interno del mio culo e lo usa come punto di appoggio mentre risale in piedi dietro di me. Mi sussurra nell’orecchio di controllare sempre fuori e non godere troppo forte. Mi sputa ripetutamente sulla schiena ed il rigolo di saliva corre lungo tutta la schiena. Quando sta per arrivare al culo si sputa sulla mano e si bagna il cazzo. Toglie il dito dal culo e lo appoggia. Una mano cingendo il mio ventre lo tira verso di se mentre l’altra mano impugna le palle e le stritola. Le stringe sempre piu’ forte mentre il suo cazzo si fa strada nel mio interno. Mi sento mancare quando arriva in fondo. La sua mano libera di colpo le palle e passano a stringermi il cazzo mentre il pollice sfiora la cappella e preme e allarga la punta che si sta bagnando violentemente. Inizia piano a scivolare fuori di me per poi farsi sotto con violenza. Ad ogni colpo di entrata violente come a volermi sfondare, un misto tra dolore e piacere, e ad ogni sfilarsi lentamente un sollievo a cui segue un nuovo affondo rapido e profondo. Quando il suo giochetto va avanti da un po’ e mi sono ‘abituato’ cambia ritmo. Si sfila del tutto lasciando la cappella appena fuori del buco per poi rientrando. Questa volta la velocita di entrata ed uscite è la stessa il mio buco non si contrae più come prima ma rimane largo facendo scivolare il cazzo accogliendolo lungo tutta la sua lunghezza. Sento lo sfregamento del cazzo lungo le pareti ma non affonda più fino in fondo. Ogni volta che il suo cazzo esce ed indugia ad entrare non vedo l’ora che rientri. La sua mano raccoglie il liquido dal mio cazzo e poi la porta alla bocca che lecco. Adesso è entrato e va fino in fondo mi stringe a se rimanendo dentro, penso stia per venire. Cerco di contrarre il buco ma non risponde. Allora cerco di muovere il culo verso l’alto ed il basso. Lui inizia a scoparmi, a scoparmi con il ritmo di una trivella.e prende sempre più velocità. Le sue mani mi prendono ai fianchi e non siamo più attaccati come prima, la mia schiena ed il suo petto. Lui ora è libero di sfondarmi e guardare il suo cazzo che entra ed esce dal mio culo. Con le mani allarga bene le natiche mentre il suo cazzo entra ed esce e il suo ventre batte contro le natiche che vibrano. Non ce la faccio più. Mi sento il culo arroventato, ad ogni affondo sviscerato e le gambe tremano. Ti prego basta gli dico piano. E lui risponde con un ‘fratellino la trivella non si ferma fino a quando non esce il petrolio’. Il mio non è più un godimento ma quasi una sofferenza e punizione. Mi dice che poi mi ringrazierai.. ma non capisco. Ma alla fine viene, viene con potenza, con una vibrazione liberatoria del suo bacino sulle mie chiappe, come a voler sborrare in fondo in fondo alla mia caverna. Rimane dentro fino a quando sento che il suo cazzo perde di vigore e piano esce come una lumaca bavosa. Faccio per staccarmi dalla persiana e girarmi e lui mi dice di stare fermo cosi. Lui si abbassa, tiene il mio culo aperto con le mani e soffia. Sento colare giù qualcosa, lungo le palle, lungo le gambe. E lui soffia e avvicina la bocca a quella caverna che devo avere ed inizia a leccare e roteare la lingua in quel povero buco sfondato che piano piano si risveglia e apprezza quel leggero massaggio. Quelle tenere carezze come a chiedere perdono per tanta violenza e furia subita. Non un preludio al sesso ma una dolcezza che mi fa abbandonare alla pace. Mi dice di girarmi verso di lui. Per terra sotto c’è una quantità di liquidi inaudita, saliva e sperma, sia la sua che la mia. Ho colato sborra senza le spinte pelviche ma solo come se avessi aperto un rubinetto. Davanti a lui il mio cazzetto lumacoso, lo prende in bocca e la sua lingua piano lo succhia come un dito sporco di marmellata, e poi con le labbra lo scappella e mentre affonda la lingua accarezza la cappella. Alla fine il mio cazzo è pulito. Lui si alza e mi comanda di pulire sto scempio… te lo ordina il tuo fratellone. Due giorni dopo mi arriva un suo messaggio sul cellulare, mentre scopavo tua cognata pensavo a te, e lei mi ha detto che non sono mai stato così focoso.
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