trio
Nevica
di Alberto9269
05.09.2022 |
12.392 |
5
"Passano delle ore, mi scrive alle 2 di notte, dicendomi:
"Buon Natale, ho scartato un regalino prima che arrivassi..."
2017, dicembre.Almeno un mese e mezzo che non vedo la mia ragazza, Natalia, io lavoro a Milano, lei fa la stagione a Bolzano in un hotel.
Stiamo insieme da due anni, non troppo, ma siamo molto aperti e ci diciamo di tutto.
Vogliamo pensare di amarci profondamente, e forse è così, con quella positività che si ha in mezzo ai vent'anni.
I "mi manchi" sullo schermo del telefono, le telefonate di ore ed ore, i progetti futuri, le porcate dette nei vocali.
Un mese e mezzo di lontananza sembra poco, ma il solo fatto di essere distanti innesca un meccanismo di costante voglia, da mattina a sera, come se ci servisse fare di tutto.
Durante una delle chiamate, parliamo della nostra fantasia di farlo con una terza persona, che ormai va avanti da mesi.
Abbiamo provato già due volte, ma ci siamo trovati davanti, dopo svariati messaggi, sempre qualcuno di particolarmente moscio.
Mi eccita l'idea di vederla scopata da un altro, perchè la nostra complicità e passione ce lo permette.
Ma quando si arriva al sodo, i terzi che abbiamo trovato sono sempre stati deludenti, privi di iniziativa, e letteralmente mosci!
Una sera mi dice che la collega è interessata a lei, e che un po' flirta.
Incuriosito le dico che dovrebbe approfondire. Mi eccita l'idea di lei con un'altra donna, anche se non sono presente, ma mi eccita ancora più l'idea che sia lei ad attrarre.
Passa qualche giorno, finchè arriva la vigilia di Natale. Entrambi al telefono siamo alticci, ma ad un certo punto ci lasciamo con un "ti amo", e andiamo io dai parenti e lei dai colleghi in festa.
Passano delle ore, mi scrive alle 2 di notte, dicendomi:
"Buon Natale, ho scartato un regalino prima che arrivassi. Ma te lo preparo!
La mia eccitazione sale alle stelle, con un pizzico di gelosia ovviamente, ma poca, dato che le ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto saperla a letto con un'altra.
Passa una settimana ed è il momento di andarla a prendere per un weekend sulla neve e poi riportarla a casa.
Le 5 ore di auto passano velocemente e trovo una bufera di neve quando arrivo a Bolzano, tanto che la mia povera auto stenta a non scivolare.
Il mio cellulare impazzisce di messaggi ma non riesco a rispondere, finchè non arrivo dritto all'hotel.
Prendo il cellulare, ed è un video di lei che si tocca. Mi viene duro all'istante.
Entro in hotel, dove mi accoglie il gestore, e dico di cercare Natalia, essendo il ragazzo. Lui dice che è di sopra a finire di mettere a posto una stanza e che posso salire a trovarla.
Salgo, e la vedo in mezzo al corridoio.
Mi salta al collo, la faccio girare per tre volte e la bacio, un lungo bacio, dolce e passionale allo stesso tempo, che aspettavo da quasi due mesi.
Si prepara per finire il turno, e scendiamo di sotto al bar per farmi conoscere i colleghi.
Dopo la seconda stretta di mano, esce una ragazza mora dalla cucina e mi saluta: "così sei tu il famoso Marco!".
Sensualissima, non bella come una modella, ma una bellezza affascinante, come magnetica, decisa e sicura di sè.
"Addirittura famoso? Devo aspettarmi sui giornali?" chiedo a Natalia, e lei che lancia uno sguardo ammiccante alla collega.
"Eh sì, lei non smetteva di parlare di te. Piacere, Mia." dice lei, allungando la mano.
Io la guardo, sorrido. "Immagino che tutti ti facciano la battuta..."
"Sì, in tanti, ma io non me ne stanco mai. Piacere Mia ormai è entrato nel mio repertorio, ma mi chiamo davvero Mia."
"Allora piacere, sono venuto qui a rubarti una collega purtroppo"
"Lo so, lo so, ma avete ben due giorni per divertirvi sulla neve, che io ormai non riesc opiù a vedere...voglia di mare!"
Continuiamo a parlare davanti a una Forst fresca e mi raccontano dei clienti più strani, di quelli più dolci e specialmente dell'enorme quantità di stress e cose da fare nella gestione del tutto.
Durante la chiaccherata Natalia mi tocca la gamba, sempre più vicina al mio cazzo, da sotto il tavolo.
Sento che le serve.
Ad un certo punto Mia sembra accorgersene, ma non smette di parlare e non sembra imbarazzata per nulla. Semplicemente ride e stavolta guarda me negli occhi. Sembra quasi una battaglia a chi conquista la mia ragazza per primo. O meglio, quella era la sensazione.
Dopo un'ora di buona conversazione e terribile tortura, decido che dovremmo fare il check in e che ci saremmo visti la sera stessa.
In hotel, appena entrati in camera ci saltiamo addosso. Non ce la facciamo più.
La prendo, la lancio sul letto e le tolgo i pantaloni subito, senza mezzi termini.
Natalia mi toglie subito la maglietta e mi avvicina direttamente alle sue mutandine, quasi ordinandomelo.
Non me lo faccio chiedere due volte, le scosto le mutandine senza toglierle, e per torturarla come lei ha fatto con me le bacio intorno alle labbra, senza sfiorarle.
A quel punto lei mi stringe i capelli, tirandomeli forte.
A quel punto le lecco le labbra lentamente all'inizio, bagnandole al punto giusto, graffiandole allo stesso tempo i fianchi e e salendo fino ai seni da sotto la maglietta.
Sento che è più lei a bagnarsi per le mie mani addosso, e allora inizio a salire con la lingua verso il suo clitoride, che ormai non faccio fatica a sentire, pronto a saltarmi sulla punta della lingua.
Mi piace da morire leccare. Mi eccita molto di più il piacere di lei che il mio e quando la lecco voglio sentire tutti i suoi movimenti, per sentirmi connesso al suo piacere.
Vado piano su e giù sul clitoride, ascoltando ogni suo gemito per darmi una velocità, e aumento ad ogni suo sospiro. Pian piano sento le sue gocce che mi scorrono sul mento, quasi fino al collo, e in men che non si dica mi inonda con un primo orgasmo, che io bevo avidamente.
Le do un secondo per riprendersi, ma nel frattempo mi levo i pantaloni e le mutande, la guardo intensamente e le dico "Ora è il mio turno."
Lei si alza vogliosa, subito, mi prende subito la cappella in bocca e inizia a succhiarla avidamente.
Quasi distratta, cerca di togliersi la magliatta goffamente, al che la aiuto, ma appena la toglie si fionda di nuovo sul mio cazzo pulsante e bagnato.
Non perde tempo, metà della mia asta entra ed esce dalla sua bocca, così calda, così vogliosa.
"Ti mancava il mio cazzo, vero?"
Lei per tutta risposta lo ingoia quasi per intero, soffocandoci sopra per qualche secondo, poi lo rilascia, mi guarda negli occhi con degli occhi enormi e mi dice "Solo un pochino", sorridendo maliziosamente.
Alla sfida rispondo semplicemente sbattendola sul letto e levandole le mutande subito, rimettendo di prepotenza la mia testa in mezzo alle sue cosce.
"Non preoccuparti, adesso te lo do per bene"
Lecco avidamente, la porto vicina ad un altro orgasmo, ma poco prima che venga mi fermo e le chiedo "Hai detto che ti è mancato solo un pochino?"
Lei quasi infuriata mi prende la testa e me la ricaccia sul suo bottoncino gonfio, dicendo "Smettila e fammi venire!".
Un altro orgasmo, meno forte di prima, ma che sento nelle sue contrazioni. Mi stringe il collo con le sue gambe, mi toglie il respiro per un momento, ma mi eccita ancora di più.
Stavolta non la faccio riposare.
La prendo per le gambe, la tiro a me, sputo sul mio cazzo e glielo metto dentro, di prepotenza.
Lei all'inizio geme, un po' per la passione un po' per l'irruenza, ma dopo 10 secondi mi tira a se con le gambe per sentirlo dentro.
Al che inizio a scoparla come si deve, muovendo il bacino in archi di piacere che possa sentire, mentre le faccio sentire la mia pelle sulla sua, il mio peso direttamente su di lei.
Inizia a gemere, i suoi respiri si fanno completamente affannosi, e comincia a perdere il controllo. So che le piace perderlo solo in questi momenti, e godo nel farglielo perdere.
Comincio a sentire le prime avvisaglie di un orgasmo, e voglio esplodere.
Glielo dico. Lei mi dice di continuare, sta per venire anche lei.
Lei viene una terza volta, continuo finchè non finisce l'orgasmo, ma appena finisce esco, le salgo addosso, mi tocco per venirle sul viso.
Lei aspetta, leccandomi le palle al mio ritmo, finchè non sento che il momento arriva.
Lei apre la bocca, e il mio sperma le arriva a fiotti dritto sulle labbra, sulle guance, e la maggior parte in bocca.
Mi esce un "cazzoooo" prolungato, esco di testa, sento tutto il mio corpo attraversato da brividi.
La guardo dopo un buon minuto e mezzo di continuo piacere: "Non vedevo l'ora".
Dopo una doccia lunga e rilassante, andiamo a rilassarci nella spa dell'hotel, e passiamo il pomeriggio tra la sauna, il bagno turco, i massaggi e le tisane, il tutto sempre a guardare le neve fuori, così calma e tranquilla.
Arriva sera e decidiamo di passare all'hotel di Natalia.
Mia ci accoglie e con uno sguardo di intesa capisce benissimo che non siamo rilassati solo per la spa.
"Monelli, cosa avete fatto?" chiede e Natalia.
"Nulla di che", risponde lei, divertita, "solo molto relax. Molto, molto relax."
Non abbiamo resistito e ci siamo fermati per una sveltina nel bagno della spa, prima di uscire. Sì, relax.
"Stavo pensando, tu stacchi tra 20 minuti, ti va una birra giù in città?"
"Mi farebbe proprio piacere" dice Mia, passandomi di fianco senza guardarmi e andando dritta verso Natalia, dandole una pacca sul sedere poco prima di sparire di sopra.
Natalia si gira verso di me tutta sorridente e la cosa mi eccita, all'istante.
"Che hai in mente?"
"Tu non preoccuparti, piccolo curioso"
"Se ti tocca ancora così, potrei non essere molto buono con lei"
"Sei geloso, eh?"
"Sì, parecchio, del tuo didietro però. Il resto, mah"
Ridiamo con lei che mi tira un pugnetto sulla spalla e aspettiamo Mia.
La serata inizia bene, andiamo a mangiare fuori in un posto di pesce, che a Bolzano sembra particolare, ma in realtà ottima qualità.
Alla seconda bottiglia di vino in tre, iniziamo a guardarci in maniera diversa, come se ci conoscessimo da sempre.
Mia è molto alla mano, coinvolge tutti nella conversazione, aperta di mente e veramente scherzosa.
Ad un certo punto finiamo quasi a malincuore, ma loro due scappano fuori dopo aver pagato, quasi come se volessero sfuggirmi.
Rido, mi tuffo fuori e vedo che non c'è nessuno.
Mi sento spingere da dietro e finisco faccia a terra nella neve.
"Guardalo, buttato giù da due fragili donne" dice Natalia, ridendo e buttandosi su di me.
Mia ci guarda, e dice "Oh ma guarda un po', ora sì che siete belli bagnati".
In effetti la neve fresca ci è entrata nei vestiti, soprattutto nei pantaloni, e sciogliendosi al contatto dei nostri corpi li ha istantaneamente inumiditi.
"Sarà meglio asciugarvi ragazzi." dice Mia, aggiungendo: "Venite con me".
Ci porta dritti all'hotel dove lavora, e senza farci vedere entriamo in una camera libera, che ha un termosifone in bella vista e un letto matrimoniale.
"Via i pantaloni" dice Mia ad entrambi, e noi ubbidiamo, quasi con normalità.
Li appendiamo al termosifone e lei ci fa due tisane per riscaldarci.
"La tua ragazza mi ha detto che tu sai cosa è successo qui".
Io mi sento preso in causa, e una strana gelosia mi pervado, come un brivido.
"Ad essere sincero, non mi ha detto quasi nulla."
"Ah no?"
Comincia Mia, ma si avvicina a Natalia e la bacia.
Natalia mi prende per la maglietta e mi trascina al centro del bacio.
Mia allora sussurra "Beh, allora dovremo raccontartelo insieme".
Mi lascio subito la gelosia dietro e mi faccio trascinare nel bacio a tre, dove in poco spuntano le lingue, voglioso, carnose, che vanno soddisfatte.
Divento duro in meno di 10 secondi, e Natalia sa subito cosa fare.
Mi prende la lunghezza attraverso lemutande e comincia a segarmi sul tessuto, mentre bacia Mia, che le toglie la maglietta.
Rimaniamo tutti e tre in intimo, senza fretta, rilassandoci in quel vortice di mani e di pelli a contatto tra loro.
Mentre bacio Natalia, noto che Mia è scesa fino alle sue mutandine e gliele toglie.
Continuo a baciare Natalia, ma mi godo la scena.
Vedere Mia che le mette la bocca sulle labbra mi eccita da morire, e il mio cazzo comincia a pulsare più forte.
Mi levo le mutande e faccio sdraiare Natalia con la testa su di me, in modo che possa succhiarmelo.
Mia nel frattempo inizia a leccarla, e proprio mentre Natalia geme, prende il mio cazzo in bocca.
Vedo che con una mano spinge la testa di Mia sul suo clitoride, e con l'altra mi tiene il cazzo mentre lo divora.
Io sono in estasi, e sento Natalia godere come mai prima d'ora.
Voglio concentrarmi su di lei da una parte, ma anche divertirmi.
Decido di farmelo succhiare da lei e togliere finalmente le mutandine anche a Mia.
Lei mi lascia fare con voglia, e anzi apre le gambe per invitarmi.
Ci mettiamo in un triangolo di bocche e ci lecchiamo, succhiamo a vicenda.
Lecco mia con voracità, rincorrendo il suo piacere, soffermandomi dove la faccio sussultare.
Natalia è esperta sulla mia cappella e la vuole come non mai, usando la lingua per darmi piccoli infarti di goduria.
Ad un certo punto ci fermiamo, ci guardiamo, e Mia si sdraia, aprendo le gambe verso di me.
Natalia mi guarda e dice: "Marco, mettiglielo dentro."
Questo ordine mi colpisce per la decisione, ma anche per il tremolio finale, un misto di voglia sfrenata, lussuria e gelosia buona.
Bacio Natalia con passione, ma nel frattempo mi avvicino a Mia e toccandole la figa bagnata, bagno anche il mio pene, giocando con la cappella a sfiorarle le labbra.
Natalia guarda eccitata, e finalmente mi vede metterlo dentro ad un'altra donna.
Tocca entrambi con la mano, nel nostro contatto, e fa godere sia me che Mia con quella mano calda tra i nostri corpi.
Inizio a penetrare Mia, le entro pian piano per tutta la lunghezza, e mi lascio andare.
Natalia allora sale sul viso di Mia e mi da le spalle, dicendo "Fai divertire anche me" a lei, e facendomi vedere il suo sedere perfetto che si contorce mentre Mia gliela lecca.
Questo mi eccita da morire e decido di rendere il compito più difficile a Mia, sbattendola più forte, mentre bacio la schiena di Natalia.
Sento il mio cazzo completamente bagnato e dopo due minuti di piacere così, tra una graffiata e un bacio ai fianchi di Natalia con una mano e di Mia con un'altra, esco da Mia e rapisco Natalia dalla sua lingua, prendendola di peso e mettendola a 90, ma dandole modo di leccare Mia.
Lei non se lo fa ripetere e la mangia da subito, facendola godere in meno di un minuto, mentre io sbatto il mio bacino contro quello della mia ragazza, in modo animalesco.
Il rumore che ne esce fa eccitare tutti e tre ancora di più.
Continuiamo per un po' così, ma all'improvviso Natalia mi ferma e mi spinge sul letto.
"Voglio che la cavalchi e che la lecchi a me".
Senza aspettare una mia risposta mi tappa la bocca, si gira in un 69 e me la mette in faccia, quasi facendomi perdere il respiro.
Mia mi sale subito addosso, cavalcandomi e prendendo Natalia per baciarla.
Godono entrambe su di me, in una morsa libera, dove mischiamo sapori e sensazioni.
Inizio a gemere con il clitoride di Natalia in bocca, e lei mi viene in faccia. Io continuo, non le lascio finire il primo orgasmo che ne arriva un altro qualche secondo dopo.
Le afferro le natiche con entrambe le mani e stringo forte da farle male, e lei ne vuole di più.
Urla.
Io faccio scendere Mia e le faccio mettere entrambe a pecora.
Faccio a turno mentre si baciano, tra un sorriso e l'altro, ma loro cambiano in fretta e mi fanno sdraiare sul letto, in modo da leccarmelo insieme.
Vedo le loro bocche che vanno su e giù all'unisono sulla mia asta, e si soffermano esperte sulla mia cappella, metà per uno.
"Mi farete venire così", dico, in preda al pre-orgasmo.
Loro per tutta risposta vanno più veloci, e con le mie mani sulle loro teste divento quasi violento nel movimento, come se mi stessi facendo una sega da solo, usando le loro bocche.
Mia inizia a leccarmi le palle e Natalia inizia a farmi una sega mentre mi lecca la cappella.
Io non ce la faccio più, e mi lascio totalmente andare ad una sborrata senza precedenti.
Schizzo completamente in faccia a Natalia, sulla guancia di Mia, che felice tira via con il suo dito e poi lecca avidamente.
Il mio orgasmo dura un minuto intero, con vari brividi per un altro minuto, dove gemo e mi contorco.
Ci rimettiamo esausti a letto e, dopo un bel po di carta igienica usata, ci guardiamo tutti e tre ansimanti, e per pura goliardia guardo Mia dicendo: "Prima volta?"
E lei "sì, ma è andata bene, mi pare."
Ridiamo tutti e tre e ci diamo un cinque, con un ultimo bacio in tre.
Ci rivestiamo e io e Natalia salutiamo con un altro bacio Mia.
In hotel non resisto, e io e Natalia consumiamo ancora, assonnati ma vogliosi, una specie di sesso pigro, ma godurioso. Intimo.
Il giorno dopo partiamo, dopo aver salutato per un'ultima volta Mia, e in quel momento Natalia, in auto, mi chiede: "Ti mancherà?"
Io rispondo: "Certo. Ma come mancherà a me, mancherà a te."
"Forse hai ragione", dice lei, un po' malinconica.
"Non è così lontano, qualche volta potremo tornare. Ma adesso ti voglio per me, per qualche mese. Abbiamo una casa da arredare."
Natalia, sotto shock, si gira verso di me e a bocca aperta mi chiede "Cosa?"
"L'ho presa, amore. Sto dicendo che dobbiamo scegliere cosa metterci."
Natalia mi salta addosso mentre guido, baciandomi dappertutto, e quasi facendomi schiantare contro un guard rail.
Appena ripresi, ci godiamo il viaggio di ritorno, tra canzoni, progetti e bei futuri.
Andava tutto bene.
FINE
Storia vera ma con nomi falsi e ritocchi alla parte finale, ma spero vi sia piaciuta, porcelloni.
Per altri racconti guardate il mio profilo.
E lasciate un pollice in su, please ;)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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