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2013 febbraio: Una cavalcata indimenticabile e da ripetere …… magari con te!
di susette
05.04.2013 |
12.363 |
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"Mentre con una mano mi menavo il cazzo diventato leggermente molle, con l’altra incominciai a aprire bene le natiche per poi appoggiare il mio cazzo vicino..."
Era un pomeriggio piovoso quando Giulio ed io ci siamo incrociati sul sito;Io avevo una gran voglia di godere, il cazzo perennemente duro, la mia mano che lo accarezzava e il piacere sempre più crescente.
Poche frasi ma definite e in men che non si dica eravamo riusciti a combinare un incontro; Giulio era estremamente disponibile a raggiungermi e così poco più di un’ora dal primo contatto in internet, seguito da una conversazione telefonica, eccolo alla porta.
Giovane, solare e con un bel fisico asciutto Giulio era li da me; già sapevo che anche a lui piaceva trasformarsi ed indossare calze velate e tanga e quindi non c’era nulla di meglio che avviarci per entrare in queste nuove spoglie.
Giulio indossava una camicetta bianca, gonnellina corta rosa, calze autoreggenti color carne, reggiseno e tanga bianco.
Io una camicetta rossa, gonnellina blu, calze autoreggenti nere trasparenti, reggiseno e tanga nero.
Il desiderio di esibirsi e farsi accarezzare era palpabile nell’aria e dopo pochi minuti stavamo con le mani palpando sotto le gonnelline gustandoci il calore della pelle delle cosce scoperte.
Io strusciando col braccio accarezzavo il suo cazzo che sentivo soffocato sotto quello slippino estremamente femminile più adatto a contenere le piccole e grandi labbra di una bella figa che un cazzo voglioso e in semi erezione.
Anch’io sentivo che il mio pene gonfiava sotto lo strofinio delicato della mia nuova compagna di giochi e che l’impulso di sollevare la gonnellina rosa era irrefrenabile.
Con le labbra scivolai sulle gambe dal ginocchio a salire e incontrando quell’indumento rosa non feci altro che trattenerlo fra i denti e lentamente lo sollevai.
Una visione vedere il suo bel cazzo che non vedeva l’ora di essere liberato e duro e turgido verso la mia bocca; con le labbra spostai il tanga ed ecco che l’asta, come un’alza bandiera era li voglioso di essere considerato nel giusto modo.
Con le sue mani Giulio fece lo stesso col mio e cosi con le gonnelline alzate, i nostri cazzi duri ed eretti eravamo li pronti a donare e ricevere piacere.
Non ci furono esitazioni, ognuno di noi prese in bocca il cazzo dell’altro ed un 69 da sballo iniziò avendo i nostri cazzi come veicoli per il nostro piacere.
Giulio aveva un bel cazzo di cica 20 cm che personalmente mi succhiavo come fosse una banana di marca; essendo io un amante dei cazzi “importanti “ ne apprezzavo la consistenza e mi sbizzarrivo nel succhiarlo e farlo percorrere dalle mie labbra. Sentivo che ciò che facevo era gradito e sempre di più si accresceva il senso della durezza.
Giulio non era da meno, mi prendeva il mio cazzo in bocca e tenendolo stretto alla base me o manteneva duro ed eccitato; la sua bocca lo succhiava sapientemente e io gemevo dal piacere che mi stava procurando.
Cambiammo più volte posizione lasciando che uno si dedicasse all’altro e viceversa e la voglia di essere posseduti saliva esponenzialmente per entrambi.
Mentre le ns bocche non lasciavo grande spazio ai ns cazzi duri ed eccitati, le ns mani incominciarono a spostarsi verso i ns buchetti che già sentivano il desiderio di essere parte del gioco.
Lo stimolo di farmi allargare il mio ano pulsante era arrivato alla soglia di non ritorno e Giulio, essendosene accorto, non ebbe alcuna esitazione a infilarmi un dito nel culo ed iniziare a ruotarlo lentamente; assecondai questo suo movimento, ben coscio che più tardi avrei restituito il favore.
Prima un dito che in breve tempo diventarono due e sempre senza fretta e con grande maestria da parte sua, e piacere da parte mia, mi sentii pronto a prendermi il suo cazzo nel mio culo.
Volevo vederlo in viso e perciò mi misi con la schiena a terra, aprii le gambe alzandole e tenendo il suo cazzo, vestito delle dovute protezioni, lo avvicinai al mio buco dl culo.
Giulio con molta calma aspettò di sentire le mie pulsazioni e poi seguendole con grande maestria mi fece scorrere il suo cazzo fino in fondo.
Una libidine unica; lo sentivo muovere, scorrere, fremere dal piacere; stringevo e mollavo il mio buco del culo e il suo cazzo pulsava e scorreva contemporaneamente; questo piacere durò a lungo con pause e sguardi che trasmettevano il suo desiderio ed il suo piacere corrisposto dal mio.
Poi, quando Giulio si sentì per il momento soddisfatto, fu lui stesso ad uscire dal mio buchetto voglioso e mettendosi alla pecorina a desiderare che ricambiassi.
Mentre con una mano mi menavo il cazzo diventato leggermente molle, con l’altra incominciai a aprire bene le natiche per poi appoggiare il mio cazzo vicino al buco del suo culo .
Sentivo che aveva voglia e di li a poco infilai la mia cappella dentro spingendo e godendomi l’apertura del suo sfintere.
Fattomi spazio il mio muovermi procurava un senso di piacere immane sia a me che a Giulio e giunse per me all’apice quando schizzando nel preservativo continuai a prenderlo fino all’ultima goccia.
Anche se spompato diedi anche a lui la possibiltà di svuotare i suoi testicoli mettendomi anch’io alla pecorina e facendomi nuovamente inculare dal suo bel cazzone.
Un mare di sperma uscì dal suo cazzo e il calore del suo liquidò inondò il suo cappuccio trasmettendomi una fonte di calore immane al mio interno. Sebbene stesse sborrando alla grande sentivo la sua foga di prendermi non diminuire, anzi, aumentare e per parecchi minuti continuò a penetrarmi tutto come se si dovesse sfogare da una situazione di trattenimento esageratamente lunga.
Solo dopo rallentò e usci lasciandomi aperto come non mai.
Una cavalcata che ricordo sempre volentieri e che spero di poter ripetere con Giulio o con ……Te che mi leggi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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