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Gay & Bisex

TRASFORMATO IN CAGNA


di Foro_Romano
08.04.2020    |    25.843    |    13 9.5
"“Siiii… Aaaahhh… Scopami… Sssiii… Ooohhhmmmfff…”..."
Sono Francesco, un padre di famiglia di 39 anni, con una bella moglie e due figli piccoli (eh si, mi sono deciso tardi). Il fatto è che sono un bel uomo alto 1,90, di corporatura robusta, molto peloso e con una folta barba (non molto lunga, però) così, fino a pochi anni fa, mi divertivo a passare da una femmina all’altra, facendo stragi di cuori, finché non ho conosciuto la donna che mi sono sposato. Sarà perché ci ha saputo fare più delle altre o perché avevo ormai l’età di mettere la testa a partito, di fatto me la sono sposata.
Tutti gli anni, ed anche quest’anno, andiamo in vacanza in un villaggio turistico in Calabria. La scelta non è casuale. Infatti, in quel villaggio lavora mio fratello come caposala nel ristorante. Siamo nativi di quelle parti. Mia moglie sta tutto il giorno al mare con i piccoli (torna solo per il pranzo), ma io devo dire che io mi scoccio un po’. Non resisto a stare tutto il giorno al sole, così ci vado solo la mattina poi, dopo pranzo mi faccio un riposino e poi gironzolo al bar o in piscina, così almeno mi rifaccio gli occhi con qualche bella ragazza.
L’estate scorsa, eravamo appena arrivati, era il primo giorno, e io, dopo pranzo, mi ero fermato a parlare con mio fratello nella sala ristorante, ancora affollata. Riccardo ha 35 anni e mi somiglia molto, solo ha un fisico più prestante (io ho messo un po’ di pancetta) ed ha un folto paio di baffi anziché la barba. Lui ha preferito rimanere scapolo e la fauna non gli manca, anche perché, in divisa da lavoro, fa proprio una bella figura. Solo che lui ha un territorio di caccia più ampio perché gli piacciono anche i ragazzi giovani e imberbi. Da sempre mi dice di provare specialmente adesso che sono sposato perché, dice, andare con un ragazzo non è proprio come mettere le corna e, in più, non c’è rischio di mettere incinta qualcuna. Allora si che sarebbero guai.
“Guarda quella che bona. E perché quella lì non te la faresti?” mi dice. Io guardo e gli do ragione. “Sono certo che quella ci sta. Alla prima occasione… Ah, guarda quel ragazzo”.
“Quale?”
“Quello biondino, piccolino, che sta coi genitori a quel tavolo laggiù”.
“Ah, si, lo vedo. Si, è un bel ragazzo, lo ammetto. Vuoi farti anche lui?”
“Già fatto”.
“Già fatto? Così giovane?”
“Ha l’età giusta e certe cose le sa fare proprio bene. Guarda, ci sta osservando. Credo che gli piaci anche tu. Me lo scopo ogni giorno dopo pranzo, quando ho finito qui. I suoi vanno al mare e lui viene a bussarmi in camera. Sono pochi giorni che è qui e già gli ho fatto un buco che è un capolavoro di ingegneria. Va matto per il cazzo. E’ una troietta sempre affamata”.
“Che porco che sei!” gli dico.
“E lui è una maialina perfetta”.
Perché non ti decidi e ci stai anche tu? Dai, tra un’oretta verrà, tu ti farai trovare lì e gli faremo questa bella sorpresa. Ce lo spupazziamo per bene. Che dici?”
“Ma no, lo sai, non ho mai scopato con un maschio”.
“Quello sembra maschietto ma a letto vedi come si trasforma! Quei suoi baffetti appena accennati e quasi invisibili per quanto sono chiari non ci riescono a farlo sembrare un uomo. Mi fanno impazzire e più glielo sbatto dentro e più ne vuole. Dai su, vieni”.
“Ma non gli piacerà stare con due uomini insieme”.
“Che dici! Spesso me lo faccio insieme a Ugo”.
“Chi? L’istruttore di nuoto?”
“Si, proprio lui. Hai visto che fusto che è? Tante, che non amano il pelo, sbavano per lui, glabro come è. In verità si rade, anche se non ne ha tanto come noi”.
“Non ci posso credere! Quella faccia così innocente!”
“Altroché! Dai vieni anche tu. Deciditi una volta a fare questa esperienza. Poi mi saprai dire”.
In poche parole, poco dopo sono andato nella camera di mio fratello e dopo pochi minuti è venuto alche Ugo. Ci siamo salutati e mi hanno raccontato dei loro incontri. Sono entrati tanto nei particolari che cominciavo ad eccitarmi, anche se ancora non volevo crederci. Hanno deciso di farci trovare tutti e tre in mutande. E così è stato. Ancora qualche minuto e il ragazzo ha bussato alla porta. Mio fratello gli ha aperto e quello sembrava contento di vedermi lì. Gli ha messo un braccio sul collo e mi ha presentato.
“Questo è il mio fratellone: Francesco. Lui è Paolo o Paola… o come lo vuoi chiamare” ha detto ridacchiando.
Gli ho stretto la mano. La sua piccola mano nella mia molto più grande. Ero un po’ imbarazzato ma lui, anzi, sembrava felice, pur sapendo che di lì a poco sarebbe stato usato da tre maschi maturi. O forse lo era proprio per questo. Poi si è avvicinato ed ha sommerso l’altra mano nel pelo del mio petto. Gli ho accarezzato una guancia e lui si è sollevato a posarmi leggermente le labbra sulle mie per un tenero bacio. Ho sentito come un brivido per tutto il corpo. Quelle belle labbra rosee, piene e soffici mi hanno scombussolato.
“Dai cucciolo, facci un bello spogliarello e noi, ragazzi, stendiamoci sul letto e godiamocelo” ha detto mio fratello.
Così è stato. Ci siamo tolti le mutande. Allineati sul quel letto matrimoniale ci stavamo un po’ stretti, con le gambe leggermente aperte e ad accarezzarci lo strumento, che si gonfiava pian piano alla vista di quel piccolo corpo che andava via via a denudarsi.
Quando è stato completamente nudo, è salito dal fondo del letto senza timore e si è avvicinato a noi per leccarci le palle e l’interno delle cosce con gusto, senza temere di trovarsi in bocca qualche pelo, che toglieva con due dita guardandoci vezzosamente.
Finito col terzo, ha ricominciato dal primo. Sempre solo palle e cosce. Inutile dire che si è ritrovato davanti tre mazze dure da campionato. Solo a quel punto si è dedicato a loro.
Iniziava con dei colpettini di lingua lungo tutta l’asta, poi attorno al glande, che poi prendeva in bocca e quindi se l’affondava più che poteva in gola, almeno per quanto gli era possibile, data la grossezza e lunghezza dei membri. Quando aveva completamente coperto di saliva il fortunato di turno, passava al successivo, che era sempre più eccitato, anche per quello che aveva visto fare ai precedenti. Devo dire che mi è sembrato dedicarsi maggiormente al mio cazzo, come per fare gli onori al nuovo arrivato. Che pompinaro che era!
Ad un certo punto, quando stava spompinando mio fratello, Ugo gli è andato alle spalle, gli ha allargato le chiappe afferrate a piene mani ed ha infilato la faccia dentro per leccargli il buchino ed ammorbidirlo. Ha leccato e ci ha sputato sopra per un po’.
Il ragazzo gemeva dalla voglia, mentre mi lanciava occhiate che sembravano volessero dire “Guarda come sono bravo”. La bocca ostruita dal cazzo di Riccardo, che vibrava dal piacere che quella pompa gli stava dando. Non lo toccava per lasciarlo libero di sbocchinare a suo piacimento.
Quando il buco fu pronto, Ugo si è sollevato, lo ha afferrato saldamente per i piccoli fianchi, con i pollici glielo ha allargato, ha puntato, l’ho visto gonfiare l’ampio torace con un profondo respiro e, con un colpo secco, l’ha sfondato senza alcuna remora. Il ragazzino ha sollevato la testa ed ha urlato con tutto il fiato che aveva. Ma era un urlo di dolore misto a piacere.
“Siiii… Aaaahhh… Scopami… Sssiii… Ooohhhmmmfff…”. Mio fratello gli ha spinto la testa per riinfilarci la mazza e gliel’ha tenuta tra le mani per dargli il ritmo e, ogni tanto, per soffocarlo.
Ugo ci dava dentro come un coniglio. Io mi ero messo in ginocchio vicino a loro e potevo vedere la grande minchia dello sportivo che entrava e usciva velocemente da quel piccolo culetto che sembrava impossibile che potesse contenerla. Eppure. Il maschio lo copriva di volgari complimenti. La scena è durata per un bel po’.
“Tieni, lurida puttana. Prendilo tutto. Ti sfondo, frocetto di un rottinculo. Bagascia di una zoccola. Ti piace il cazzo grosso in culo, vero? E’ abbastanza grosso per te? Uuuhhh, che bel buco rotto… Cazzo, non voglio venire così presto” ed è uscito di colpo facendo certamente ancora più male al ragazzino che si è inarcato ed ha emesso un sibilo. Anche mio fratello gli ha tolto il boccone dalla bocca per non venire. Io stavo per scoppiare. Ce l’avevo così duro da farmi male ed evitavo di toccarmelo.
“Adesso pensa a Francesco. Non vedi come sbava dalla voglia di scoparti?”
Paolo, con un sorriso quasi innocente (come poteva, dopo aver fatto quello che aveva fatto sotto i miei occhi), si è sdraiato sulla schiena, ha alzato le gambe e allargato le braccia con un chiaro invito a prenderlo. Ho aspettato un po’, altrimenti sarei venuto subito, e mi sono perso ad osservarlo con bramosia. Aveva un corpo piccolo ed armonioso. I capelli biondi e ricci gli davano un’aria da angioletto tentatore. Gli ho toccato le cosce e sono scivolato verso i fianchi. La pelle era liscia e vellutata.
“Che aspetti, paparino? Scopami. Dammi il cazzo, ti prego” mi ha detto con una vocina da adolescente voglioso.
Come resistere! Ho guardato il buco stretto. Il suo sfintere era morbido e molto elastico, data l’età, e si era richiuso con facilità nonostante il trattamento di Ugo. Così gli sono entrato dentro fino in fondo per poi fermarmi a vedere la reazione. Pensavo di avergli fatto male, ma ha socchiuso la bella bocca ed ha girato gli occhi dal piacere.
“Scopalo forte. E’ così che gli piace a questa zoccoletta” ha suggerito mio fratello. “Lui non lo fa solo per sé stesso ma per fare un favore ai maschi”.
Così non ho capito più niente. Ho cominciato a fotterlo senza tregua come mai mi era successo in vita mia, nemmeno con mia moglie. Sapevo che gli piaceva e piaceva anche a me. Mentre lo sventravo, gridava e gemeva. Mi diceva di continuare così, di sfondarlo. Mi ero trasformato in un animale feroce ma lui… lui… era diventata una vera e propria cagna in calore. Ero sdraiato su di lui, i peli del mio torace a graffiare la sua pelle rosea. Qualche volta mi abbassavo a succhiargli i capezzolini dalle grosse areole e qualche volta lui mi abbassava la testa per un gustoso bacio profondo. Tutto questo continuando a scassargli il culo.
Dieci minuti mi sono bastati per arrivare al limite. Gli ho assestato due-tre affondi secchi e gli sono esploso dentro con un ruggito ed un rantolo prolungato, tanto quanto c’è voluto per scaricare i coglioni con una indefinita quantità sborra. Mi sono afflosciato su di lui. E’ stato un orgasmo incredibile. Mi ha guardato con amore, direi, e mi ha dato un altro bacio.
“Adesso lascialo a noi”. Mi hanno fatto uscire da lui ed il lungo cazzo gocciolante mi si è adagiato esausto sui coglioni.
“Vieni, siediti qui sopra, puttanella” gli ha detto Ugo, sdraiato accanto.
Il ragazzino si è messo cavalcioni sul suo corpo e non ha fatto a tempo a puntarsi l’enorme fallo al culo grondante la mia sborra che quello lo ha tirato giù per i fianchi e l’ha impalato con facilità. Anche se ormai completamente aperto, la repentina invasione ha scosso il corpo del ragazzo, che ha puntato le braccia a fianco dell’ampio torace e si è dato a cavalcare lo stallone mentre quello, da sotto, gli dava dentro con potenti colpi. Si sentiva lo sciacquettio prodotto dal cazzo dentro quelle budella piene del mio succo.
Sono andati avanti per un po’ così, coi grugniti del maschio, i guaiti del cucciolo e gli sguardi eccitati di me e mio fratello. Riccardo ha quindi preso da un cassetto un grosso fallo di gomma e, dopo averlo coperto di crema, lo ha inserito lentamente nel buco già abbastanza pieno della troietta che, con un “Oooouuummm” di approvazione, si è chinata sul petto di Ugo per favorire la doppia penetrazione.
Non potevo credere ai miei occhi. Quel ragazzo stava godendo nell’essere aperto fino a quel punto, ma il seguito ha superato ogni mia immaginazione. Mi era tornato duro come il marmo e anche quello di mio fratello non era da meno, tanto che mi domandavo perché infilarci un cazzo finto invece del suo. Beh, dopo averlo fatto andare su e giù per un po’ perché si allargasse bene, anche con l’ausilio degli umori anali, incredibilmente, ha unito anche la sua nerchia turgida alle altre due e gli è entrato dentro. Tre grossi cazzi in un buchino di adolescente!
Il ragazzino ha urlato ma era evidente che il trattamento gli piaceva perché è venuto immediatamente senza toccarsi. Arrivato in fondo, mio fratello lo ha abbrancato forte con le sue braccia pelose, una attorno al collo quasi a strozzarlo per tappargli la bocca con la grossa mano, i muscoli gonfi dallo sforzo. Gli si è sdraiato sulla schiena, facendogli sentire bene i pettorali che si gonfiavano ed il folto vello che li ricopre. Ha cominciato a scoparlo in maniera brutale finendo di sbragargli completamente la figa. Le palle pesanti che, ad ogni affondo, si schiantavano rumorosamente contro le altre due paia sotto di lui.
E quello che fa? Si libera della mano sulla bocca e grida
“Siii… Siii… Sono la vostra troia… Sfondatemi il culo… Rompetemelo… Aaahhh… Oddio, oddio, che bellooo…”
“Cazzooo, sborrooo” pronuncia poco dopo tra i denti Ugo sparandogli dentro il suo abbondante carico.
Finito lui, è mio fratello Riccardo a piantarglielo in fondo ed ha contorcersi per l’orgasmo farcendo a sua volta le giovani budella. Gli si vedevano i coglioni contrarsi ad ogni bordata. Tutti i succhi delle tre sbrodate ricevute uscivano a pressione dai lati pelosi di quella voragine, parte schizzando e parte colando in densi grumi.
Io, che avevo osservato bene, da dietro, non riuscivo a credere ai miei occhi ed a quello che avevano udito le mie orecchie. Unica certezza è che non ho resistito più. Ho afferrato con forza i ricci della troia ed ho indirizzato la sua bocca sulla mia cappella. Non ho fatto a tempo e la sborra è schizzata parte su tutto il viso e parte in bocca, abbastanza per mettere a tacere i suoi rantoli ed impegnarlo ad ingoiare tutto.
Ci siamo fermati così come stavamo per qualche minuto. Poi, uno per volta, lo abbiamo liberato e siamo usciti dai suoi buchi grondanti i nostri succhi. Noi, esausti, abbandonati sul letto e lui, come ricaricato da nuova energia, ci ha leccato e ripulito per bene le minchie ed i peli imbrattati. Era un bambino felice di aver giocato al suo gioco preferito.
Per me è stata la prima volta con un ragazzo e sono rimasto entusiasta dell’esperienza vissuta, con tutti i continui “Te l’avevo detto” di mio fratello. Paolo sapeva essere un amante dolce e passionale nel contempo. Tenero e cucciolo nei baci e nei preliminari che però, con l’aumento dell’eccitazione, si trasformava in una vera e propria cagna. Una piccola cagna bramosa di cazzo e sborra.
Me lo sono goduto per tutta la durata della vacanza, assieme a mio fratello ed all’istruttore di nuoto, anche se non sempre. Loro rimorchiavano anche delle donne.
Tutto questo, naturalmente, all’insaputa di mia moglie. Più volte me lo sono fatto da solo e non vi dico con che passione mi ha dato tutto sé stesso. Era così bravo che, in uno di questi incontri, sono addirittura venuto quattro volte di seguito. Cosa impensabile che non mi era mai capitata prima.
Spero di ritrovarlo lì il prossimo anno.

(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma godetevela il più possibile. Buona sega a tutti).

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