trio
Marica prima parte

15.01.2025 |
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"Marica si inginocchia a terra ponendo le mani sulle cosce con i palmi rivolti verso l'alto e con lo sguardo basso domanda:
Marica: da cosa vuole cominciare..."
Sto guidando, sono le 2.30 di sabato notte; la mia ragazza, Francesca (ventisette anni), è dovuta tornare a casa causa coprifuoco imposto dai genitori. Con me sono rimaste due amiche: Clelia (ventitré anni), che canta a squarciagola Rebel Rebel di Bowie con metà del corpo fuori dal finestrino, poi c’è Marica (ventisei anni) che usa il sedile posteriore come un triclinio, è annoiata e seccata dal dover tornare a casa troppo presto. Fortunatamente Clelia dorme a casa di Marica altrimenti mi sarebbe toccato riaccompagnarla a Pavia, dove vive e studia. Arrivati sotto casa di Marica accosto e spengo il motore per salutarle e fumare una sigaretta.Marica: “Cosa fai!? Posteggia, almeno vediamoci un film e beviamo qualcosa su da me!”
Clelia: “SIIIIIIIIIIII!!!!! Film film film!!!!!!”
Clelia esce dal finestrino e inizia a saltellare tipo coniglietta.
Posteggio, scendo dalla macchina e accendo una sigaretta.
Andrea: “Va bene ma non voglio far casini: lo sapete che Francesca è gelosa.”
Clelia: “Marica hai l’occorrente per un pigiama party?”
Marica: “certo: pizza surgelata, Patatine, rum, succo di pera e un secchiello di caramelle gommose che ho preso mercole al cinema…”
Clelia: “Caspita doveva essere proprio bello il film se sei riuscita a non mangiarle tutte!!!”
Marica: “Per nulla ma ho trovato di meglio da mettere in bocca…”
Scoppiamo tutti a ridere chiassosamente e da una finestra ci viene intimato di fare silenzio.
Andrea: “Dopo questa mi sembra d’uopo imporre qualche limite: bacio a stampo nulla di più. Intesi!”
Clelia: “Il limone simpatia non si nega a nessuno!”
Andrea: “quella regola vale solo nei locali gay friendly”
Marica: “tranquillo, ci pensiamo noi a rendere l’ambiente gay friendly…”
Andrea: “seriamente non ho intenzione di essere sleale con Francesca”
Clelia: “Che noioso, tranquillo che non mordiamo e non ti stupriamo”
Marica: “Non montarti la testa che non sei così irresistibile!”
Andrea: “va bene ma il film lo decido io.”
Clelia: “Affare fatto ma niente puttanate nerd.”
Casa di Marica è un bilocale posto al secondo piano di una palazzina di recente fabbricazione nelle vicinanze di piazzale Napoli. Entrati in casa le ragazze si mettono in libertà: resta loro addosso una maglietta e il perizoma, di quelli definibili come due giri di filo interdentale. A me viene data la maglietta più larga che possiede Marica. Resto con boxer attillati neri e la maglietta che addosso a me è comunque stretta. Mi consolo pensando che sono comunque più coperto di loro. Marica mette la pizza nel microonde, Clelia Afferra rum, succo e tre bicchierini da shot, io afferro il secchiello delle caramelle e vado in camera. Collego il Laptop di Clelia al televisore appeso alla parete di fronte al letto e inizio a cercare un film. Alla fine, opto per Dead Ringers di Cronenberg.
In breve siamo tutti sul letto a ridere e scherzare guardando il film. Qualche coccola, qualche bacetto ma nulla di considerabile tradimento.
Sabato mattina 10.30, Kiss Me, I'm Shitfaced dei Dropkick Murphys mi desta dal sonno: è la suoneria del mio cellulare. Fancesca mi sta chiamando, rispondo.
Io: ciao amore, come va?
Francesca: dove sei, ti ho mandato diversi messaggi, non hai risposto e per cercarti ho svegliato anche i tuoi!
Io: mi sono fermato con Clelia e Marica a vedere un film e ci siamo addormentati.
Francesca: sei uno stronzo, te lo avevo detto che quelle troie volevano scoparti e tu non mi hai ascoltato!!!
Io: Veramente no, e mi hanno fatto notare che non sono irresistibile.
Francesca: ti odio, non le voglio più vedere e anche tu non devi più vederle. Raggiungimi subito.
Dice questo e riattacca.
Sabato mattina 11.30 sono in macchina sotto casa di Francesca, attendo scenda. Compare vestita come la sera prima, vestitino nero con stivali al polpaccio coperta da un soprabito grigio scuro. Passiamo un'ora in macchina in cui Francesca insulta me, Marica e Clelia per qualcosa che non avevamo fatto, mi sento innocente. Sono innocente. Non ce la faccio più. Mi sento soffocare. Scendo dalla macchina. Vomito. Ho bisogno di leggerezza. Risalgo in macchina. Francesca continua a sbraitarmi contro, i miei sensi sono ovattati come fossi ubriaco.
Io: Francesca ti lascio
Riaccendo il motore e la riaccompagno a casa, scende dalla macchina e si allontana, troppo orgogliosa per farsi vedere piangere.
Sabato 13.30 Sono di nuovo a casa di Marica, probabilmente non ho orgoglio, sto piangendo. Ho appena concluso la relazione con Francesca, so di averle fatto molto male e questo mi fa sentire una merda. Provo a baciare Marica che mi respinge quasi schifata.
Clelia: No caro. Avrai coccole, affetto e resteremo con te fino a quando ti sarai rimesso, o a lunedì mattina che ho un corso in uni, ma in queste condizioni sei troooppo inscopapile!!!
Clelia è una bella ragazza, fisico da ballerina, con un viso molto dolce, occhioni nocciola, leggere lentiggini e capelli mossi rosso scuro; ha parlato con fare estremamente serio quasi come fosse un medico che mette a conoscenza il paziente di una brutta malattia. Il problema è che lo ha fatto mentre mi sfilava i pantaloni strusciando, senza rendersene conto, le sue parti intime sul mio ginocchio.
Marica: Più che altro sarebbe umiliante per te, sarebbe un limone per pietà e poi puzzi di vomito!
Io: Certo sarete messe bene voi col trucco sfatto, macchie di pizza sulle magliette e patatine tra i capelli arruffati!!! in più Clelia ha il perizoma fradicio e mi sta togliendo i pantaloni.
Marica: Clelia sei una troietta, e sapete cosa c'è?!?! Ha ragione Andrea facciamo tutti schifo; Sfilagli anche i boxer e infiliamoci sotto la doccia. Andrea tu controllati che se solo provi a passare il limite te ne faccio pentire.
Marica mi prende per i capelli e Clelia ubbidisce, anche se per farlo finisce col cadere dal letto e zoppicare fino al bagno, nel tragitto quanto resta dei nostri indumenti finisce sul pavimento.
Nella doccia ci laviamo a vicenda ci baciamo e accarezziamo ma nessuno valica “il limite”, siamo eccitati ma le regole del gioco sono chiare a tutti. Usciti dalla doccia le ragazze decidono che dobbiamo farci belli quindi perdiamo un sacco di tempo in “trucco e parrucco”, vengo truccato anche io, e gira la moda con i vestiti di Marica, mi guardo allo specchio e mi sento ridicolo, voglio rimettermi i miei vestiti, Clelia dice che così sono fighissimo si mette in ginocchio e mi supplica di non cambiarmi. Marica rimasta nuda sul letto inizia a masturbarsi affermando:
Marica: a me i ragazzi più sono androgini più mi fanno un sesso!!!
Clelia: Sfilati quelle dita da li dentro cagnetta o hai perso il gioco masturbarsi e contro le regole!!!
Marica sfila le dita dalla sua passerina e se le infila in bocca con fare lussurioso, soffermandosi a giocare con fili di saliva e umori. Mentre col la mano sinistra continua a tenere aperte le labbra esponendo la clitoride. Ho un'erezione immediata, non capisco bene ma Clelia sembra arrabbiata e Marica la sta provocando.
Clelia: Hai perso. Ora comando io. Andrea spogliati ma non togliere i vestiti. E ora tu Marica sei la schiava, dove tieni i giocattoli?
Marica: e io cosa ci guadagno a dirtelo?
Andrea: esattamente come faccio a spogliarmi senza togliermi i vestiti?
Scoppiamo tutti a ridere poi Marica si alza dal letto in modo estremamente lascivo e si avvicina al puf che usa per truccarsi si china con fare da spogliarellista e ne solleva la seduta rivelandone il contenuto; dildi di ogni dimensione un frustino da equitazione con manico piumato, un flogger in pelle, un plug, una plugtail, manette, svariate clamp e due matasse di corda nautica nera. Clelia guarda rapita il tesoretto. Marica si inginocchia a terra ponendo le mani sulle cosce con i palmi rivolti verso l'alto e con lo sguardo basso domanda:
Marica: da cosa vuole cominciare Mademioselle Clelia?
Io sono ancora fermo e troppo confuso per reagire in qualsiasi modo. Clelia con gli occhi che brillano afferra la plugtail da volpe:
Clelia: questo è mio, tu ti infili l'altro, a secco.
Marica prende il plug e senza obbiettare si stende supina sul letto, divarica le gambe, pianta i suoi occhi in quelli di Clelia e lentamente inizia a far pressione per inserire il plug. Clelia è visibilmente pentita di quello che ha ordinato all'amica.
Clelia: aspetta scherzavo ti farai male.
Gli occhi di Marica esprimono crudele malizia
Marica: allora preparami.
La voce è dolce, supplicante. Clelia soccorre l'amica, le affonda il viso tra le cosce e inizia a insalivarle il buchetto, Marica geme, porta la mano sinistra al proprio grilletto e pone la destra sulla testa di Clelia per guidarla nei movimenti. In breve tra saliva e umori Clelia riesce ad inserire il plug, Marica geme di piacere poi
Marica: Clelia temo che da mademoiselle tu sia appena diventata cagnetta, sembra che anche tu abbia ceduto, ora abbiamo un vincitore solo e il rincoglionito non se ne è neanche accorto.
Le parole di Marica sono come una frustata e mi risvegliano dal torpore.
Andrea: Lucky me, adesso Marica sta a te ricambiare il favore a Clelia e aiutarla con la sua coda.
Clelia: Aspettate no non è giusto mi hai ingannata e poi questo lo volevo solo accarezzare, non l'ho mai preso dietro!!!
Andrea: hai perso Clelia, scegli tu se continuare il gioco o finirlo qui e andare tutti insieme a mangiare e decidere cosa fare dopo.
Marica gattona giù dal letto con noncuranza e si accovaccia al mio fianco come una brava cagnetta, è nuda ha un plug in culo ma sfida con lo sguardo l'amica, è l'unica tra noi ad essere perfettamente a sua agio.
Spero che Clelia abbia fame e decida di porre fine al gioco, io non sono emotivamente stabile e temo di fare figuracce ma non posso tirarmi indietro. Sono truccato e vestito con un paio di jeans lucidi elasticizzati a vita bassissima di due tagli inferiori alla mia, una t-shirt smanicata semitrasparente che su di me sembra un crop-top e ho delle mutande di pizzo (comode da ciclo si è giustificata Marica) che mi stanno torturando culo e pacco, Se ponessi fine al gioco sarebbe la morte definitiva della mia dignità di “maschietto”.
Clelia ha un moto d'orgoglio, si spoglia e mi fa cenno di sedermi sul letto, eseguo, poi prende posizione a pecora appoggiandomi la testa in grembo, mi prende le mani, se ne mette una in bocca e mi fa capire che con l'altra vuole essere accarezzata sulla testa, eseguo. Marica soddisfatta afferra la coda, estrae da un cassetto del lubrificante ci cosparge le mani, plug e ne speme una copiosa quantità sul buchino di Clelia. Marica assesta due sonore sberle sulle chiappe di Clelia e una sulla patatina, Clelia si lamenta ma non si muove, poi inizia a lavorare i buchini dell'amica con lingua e mani, Clelia inizia a gemere di piacere. Non vedo quello che sta facendo Marica ma penso sia parecchio brava perché Clelia mi slaccia i pantaloni, mi tira fuori il cazzo iniziando a succhiarmelo arrivando a incontrare col naso il mio ventre. Marica è veramente brava: riesce a far venire Clelia prima che quest'ultima faccia venire me e io sono parecchio eccitato!!!
Marica: dentro, adesso hai la coda come le vere cagnette!
Clelia si alza e saltella agitando il sedere davanti allo specchio per vedere la coda poi salta verso l'amica e buttandola sul letto la bacia
Clelia: grazie è bellissima e non mi hai fatto per nulla male, dà solo un po' fastidio e mi fa il solletico al sedere.
Io non ce la faccio più mi tolgo pantaloni, mutande e le afferro per i capelli avvicinandole al mio cazzo. Entrambe iniziano a leccare, succhiare e segare. Marica fa spostare Clelia mettendola a sessantanove su di me e anche io inizio a leccare. Clelia è un lago, cola letteralmente umori ma il sapore è fresco e inebriante, io sprofondo nelle sue grazie. Marica è ancora impegnata a succhiarmelo, è veramente superlativa e io sto per venire, se ne accorge immediatamente:
Marica: Non ci provare nemmeno, io non ho ancora goduto. Non fare l'egoista!
Detto questo risucchia un mio testicolo dandomi una sensazione di piacere misto dolore, in grado di allontanarmi dall'orgasmo ma senza farmi perdere l'eccitazione, poi monta sul mio cazzo impalandosi e baciando Clelia. Io guardo la scena riflessa sullo specchio: è eccitantissima. Marica va avanti per qualche minuto, gira la testa indietro ed emette un gemito liberatorio dovuto all'orgasmo poi solleva leggermente il bacino lasciandomi libero di muovermi e venire.
Marica: Vienimi dentro sono coperta dalla pillola.
Ancora poche spinte e vengo anche io. Marica afferra Clelia per i capelli, la spinge con la bocca verso i nostri genitali, si sfila da me e con voce dolce le dice
Marica: Adesso pulisci tutto, anche me ma non ingoiare, le vere amiche condividono sempre.
Detto questo le fa colare in bocca il mio seme e i suoi umori poi si baciano e ingoiano. Sono Bellissime le abbraccio e restiamo avvinghiati nel letto a coccolarci fino a quando l'appetito non ci assale.
Sabato 19.00 abbiamo deciso che il gioco continuerà fino al nostro risveglio di lunedì mattina. Siamo pronti ad uscire per cena, io mi vergogno come non mai, mi hanno ritruccato e rivestito come prima, “sono le regole del gioco, hanno detto in coro” e io ho deciso che allora loro avrebbero tenuto i plug (non hanno protestato). Marica ha dei pantaloni a palazzo patchworkati nero e viola con décolté tacco 10 a spillo e un body di pizzo nero vedo non vedo senza reggiseno, per finire un chiodo di ecopelle viola; Clelia indossa una gonna lunga stile gipsy (deve coprire la coda) e un top floreale con dr martins, un cappotto in stile elfa (probabilmente usato da Marica in qualche LARP) di velluto pesante; per completare il mio outfit metto i miei dr Martins tenendoli slacciati e infilandoci dentro i pantaloni, per coprirmi uno spolverino nero a cui devo avvolgere le maniche per evitare si noti che mi vanno corte, ovviamente non posso allacciarlo è troppo stretto. Il programma è di andare all'ora feliz a fare apericena e intanto decidere sul proseguo.
Prendiamo il 14 sotto casa di Marica, ovviamente senza biglietto, continuiamo a ridacchiare e scherzare tra di noi con Marica che non perde occasione per attirare l'attenzione. Rimaniamo in piedi in fondo al 14, Clelia non vuole sedersi.
Marica: Dai Clelia non fare la sciocchina anche se ti siedi la Plugtail non ti farà male
praticamente lo ha gridato, due ragazzi si sono girati verso di noi e Clelia è immediatamente diventata rossa in volto. I ragazzi mi vedono e commentano a voce alta dandomi del frocio poi si alzano e vengono verso di noi, io faccio un passo avanti.
Ragazzi: Cosa te ne fai di due troie così dalle a noi!
Andrea: Temo di non poterne disporre a mio piacimento e questa è una girls night, vi va male...
Marica: In realtà puoi disporre di noi come vuoi, sono le regole del gioco, infatti abbiamo un cuneo su per il culo entrambe...
Non ci credo che l'abbia detto, vuole far scoppiare un casino, dicendo così ha attirato l'attenzione di mezzo tram.
Ragazzi: Allora vogliamo giocare anche noi!
Marica: per me sta bene non è contrario alle regole del gioco, però se entrate adesso dovete fare le cagnette come me e la mia amica e lui potrà disporre di voi a suo piacere...
Il tram si ferma e apre le porte.
Controllori: Biglietti, biglietti...
I due ragazzi saltano giù dal 14 scappando e i controllori li inseguono, siamo salvi.
All'ora feliz riempiamo i nostri piatti al buffet e ordiniamo due giri di cocktail. Mentre mangiamo.
Andrea: io propongo di andare al cinema a vedere il labirinto del fauno.
Marica: Ci sta ottima idea, almeno al cinema Clelia sarà costretta a sedersi.
Clelia è rimasta in piedi, ha detto che se non glielo ordino lei non si siederà.
Marica: Andrea le ordini di sedersi, fidati non le farà male, lo saprò bene ne ho uno anche io.
Andrea: Se ti rimediassi un cuscino ti siederesti?
Clelia: Si
Marica: Dove pensi di rimediarlo.
Fermando un Cameriere
Andrea: Scusa vorrei chiederti un favore, per caso avreste un cuscino da mettere sulla seggiola, la mia amica ha le emorroidi e fa fatica a star seduta sul duro.
Il cameriere trattenendo a stento una risata:
Cameriere: Vedo se ne trovo uno
E si allontana.
Marica scoppia a ridere e Clelia si nasconde sotto il tavolo imbarazzatissima
Clelia: Sei uno stronzo e ti odio
Marica: Te lo sei meritata.
Il cameriere torna poco dopo con un cuscino.
Marica: adesso ti siedi e non fai storie.
Clelia: va bene mi siedo, ma dopo il cinema che facciamo?
Marica: io propongo di sfondarti il culo come si deve, che ne dici Andrea; ti va?
Andrea: è Clelia a dover scegliere il culo è suo
Clelia: ho paura, mi farete malissimo!!!
Marica: Prometto di no, o meglio se Andrea fa quello che gli ordino, non dico che sarà una passeggiata ma urlerai di piacere.
Andrea: Io prometto ma mi pare poco credibile...
Marica: Zitto tu o rompiamo anche il tuo!
Andrea: non credo proprio siete voi le cagnette, io decido.
Clelia: Andrea ormai hai promesso, Accetto
Marica: Facciamo anche il video così ti rimane un ricordo del gape.
Andrea: sta bene, anche se temo che il gape non se lo scorderà comunque e il video lo tiene solo Clelia
Marica: ovvio che lo tiene solo lei.
Sabato ore 22.00 al cinema Ducale, Marica e Clelia vogliono sedersi in fondo, al bagno hanno confabulato e temo abbiano intenzione di farmi qualche tiro mancino, ne sono sicuro dato che Clelia ci ha detto di essere una Brat.
Clelia: Siamo delle brat dobbiamo stare in fondo!
Marica: Clelia sai che brat vuol dire peste e tu ci hai appena sputtanato il piano...
Clelia: uffa pensavo fosse un termine dei tuoi che Andrea non conosce
In realtà il film è molto bello e il primo tempo siamo tutti e tre assorti nella visione, persino Marica si lascia ammansire da coccole bacini e tenerezze. Marica e Clelia mi avvolgono con il loro affetto facendomi dimenticare il dolore per Francesca.
Appena parte il secondo tempo del film, le due “brat” mettono tutte le nostre giacche su di noi come fossero coperte e ci si rannicchiano sotto.
Clelia: dopo mi devi sfondare quindi ti dobbiamo riattivare per bene
Detto fatto spariscono con la testa sotto le giacche, mi slacciano i pantaloni, tirano fuori il pene e iniziano a giocherellarci; mi tengono sul punto di venire senza mai permettermelo, è una tortura ma molto piacevole.
Domenica 00.30 siamo fuori dal cinema, dal ducale passeggiamo fino a casa di Marica.
Clelia: Ora fai fatica anche tu a passeggiare
Marica e Clelia mi prendono in giro ma effettivamente camminane con l'erezione che mi hanno provocato è parecchio sgradevole. Non riesco a smettere di pensare a quello che stiamo per fare e a quanto agitata possa essere Clelia anche se non lo da a vedere. Marica sta un po' approfittandosene!
Marica: Clelia stacci vicina o mi sfilo la cintura e la uso come guinzaglio!!!
Clelia: Uffa sei una rompiscatole e poi comanda Andrea...
Andrea: Se comando io allora vieni qui e baciami.
Clelia: Arrivoooooo
Corre verso di me, incespicando nella gonna lunga, spicca un goffo salto sollevando leggermente la gonna e mi avvinghia i fianchi con le gambe, le braccia intorno al collo. Avvicinando il viso al mio chiude gli occhi, she kissed me butterfly, appoggia le labbra socchiuse sulle mie. Ci baciamo, la stringo a me ne sento il calore sul petto.
Clelia urla, Marica ha in mano la sua coda e le da leggeri strappi.
Marica: Rincoglionita, così ti si vede la coda!
Clelia: Ai ai ai, lasciala è mia e mi fai male!!!
Clelia si lascia cadere, la sorreggo e le tengo il braccio attorno alla vita, non voglio lasciarla, se ne accorge e mi appoggia la testa sulla spalla. Riprendiamo a camminare.
Marica: non fare scene non stavo tirando forte.
Clelia: ma la sentivo comunque muoversi dentro di me!
Marica: ho freddo
Clelia: vieni in mezzo a noi che ti scaldiamo
Marica si fa spazio in mezzo a noi agitando e strusciandoci addosso il sedere, non c'è malizia mi pende il braccio e ci si cinge la vita. Clelia armeggia con i pantaloni di Marica.
Clelia: dammi la cintura, presto muoviti!!!
Marica: Va bene ma che ci vuoi fare?
Clelia: usarla come guinzaglio.
Clelia, alza l'elastico della gonna avvicinandolo alla parte bassa del top e arrotolandola su se stessa poi chiude la felpa da elfa in modo da coprire tutto. Marica, i cui occhi hanno appena ricominciato a brillare di malizia, la sta aiutando.
Clelia: si vede, si vede?
Dice agitando il sedere e cercando di guardarselo.
Marica: non tantissimo ma se attiriamo in qualche modo l'attenzione si.
Clelia: è proprio per questo che mi serve il guinzaglio
Si gira la cintura intorno al collo e fa passare un capo dentro la fibbia fino a stringerla.
Clelia: ecco fatto ora sono una volpina perfetta, Andrea tieni il guinzaglio.
Andrea: non ci penso neanche.
Marica: Andrea sei il solito guastafeste, dalla a me Clelia ma non tirare che altrimenti ti strozzi
Ci riflettiamo in una vetrina buia e la scena che mi si presenta è grottesca, scoppio a ridere. Anche le ragazze si accorgono del riflesso e scoppiano a ridere.
Clelia: Ke kekkekke ke
Temo di aver appena intuito la motivazione che muove Clelia: stiamo per passare davanti a tre locali che essendo sabato sera saranno pieni di gente anche fuori.
Andrea: ragazze almeno attraversiamo, non possiamo passare davanti a quei locali
Clelia: e invece si, così ci offrono da bere
Marica: quella di noi che recupera meno drink viene punita
Clelia: Andata, io ho la coda vinco sicuro!!!
Arriviamo davanti al locale, iniziano a fissarci poi fischi e battutine, infine una ragazza ci si avvicina.
Ragazza: state andando ad una festa?
Clelia: si; la mia, io sono Clelia, e tu?
Ragazza: io Roberta e quelli sono i miei amici avete tempo per una birra con noi?
Marica: Certo tanto Clelia farebbe di tutto per ritardare la festa.
Marica e Clelia si incamminano parlottando con Roberta verso il tavolo degli amici di quest'ultima.
Io le seguo tenendomi un passo indietro.
Roberta: questi sono Marica, Clelia e Andrea e sono vestiti così perché vanno ad una festa.
È una tavolata da una decina di persone, sono molto simpatici, passiamo con loro una mezzoretta in cui le ragazze con una scusa o l'altra riescono a farci offrire da bere.
Amici di Roberta: Clelia ma come hai agganciato la coda
Clelia: con un Plug
Si mettono tutti a ridere, non le hanno creduto. Marica si alza per andare in bagno. Torna troppo rapidamente.
Marica: ci spiace ragazzi ma dobbiamo scappare.
Prende per mano Clelia e la tira su di forza
Marica: Andrea Clelia Datevi una mossa, non sto piu giocando. Andiamocene o succede un casino.
Dal locale esce Francesca con tre amici. Francesca spintona Marica
Francesca: Sei una troia di merda!!!!
Da una sberla in pieno volto a Marica che indietreggiando cade per terra. Clelia si alza e si china per aiutare Marica dando le spalle a Francesca, mettendo in bella mostra la coda e la cintura che ha al collo. Francesca nota tutto e va fuori controllo, siete due deviate e tu sei un bastardo. Marica si rialza, temo reagisca ma mi rendo conto che hai il viso rigato dalle lacrime.
Francesca: e voi siete amici di queste puttane, io fossi in voi ci starei attenta. Ieri notte si sono scopate il mio tipo!!!
Clelia: ieri notte non è successo proprio niente.
Marica: Basta Clelia ha ragione lei. Ora taci e andiamocene.
Clelia: ma non è giusto, non è vero.
Marica: invece lo è, pensaci.
Marica si avvicina a Francesca, che le da un'altra sberla tremando e troppo incazzata per riuscire a proferire parola. Marica ora ha il trucco sfatto dalle lacrime.
Marica: Francesca sono mortificata so che non mi giustifica ma ti prego di credermi se ti dico che non ho mai avuto intenzione di mettermi tra di voi.
Non credo che Marica stia mentendo e sono convinto sia sinceramente dispiaciuta da cui le lacrime.
Marica: Se devi incolpare qualcuno incolpa me è stata mia l'idea del film.
Francesca le molla un'altra sberla. Clelia sta per intervenire ma Marica afferra la cintura e la strattona con decisione riducendola all'impotenza. Marica abbraccia Clelia e la trascina con se.
Marica: Andrea tengo Clelia da me anche questa notte, ci sentiamo in settimana ora stai con Francesca.
Andrea: No Marica hai torto, la colpa è di Francesca e solo sua, non riguarda solo ieri notte ma tutta la nostra relazione e col suo comportamento l'ha distrutta.
Amici di Roberta: Ma Andrea non è frocio, come faceva a stare con Francesca e poi tradirla con Marica e Clelia.
Roberta: non è gay, andavano ad una festa in maschera
Amici di Roberta: ma sono tutte e tre fighissime divento frocio anche io!
Andrea: Mi spiace Francesca ti voglio un sacco di bene ma non sono più innamorato di te.
Detto questo mi incammino con Marica e Clelia. Arrivati sotto casa di Marica.
Clelia: ora però basta con questi musi lunghi, dovete farmi la festa!!!
Marica scoppiando a ridere
Marica: sai che stiamo per sfondarti il culo e lo faremo davanti ad una videocamera!?!?!?
Clelia: si ma la coda neanche la sento più e poi ti dobbiamo punire io ho rimediato 3 drink tu solo due!!!
Marica: non pensarci neanche la sfida è stata interrotta non vale.
Andrea: invece è valida non avevate posto condizioni di termine e poi comando io.
Marica mi sorride maliziosamente.
Continua
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