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Gay & Bisex

Piazzola di sosta


di ivrea69
04.05.2018    |    2.090    |    1 9.9
"Ci lanciamo uno sguardo, un sorriso veloce e la sua mano lo impugna e lo scappella..."
E’ mercoledì pomeriggio e sono in autostrada. Il tempo è grigio, pioviggina, non c’è traffico di auto ma parecchi tir che percorrono la strada lenti, pesanti. Imposto una velocità di viaggio tranquilla, non ho fretta di rientrare. Sento la radio, ogni tanto butto un occhio sul cellulare per vedere le App di incontri.. magari qualche bel manzetto che sta facendo la mia stessa strada.. ma nulla. Passano gli autogrill, passano le piazzole di sosta.. e poi mi viene in mente che nel tragitto che sto facendo ce n’è una segnalata come di incontri. Non è la prima volta che provo queste piazzole ma non ho mai trovato nulla o forse non so come fare per agganciare o capire se interesso. Fatto sta che arrivo in questa piazzola dove c’è un tir posteggiato a metà dello spiazzo ed una macchina subito all’entrata dello svincolo. Decido di sostare subito dietro il tir, così è bello grosso e può eventualmente celare se dovesse mai succedere qualcosa. C’è un praticello sul lato in leggera discesa con diverse piante. Scendo dal mezzo e mi dirigo verso gli alberi anche perché dovevo anche fare una bella pisciata. Mi addentro e guardo dietro di me se vedo movimento. Ma dal tir nulla. Sono in mezzo alle piante leggermente nascosto. Mi slaccio totalmente i jeans, abbasso i boxer e mentre inizio a pisciare mi abbasso leggermente i pantaloni in modo che se qualcuno arriva da dietro intravede il mio culo nudo. Sento un rumore di una macchina e mi giro velocemente per vedere. Una macchina nera si ferma ad un metro dalla mia. Vedo che scende un ragazzo che avrà avuto sui 30-35 anni e viene anche lui verso la boscaglia. Continuo a pisciare ma invece di essere totalmente girato volgendo le spalle alle macchine, ruoto leggermente verso il tipo che è arrivato in modo da essere facilitato nel tenerlo d’occhio. Mentre sta camminando per raggiungere anche lui la zona nascosta sotto le fronde degli alberi vedo che ha già i pantaloni aperti ed il cazzo in mano. Io finisco di pisciare e lo sgrondo per bene girandomi verso di lui per mostrarmi meglio. Lui invece non stava assolutamente pisciando ma mentre teneva il cazzo in mano e lo faceva sballonzolare guardava un po’ verso di me ed un po’ verso la strada come per controllare se stesse arrivando qualcuno. Aveva l’aspetto di un bravo ragazzo, vestito bene, un ragazzo pulito. Ci lanciamo uno sguardo, un sorriso veloce e la sua mano lo impugna e lo scappella. Faccio la stessa cosa e quindi lui si avvicina. Il segnale e stato captato. E’ veramente un bel ragazzo, un bel viso e delle belle labbra. Mi verrebbe voglia di baciarlo ma non mi sembra il caso. Guardo verso il basso e dai suoi jeans aperti sbuca un signor cazzo bello largo e ciccioso da una peluria che sembra molto morbida. Io gli afferro il suo e lui il mio. Si, decisamente largo e molto morbido. E’ bello caldo. Lo stringo leggermente e sento che si indurisce. La mia mano scorre lungo l’asta per scappellarlo mostrando una cappella bella grossa. La mano tocca i suoi peli pubici e si, sono veramente morbidi. Mi arriva il suo profumo… di pulito, maglione che sa di bucato. Chissà che odore avrà li sotto? Mi chiede cosa mi piace fare. Gli dico che vorrei succhiarglielo. “Non aspettavo altro”. Le mani stringono i suoi fianchi mentre piano scendo. Ho davanti a me quel pezzo di carne e prima di farlo sparire in bocca lo osservo per bene e mentre le mia labbra si avvicinano alla cappella cerco di respirare i suoi odori. Sa veramente di buono, non ha ne odore sgradevole ne profumo ma sa di un giovane virgulto voglioso. La mia bocca assapora quella cappella che diventa sempre più dura e grossa e quando affondo sento la grandezza dell’asta che scivola lungo la lingua. Le mie mani afferrano le sue chiappe e lo tiro verso di me per farlo affondare fino in fondo. Mi dice di fare piano che ho una bocca di fuoco senno lo faccio venire troppo in fretta. Lo sfilo lentamente dalla bocca mentre la lingua lo accarezza e risucchio leggermente facendo affluire dell’aria. E’ tutto fuori e svetta bello duro davanti a me. Certo che una roba del genere sarebbe da poterselo ficcare su per il culo… ma cavolo qui con si può. Con la lingua accarezzo la punta ed il buchino. Me prende la testa e me l’abbassa verso le palle. Gli lecco le palle che sono lisce, calde e gonfie. Con la lingua gioco con un suo testicolo facendo muovere all’interno della sacca. Poi avvicino la bocca e aspiro facendo scivolare dentro alla mia bocca. Con la lingua accarezzo il testicolo mentre con una mano gli accarezzo il pelo e le dita percorrono la lunghezza dell’asta fino ad arrivare alla punta dove un dito inizia a strofinare la cappella. Dice che vorrebbe venirmi in bocca. Spingo il testicolo fuori dalla bocca con la punta della lingua, gli lecco le palle, la lingua scorre lungo l’asta fino alla punta e la mia bocca si apre e lui lo inserisce. Socchiudo le labbra e inizio a farmi scopare la bocca. Quando sta per venire apro la bocca e tiro leggermente fuori la lingua, lui ci fa scorrere sopra il cazzo; due o tre strofinate e sento un caldo getto che mi colpisce il palato e sento sulla lingua un dolce sapore che aiuta il suo cazzo a scivolare. Estrae il cazzo e lo spreme per fare uscire le ultime gocce di sperma. Il prepuzio ricopre il glande e con le dita strizzano ancora leggermente la punta. Sulle sue dita alcune gocce e se le porta alla bocca, le lecca. Mentre ci rivestiamo ci ringraziamo a vicenda. Lui non porta le mutande e rinfodera il suo cazzo nei jeans, se li abbottona sono il vita lasciando la patta aperta e mentre si allontana da me per andare alla macchina abbassa leggermente il dietro dei jeans lasciando così in travedere il taglio del culo
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