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tutto iniziò in chat


di bull79_napoli
12.11.2020    |    11.259    |    6 9.9
"Ma un giorno Marco scopri che Giada mi mandava foto e video..."
Conobbi Giada (nome di fantasia) grazie a un programma di video chat. Una sera che non sapevo cosa fare e ho cominciato a scandagliare la rete in cerca di chat con donne un po' annoiate...
Giada era timida ma molto curiosa... era facilmente eccitabile e si bagnava a ogni racconto delle mie fantasie. Giada portò il gioco virtuale a livelli mai raggiunti con altre donne. All'epoca aveva trentacinque anni, mora, bel fisico, tette nella norma, labbra carnose, un figlio piccolo. Io avevo trent’anni, single (ancora per poco) e tanta voglia.
Per mesi ci scambiammo messaggi, mail, fotografie e video. Il marito Marco (nome di fantasia), svizzero, quarantacinque anni, pancetta da birra, non sapeva nulla. O meglio, non sapeva, ma immaginava. Da un giorno all’altro la timida Giada gli chiedeva di fotografarla, filmarla, depilarla. Lo portava nei parchi a farsi fotografare con addosso solo piccoli perizomi. Si era regalata un dildo viola, per aumentare la piccantezza del loro menage.
Marco non vedeva oltre il suo naso. Non voleva vedere. La situazione portava benefici a tutti. Non sapeva che le richieste di Giada nascevano da miei ordini.
Ma un giorno Marco scopri che Giada mi mandava foto e video. Ha scoperto che si filmava mentre si masturbava con il dildo nel culo, pettinata con le treccine e indossando scarpe con il tacco alto, come piaceva a me. Scoprí che si faceva foto alla fica completamente depilata e aperta, per inviarle a me. Scoprì che si masturbava e si leccava le dita facendomi sapere che gusto aveva la sua fica.
Marco era incazzato!
E anche molto!
Per alcuni giorni c’era stato un silenzio spettrale. Poi Giada mi scrisse. Tutto bene, a Marco era passata e anzi, confidandosi, ha scoperto che il sapere sua moglie desiderata lo eccitava. E il fatto che fosse diventata disinibita lo portava a voler sperimentare cose nuove.
Fu così che un giorno di giugno Giada mi chiamò.
‘Ciao! Ti devo dire subito una cosa’
‘Dimmi’
‘Quest’estate veniamo in vacanza a Napoli
‘Ma dai! Mi prendi in giro?’
‘No, no’ è una decisione che abbiamo preso insieme io e Marco’
Non ci potevo credere, finalmente avrei incontrato dal vivo la mia amante virtuale.
‘Ti vogliamo conoscere dal vivo!’
‘Volete?’ non capivo.
‘Sì, anche Marco ti vuole conoscere’
‘Non sarà pericoloso?’
‘Ma no’ rideva‘ quando scopiamo ti nominiamo spesso nelle nostre fantasie. Adesso è arrivato il momento di renderle vere. Se lo vuoi’
‘E me lo chiedi? Certo che lo voglio’

Passarono due mesi. Agosto. Caldo e appiccicoso. Nel frattempo i giochi virtuali continuarono, senza Marco.
Arrivò il gran giorno. Il cuore mi batteva all’impazzata. L’idea era di trovarsi per una pizza, poi chissà. Ma la fantasia era al galoppo.
Arrivai alla pizzeria, sul lungomare... E all’ora concordata vidi una coppia che si avvicinava. Erano loro. Giada in minigonna ‘svolazzante’, camicia e tacco alto. Marco in jeans e maglietta.
Il cuore mi galoppava dalla pancia alla gola. Non sapeva più dove stare.
‘Eccoci’ rompe il ghiaccio Giada, trapelando emozione dai grandi occhi scuri.
‘Finalmente ci si incontra’ le feci io.
Ci scambiammo dei baci sulle guance e con una stretta di mano conobbi Marco. Parlava poco, non sapeva benissimo l’italiano, ma capiva quasi tutto.
L’emozione era forte, si può sentire nell’aria, per tutti e tre.
Cominciammo a parlare del più e del meno mentre aspettavamo le nostre pizze. C’era complicità ma anche un po’ di imbarazzo. Era la prima volta per tutti noi che si concretizzava un incontro di questo genere.
La sera scorreva tranquilla. Tra un racconto e l’altro, finché venne l’ora di alzarsi dal tavola. Non sapevo come introdurre l’argomento ‘dopocena’. Ci pensò Giada.
‘Vuoi venire a prendere un digestivo in albergo?’
‘Perché no?’
‘Allora andiamo’
Ci dirigiamo a piedi verso l'hotel. Erano cinque minuti di strada. C’era un po’ di gente in giro visto che non era tardi. La loro stanza era all'ultimo piano, in un posto tranquillo.
‘sul piano siamo soli', mi fece Giada, sorrifendo...
Mi venne un tuffo al cuore, sta accadendo veramente? Sentii il cazzo che cominciava ad agitarsi nelle mutande.
Entrammo nella camera e Giada mi fece
‘Accomodati pure'.
Mi sedetti sul divano. Marco si mise di fianco a me. Giada armeggia in un mobiletto davanti a noi. Quando si girò aveva in mano due bicchierini e una bottiglia di limoncello.
‘Lo vuoi assaggiare?’ mi chiese con sguardo malizioso
‘Certo, grazie’
Versò il limoncello nei due bicchierini e li passò a me e a Marco.
L’emozione ma anche l’imbarazzo erano alle stelle. Sentii il mio viso diventare sempre più caldo. Un po’ per l’alcol, molto per la situazione.
‘Che caldo che fa stasera’ esordii.
‘Sì sì, caldo’ mi fece eco Marco.
‘Già’ confermò Giada, cominciando a sbottonarsi la camicetta. Il ghiaccio stava per rompersi. La camicia di Giada cadde a terra. Lei rimase davanti a noi uomini con indosso un reggiseno color pesca. Il ghiaccio era sempre più sottile.
‘Mia moglie’ sento dire a Marco. Mi girai verso di lui. Mi fece un gesto con la mano, come per dire ‘ecco è tua, gioca pure’.
Il ghiaccio si era rotto.
‘Fa ancora più caldo, mi pare’ e intanto guardai Giada.
‘Già’ disse lei mentre abbassò la zip della gonna che poi fece scivolare sul pavimento. Indossava un perizoma coordinato con il reggiseno. Rimase così davanti a me e Marco in perizoma, reggiseno e tacco alto.
Si inginocchiò davanti a me. Guarda . Lo guardai anche io. Marco fece un gesto con la testa. A lui andava bene che si giochi.
Lei si avvicinò a me e mi baciò. Le nostre lingue si incontrarono per la prima volta dopo mesi e mesi di fantasie. Aveva un buon sapore. Mentre ci baciavamo sentii le sue mani che armeggiano con i miei pantaloni. La cintura si aprì. Il bottone si slacció. La zip scorreva. Sentii la mano che frugava nelle mutande e ne tirò fuori il cazzo già duro come il marmo. Smettemmo di baciarci. Lei guardò il mio arnese. Lo scappellò lentamente. Ci guardammo negli occhi. Poi Giada lanciò uno sguardo a Marco e subito dopo si buttó sul mio cazzo a succhiare. E come succhiava... !
Sentii Marco che si muoveva sul divanetto. Con la coda dell’occhio capii che si sta masturbando guardandoci.
Mentre Giada continuava a spompinarmi e a guardarmi... io le slacciai il reggiseno. Le sue tette morbide attirarono le mie mani. Le dita strizzarono delicatamente i capezzoli.
Lei prese mutande e pantaloni dalla vita e me li tolse. Mi alzo in piedi e feci alzare anche lei. La baciai stringendola. Il mio cazzo strofinava la sua pancia.
La faci sedere sul divano. Di fianco a lei Marco continuava a masturbarsi lento. Le sfilai il perizoma. La fica era completamente rasata.
‘Come piace a te. Vero?’ mi sussurrò Giada.
‘Sì, che bel regalo’
Mi buttai sulla fica. Finalmente potevo baciarla, leccarla, assaporarla. Le grandi labbra erano aperte e le piccole labbra abbondanti. Una gran bella fica. Era bagnatissima, proprio come più volte avevo visto in video. E sapeva di limone e vaniglia, come mi aveva detto lei in varie occasioni che le avevo chiesto di assaggiarsi gli umori. Non so quanto tempo passai a leccarla, ma non mi bastava mai. Giada ansimava sempre più forte. Ogni suo ansimo mi faceva leccare più in profondità, più velocemente. Mi aiutai con le dita per penetrarla. Prima due dita in fica, poi tre e infine quattro. Era accogliente e il suo clitoride si faceva succhiare con gusto. Dopo un po’ che la penetrai con quattro dita cominciai a dedicarmi al suo culetto. Lo leccai e lo massaggiai con gli stessi umori di Giada. Più volte in video chat le avevo chiesto di incularsi con il dildo. Sapevo che le piaceva. Infilai un dito nel culo, mentre con la lingua le penetravo la fica. Le dita nel culo diventarono subito due e le muovevo velocemente avanti e indietro. Giada ansimava sempre di più.
Percepii Marco che si masturbava sempre più come un ossesso. Ogni tanto si fermava per non venire e poi riprendeva.
Con due dita nel culo e la mia lingua che le martoriava il clitoride Giada non resistette oltre e venne. Venne copiosamente. Mi strinse la testa tra le gambe mentre soffocava le urla del suo piacere. Leccai avido i suoi umori. Non mi era mai capitato di stare con una donna che venisse così. Leccai e lei sussulta per la sensibilità che la fica le provoca in quel momento.
‘Bello bello bello’ urlò mentre mi guardava.
‘Ora però tocca a te’
Non me lo faci ripetere due volte. La presi per le caviglie e la tirai verso di me. Restai inginocchiato sulla moquette della camera. Lei rimase con la schiena sul divanetto. Le gambe aperte davanti a me. Il tempo di mettere il preservativo e puntai la cappella pulsante sulle sue labbra che subito si aprirono e mi fecero entrare con facilità. Cominciai subito a muovermi veloce dentro di lei con colpi secchi di bacino che la fecero sussultare ogni volta. Lei cominciò a masturbarsi il clitoride con una mano. Ci guardammo. Ci sfidammo.
‘Che foga’ mi fece lei.
‘Non sai quanto e come ti scoperei’
‘Dimmelo, dai’
‘Ora ti scopo un po’ la fica, poi ti vengo in bocca’
‘Sì-ìì’ rantolò Giada.
‘Poi ricominciamo e te lo metto in culo’
‘Se ce la fai, il culo è tutto tuo’ poi si girò verso Marco, gli prese il cazzo e lo costrinse ad avvicinarsi a lei. Se lo mise in bocca e mentre la scopavo fece venire suo marito. Marco ansimava sempre più forte e Giada succhiava tutto il suo nettare, senza farne uscire una goccia. Non sapevo quanto potessi ancora resistere. Lasciò andare Marco e venne una seconda volta, un po’ per il mio cazzo piantato in fica, un po’ per la sua mano che si muoveva veloce sul clitoride. Non resistevo oltre.
‘Sto venendo, succhiamelo’
Mi staccai da lei e mi misi in piedi. Lei seduta sul divano mi tolse il preservativo e prese in bocca il mio cazzo. Succhiava e con la mano mi masturba. Bastarono pochi colpi e le venni in bocca. Anche con me non si staccò dall’asta e ingoiò tutto. Mi sentii svuotato all’improvviso. Quando non c’era più nulla da bere mi lasciò andare. Mi sedetti sfinito sul divano. Alla sua destra. Marco a sinistra.
‘Che bravi i miei due ometti’ ci fece sorridendo.
Passammo qualche minuto a respirare profondamente. Ognuno immerso nei suoi pensieri. C’era silenzio. Ogni tanto arrivano voci dalla strada che ci riportavano sulla Terra.
Sentii la mano di Giada che si riavvicinava al mio pube. Prense tra le dita il pene moscio. Lo massaggiò lentamente, scappellandolo il più possibile ogni volta. Mi girai verso di lei e vidi che stava facendo la stessa cosa anche a suo marito.
‘Non sei mai sazia. Proprio come in chat’ le sussurrai
‘Lo sai che mi piace venire tante volte’
Il mio cazzo cominciò a sentire i benefici del massaggio. Quello di Marco anche.
Giada si piegò su di me e ricominciò a spompinarmi. Bastò poco per essere pronto di nuovo a giocare con lei. Quando era certa della mia reazione si dedicò al marito. Anche lui risponde alle attenzioni della moglie.
Giada si alzò. Mi guardò e si sidette sul marito. Prese il suo cazzo e se lo infilò nella fica. Gli disse qualcosa in tedesco. Non capii. Intanto mi massaggio il cazzo, anche se non ne avevo bisogno per rimanere in tiro.
‘Non vuoi il mio culo?’ mi domandò ‘Voglio sentirvi tutti e due dentro di me’
Non credevo alle mie orecchie. Ma non mi feci ripetere le cose due volte. Mi alzai, mi avvicino a loro ed infilai velocemente il preservativo. Davanti avevo il culo di Giada che sobbalzava lento sul cazzo di Marco. Vedevo la sua mano che si bagnava dei suoi umori e se li passava sul buco del culo. Infilava due dita agevolmente. Le tolsee. E si fermò.
‘Sono pronta’
Appoggiai la cappella allo sfintere. Spinsi piano aiutandomi anche con la mano. Sentii resistenza. Poi ad un tratto la porta si aprí ed era più facile scivolare dentro. Avevo il mio cazzo piantato nel culo della donna sognata per tanto tempo in chat.
Ero fermo. Giada piano cominciò a muoversi sul cazzo di Marco. Io seguii i suoi movimenti. Poi cercai di muovermi avanti e indietro piano. Più mi muovevo e più loro due stavano fermi per permettermi di giocare con il culo di Giadaa.
‘Ah, che bello’ fece lei.
Andavo sempre più veloce. Sentivo gli ansimi di Giada che si mischiano con quelli di Marco.
Lui non resistette oltre e con un ansimo più forte capii che le stava venendo nella fica. Anche lei non resistette oltre e con urletti di piacere sempre più forti venne nuovamente.
A tutti quegli stimoli non resistetti oltre e venni anch’io. Sentii i fiotti che le inondano il culo.
Quando i respiri si calmarono ci staccammo e ci buttammo sul divanetto. Giada colava sborra dalla figa. Scappó in bagno. Io e Marco ci guardammo felici di aver condiviso una donna tanto calda quanto porca.
Un’esperienza bellissima che ancora oggi ricordo come se fosse ieri.

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