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L'agente immobiliare


di noidue7081
09.08.2016    |    1.623    |    1 9.5
"Pomeriggio estivo, lei che arriva all'appuntamento dopo una mattinata trascorsa al lavoro, io che l'aspetto, assieme all'agente immobiliare che deve farci..."
Pomeriggio estivo, lei che arriva all'appuntamento dopo una mattinata trascorsa al lavoro, io che l'aspetto, assieme all'agente immobiliare che deve farci vedere alcune baite che vorremmo comprare, al punto prefissato. Eccola, bella con il suo tacco e i pantaloni a sigaretta che nobilitano il suo sedere, la maglietta che mette in risalto la sua quarta di seno.
Ci presentiamo. Io sono Giancarlo, lei Irene, siamo sposati da una decina d'anni e abbiamo due figli e nessuno di noi due ha mai tradito l'altro. Da un po' di tempo, però, nella mia mente balenava il desiderio che lei si facesse scopare da un altro uomo, magari in mia presenza, un'esperienza che più volte è stata al centro delle nostre fantasie sessuali, mentre lo facevamo in camera da letto o sul divano. Tutte le volte che la prendevo a pecorina lei cercava la mia mano, il mio pollice o il medio da infilarsi in bocca: "Quanto vorrei che ci fosse un vero cazzo al posto del tuo dito amore...." mi sussurrava. Comunque, tornando a quel pomeriggio assolato e all'appuntamento con l'agente immobiliare. Uno dei nostri desideri è quello di comprare casa in montagna o al mare, ogni tanto bazzichiamo su qualche sito che vende case e se qualcuna ci interessa la andiamo a visionare. Così fu anche quel giorno. Appena Irene arrivò ci salutammo e notai che lei sorrise in maniera maliziosa al nostro amico. Già, perché a differenza delle altre volte il ragazzo, più giovane di lei di alcuni anni (mia moglie ha 33 anni) sembrava un tipo sveglio, oltre che essere molto carino e pronto alla battuta. "Piacere Igor" disse l'agente immobiliare salutando mia moglie. "Piacere mio..." ricambiò lei. Irene mi guardò, salimmo in auto e ci dirigemmo a visionare la prima abitazione. Nel breve tragitto mia moglie si lasciò scappare un: "beh, carino questo ragazzo", mentre io, incuriosito da tale affermazione, incalzai: "Che cosa vuoi lasciarmi intendere?"; "Nulla, nulla...quello che ho detto, che è carino. Boh, speriamo di fare in fretta perché sono molto stanca" mi disse lei.
Il primo immobile fu visionato in lungo e in largo ed io, stronzo come sempre, non persi l'occasione di fare in modo che mia moglie stesse davanti a noi e che l'agente si frapponesse fra me e lei in modo tale che potesse guardare per bene sculettare la troietta. Dovete sapere che quando vuole Irene sa davvero essere troia/stronza al punto giusto, nel senso che fa credere chissà che per poi tirarsi indietro quasi infastidita. Della serie: "Ma che avevi capito?". Quel giorno, però, nel suo sguardo avevo notato un sincero interesse nei confronti del giovincello, l'aria frizzantina di montagna e il pomeriggio di relax a guardare case in fondo avrebbero aiutato pensai. E in effetti.
Tutto accadde quando ci recammo a visionare il secondo immobile, una baita su due piani da ristrutturare quasi totalmente. Tra una battutina e l'altra (mia moglie: "Tanto sono le donne che decidono, vero Igor?"; e l'agente immobiliare: "Certo signora, poi mi sembra che suo marito sia abbastanza accondiscendente nei suoi confronti, o sbaglio?" e di rimando lei, strizzando l'occhiolino: "Certo, se mi metto in testa una cosa alla fine la ottengo") ci ritrovammo tutti e tre nell'enorme salone di questa casa quando ad un certo punto il nostro amico chiese se volevamo visionare anche il piano di sopra. La baita era certamente interessante e dicemmo subito di sì. Fu in quel momento che io ricevetti un'importante telefonata di lavoro (ahi ahi ahi...), mi scusai con l'agente e mia moglie e dissi che mi avrebbe impegnato qualche minuto. "Faccia pure con comodo - disse lui, mentre con la mano si toccò il pacco evidentemente rigonfio, cosa che non sfuggì per niente a Irene - intanto io faccio vedere a sua moglie le potenzialità di questa casa". La telefonata - una rogna che dovevo sbrigare urgentemente - mi tenne impegnato un po' più del previsto. Chiusa la conversazione rientrai in casa e dal piano superiore sentivo sghignazzare, incuriosito salii la scala e quando mi affacciai vidi mia moglie e Igor che se la contavano un po' troppo vicini per far pensare che stessero parlando di lavoro. "Si può sapere che succede?" chiesi. "Ah nulla amore, è che Igor si stava scusando con me per il fatto che si fosse un po'....eccitato quando eravamo di sotto". Silenzio. Del resto tutto, intorno a noi, era caratterizzato dal silenzio. Eravamo letteralmente in mezzo ad un bosco, a visionare una baita semidiroccata con un ragazzo di 28 anni appena conosciuto e dall'aspetto decisamente interessante. Com'è come non 'è, decisi di cogliere l'occasione al volo e non so neppure io come mi uscirono quelle parole di bocca: "Forza Igor, non fare il timido, fa vedere a mia moglie come ti eccita la sua presenza!!". Igor provò a balbettare qualcosa e rimase letteralmente paralizzato, io insistetti, mentre mia moglie mi guardava quasi come volesse rimproverarmi. Pochi secondi e mi trovai a fianco a lei, mentre le accarezzavo i fianchi e poi il sedere e la baciavo sul collo davanti a Igor. "La vorresti? e tu - dissi rivolto a lei - lo vorresti?". La situazione si stava decisamente surriscaldando, l'agente immobiliare era a pochi centimetri da noi e stava per succedere l'irreparabile......

al prossimo racconto per la seconda puntata

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