trio
il mio gioco
di gaucer
05.02.2017 |
1.363 |
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"Noto un altro piccolo gesto, mentre mi giro, stringe le mani sfiorato da un attimo di tensione; un piccolissimo attimo che fa trasparire la sua abitudine al..."
Il mio gioco,siamo in attesa trepidanti, di un profumo, di nuove pelli liscie e levigate di mani esperte di nuovi sorrisi, nuovi corpi da esplorare. Il motore della macchina ha dato un ultimo sussulto ora il silenzio copre i nostri respiri, la musica in sottofondo è talmente lieve e dolce che sembra suonata lontana
il mio autista stringe il volante, abbassa lo specchietto mi guarda e rilassato aspetta
Nel buio del tramonto all esterno dei passi preannunciano qualcuno che si avvicina: i nostri ospiti.
La portiera scorre piano, si apre dolcemente. Penso che sono i piccoli gesti che creano le persone e mi piace già la lentezza di quella porta. Racconta molte cose di chi arriverà.
Un sorriso splende nella poca luce che oramai rimane della sera, è dolce e deciso. Due grandi occhi lo sovrastano profondi e curiosi al contempo.
Sorride anche lui dietro di lei e il suo lieve profumo entra mescolandosi a quello della sua compagna.
Come da accordi nessuna parola, nessun nome, solo sguardi di occhi sconosciuti, occhi che mi esplorano, che cercano di capire ciò che accadrà nei prossimi attimi; occhi audaci che vibrano e mi scuotono.
Entra lei con un passo che le allarga lo spacco del vestito. Si scopre una gamba velata di nero. Ha la schiena nuda e una bellissima collana di perle è appoggiata sulla leggera scollatura poi piano si siede accanto a me.
Entra anche lui è vestito elegante e morbido come richiesto. Ha braccia forti e mani grande lavorate dal tempo, lo sguardo deciso senza incertezze. Un pantalone morbido, una camicia appena aperta lascia intravedere una pelle abbronzata.
Sono seduta tra loro, con le gambe incrociate per nascondere il lieve tremore di eccitazione e timore che mi pervade.
L'autista mi allunga le fasce nere che userò per coprire i loro occhi. Lo faccio con gesti lenti ma decisi, iniziando da lui. Noto un altro piccolo gesto, mentre mi giro, stringe le mani sfiorato da un attimo di tensione; un piccolissimo attimo che fa trasparire la sua abitudine al comando più che la sottomissione.
Faccio piano ed intanto che lego il nodo mi avvicino per percepire il suo odore di maschio, profuma di buono, di muschio, di cuoio, di qualcosa di forte ma piacevole.
Poi mi giro da lei e mi immergo nei suoi grandi occhi, ci guardiamo per un lungo attimo intenso carico di eccitazione ma anche calma e determinazione. Il suo lui bendato è già lontano anche se in ascolto attento.
Le sue labbra si schiudono appena e mi attraggono come un magnete.
Penso che non ho mai baciato una persona sconosciuta dopo appena pochi secondi averla vista ma lo voglio fare e vibrando mi avvicino cauta. Lei mi stà aspettando schiude appena le labbra e rilassata risponde delicata.
E' un bacio timido e lieve ma al contempo saporito sa di nuvole.
Chiude lentamente gli occhi e poi aspetta la benda scura che le impedirà di vedere la destinazione.
Evidentemente le sta piacendo ciò che sta vivendo e lentamente lo assapora.
Con un cenno faccio partire la macchina. Il viaggio è lento, senza scosse ne accelerazioni, 'autista attento, il sottofondo una musica dolce e rilassante.
Allungo una mano e sfioro le cosce di entrambi, lui sussulta, lei abbassa la gamba accavallata lentamente.
Non faccio nulla, solo tengo la mano li ferma percependo l'energia, il calore, le vibrazioni di entrambi.
Sono calma e felice il viaggio è iniziato e il tempo scorre dolce ed eccitante.
Con un breve sussulto si arresta la macchina e il rumore della porta che scorre ci scuote dai nostri pensieri.
Esco io poi cerco la mano di entrambi e piano li aiuto a scendere.
Davanti a noi le porte della casa sono spalancate e un leggero vento scuote le grandi tende
il mio gioco ha inizio...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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