trio
L'inganno
di lussuria70
17.08.2024 |
5.207 |
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"In tutte le posizioni, sul letto, in doccia, a pecora davanti lo specchio del bagno, su una poltrona..."
Ringraziò il corriere e chiuse la porta. Sulla lettera appena ricevuta c'era il suo nome e l'indirizzo dell'ufficio.Alice non aveva mai ricevuto una lettera in ufficio e la sua curiosità era mista a un pizzico di preoccupazione.
Da chi veniva quella lettera? Sarà stata una multa? Ma no era troppo leggera ed informale e poi quelle arrivano per raccomandata a casa direttamente e non in ufficio. Apri il bordo superiore e prese il contenuto con le due dita.
C'era un biglietto, non scritto ma stampato dove c'era scritto:
20 agosto 2024
Grand Hotel La Plaz
Suite 231
Ore 14,00
Era chiaramente un invito ad un appuntamento per il giorno successivo. Ma chi lo mandava? Non era firmato. Non poteva essere Marco. Quando si vedevano organizzavano con largo anticipo e soprattutto con modalità non così misteriose.... E poi quell' hotel non lo conoscevano.
Chi poteva essere così audace da fare quell'invito in una camera d'hotel nel bel mezzo della giornata? Perché voleva incontrarla? Cosa avrebbe voluto da lei?
I pensieri cominciarono ad assalire e a intrecciarsi nella mente di Alice. I possibili ammiratori erano davvero tanti ma quanti conoscevano il suo cognome e soprattutto l'indirizzo del suo ufficio? Forse bastava poco, avrebbero potuto seguirla un giorno e poi risalire al cognome... O forse la richiesta di incontro era di diversa natura. Chi le avrebbe potuto fare del male? La mente andò in corto circuito.
Penso che la prima cosa da fare era quella di chiamare Marco e sondare il terreno.
Lo chiamò e dopo qualche istante di convenevoli, gli chiese i programmi del giorno successivo. Lui era al lavoro e rispose velocemente che l'indomani sarebbe stata una giornata normale con ufficio al mattino, pranzo di lavoro e a seguire visita dal padre per la consueta doccia del giovedì... Poi spesa, rientro a casa, ecc, ecc.
Dopo aver attaccato, Alice rimase ancora più sorpresa, anche perché il tono di Marco era normale, non sembrava nascondesse qualcosa. Chi poteva essere allora? Forse Luigi, un fornitore che anche qualche giorno prima era andato a trovarla riempiendola di complimenti? Poteva essere stato Giovanni, suo marito?
Ma no, non era nel suo stile e poi non lo avrebbe mai fatto. Forse uno dei tanti provoloni della palestra che quotidianamente tra lo scherzo e la reale voglia, non le facevano mancare le avance, anche pesanti, di vedersi fuori per conoscersi biblicamente ?!?! Alice era completamente perduta nel labirinto mentale che l'invito le aveva procurato. Il suo corpo e la sua mente erano pervasi da una forte e nuova emozione mista tra curiosità, paura e tanta eccitazione. Tutto il giorno Alice pensò a quanto capitatole e se all'inizio il suo diniego era l'unica scelta possibile, con il passare delle ore, l'eccitazione prese sempre più potere, fino al sopravvento.
In quella stanza ci sarebbe stato un uomo che l'avrebbe presa a sé e l'avrebbe posseduta, magari contro la sua timida resistenza. Chissà quanto si sarebbe spinto. Sarebbe stato un dolce e romantico amante dai lunghi preliminari oppure un porco che avrebbe voluto abusare
di tutti i suoi buchi? I continui pensieri allagarono le mutandine di Alice che non resistette alla voglia di masturbarsi in bagno.
Aveva comunque deciso. Poco prima di uscire infatti, entrò nella stanza del suo responsabile e disse che l'indomani avrebbe lavorato solo la mattina perche nel pomeriggio avrebbe avuto una visita medica.
Il giorno dopo, appena sveglia, davanti allo specchio del bagno si guardò il viso e noto' delle leggere borse sotto gli occhi dovute ad una notte insonne per i pensieri, le accortezze che avrebbe dovuto avere e la tanta eccitazione che l'invito aveva provocato in lei.
Si era immaginata la scena almeno 1000 volte: lei scopata e sodomizzata per ore da un uomo senza volto. In tutte le posizioni, sul letto, in doccia, a pecora davanti lo specchio del bagno, su una poltrona..... Era stata per tutta la notte con la passera bagnata al pensiero dell'incontro del giorno dopo, con il cuore che batteva a mille.
Indossò intimo di pizzo nero, autoreggenti e un tacchetto sotto il vestito leggero, scollato e pieno di colori.
In ufficio la mattinata scorse velocemente anche per cercare di recuperare il lavoro non evaso del giorno precedente.
Arrivò l'ora di pranzo, Alice spense il pc, salutò il collega di stanza e si fiondò in macchina in direzione Grand Hotel La Paz. Arrivò con anticipo, il tempo di dare un'occhiata nel parcheggio se notava visi o auto familiari e chiamò la sua amica Manu per dirle dove avrebbe passato il pomeriggio e che le avrebbe spiegato tutto in serata. Ricontrollo il trucco che fosse a posto, una sistematina ai capelli ed era pronta.
Fu al termine della telefonata che l'adrenalina si trasformò in timore per l'incognita della situazione...
Scese dall'auto, entrò nella grande hall dell'hotel e si diresse verso gli ascensori. Appena chiuse le porte dietro di sé, si guardò allo specchio, si fisso negli occhi e prima di uscire dall'ascensore si strizzo l'occhio con aria di complice malizia con se stessa.
Arrivò alla suite 231, la porta era leggermente socchiusa. Con la mano la spinse e Alice si trovo nella grande stanza prenotata. Davanti a sé c'era un divano con due poltrone eleganti ai lati, di fronte ad una TV a muro molto grande. Nel mezzo spiccava un lettino per massaggi, completamente avulso con l'arredamento elegante, sopra la quale era stata posta una busta da lettera circondata da petali rossi.
Non sembrava esserci nessuno nella suite e Alice sbirciò anche nella camera a sinistra dove troneggiava un letto matrimoniale king size ampio con la biancheria e le federe blu. Anche qui una poltrona vista letto, e a metà parete la porta di un ampio bagno dal quale si intravedeva una invitante Jacuzzi. Non c'era nessuno nella camera. Tornò alla busta e sul dorso compariva il suo nome. La prese e si assicuro che la porta fosse chiusa. Nella busta trovo un biglietto che recitava:
Ben arrivata Alice!,
se sei qui, la tua curiosità e la tua eccitazione hanno vinto sulla diffidenza.
Adesso puoi ancora scegliere se andartene, finendo qui il gioco oppure decidere se continuare.
In bagno, troverai tutto l'occorrente per le attività del pomeriggio.
Il cuore di Alice batteva fortissimo per l'adrenalina e per l'eccitazione che stava provando nella mente e tra le gambe.
Come una caccia al tesoro andò in bagno e sulla poltroncina davanti la sinuosa Jacuzzi, sedeva una scatola rossa. Aprì' la scatola dove trovo' solo una benda nera per gli occhi e un biglietto:
Spogliati completamente. Poi sdraiati supina sul lettino nel salotto. Bendati e attendi.
Quelle indicazioni scandite come ordini furono devastanti nella mente di Alice che provo' un certo senso di adorata sottomissione e tanta umidità nelle parti intime.
In un attimo si ritrovò sul lettino completamente nuda e bendata a favore di schiena. Non fece nemmeno in tempo ad immaginarsi massaggiata da uno sconosciuto che senti la porta dietro di lei chiudersi...
Chi c'era lì con lei? Lo conosceva? Pensò che un malintenzionato non avrebbe avuto una attenzione così costosa e ricca di particolari. Doveva essere sicuramente una persona di alto profilo anche se decisamente porcello da organizzare tale incontro.
Lui non parlava, Alice nemmeno.
Un liquido denso e caldo copri' i suoi polpacci e due mani energiche e capaci, cominciarono a massaggiare il suo corpo nudo.
Dopo le gambe, toccò alla schiena e alle spalle e anche se lontane dalla zona intima, le mani del massaggiatore erano tanto attese. Venne il momento dell'interno coscia. Le gambe furono divaricate per permettere un maggior angolo di manovra e lentamente arrivarono fino al sesso di Alice. Gli umori si fusero con l'olio mentre le due mani si facevano sempre più energiche intorno alla sua fica. Erano continui contatti che la portarono ad uno stato di eccitazione altissimo. Alice raggiunse l'orgasmo solo attraverso le mani del massaggiatore che le sfioravano ripetutamente le grandi labbra, e il suo gemito lo palesò al massaggiatore. La sua voglia però non fu placata, anzi, aumentava costantemente. Avrebbe voluto urlare "scopami" quando il massaggiatore la invito' ad alzarsi sollevandole il braccio e la accompagno' sul divano dove ad attenderla c'era un uomo seduto sul divano, nudo. Alice era eccitatissima e quando il massaggiatore l'aiuto' a mettersi sopra di lui, le sembrò il naturale epilogo della sua infinita voglia.
Lei era sopra di lui. Alice lentamente con la mano destra prese il membro già gonfio d'amore e lo posizionò alle porte del piacere. Lui, continuava ad accarezzarle la schiena e le spalle. Il cazzo entrò facilmente dentro la fica di Alice ampiamente lubrificata dagli umori e cominciarono a scopare, prima lentamente, poi con maggior vigore. Con la benda agli occhi, Alice si stava lasciando andare completamente a tutti gli altri sensi. Il suono dei due sessi che sbattevano contro, l'aroma dell'olio alla vaniglia che pervadeva la stanza. Lui provo' a metterle la lingua in bocca ma Alice si scansò.
Avrebbe provato qualsiasi cosa quel pomeriggio data l'enorme eccitaIone ma il bacio restava la parte più intima e profonda del suo rapporto con Marco e non l'avrebbe concesso a nessuno. La sua testa fu afferrata da due mani, quelle del massaggiatore che nel frattempo era salito in piedi sul divano. Dolcemente il viso fu girato verso la sinistra di Alice. Le sue labbra sfiorarono un grosso membro dall'odore dolce, intenso e piacevole. Lei apri le sue labbra e accolse il cazzo del massaggiatore.
Alice si muoveva al galoppo mentre l'uomo sferrava colpi sempre più profondi in sintonia con i gemiti che si facevano sempre più incontrollati. La sua mano stringeva il cazzo del massaggiatore che affondava anch'esso colpi sempre più profondi. Ne sentiva la pulsione e le irregolarità di quel fantastico arnese che ad ogni colpo diventava sempre più duro. Alice stava godendo nuovamente per due cazzi che la stavano scopando selvaggiamente bocca e fica. L'uomo seduto sul divano raggiunse l'orgasmo e la riempi di sborra calda e il suo gemito finale fece raggiungere l'apoteosi del piacere anche al massaggiatore che dopo aver lanciato un ultimo ancestrale gemito si liberò del suo latte caldo nella bocca di Alice. Data l'eccitazione la donna, fuori controllo, non abbozzò nemmeno a scansarsi da quel fiume in piena e ingoiò tutto il nettare del massaggiatore.
Si ritrovarono tutti e tre adagiati sul divano con Alice al centro. Nessuno proferiva parola e il silenzio era ombrato solo dai respiri profondi di tutti e tre. Il massaggiatore si posiziono davanti a loro, li prese per mano e sempre senza proferire parola, li condusse nella camera da letto. Alice sembrava una scolaretta che segue il suo maestro. Nessuna domanda, nessun timore, solo cieca fiducia nel raggiungere il piacere.
Alice fu fatta adagiare con la schiena sul materasso. Lui le mise un cuscino sotto la nuca e le divaricò le gambe. La donna sentì la lingua dell'uomo vibrare sul clitoride e pensò di impazzire dal piacere. Mamma mia come sta leccando da Dio, pensò. Scatti di una vecchia Polaroid riempirono la stanza ma Alice non ci bado' più di tanto anche perché stava raggiungendo l'ennesimo orgasmo. L'uomo impegnato già con la lingua le aveva infilato anche un dito nel suo deretano che guidava su e giù e questo abbinamento la stava facendo impazzire. I fremiti nelle gambe, i gemiti sempre più ravvicinati furono il preambolo dei copiosi umori che uscirono dal suo sesso e che furono raccolti dalla lingua dell'uomo. Dopo aver scattato l'ennesima foto, il massaggiatore posizionò Alice sopra di lui mentre l'uomo fece per guadagnare il culo di Alice. Quando i due cazzi presero posizione dentro i buchi della donna cominciò la festa. I due cazzi, seppur autonomi nei movimenti sembravano mossi per il raggiungimento del piacere di Alice che continuava a sfornare orgasmi. Dopo 10 minuti ininterrotti di monta, il massaggiatore si scambio con l'uomo. Anche lui voleva scopare il culo di Alice e si era tenuto questa ciliegina per ultimo. Alice li lasciò fare. Non aveva mai goduto in vita sua come quel pomeriggio che avrebbe voluto non finire mai. L'uomo che si era sdraiato sotto Alice, infilò il suo uccello duro nella fica mentre con le mani stringeva i seni della donna martorizzando i capezzoli con la sua bocca. Il massaggiatore, in piedi al bordo del letto, divaricò i glutei di Alice, ci infilò il suo viso e sputo sull'ano. Poi prese il suo cazzo con la mano destra e lo infilò prepotentemente nel culo di Alice. I cazzi sempre più duri, continuarono a cavalcare Alice, oramai ridotta ad uno stato di pura estasi sessuale in preda ai due lupi famelici e insaziabili. I minuti successivi furono scanditi da sculacciate sonore sulle chiappe rosse di Alice fin quando il massaggiatore con colpi da ko, sborrò nel buco oramai completamente spanato di Alice. L'uomo sotto invece continuava a chiavare la fica mentre gli scatti fotografici ricominciarono ad echeggiare nella stanza. L'uomo che ben presto avrebbe raggiunto l'apice del piacere, si sfilò da sotto e con il cazzo completamente grondante, si accaparrò la bocca di Alice per poterla marchiare con il suo seme. Alice lo accolse più infoiata di lui e se lo infilo tutto in bocca.
La lingua pennellava cerchi sulla cappella dell'uomo mentre con la mano lentamente lo segava. Poi di botto, Alice si fermò. Improvvisamente la sua mente aveva riconosciuto un elemento di quel puzzle misterioso ed erotico. Si sfilò il cazzo dalla bocca mantenendolo fermo nella mano. Con l'altra fece scivolare la benda sul viso e gli occhi andarono a cercare lo sguardo dell'uomo.
Vide Marco, bendato anche lui, con i capelli arruffati, sudato e con il cazzo duro davanti alla sua bocca.
Marco... Che ci fai qui !!!
Marco riconobbe la voce di Alice e di corsa si tolse anche lui la benda.
Si raccontarono come erano stati invitati a quel pomeriggio. Si diedero ripetutamente della troia e del puttaniere, i toni si accesero per qualche attimo ma tutto rientro' in poco tempo tra l'imbarazzo, le scuse del caso e un senso tacito di comprensione reciproca.
Non si erano accorti che nella stanza non c'era traccia del massaggiatore, che entrambi non avevano visto in viso.
Lo cercarono in bagno e anche nell'altra stanza ma del massaggiatore non vi era traccia. Sul lettino trovarono una nuova busta indirizzata ad entrambi.
La aprirono velocemente e dentro trovarono gli scatti di quel pazzo e fantastico pomeriggio. Chi era il massaggiatore? Aveva organizzato tutto perfettamente ma adesso cosa voleva da loro? Li avrebbe ricattati? Avrebbe preteso altri incontri da loro? Sulla busta c'era un indizio. In basso a destra, scritto in piccolo c'era scritto... To be continued.....
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