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AMORE E PASSIONE - LA NOSTRA PRIMA VOLTA
di MikyeGio2022
20.09.2022 |
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"Se esisteva ancora una possibilità che quello di Miky fosse un bluff, uno scherzo leggero e tutto sommato innocente per prendersi gioco dell’uomo che l’aveva..."
AMORE E PASSIONE – LA NOSTRA PRIMA VOLTA1. MIKY E GIORGIO
Come ve la immaginate una relazione perfetta?
Probabilmente una storia di amore e passione, complicità e fantasie, sorrisi e anche sofferenza quando l’assenza dell’altro si fa più sentire.
La storia tra Miky e Giorgio era così o meglio lo era stata, per ben tre anni.
Un piccolo miracolo considerato che si trattava di due persone molto diverse per esperienze di vita e passato.
Miky era una donna indubbiamente bellissima, con un fisico esplosivo.
Gli occhi scuri penetranti, il seno generosissimo, le forme aggraziate del sedere le conferivano una femminilità quasi abbagliante.
Quello che colpiva di più, ad una conoscenza meno superficiale, era tuttavia il suo carattere.
La vita non le aveva fatto sconti sottoponendola a prove difficili che ne avevano forgiato la personalità lasciandole in eredità un’indole molto particolare: dolce e amabile fuori dal letto; forte e decisa, quasi maschile, tra le lenzuola.
Giorgio aveva avuto una vita decisamente diversa e più facile, vissuta quasi sempre a favore di vento: un professionista affermato, di bell’aspetto e modi da gentleman.
Miky lo aveva affascinato sin dal loro primo incontro senza tuttavia fargli intuire, in quel momento, che il particolare gioco di contrasti che li caratterizzava avrebbe reso la loro relazione così lunga e coinvolgente.
Anche le relazioni più belle possono però entrare in crisi.
Giorgio glielo aveva detto in un pomeriggio molto triste in cui la magia che c’era sempre stata tra loro sembrava improvvisamente essersi spenta.
“Ci sarò sempre per te lo sai” – le aveva detto – “ma forse siamo arrivati in fondo a questo viaggio meraviglioso. Ci siamo dati tantissimo, tutto l’amore e la passione di cui eravamo capaci, siamo stati un’isola meravigliosa ma forse quest’isola l’abbiamo ormai esplorata tutta”.
Miky non aveva avuto reazioni apparenti, il suo orgoglio ancestrale di donna dell’est Europa glielo aveva impedito.
Lo aveva solo salutato con un bacio e una frase: “sapevo che sarebbe finita prima o poi, è il destino delle storie clandestine come la nostra. Grazie di ogni cosa, porterò nel cuore i nostri momenti più belli e sulla pelle, in questo tatuaggio, la parola libertà che abbiamo imparato assieme”.
Poi se n’era andata.
2. UN ULTIMO INCONTRO
Erano passate circa due settimane da quel giorno: nel mezzo solo qualche messaggio di circostanza, di quelli mandati senza un motivo preciso, solo per far capire all’altro che comunque non si è spariti.
Poi improvvisamente, come un lampo nel buio, il cellulare di Giorgio si era illuminato di un messaggio diverso, imprevisto: “vorrei vederti un’ultima volta” gli aveva scritto Miky “concederci un ultimo incontro”.
Lo aveva sorpreso quell’invito e messo in difficoltà: il fascino di un ultimo ballo con la donna che lo aveva stregato per anni era indubbiamente forte ma allo stesso tempo un’idea pericolosa che poteva riaprire una ferita che si stava faticosamente suturando per tutti e due.
Fu però il messaggio successivo che lo fece trasalire, disorientandolo in maniera definitiva.
“Voglio però che ti sia chiara una cosa. Se accetterai di rivedermi non saremo soli, con noi ci sarà un altro uomo e non sarai tu a gestire la situazione”.
Effettivamente durante la loro relazione era capitato spesso che i due fantasticassero di una situazione simile, governata da Miky secondo l’indole dominante che le era propria ma si trattava di discorsi astratti che i due non avevano mai avuto il coraggio di tradurre in pratica.
Fantasie buone per accrescere il desiderio l’uno dell’altra nella intimità del loro letto ma che mai erano uscite dalla loro stanza prendendo vita nel mondo reale.
Ora, proprio al tramonto della loro storia, questa richiesta si faceva concreta, tangibile al punto tale che Miky – come si premurò di spiegare al suo ex – aveva già trovato l’uomo giusto per questa avventura.
Giorgio era sicuro che lei non stesse scherzando.
Conosceva abbastanza bene la donna che gli era stata accanto per 3 anni per sapere che quando lei prendeva una decisione non esitava un attimo a portarla a compimento.
Solo non era sicuro delle ragioni che l’avevano portata a quella decisione: si trattava solo di voglia di trasgressione, da esaudire prima di mettere la testa a posto e cominciare una relazione più tradizionale con un altro uomo, o c’era anche voglia di una sottile vendetta nei suoi confronti?
Nell’uno come nell’altro caso Giorgio sentì che doveva a Miky l’esaudimento di questo ultimo desiderio; avrebbero ballato un’ultima volta e lo avrebbero fatto al ritmo deciso da lei.
3. SOTTO CASA
Il giorno era arrivato.
Giorgio accostò l’auto davanti alla casa di Miky e la chiamò al telefono per avvertirla che la stava aspettando.
Nell’attesa di vederla scendere, riflettendo tra sé e sé, si trovò costretto ad ammettere che si sentiva più agitato di quanto avrebbe voluto.
Non si trattava solo della particolarità della situazione, che pure avrebbe giustificato di per sé quello sfarfallio nello stomaco che sentiva distintamente nel silenzio dell’abitacolo, ma soprattutto del fatto che la sua ex-amante si era rifiutata categoricamente di dargli alcun particolare su come si sarebbe svolto l’incontro e anche sull’uomo che da lì a poco avrebbe interagito con loro.
“Si chiama Renzo”, si era limitata a dirgli lei quando Giorgio aveva insistito per saperne di più; “e l’unica cosa che ti concedo di conoscere per il momento è la sua voce” aveva aggiunto, inoltrandogli di seguito un vocale in cui un uomo a lui totalmente sconosciuto, con una voce molto calda e sicura, si prodigava in complimenti a Miky per la bellezza delle foto che le aveva inviato e si diceva certo che avrebbero passato un pomeriggio indimenticabile.
Giorgio avrebbe voluto protestare all’ascolto di quel vocale.
Perché aveva mandato foto sexy ad uno sconosciuto senza concordarlo con lui? E cosa aveva promesso a quell’uomo per giustificare la insopportabile baldanza che traspariva dalle sue parole?
Avrebbe voluto sì ma non lo aveva fatto rendendosi conto con un certo fastidio che ogni obiezione al riguardo sarebbe risultata patetica e anche controproducente visto che era stato lui a voler mettere fine alla loro storia.
Sbam!
Il rumore del portone che si chiudeva dietro Miky, immediatamente seguito da quello della portiera che si apriva, lo fece riscuotere dai suoi pensieri e concentrare sulla incredibile sensualità della donna appena entrata nell’auto.
Fasciata in un abitino nero dal generoso decoltè, le cosce toniche e abbronzate abbondantemente scoperte, il sorriso malizioso dei giorni migliori la sua ex amante sembrava davvero risplendere in quel pomeriggio di fine luglio lasciando Giorgio oscillare tra il compiacimento di trovarsi accanto a una donna così bella, che era stata sua per tanto tempo e il tarlo del dubbio che quel giorno, per quella particolare occasione, Miky si fosse preparata così per compiacere un uomo che non era lui.
“Perché mi guardi così?” – disse lei con tono canzonatorio forse intuendo i suoi pensieri – “Dai parti l’hotel è qui vicino e lui ci sta già aspettando, ti indico io la strada”.
Giorgio mise in moto, era il momento di andare in scena.
4. STANZA 510
Appena entrarono nella stanza assegnatagli alla reception Giorgio si avvicinò a Miky come una belva affamata davanti al suo cibo preferito.
Il corpo sinuoso e liscio di lei tra le sue mani, l’aureola generosa dei suoi capezzoli sopra la sua lingua; l’uomo non aveva certo dimenticato le sensazioni straordinarie che gli aveva sempre provocato il corpo della sua amante eppure doveva riconoscere che, in quel frangente così particolare, tali sensazioni risultavano addirittura amplificate.
Intento a riempirsi la bocca e le mani del seno sensuale e generoso di quella Dea Giorgio aveva quasi rimosso il motivo per il quale erano lì.
Fu lei, ricomponendosi, ad incaricarsi ancora una volta di riportarlo alla realtà “mando un messaggio a Renzo per comunicargli la stanza in cui siamo, mi ha scritto anche prima mentre eravamo per la strada che è eccitatissimo, non voglio farlo attendere”.
Se esisteva ancora una possibilità che quello di Miky fosse un bluff, uno scherzo leggero e tutto sommato innocente per prendersi gioco dell’uomo che l’aveva fatta soffrire, quelle parole tolsero a Giorgio anche l’ultimo dubbio: lei aveva deciso di concedersi ad un altro uomo e di farlo davanti a lui, per fargli ricordare per sempre cosa si fosse perso con la decisione improvvida di lasciarla.
Il bussare alla porta che seguì dopo alcuni minuti gliene diede l’ultima e definitiva conferma: Renzo era arrivato
5. GIOCO PER TRE
Non appena l’ospite entrò nella stanza Giorgio si trovò costretto ad ammettere che il prescelto era un uomo decisamente attraente, oltre che di controllato ma evidente savoir faire.
Alto più o meno 1,80, fisico modellato da una attività sportiva che negli anni doveva essere stata costante e di alto livello, capello brizzolato che ben si abbinava a degli occhi di colore verde intenso.
“Piacere Miky finalmente ci conosciamo”, lo sentì dire stringendo la donna a sé con disinvoltura; “il piacere è mio, sei davvero un bell’uomo anche meglio di quanto mi aspettassi” la sentì rispondere con un tono accondiscendente che suonò per Giorgio come una piccola frustata.
“Ho portato anche una bottiglia di vino”, aggiunse l’uomo, “stappiamola e sediamoci a parlare un po’. Non vedo l’ora di conoscervi un po’ meglio”.
Il carisma e la tranquillità che traspariva da Renzo era davvero notevole: pur trovandosi in una situazione potenzialmente imbarazzante, alla presenza di due sconosciuti, manifestava infatti una calma e sicurezza assoluta come se si trovasse ad interpretare un film di cui conosceva già trama e finale.
Proprio quello era il punto, si trovò a considerare Giorgio, egli probabilmente conosceva quello che lui invece ignorava visto che non era stato messo al corrente dalla sua ex amante, se non per sommi capi, di quelle che sarebbero state le sue intenzioni per quel pomeriggio.
Una circostanza che lo metteva in una condizione di indubbio svantaggio: come disputare una partita ad occhi bendati contro due giocatori che ci vedevano invece benissimo e avevano concordato le loro strategie al riguardo.
Renzo nel frattempo continuava a interpretare il suo ruolo alla perfezione manifestando con entrambi i suoi interlocutori un atteggiamento molto garbato e sereno, senza far minimamente cenno alla ragione per la quale si trovavano lì e anche ben dissimulando il suo interesse per Miky, che pure doveva essere notevole vista la sensualità fuori misura di quella donna.
Era ormai chiaro che da lì a poco l’uomo avrebbe raccolto i frutti di questa condotta così misurata e intelligente.
E infatti fu proprio Miky, dopo un po’ di chiacchiere e risate apparentemente innocenti, a rompere gli indugi avvicinandosi a Renzo e permettendogli per la prima volta di stringerla a se’: “sei davvero un uomo eccitante, allora hai voglia di giocare con noi e realizzare la fantasia che ti ho raccontato in chat?”
Giorgio non poteva credere alle sue orecchie: senza essersi minimamente consultata Miky si stava sfacciatamente offrendo ad un altro uomo, per giunta facendo riferimento a delle pregresse chat di cui lui non conosceva minimamente il contenuto.
Prima di poter riordinare le idee e farsi venire in mente una qualsiasi obiezione Giorgio dovette assistere alla risposta non verbale di Renzo a quella offerta irresistibile registrando che l’uomo, senza farsi pregare, aveva attirato ancora più strettamente a sé Miky e aveva cominciato a baciarla profondamente e nel contempo a esplorarne il corpo ancora vestito.
Incapace di contrastare gli eventi che si svolgevano davanti ai suoi occhi Giorgio si limitò ad osservarli come ipnotizzato.
Vide quindi i due nuovi amanti continuare a baciarsi febbrilmente e poi cominciare a levarsi vicendevolmente i vestiti ad uno ad uno.
La Regina indossava un intimo di pizzo nero che conteneva a stento le sue forme strepitose e che tuttavia – per volere e iniziativa di Renzo – le durò poco addosso, lasciando spazio ad uno spettacolo ancora più eccitante.
“Vedo che sei un uomo che sa quello che vuole”, commentò Miky mentre Renzo le toglieva anche l’ultimo intimo che le era rimasto addosso.
Il corpo ormai completamente denudato di lei era di una femminilità sconvolgente, sembrava quasi disegnato da un’artista un po’ perverso con la deliberata intenzione di eccitare la libido di chi si trovasse ad ammirarlo.
Il seno enorme, reso ancora più sensuale da due capezzoli grandi ma proporzionati, la carnagione chiara della sua pelle, il sedere levigato, tutto contribuiva a stregare lo spettatore di quella meraviglia.
Anche il corpo di Renzo, tonico e poderosamente eccitato da quei preliminari, esercitava peraltro su Giorgio un fascino particolare di cui lui stesso si soprese non avendo mai provato vera attrazione verso gli uomini fino a quel momento.
“Ehi cosa fai ancora così?” – lo apostrofò Miky, distogliendo per un momento lo sguardo dal suo nuovo giocattolo – “Spogliati anche tu e soprattutto fai gli onori di casa con il nostro ospite”.
“In che senso gli onori di casa?” replicò Giorgio incerto pur iniziando a spogliarsi.
“Non ti ho mai detto che avresti solo guardato”, gli replicò maliziosa Miky alzandosi in piedi e traendo a sé Renzo, stringendosi a lui in un bacio profondo e voluttuoso.
Giorgio poteva vederli, a pochi centimetri da sé: il corpo morbido e sinuoso della sua donna che si stringeva a quello tonico e vigoroso di Renzo mentre le mani di lui la cercavano ovunque.
Dopo un tempo che sembrò eterno Miky si staccò di qualche centimetro dal corpo del suo nuovo amante, prendendogli il cazzo pulsante che le premeva sulla pancia e scostandolo leggermente fuori dal perimetro del suo corpo, nella direzione di Giorgio.
Lo sguardo deciso della donna rese chiaro il significato della frase che aveva proferito qualche istante prima e soprattutto gli fece capire che quel gesto rappresentava per lui un ordine implicito, Giorgio si inginocchio quindi davanti ai due amanti e prese in bocca quella cappella enorme che di lì a poco avrebbe conosciuto l’intimità della Dea.
Ebbro della nuova situazione Renzo guardò negli occhi di Miky che in quel momento brillavano di un lampo luciferino.
“Sei davvero severa con lui” “Se lo è meritato, questa è la mia dolce vendetta”, li sentì dialogare Giorgio mentre si affannava per prendere interamente in bocca quel cazzo enorme e prepararlo alla monta di quella che era stata la sua donna.
Anche quella nuova situazione durò un tempo indefinito, Miky e Renzo sembravano trarre ancora più godimento dal prolungare fino allo spasimo l’attesa di quello che sarebbe dovuto avvenire.
I due amanti continuavano a baciarsi in piedi, l’uno di fronte all’altro, rivolgendo di tanto in tanto uno sguardo a Giorgio che sotto di loro continuava diligentemente a deliziare Renzo con la sua lingua.
Gli occhi di Miky fiammeggiavano per la soddisfazione e l’eccitazione della rivincita che stava ottenendo.
Poi di un trattò la situazione mutò.
Dopo aver sfilato il cazzo dalla bocca di Giorgio, non potendo più resistere Renzo prese infatti Miky, girandola lentamente e facendola mettere a quattro zampe sul letto, poi dopo averle alzato dolcemente la gamba destra in modo da aprirla completamente, le appoggiò sulla sua intimità la verga inumidita dalla saliva dell’uomo che li stava guardando ancora inginocchiato e affondò con sicurezza.
“Sì ti prego” sussurrò Miky per incoraggiarlo facendo seguire questa esortazione da un gemito profondo che Giorgio non le aveva mai sentito fare.
Poi, mentre lo stallone iniziava a prendere confidenza con il terreno appena conquistato aumentando la frequenza dei suoi colpi, Miky intimò a Giorgio di mettersi davanti a lei e cominciò a sua volta a succhiarlo seguendo il ritmo deciso da Renzo con la sua penetrazione.
Da quella posizione Giorgio, oltre a godersi le attenzioni della bocca di Miky, poteva anche ascoltare il suono di quella copula animalesca: i gemiti soffocati di lei che si mescolavano ai grugniti del nuovo maschio e i colpi secchi dei due corpi che si stavano accoppiando.
In un attimo di lucidità, come un lampo, Giorgio ebbe chiara la consapevolezza che Miky lo stava riconquistando completamente e che nello stesso tempo, da quel momento, nulla sarebbe stato più come prima perché la loro complicità stava passando ad un superiore e più raffinato livello.
“Aspetta Renzo non venire ancora, vieni davanti a me e tu Giorgio stenditi”, la voce di Miky che li invitava a cambiare posizione interruppe ancora una volta il flusso dei suoi pensieri.
Entrambi gli uomini, accomunati dalla voglia di far godere quella femmina splendida e caldissima che ormai li controllava completamente dall’alto della sua straripante sensualità, assecondarono i voleri della loro amante.
Miky si accomodò quindi sopra Giorgio, impalandosi sulla sua verga ormai quasi livida per il sangue che scorreva in ogni vena, e nello stesso tempo accolse nella sua bocca voluttuosa il cazzo di Renzo che l’aveva posseduta fino a qualche istante prima.
Giorgio si soffermò per un’istante su quella scena quasi estraniandosi da essa: il suo cazzo che scivolava dentro e fuori il ventre di lei come lama nel burro e le sue mani che contemporaneamente ne tormentavano gli enormi capezzoli e sopra, alzando appena lo sguardo, il viso di lei quasi trasfigurato dallo sforzo di trattenere nella sua bocca la proboscide oscenamente eccitata dell’altro uomo.
Poi la sentì irrigidirsi sopra di lui e contemporaneamente accelerare i suoi movimenti sul membro di Renzo, quasi a volergli trasmettere tutta la sua eccitazione di quel momento e a gratificarlo per la virilità con la quale stava partecipando a quel gioco.
L’orgasmo di lei, forte e incontrollato, generò immediatamente anche quello dei due uomini che Miky accolse da vera femmina nel calore dei suoi orifizi ormai fradici.
Un piacere animalesco e definitivo pervase la stanza, riempiendola degli ansimi di piacere dei tre ormai totalmente fuori controllo.
Poi di improvviso la calma e la consapevolezza di Miky e Giorgio di aver vissuto una esperienza unica di amore e di sesso dalla quale non sarebbe mai più tornati indietro.
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