trans
il vicino di casa
di deborahtrav68
15.10.2012 |
2.936 |
7
"Mi successe una volta di dover partire e stare fuori per lavoro una settimana, avevo un ottimo rapporto di amicizia con il mio vicino, un sessantacinquenne..."
Da anni ormai, avevo scoperto il piacere di trasformarni in Deborah, ma non avevo mai avuto il coraggio di cercare un'esperienza reale. Provavo comunque un piacere enorme, ma solitario, all'inizio mi toccavo il pisello fantasticando, poi avevo cominciato a stuzzicarmi il buchetto, prima con le dita, poi con oggetti sempre più grandi, ma cazzi veri mai.Mi successe una volta di dover partire e stare fuori per lavoro una settimana, avevo un ottimo rapporto di amicizia con il mio vicino, un sessantacinquenne vedovo, che mi aveva preso in simpatia, così gli chiesi di curare le mie piante e gli affidai le chiavi di casa.
Durante il viaggio sbrigai rapidamente tutti gli impegni, così ritornai di venerdì sera, invece che il sabato, come previsto. Appena in casa, decisi di travestirmi e giocare come al solito. Indossai calze autoreggenti nere con la riga, un perizoma molto ridotto, un tubino nero, la mia parrucca corvina e scarpe leopardate con tacco 12.
Mentre ero davanti allo specchio per truccarmi, sentii alle mie spalle la voce di Aldo, il vicino, che diceva: "e tu chi sei?" Mi girai e gli risposi: "sono Deborah, tu devi essere Aldo, mio fratello mi ha parlato di te." Lui non sembrava convinto, si avvicino e cominciò a sfiorarmi: "non sapevo che Dario avesse una sorella, e soprattutto così bella". Tremavo per l'imbarazzo, ma anche per l'eccitazione che diventava incontenibile, Accarezzai Aldo sulla guancia mentre gli poggiavo l'altra mano sulla pancia, e lo invitai a bere qualcosa in soggiorno, Ma lui, che aveva capito tutto, mi disse: "quello che vuoi bere tu è già qui", aprì la patta e tirò fuori un cazzo di tutto rispetto e già duro, poi mi mise la mano sulla testa, mi fece inginocchiare e mi infilò il suo cazzo fino in gola, mi teneva dal collo, impedendomi quasi di respirare, ma io non mi opponevo, l'eccitazione per il mio primo cazzo era enorme. Ad un certo punto mi tirò via e mi costrinse a girarmi e poggiare le mani al bidet, lo sentii leccarmi il culo, ma solo per poco, al posto della lingua mise la cappella, io ebbi solo la forza di chiedergli di non farmi male, ma lui era diventato rude, mi disse "ora ti spacco, tanto ti piacerà, lurida troia." Fece forza ed entro subito, sentivo bruciare, ma sentivo anche un grandissimo piacere, mi pompò per almeno venti minuti, arrivai a pregarlo di venire, ma ogni volta che parlavo lui mi schiaffeggiava il culo e mi tappava la bocca, poi lo sentii uscire, ma non ci volle molto a capire il motivo, mi riempi la bocca e tutta la faccia di sborra. Continuava a chiamarmi troia, cagna, lurida e per la verità la cosa mi eccitava, ma lui non aveva ancora finito, mi portò in bagno, mi fece inginocchiare nella doccia e mi chiese di aprire la bocca, poi cominciò a pisciare facendomi bere tutto. Una volta finito andò via senza parole. Ero imbrattata di sborra e di piscio, ma felice, finalmente avevo trovato il mio uomo, fantasticavo già sui prossimi incontri, invece Aldo non si è mai più fatto vedere, dopo pochi giorni sul suo appartamento comparve un cartello fittasi, ed io sono tornata agli oggetti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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