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la pozza... del piacere


di Belfigo1988
09.02.2025    |    24    |    1 8.0
"Preso dall’imbarazzo per tanta sfacciataggine, mi ritrovai ben presto a salire sulla sua macchina, la sua voce così stronza e convincente… “male che va”..."
Era un po’ che avevo voglia di indossare nuovamente qualcosa da troia... Da pochi giorni avevo finito di depilarmi. L’idea di essere liscia dalla testa ai piedi mi aveva sempre eccitato, facendomi spesso bagnare il culetto, rendendolo sempre più sensibile e scivoloso, per chi avesse voluto…
era un sabato sera di pioggia, mi lavai accuratamente il culetto come mio solito. un bell’uomo sui 50 anni, dal cazzo spettacolare mi aspettava a casa, single e libero come me, forse gli piaceva davvero il mio culetto, chissà, per preferirlo alla figa…
mi infilai i collant, un perizoma e un reggiseno. Mi vestii al maschile per non dare nell’occhio. Mi piaceva il contatto con il nylon, mi dava brividi di goduria, li in mezzo. Scesi di casa a piedi per fare due passi, visto che casa sua era a due isolati da casa mia… Pioveva, ma era una pioggia leggera. Passò un BMW scuro, bella macchina pensai, rallentò per qualche motivo poco dopo avermi superato, chissà perché, ma poi proseguì diritto e svoltò poi a destra. Arrivai all’incrocio, continuai ad ancheggiare come mio solito quando indosso intimo femminile. girai a destra, attraversai la strada per raggiungere il marciapiedi più grande e comodo per passeggiare, ma dopo pochi metri… SPLASHHH… l’auto che prima avevo notato di passaggio mi venne incontro finendo in una pozzanghera... mi bagnai buona parte dei jeans e le scarpe… inzuppato fradicio lanciai una bestemmia… si aprì un finestrino. Un volto femminile, a tratti androgino, sbucò dallo stesso: “uh scusami, ti sei bagnato tanto? Scusa assai ma non si vede niente a terra, non ho visto la pozza” uscì dalla macchina mostrando il suo fantastico fisico femminile: “scusa ancora bello, che ho combinato? Guarda qua, se vuoi sali, cosi chiudi l’ombrello, ti porto a casa, ti asciughi i panni nell’asciugatrice che ho a casa, venti minuti si asciuga tutto, fammi vedere, vieni qua” così facendo si abbassò verso di me, si avvicinò toccando i jeans, infilando di tanto in tanto qualche dita sotto di esso, quando alzò il viso all’improvviso verso di me, con le sue labbra fece un sorriso così… “grazie mille ma non ti preoccupare - esclamai – avevo un appuntamento con una persona ma a questo punto torno a casa, visto il bagno che mi son fatto…” “Non mi sembrano tanto bagnati i tuoi jeans tesò, sei più bagnato lì tra le cosce che sotto mi pare, ti ho visto uscire di casa poco fa, abito anch’io in zona sai? so che abili lì e che esci la sera per camminare, io abito di fronte casa tua, x cui se non vuoi prenderti un raffreddore… meglio che vieni a casa mia, sto di fronte, poi ti accompagno se vuoi” - “grazie ma non è il caso tesò, meglio che vado”
- “e dai… sei così sexy con queste calze, le ho sentite mentre ti ho toccato prima, scommetto che hai anche un bell’intimo da zoccola, ti chiudi in bagno finchè non si asciuga il jeans, rimani li se vuoi, stai tranquilla che non ti salto mica addosso, non mi piacciono i maschietti a me, sono lesbica”. Preso dall’imbarazzo per tanta sfacciataggine, mi ritrovai ben presto a salire sulla sua macchina, la sua voce così stronza e convincente… “male che va” pensai “nemmeno gli piace il biscotto a questa qui, almeno mi asciugo e vado poi all’appuntamento”
- "Sali dai che fa freddo” mi accompagnò a casa sua. “entra, stiamo un po’ al caldo, anch’io giro sempre un po’ la sera in cerca di compagnia, sai?”
– “che dovrei pensare che mi hai puntato quindi? L’hai fatto apposta a bagnarmi?”
– "perché vuoi farmi credere che ti dispiace tesò? Sai quanta gente vorrebbe scopare con una come me?"
– "una come te in che senso, scusa? non sono salito a casa tua per scopare, non mi fraintendere, oltretutto mi hai detto che non ti piacciono i maschiett.."
Nel mentre che parlavo cominciò a spogliarsi… due grossi seni rifatti dalla forma rotonda e due capezzoli piccolissimi, bellissimi da vedere, puntavano verso di me per l’eccitazione… si sfilò in un sol colpo il leggins e il tanga, scoprendo un cazzone abbondante, dalla forma curiosa…
– "guarda che hai combinato stasera!!! spogliati che metto i panni in asciugatrice, non perdiamo tempo! Fammi vedere come sei bella!"
così facendo si avvicinò sempre più a me, il suo cazzo, ormai dritto e tosto, sfiorava libero il mio fianco… un cazzone bello, circonciso, dalla cappella appuntita, fatta apposta per sfondare le mie membra… a metà larghezza un rigonfiamento lo rendeva più largo di quasi il doppio, quasi a dire: una volta dentro non si esce più fino alla fine…
- "che ho combinato scusa? Ma a te non piacevano i maschietti mi hai detto…"
- "i maschietti no, ma le frocette lisce sì, amò… "
Così dicendo mi palpò il culetto, infilò la mano nel pantalone ormai fradicio… - "guarda che hai combinato tesò, ti sei bagnata tutta per l’eccitazione." Strisciò due dita verso la mia figa anale.
– “girati, fammi vedere un po’ quanto è bagnata che vediamo quanto tempo serve per … piegati troia e stai bona …” disse quasi in tono seccato, ma autoritario…
Così dicendo, sfilò lentamente i jeans fino alle ginocchia, il nylon del perizoma cominciò a scendere spinto giù dalla mano sicura della mia nuova amica… inarcai la schiena, alzando il sedere e mostrando un briciolo di femminilità che mi veniva quasi sempre spontanea, quando mi spogliavo al cospetto chi volevo far entrare nel mio corpo… la lentezza del movimento, il fruscio del nylon sul mio fianco e sulle mie cosce… un brivido di piacere mi prese tutto…
- "c’è tanto da asciugare amò stasera… almeno per un’oretta, se vuoi…" si avvicinò lentamente alla mia testa di spalle, poggiando il suo cazzo tra le mie chiappe umide, puntando con sicurezza sulla mia vagina anale "…ti sfondo il culo volentieri stasera…"
Mi divincolai di scatto, rigirandomi verso di lei: - "no tesò, non dire così, non ho soldi con me se vuoi saperlo, non ho mai pagato per scopare… mi piaci… davvero, mi fai sentire troppo… "
Presa alla sprovvista da questo mio parlare, si avvicinò ancora più verso di me, mi baciò con la sua lingua che sembrò immensa sulle mie piccole labbra…
- “Troia sei tesò!!! non voglio soldi, solo farmi perdonare, ma se non vuoi perdonarmi… sei libera di andare dal tuo uomo”
- “ti perdono tesò, anche senza scopare, fammi solo avvisare il mio amico che faccio più tardi x andare da lui…” Mi girai, dandogli le spalle… presi il cellulare con ancora la mia carne nuda, rilassata ormai dalla fiducia che avevo riposto in lei. Speravo che, così esposta nuda davanti a lei, al suo sesso, mi avesse preso…
- “ma guarda te, che ti pensi? che ti lascio andare dal tuo uomo dopo?”
Così facendo mi afferrò di spalle con decisione per il collo, portandolo verso di lei, con l’altra mano afferrò il mio ventre spingendolo verso il suo sesso… mi lasciò il collo, spingendo con forza il busto sul suo tavolo… allargò con i pollici le due chiappe e con la punta del suo membro, cominciò a penetrare la mia carne. Il mio culo guidava il suo cazzone, lo aprì ancora di più, la carne si protese, si stirò per meglio indirizzare il suo cazzo umido dentro di essa. si prodigava di guidarlo verso l’unica via di ingresso, umida e pronta, come sempre…
- “ti scoperò a lungo e a fondo tesò” disse tra una botta e l’altra “non farmi dire quello che devi fare, perché d’ora in poi sarai mia, mia soltanto… ogni volta che vorrò, verrai qui a farti montare da me e credimi… non ti piacerà farti montare da nessun altro dopo di me… x cui ora stai zitta e bona! Allarga ste cosce, porca vacca!”
Sentivo sempre più sbattere le sue palle sulle mie carni, segno che tra una botta e l’altra la mia figa si era dilatata a sufficienza per accoglierlo come una figa…
- “hai una figa cosi liscia dentro tesò, fatta apposta per farti inculare, alzati sulle punte dei piedi, si, così… così… così si stringe un po di più… uhm, ah, oh, cazzo si, siiiiiiiii…”
- “aspè, non mi venire dentro amò… “ - “troppo tardi tesò, ho già svuotato… girati viè qua, ti scopo a pancia sopra…” mi fece stendere di schiena, sul tavolo ormai caldo, mi aprì le cosce e puntò con sicurezza il suo cazzone bianco latte… non osai immaginare come fosse diventata la mia vagina…
- “ancora? Mannaggia a te, volevo assaggiarlo”
- “tranquilla, ne ho sempre per due, tre volte, se ti ho spanato troppo il culo finisci di gola, bella zoccola che non sei altro…” mi tirò un ceffone sul fianco, poi un altro sulla natica, ormai morbida e rilassata…
- “ stringi un po’ che sei proprio aperta, cazzo, butta sta coscia di là” mi mise su un fianco, le cosce strette sul lato, una mano sulla chiappa teneva la figa aperta, l’altra mi teneva il cazzo all’indietro, mentre stantuffava e pompava in abbondanza la mia carne…
- “cazzo sei troppo figa con questo intimo amò, ti voglio fare mia tutta la notte… se ti va potremmo fidanzarci, se nn sei gelosa…” – “di chi?” - “dei miei clienti amò, con te lo faccio gratis, mi piaci troppo… ah si, cazzo! Quanto sei calda… tranquilla, lo faccio a pelle solo con te, sei la mia donna ora… oh si, cazzo! Scendi, viè qua, girati, mettiti in ginocchio troia, stringi ste cosce troia, così…”
- “cazzo amò, son troppo figa se mi dici ste cose, mi stai inculando proprio ben… ahm, uhj” il cazzo sfondò ancora una volta le mie carni, facendomi sentire ancora una volta il suo oggetto, il suo attrezzo del desiderio… andò avanti così altri venti minuti… le mie chiappe, ormai bianche a chiazze… le mie palle, gocciolanti di calda crema, imploravano pietà. chiedevano di essere accontentate almeno una volta in tutto l’amplesso e fu così che cominciai a toccarmi, le mani umide dei suoi umori, mischiavano e davano anche al mio cazzo il sapore del suo seme…
- “cazzo no tesò, quando scopi con me devi godere solo col culo, è la prima regola, troia, sei femmina e le femmine godono solo col culo… “ così dicendo tirò uno schiaffo a quel mio cazzo che avevo tanto prodigato di far rizzare, ottenendo il risultato sperato. si ammosciò in fretta e vinse lei…
- “stai bona che se fai ciò che ti dico godi col culo senza toccarti, perciò ho messo l’asciugamano sotto, troia!”
Tra una botta e l’altra, dopo mezz’ora di stantuffate forti e profonde, godette una seconda volta, questa volta si piegò su di me, mi baciò, mentre si svuotò ancora una volta dentro di me. mi fece sentire solo dopo il suo piacere…lo sfilò, bianco candido, ancora turgido me lo diede in gola. me lo fece sentire tutto, il suo sapore… lanciò mille bestemmie, contro di me, contro il mio culo, la mia gola… sentivo che quella sera il suo piacere sarebbe stato solo per me, era iniziato con me e finiva con me… e a me, bastava così…
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