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Vanessa, la mia futura suocera. - II


di echoplex
27.01.2014    |    29.216    |    2 9.5
"- "Certo, ma ciò non ti ha impedito di spingermi contro le tue tette l'altra sera, né a te di fare un lago là sotto" incalzai, mentre ormai ero a..."
Tornai a casa loro il martedì, due giorni dopo. Mia suocera non era in casa, aveva il turno di notte, c'erano solo la mia ragazza ed il padre. Guardavamo la partita del Milan contro il Barcellona, arrivò una telefonata, non ci diedi peso, anche perchè arrivò nel corso dell'ennesimo goal del Barcellona. La mia ragazza andò a rispondere al telefono, poi riagganciò.

- "Mia madre ha chiesto se dopo quando vai a casa ti fermi un attimo in farmacia... dice che il magazziniere non ha sceso gli sciroppi dal ripostiglio e lei nemmeno con la scala riesce" disse sedendosi.
- "Ok" risposi senza mostrare troppo interesse.

A fine partita andai via, ma prima di andare in farmacia, mi fermai in uno slargo lì vicino, ed attesi che si facesse ora. Chiamai la mia ragazza, e la rassicurai che ero già passato in farmacia, e che ero nel cortile di casa, dandole la buonanotte. Lei non sospettò nulla, anzi era già a letto, in dormiveglia. Poi accesi lo stereo per dissimulare il silenzio della notte, e chiamai a casa mia, dicendo che avrei fatto tardi perchè ero a casa di amici...Rimisi in moto, ed arrivai in farmacia, senza parcheggiare nelle vicinanze per non essere visto. Nemmeno bussai che la madre alzò la saracinesca, entrai con fare circospetto. Lei mi fissava senza tradire emozioni.

- "Dove sono gli sciroppi che devo prendere?" chiesi per smorzare la tensione.
- "Era una scusa ovviamente" disse subito. "E' che dovevamo parlare un attimo di quello che è successo l'altra sera" disse con aria seria.
- "Perchè che cosa è successo l'altra sera?" risposi subito con aria scherzosa.
- "Non fare lo stupido, non rendere le cose più difficili"
- "Perchè? Sono cose difficili?"
- "Beh... ecco... è stato uno sbaglio"
- "E perchè mai?" feci avvicinandomi. Lei indietreggiò con fare incerto.

Fummo interrotti, bussò un cliente, approfittai dell'interruzione per staccare le telecamere di sicurezza, senza che se ne accorgesse. Dopo due minuti mi raggiunse.

- "Dicevamo?" chiese lei
- "Perchè mai parla di sbaglio?" le risposi, avvicinandola. Riuscivo a sentire il suo profumo ormai, lei indietreggio fino a trovarsi contro la cassettiera.
- "Perchè sono una donna sposata e sono..." abbozzò lei
- "Con un idiota che non vi scopa nemmeno se vi mettete perizomi come quello che avevate l'altra sera... l'ho notato eh? si sentiva sotto la mano quando vi ho sollevato per il culo..." dissi con scherno...
- "Non parlarmi così... sono anche la madre della tua ragazza" disse con poca convinzione, ferita nell'orgoglio.
- "Certo, ma ciò non ti ha impedito di spingermi contro le tue tette l'altra sera, né a te di fare un lago là sotto" incalzai, mentre ormai ero a dieci centimetri da lei.
- "Si ma non deve accadere più, non è giusto. Io..."
- "... e se stesse già accadendo?" la interruppi, mentre con un dito sfioravo il capezzolo, che intanto iniziava a trasparire dal camice.
- "Non possiamo... non è giusto... io..." iniziò a sragionare, mentre lasciavo scivolare l'altra mano dietro la sua schiena scendendo verso il suo culo sodo.
- "... lei cosa? lei non ha diritto ad essere soddisfatta? lei non ha diritto a godere?" incalzai, appoggiando la mia testa alla sua... lei piangeva ed ansimava allo stesso tempo...
- "Spegni il registratore" disse soltanto, poggiandomi una mano sul petto.
- "Già fatto" dissi malizioso, mentre le iniziavo a sbottonare il camice, lentamente... senza smetterla di guardarla negli occhi.
- "Sei un porco" disse lei. "Lo so che quando vado nei camerini cerchi di guardare" mentre restava immobile in balia delle mie mani
- "... allora tu sei una puttana perchè tieni apposta aperte le tende".

Feci scivolare a terra il camice, la maglia lasciandola col reggiseno nero dentro cui esplodevano due vulcani vogliosi... tolse i sandali in due secondi, mentre io mi divertivo a palparle il culo.

- "Sei vergine dietro?" le chiesi sbottonandole la lunga gonna.
- "Si, e non farti strane idee, quello non lo avrai mai" disse lei... sogghignai pensando che questo era tutto da vedere... le strappai le calze, lasciandola in intimo appoggiata al banco.
- "Se lavorassi così, in questa farmacia non si potrebbe entrare" dissi ridendo, mentre toglievo via la maglia... lei appoggiò le sue mani sul mio petto, affondando le unghie nella carne... "mi vuoi eh?" incalzai, togliendo le scarpe. Lei rimase a guardarmi in piedi
- "Non è giusto" disse debolmente... intanto ero rimasto in boxer, lei chiuse gli occhi... "Rivestiti, rivestiti" rispose girandosi di spalle... tolsi i boxer e mi avvicinai a lei con il cazzo che svettava... le tirai lo slip e glielo infilai dentro, senza andare a sfiorare alcun buco, muovendolo sulla sua pelle. Con un braccio andai a cingerla, infilando una mano sotto il reggiseno.
- "Ormai sei nuda... e fremente... sei un lago... guarda qui..." dissi estraendo il cazzo impregnato di umori dallo slip... "Non sono nemmeno entrato e guarda come è bagnato". Lei non si girò, mi limitai ad abbassarle lo slip, ed a slacciarle il reggiseno. Le baciai una spalla, dolcemente... "Vedi che non bisogna essere per forza ventenni per piacere... a me sei sempre piaciuta... da quanto tempo qualcuno non ti desidera così? da quanto tempo non ti senti donna?", aggiunsi, con dolcezza, mentre il mio cazzo pulsava sulla sua schiena bianca...
"Solo per questa volta" disse solo con un filo di voce lei, girandosi...

La alzai sul bancone, e la feci stendere su di esso, allargandole le gambe con una mano, mentre l'altra sostava indomita sulle sue tette... era ben curata, nonostante l'età, ed emanava un profumo paradisiaco... decisi di assaggiarla, senza andare ad allargarla con le dita, sembrava quasi vergine. Il solo leccare dall'esterno la eccitò, iniziò a travolgermi un fiume di umori senza sosta, mentre con le mani spingeva la mia testa tra le sue gambe. I capezzoli, turgidi svettavano, ed io con le mie dita non smettevo di torturarla...

- "Ah siiii, entra più a fondo... ne ho bisogno" ... "Da quanto tempo..." ... "Fammi godere... questa notte sono tua... solo stanotte" iniziò a sragionare mentre le leccavo con avarizia l'esterno della fica grondante di desideri inespressi...
- "Fino alla prossima notte..." la interruppi maliziosamente, mentre mi stringeva le gambe intorno alla testa... lei nemmeno mi rispose, presa com'era a godere. "Scendi dal banco le ordinai". Eseguì in pochi istanti, mettendosi direttamente in ginocchio.
- "Sai che ero molto brava un tempo? La volta scorsa ho dovuto fare di fretta e non mi sono potuta nemmeno gustare il momento... Ma stavolta ho tutto il tempo che voglio per assaggiare i tuoi prodotti" disse, con uno sguardo da vera puttanella stampato sul volto.

Non ci pensai due volte, le infilai il cazzo fino in gola, fin quasi a soffocarla, spingendola senza sosta lunga l'asta... lei con la mano destra giocava con le palle, mentre con la sinistra giocava con la sua fica vogliosa che gocciolava sul pavimento.

- "Non provare a infilare anche un solo dito dentro... quel cornuto di tuo marito non ti scopa da almeno dieci anni secondo me, è come se fosse la tua prima volta... è così stretta" le imposi... lei ansimò e leccandomi l'asta disse
- "Non vedo l'ora di infilarmi quest'asta dentro la fica... sono certa che godrò a ripetizione... alla faccia di mio marito", e continuò a leccare con ingordigia l'asta, concentrandosi sul glande che era rosso fuoco ormai... "Vuoi deciderti a sborrarmi in gola? Pensavo mi trovassi eccitante... invece stavolta proprio non vuoi dissetarmi" disse con sguardo malizioso, da dietro a quegli occhiali che la rendevano molto porno-prof. Non me lo feci ripetere due volte, la presi per i capelli e iniziai a scoparle la testa senza sosta, mentre le sue tette ballavano...

Nel giro di cinque secondi le sborrai in bocca, lei da vera attrice aprì la bocca, mostrandomi il mio sperma, per poi ingoiarlo e andare a ripulirsi la bocca con un dito, per poi pulirmi il cazzo...

- "Ottimo, ma ora tocca a me godere... godere davvero fino a urlare" disse, con tono arrapato ed occhi assatanati. La feci salire sul bancone, di nuovo, e stavolta salii anche io...
- "Voglio scoparti qui, dove tutti i tuoi clienti ti vedono come la santa del paese e non come la donna che ruba il ragazzo alla figlia" dissi con cattiveria.
- "Se mi dici così mi fai passare la voglia"
- "Cazzate, sei come una fontana e hai due chiodi al posto dei capezzoli" la interruppi, mentre mi stendevo sul banco, facendo cadere un espositore...
- "Devo prendere i preservativi, ancora non sono in menopausa"
- "Non esiste proprio" dissi prendendola per il braccio mentre cercava di avvicinarsi all'espositore dei profilattici... perse l'equilibrio e mi coprì il viso con le tette, che subito iniziai a leccare, mentre con una mano le massaggiavo la fica fradicia. "Io ti scopo senza lattice... è come se fossi vergine, è uno spreco scoparti con il preservativo" Lei cedette alle lusinghe, e tentò di impalarsi.
- "Aaaaaaaaah!". Un urlo sovraumano la scosse mentre il cazzo scivolava a fatica dentro di lei.
- "Come sei stretta... sono felice che quel cornuto non ti abbia scopato per tutto questo tempo"
- "Io no invece" riuscì a dire mentre si impalava sempre con maggiore vigore sul cazzo eretto, facendo ballare la sua terza davanti ai miei occhi, mentre con la lingua cercavo ad alterne fortune di leccarle i capezzoli. Dopo pochi colpi sbarrò gli occhi, urlando frasi sconnesse... "Scopami... sono tua... la tua puttana... finalmente godo... soffrivo da anni ed ora ci sei tu... sborrami dentro..."
- "Non esiste, è ancora presto" Riuscii a dire... dopo pochi secondi mi travolse ancora con un suo urlo, mentre con le sue labbra cercava le mie.... sentivo la sua fica succhiare il mio cazzo verso di sé... "guarda come succhia la tua fica, guarda come era affamata"... la incalzai malizioso
- "Si, erano anni, finalmente... ma ora voglio che mi prendi da dietro, e voglio che arriviamo insieme... mi stai sfinendo... ho una certa età, sono le 2 di notte" disse scendendo dal cazzo... "Se bussa qualcuno... è pericoloso... potrebbe sentire le mie urla" disse rialzandosi dal mio cazzo, e mettendosi direttamente a pecora
- "Bene allora" feci io, rialzandomi dal balcone e inginocchiandomi sul piano... la rialzai leggermente, avvicinando la sua bocca alla mia, mentre con una mano le sfioravo le tette, e poi la fica... la baciai dolcemente, rilassandola.

Lei si sciolse del tutto, ed a quel punto la infilzai lentamente... lei si piegò all'indietro lasciandosi andare, e poi in avanti, poggiando le mani sul bancone, ed iniziando a muovere il suo culo alla ricerca del piacere... io lo mantenevo con le mani, vi infilavo le unghia, per poi schiaffeggiarlo... lei rantolava senza sosta.

- "Ti voglio... prendimi... sborrami dentro... fammi tua... voglio essere solo tua... ti amo... e amo ancor di più... il tuo cazzo" disse prima di esibirsi in una lunga serie di orgasmi, mentre le sue tette ballavano sotto i miei colpi. Continuò a sragionare per oltre mezz'ora sotto i miei colpi... andai così a fondo da farle male, dove nessuno era mai arrivato, ed aprii nuove strade in lei, a 50 anni. "Basta vienimi dentro... sono esausta"
- "Ok, scendi dal bancone, voglio arrivare guardandoti negli occhi" le dissi... le scese, ed io scesi, e lei mi baciò appassionatamente...
- "Dove mi metto?" chiese incerta.
- "Sulla tua brandina" comandai senza dubbi... lei si stese su di esso, ed io andai sopra di lei... leccai di nuovo la fica per qualche secondo, stavolta penetrando con la lingua tra i suoi rantoli, salii sulle tette per poi arrivare a baciarla appassionatamente... le aprii le gambe, e mentre la mia asta entrava per l'ultima tornata dentro di lei le dissi... "Vorrei arrivarti in faccia, ma questa scopata è stata troppo bella, quindi se mi dici adesso che ci sarà una prossima volta ti inonderò semplicemente la fica di latte, altrimenti dovrò trattarti da vera puttana questa volta"
- "E se non volessi essere trattata da puttana ma vorrei che ci fosse una prossima volta come questa?" disse lei maliziosa
- "Allora vorrà dire che ci saranno altre due volte... una per accontentare le mie fantasie ed una per te...", risposi, mentre le infilavo il cazzo dentro con dolcezza... lei iniziò a muovere il bacino contro il mio ad assecondare i suoi movimenti.
- "Vienimi dentro... riempimi... imbiancami... farciscimi" disse semplicemente, mentre si manteneva le tette che ballavano dappertutto. Le tolsi le mani dalle tette, poggiandogliele sui miei fianchi, mentre iniziavo a pompare sempre più forte... le morsi un capezzolo, lei nemmeno se ne accorse, cinse il mio bacino con le sue gambe e iniziò a spingere disperatamente...
- "Aaaaah, eccomi! Prenditi tutto! Questa crema è tutta per te" gridai, prima di baciarla. Restammo immobili sul lettino, mentre io giocavo con uno dei suoi capezzoli. Mi decisi ad uscire, e fu come togliere un tappo... un fiume di umori e sperma iniziò a fuoriuscire dal suo corpo nudo
- "Ne avevi di latte conservato eh?" disse lei scherzando, mentre sollevava il busto dal lettino... "Da quanto tempo non scopavi?"
- "In realtà da qualche giorno... ma questo è il latte che avresti dovuto avere già la prima volta che ti ho vista in camerino" risposi malizioso.
- "Spero tu ne abbia tenuto un po' per una prossima eventuale volta" scherzò girandosi di spalla, mentre intanto mi rivestivo...
- "Non preoccuparti non ce n'è in abbondanza" la sfidai... "...soprattutto per lui", dissi giocando un dito con il suo ano....
- "Non ci pensare nemmeno" disse maliziosa lei, con un filo di sperma che le colava giù da una gamba... "E' ora che vai, stallone" continuò indossando un camice... "che se mia messa in cinta ti taglio il cazzo"
- "Non lo faresti mai, sei troppo ghiotta di lui" scherzai io...
- "Questo lo dici tu..."
- "Vedremo se non è così..." dissi, baciandola, prima di uscire.
La saracinesca si chiuse, il cielo era stellato, tutto era perfetto. Arrivai a casa e mi arrivò un sms... "... il 13 sto di turno ;)"
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