trio
Il dono
di Comepiaceate
20.08.2024 |
997 |
4
"Ogni foto sembrava immortalare non solo il gesto, ma l’essenza stessa del piacere che si andava costruendo tra i due amanti..."
La luce del tardo pomeriggio filtrava morbida dalle ampie finestre dello studio, disegnando ombre vellutate sul pavimento di legno chiaro. Il profumo del gelsomino riempiva l'aria, una fragranza delicata che si mescolava al dolce aroma del caffè appena fatto. Ilaria osservava curiosa l'ambiente che la circondava, con un misto di eccitazione e lieve imbarazzo. Marco, suo marito, le aveva fatto un dono inatteso: una sessione fotografica privata, affidata alle mani esperte di Luca, un fotografo rinomato per la sua capacità di cogliere la bellezza nascosta in ogni soggetto. Era un regalo insolito, pensò, ma non poté fare a meno di apprezzare la premura e l'originalità del gesto.
Luca la salutò con un sorriso rassicurante, invitandola a mettersi a proprio agio. La stanza era allestita con cura: un grande divano di velluto rosso dominava la scena, accanto a una poltrona dall'aspetto antico, ricoperta da una morbida coperta di lana. Le luci erano soffuse, studiate per valorizzare ogni linea, ogni curva.
“Sei pronta, amore?” chiese Marco, con una nota di malizia nella voce. Il suo sguardo seguiva ogni movimento di Ilaria, come se volesse imprimere nella memoria ogni dettaglio di quel momento.
“Sì,” rispose lei, con un sorriso che tradiva un misto di emozione e anticipazione.
Luca iniziò a scattare, muovendosi attorno a Ilaria con la grazia di un predatore che circonda la sua preda. Ogni clic della macchina fotografica sembrava sincronizzato con il battito del cuore di Ilaria, che sentiva crescere un calore sottile e irresistibile dentro di sé.
“Proviamo qualcosa di più audace,” suggerì Luca, la sua voce calda come seta. Ilaria lo guardò, sentendo una corrente elettrica attraversarle il corpo. Con un sorriso che era al contempo timido e provocante, iniziò a sciogliere i primi bottoni della camicetta.
Marco osservava, trattenendo il respiro. Il desiderio si faceva sempre più intenso, mentre la moglie si mostrava davanti all'obiettivo con una sensualità che non aveva mai visto così espressa. Le mani di Ilaria scivolarono lentamente lungo il suo corpo, il tessuto della camicetta si aprì rivelando la pelle chiara, accarezzata dalla luce dorata.
Luca non smise di scattare, catturando ogni attimo, ogni piccolo movimento. Ilaria si sentiva sempre più libera, come se la macchina fotografica avesse il potere di liberare una parte di sé che non sapeva esistesse.
Ilaria si muoveva con una grazia innata, ogni gesto studiato e al contempo naturale, come se stesse danzando per un pubblico invisibile. Le mani continuarono a percorrere il suo corpo, sfiorando il tessuto sottile che si apriva sempre di più, lasciando intravedere i contorni sinuosi del suo seno. La pelle sembrava risplendere sotto le luci soffuse, un contrasto perfetto con l'ombra che accarezzava le sue curve.
Marco, in silenzio, seguiva ogni suo movimento. Il desiderio gli ardeva negli occhi, una fiamma che sembrava alimentarsi con ogni scatto, con ogni sorriso di Ilaria. Sentiva una tensione crescente nel petto, un misto di eccitazione e una dolce gelosia per quel fotografo che riusciva a tirare fuori un lato così audace di sua moglie.
Luca, sempre più vicino, si spostava attorno a Ilaria, cercando angolazioni nuove, catturando la bellezza che si rivelava davanti ai suoi occhi. La sua voce era un sussurro appena udibile, ma carica di una magnetica intensità: “Sei splendida, Ilaria. Lasciati andare... Mostrami chi sei davvero.”
Le parole del fotografo furono come una scintilla per Ilaria. Senza esitare, scivolò fuori dalla camicetta, lasciando cadere il tessuto leggero ai suoi piedi. Indossava solo un reggiseno di pizzo nero, che sembrava quasi troppo delicato per contenere l'energia che emanava il suo corpo. Il respiro di Marco divenne più rapido, mentre l'aria nella stanza si faceva più densa, carica di una tensione palpabile.
Luca scattava senza sosta, i suoi occhi fissi su Ilaria, come se ogni foto fosse un passo più vicino a rivelare l'essenza più profonda di lei. “Perfetto... continua così... ora, togliti anche il reggiseno,” le chiese, la sua voce un comando dolce ma irresistibile.
Ilaria lo guardò per un attimo, poi si voltò verso Marco, cercando nei suoi occhi un cenno di consenso. Ma non c'era esitazione nello sguardo del marito, solo un desiderio ardente che sembrava invitarla a spingersi oltre. Con mani leggermente tremanti, Ilaria sganciò il reggiseno, lasciandolo scivolare lungo le braccia, fino a liberarsi completamente di quel sottile pezzo di tessuto.
Il silenzio che seguì fu carico di tensione. Marco si alzò lentamente, senza staccare gli occhi da Ilaria. Si avvicinò a lei con passo deciso, lasciando cadere la giacca che indossava, come se ogni strato di vestiti fosse un ostacolo tra lui e la passione che lo consumava. Ilaria sentiva il cuore battere forte, quasi come se volesse uscire dal petto, mentre Marco la prese per la vita, attirandola a sé con una dolcezza che contrastava con il desiderio selvaggio che le leggeva negli occhi.
Luca continuava a fotografare, i suoi scatti quasi impercettibili, come se volesse immortalare l'elettricità che passava tra i due amanti. Ma non c'era bisogno di parole: Marco e Ilaria erano persi l'uno nell'altro, in un abbraccio che parlava di un amore profondo, ma anche di una passione che non poteva più essere trattenuta.
Marco la baciò, un bacio lungo e appassionato, mentre le sue mani scivolavano lungo il corpo nudo di Ilaria, esplorando ogni curva, ogni piega. Ilaria si sentiva come se il mondo intorno a lei fosse svanito, lasciando solo il calore del corpo di Marco contro il suo e il fremito della pelle sotto le sue dita.
Nel frattempo, Luca si muoveva attorno a loro, catturando l'intensità del momento, il desiderio che li avvolgeva. La macchina fotografica sembrava quasi scomparire, diventando parte integrante di quella danza di corpi e sensazioni, mentre Marco e Ilaria si lasciavano trasportare da quell'ondata di passione.
Il bacio si fece più profondo, più urgente, mentre le mani di Marco percorrevano il corpo di Ilaria con una fame insaziabile. La morbidezza della sua pelle contro le dita ruvide di lui creava un contrasto che li incendiava entrambi. Ilaria sentiva il desiderio farsi sempre più intenso, un calore che le risaliva dalla base della schiena, sciogliendo ogni resistenza, ogni remora.
Luca, con discrezione ma senza perdere un attimo, continuava a muoversi attorno a loro, i suoi scatti una sinfonia di click appena percepibile, ma carichi di significato. Ogni foto sembrava immortalare non solo il gesto, ma l’essenza stessa del piacere che si andava costruendo tra i due amanti.
Marco scese con le labbra lungo il collo di Ilaria, baciando e mordendo delicatamente la pelle, assaporando il suo sapore, sentendo il suo respiro diventare più rapido. Ilaria si lasciava andare completamente, le mani tra i capelli di lui, il corpo che si arcuava in risposta ad ogni tocco, come una melodia suonata al ritmo del desiderio.
Quando Marco si abbassò ancora, sfiorando con le labbra il seno di Ilaria, un gemito sommesso sfuggì dalle sue labbra. Luca, in quel momento, colse l'istante perfetto: il viso di Ilaria, leggermente inclinato all'indietro, gli occhi chiusi in estasi, il corpo che si offriva al piacere senza riserve.
Marco continuava a esplorare il corpo di Ilaria, ogni bacio, ogni tocco era un tributo alla bellezza e alla passione che emanava. Le mani di lui scivolarono sui fianchi di lei, spingendola delicatamente verso il divano di velluto rosso. Ilaria si lasciò cadere su di esso, i capelli sparsi sulla superficie soffice, mentre Marco la seguiva, senza mai smettere di toccarla, di baciarla.
Luca non smise di scattare, ma il suo ruolo era ormai quello di un osservatore privilegiato, un testimone silenzioso di un amore che bruciava come un fuoco inestinguibile. Ogni scatto era un frammento di quell’intimità che si stava svelando davanti ai suoi occhi, una danza di desiderio e piacere che sembrava non avere fine.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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