trio
L'APERICENA
di Old-age
30.01.2018 |
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"La serata come concordato si sarebbe conclusa in auto in un posto appartato di loro conoscenza per delle foto..."
"Pronto, ciao Max si tutto confermato per stasera, Ok ci troviamo lì per le 19 e 30 al locale"
E' cominciata così con una telefonata questa avventura, coppia di vecchia data conosciuta sul sito circa 3 anni fa, Max cinquantenne e Laura 36 amanti dell'esibizionismo ma senza scambio completo. Pur non essendo la prima volta che ci incontriamo, sono emozionato come uno scolaretto all'esame, mi butto sotto la doccia, mi vesto preparo la macchina fotografica, salgo in auto e parto tenendo sempre d'occhio l'orologio per non fare tardi. Arrivo puntualissimo entro nel locale li scorgo seduti su un divanetto di fronte al bancone del bar già pieno di stuzzicanti assaggini, anche se molto tempo che non co vediamo, mi accolgono con il solito sorriso gioioso e dopo i convenevoli incominciò la processione intorno alle vivande, mentre mangiamo seduti sul divanetto non posso non notare la cortissima mini indossata da Laura, che poi da seduta, sembrava ancora più corta, anche i molti maschietti che transitavano nel locale l'hanno notata e si sta creando un piccolo ingorgo. La serata come concordato si sarebbe conclusa in auto in un posto appartato di loro conoscenza per delle foto. Usciti dal locale abbiamo optato per prendere la mia auto perché più grande e spaziosa rispetto alla loro Punto. Una quindicina di minuti arriviamo in una strada di campagna a ridosso di una cascina. Io resto al posto di guida e Max passa dietro al fianco di Laura, per agevolarli meglio porto più avanti i sedili anteriori passo una coperta a Max per coprire i sedili posteriori per precauzione e dopo aver dato un’ultima occhiata fuori per verificare che eravamo soli, si comincia, le mani di entrambi sempre più velocemente slacciano cinture reggiseni e gonne, in meno di un minuto erano rimasti seminudi, faceva abbastanza freddo e ogni tanto bisognava accendere il motore e mettere il riscaldamento a palla. Mentre ero intendo a preparare la macchina fotografica, Max disse: Laura si ricorda ancora dei tuoi massaggi e vorrebbe cominciare così, lo sguardo di Laura confermava quanto detto da Max, e io non aspettavo altro, ero già eccitato, mi sono messo con le ginocchia sul mio sedile ho tolto il poggiatesta perché dava fastidio e mentre Laura si portava un po’ verso di me ho cominciato a massaggiare il collo prima con i pollici e poi col palmo delle mani scendendo verso le spalle e i seni prosperosi già coi capezzoli in tiro non so se per il freddo o per l’eccitazione, mentre gustavo ogni millimetro di quella pelle vellutata vedevo Laura che aveva tirato fuori dalle mutande di Max il cazzo gonfio di voglia e con un lento su e giù costante lo stava facendo diventare ancora più duro, intanto io dal seno sono sceso fino alle cosce e di mia iniziativa o cominciato a sfilare il suo minuscolo perizoma per aiutarmi nell'impresa abbastanza ardua per via della scomodità dell'abitacolo che credo tutti i “camporellisti” conoscono, si è sdraiata di traverso su Max e alzando le gambe per aiutarmi a mettendo in mostra la sua vulva depilata e lucida di umori, ho cercato il suo sguardo per chiedere il permesso di massaggiare anche li in mezzo, il suo ok è arrivato senza parole aprendo di più le cosce, la mia mano è scesa fino alle grandi labbra e ha cominciato a massaggiare tutta la fessura dal basso verso l'alto soffermandosi sul clitoride, la vagina era calda e bagnata. Laura gemeva al mio tocco delicato sarei stato li ore. Anche Max si stava dando da fare baciava il seno e con la mano accarezzava il suo corpo. "Pino la vogliamo fare anche qualche foto?" La voce di Max mi richiamò all’ordine e a malincuore mi staccai da Laura, impugnato l’obbiettivo metto a fuoco il seno con il viso e la bocca di Max che sta mordicchiando la punta del capezzolo e scatto, sento il rumore tipico della reflex vedo il flash ma sul display della camera non appare nessuna foto !!! Cerco di capire se ci sono dei parametri sbagliati ma è tutto a posto chiedo scusa e riprovo con un altro scatto niente stesso problema Max allora mi passa il suo telefonino e mi dice “Falle pure con il mio cellulare” comincio a fare degli scatti, intanto cambiano posizione adesso Laura sta succhiando la punta del cazzo di Max lo sta insalivando abbondantemente, riaccendo il motore dell'auto per ristabilire la temperatura interna il freddo stasera non dà tregua, nel frattempo Laura continua a succhiare poi quando pronta sale a cavalcioni su Max e prende con la mano il cazzo e lo guida verso la sua fessura lo fa entrare tutto senza difficoltà e adesso lo sta scopando alla grande, per un tempo lunghissimo forse il freddo forse la posizione scomoda sembra che fatichi un po’ a raggiungere l’apice, io che continuo a scattare foto e a godermi lo spettacolo, sensazioni difficili da spiegare ma intimamente coinvolgenti poi la velocità aumenta si sentono i primi gemiti farsi sempre più forti fino a diventare suppliche “Spingi ,spingi di più … vengo… vengo… un lungo grido di piacere e poi si accascia su Max che non è ancora venuto e si muove ancora ma piano dentro di lei, continuo a fotografare i corpi nudi il viso appagato li lei E’ una bellissima immagine nella penombra della notte la visione di questi corpi abbracciati non resisto devo accarezzare ancora una volta la schiena di Laura che quando sente il contatto della mia mano gira la testa verso di me e fa un sorriso di approvazione Quante fantasie mi passano per la testa e che vorrei realizzare ma resto al mio posto, intanto Max si sfila da quella posizione e fa appoggiare Laura di pancia contro lo schienale del sedile posteriore e poi si mette dietro e comincia a strofinare il suo cazzo lucido di umori tra le chiappe di Laura poi cerca con la mano la strada ed entra di nuovo, comincia a muoversi piano piano e poi con più energia fino a dare dei colpi di reni che facevano sobbalzare tutta la macchina e intanto gridava "scatta Pino scatta" e io scattavo e sognavo di essere al suo posto mentre nei pantaloni il mio cazzo cominciava a sentirsi stretto e faceva male, tra la poca luce e lo spazio limitato della macchina non posso dire di aver fatto un buon lavoro Intanto anche Max ha raggiunto l'orgasmo scaricando liquido bollente nella passera di Laura, sono rimasti così silenziosi per qualche attimo poi Max a preso un fazzolettino di carta la messo tra le gambe di Laura prima di uscire per evitare di sporcare tutto, “Pino ai fatto un buon lavoro?” Rispondo: “Spero di si e tu?” siamo scoppiati a ridere tutti e tre, poi loro si sono rivestiti, abbiamo riguardato le foto fatte col cellulare, nonostante io non fossi molto soddisfatto della qualità delle foto, a loro piacevano, dunque... missione compiuta. E mentre li accompagnavo verso la loro auto che abbiamo lasciato parcheggiata davanti al locale Radio Italia anni 60 cantava “Si può dare di più” abbiamo ancora riso di questa strana e simpatica coincidenza poi ancora qualche sfottò e quattro chiacchiere sulla serata, sicuramente da ripetere in un prossimo futuro magari… questa primavera.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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