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Uno strano regalo


di Crossi
10.05.2019    |    14.773    |    27 9.5
"Altro che essere disinibita e libera di vivere appieno la sessualità..."
Sono i primi di dicembre, stiamo rientrando da una zona montana, fa freddo e sono stanca, sono sdraiata sul sedile dell’auto, mi annoio guardando dal finestrino le immagini delle case e degli alberi che sembrano sfrecciare ad alta velocità.

Roby lascia un pò l’acceleratore e mi guarda con un sorriso. Conosco quegli occhi azzurri, e quando brillano così mi fanno sempre intenerire; Bisbiglia qualche parola che non riesco a comprendere. Intuisce che non ho capito. Si schiarisce la voce e ripete con maggiore chiarezza:” Beh, pensavo a quando eravamo giovani, il sapore, il profumo della pelle, la vitalità… Mi chiedevo, se ti piacesse riprovare per una serata qualcosa di simile”

Lo interrompo, lo guardo con stupore e gli chiedo: “Che hai in mente?”

Dice: “Mi spiego meglio, Vorresti avere di nuovo tra le braccia un ragazzotto tutto per te, per una serata di solo sesso? Con un uomo molto giovane, di tuo gradimento ovviamente!”

Sono imbarazzata, non so che rispondere. Torno a guardare dal finestrino, penso, mi chiedo il perché di quella domanda, cerco risposte, ma l’unica cosa che riesco a fare è pormi una nuova domanda: “Quanto può amarmi mio marito, per chiedere a me, che sono la sua anima gemella, la sua amata, se voglio accettare di andare a letto con un giovane solo per riprovare una sensazione di gioventù”. Sono un poco sconcertata; guadagno tempo e faccio la tonta: “Che intendi dire di preciso?”

Roby è visibilmente emozionato, è evidente che si attendeva una maggiore intuizione da parte mia. Comunque dice:” Ti spiego. C'è un ragazzo che ci scrive da tempo, ho delle foto se vuoi vederlo. E' affascinato da te e vorrebbe conoscerci. O ovviamente visti i suoi 24 anni, non l’ho mai preso sul serio, ma se vuoi, lo illudo per una sera, solo se tu ne sei interessata…”

Dopo una pausa, continua a spiegare: “Tra poco sarà Natale, e pensavo a donarti una sorta di regalino extra. una serata con Massimo, nel modo che sceglierai tu: o tutti e tre assieme, oppure se preferisci voi due da soli.

Ci penso su, ma la proposta è decisamente fuori da certi miei parametri, ho le mie tare, sono madre di famiglia, moglie… Eppure mi sfugge una risposta quasi inspiegabilmente: “Accetto, ma da sola con il tizio!”. Non riesco a capire perché ho risposto in modo completamente istintivo, senza riflettere, senza rendermi conto delle parole che ho pronunciate. Roby si merita di meglio, sono delusa da me stessa eppure sono anche elettrizzata per altri aspetti. Diciamo che sono frastornata.

Lui mi mi elargisce un sorriso e mi tranquillizza quasi divertito con una battuta: “Come vuole lei, signora. Mi atterrò ai suoi ordini”

Decidiamo una data e chiediamo le chiavi di casa in prestito ad un amico, per la serata in questione. Mi sento comunque disonesta nei confronti di Roby. Non se lo merita! Un conto è fare qualche serata piccante assieme, ben altro è farsi trastullare da una terza persona da sola. Questa seconda cosa non è nel nostro modo di pensare, e non è del mio modo in particolare!

Mi preparo meticolosamente in bagno, ad una certa età bisogna essere attenti, non tanto per gli altri, ma per se stessi. Sentirsi bene è fondamentale. Lungo il tragitto in auto provo solo dell’imbarazzo. Questo mio mettermi in ghingheri, non vorrei faccia pensare a Roby che sia smaniosa per la serata e per l’incontro. In cuor mio speravo che qualcosa mandasse a monte la serata, ma Roby è un perfezionista, ha organizzato tutto a puntino, tutto procede secondo i piani. Arriviamo con un poco di anticipo. Roby armeggia con il wi-fi dell’appartamento prestatoci da Loris. Gli domando cosa stia facendo. Lui risponde con tono serioso: “Non penserai che ti lascio tra le braccia di uno sconosciuto, senza accertarmi del suo buon stato mentale prima! Ma ti prometto che vi spierò. Non per tutta la serata, solo fino a quando sarò certo che il tipo è una persona davvero affidabile come sembra. Dopo di che mi scollegherò e se le cose andranno come penso, ti lascerò alla tua serata e alla tua giovane compagnia.”

Lo so che lo farà, il fatto mi imbarazza ulteriormente, ma mi rassicura.

Massimo è puntuale al secondo. Nessun impedimento, nulla è più evitabile oramai; nemmeno il ragazzino ha avuto contrattempi. La serata ha inizio!

Viso vispo, alto di statura, occhioni grigi, e capelli cortissimi, mi abbraccia e mi saluta con un bacino sulla guancia: è educato e cortese. Roby sa veramente scegliere; il ragazzo è come un sogno per una donna della mia età.

Ci beviamo un caffè, sembra che i minuti durino secondi, e in un men che non si dica, ricevo un bacio da Roby che mi sussurra “ti amo” e già scompare uscendo dalla porta di accesso all’appartamento. Tocca a me!

Per non far sembrare importante l’appuntamento, ho indossato un vestito in lana nero, collant neri e parigine spesse.

Massimo mi abbraccia e inizia a baciarmi. Ho più del doppio dei suoi anni e provo un tremendo imbarazzo, ma Massimo a differenza mia, non ha già una famiglia, Non ha legami affettivi, non ha motivi per porsi problemi di coscienza e di fedeltà, è totalmente libero. La sua mente è libera. Nella mia invece c'è una tempesta: dubbi, desideri, pentimenti preventivi, confusione totale. Inoltre so che da qualche parte c’è un obbiettivo puntato su di noi, e che qualcuno ci osserva dietro uno schermo, il display di un telefono probabilmente: Roby! Cosa starà pensando di me, cosa sentirà nel suo io più intimo, più profondo? Unica consolazione è ricordare le sue ultime due parole prima di lasciarmi tra le braccia di uno sconosciuto: “Ti amo”

Massimo è lento nei gesti , ma irrefrenabile nel farli sul mio corpo:baci, carezze, abbracci... Vuole andare a segno. Comprendo che per la sua giovane età manca ancora di una certa esperienza e cerco di placarlo io: lo rallento, lo fermo, inizio a spogliarmi. Lui siede scompostamente sul divano e inizia a slacciarsi la cintura dei jeans. Sono già nuda, mi rimetto le parigine, penso siano l’unica cosa un po sexy che ho a disposizione. Massimo è completamente nudo, iniziamo a baciarci sempre più intensamente, la mia mano arriva al suo membro, ritto e gonfio, inizio a maneggiare il suo cazzo con grazia, mi abbasso e lo porto alla bocca, lo ingoio fino in fondo, ne sento il profumo e il sapore. Mi ricordo le parole di Roby quando mi aveva chiesto diceva se avessi voluto riprovare per una serata il gusto del giovane, quei sapori ed odori dimenticati da tempo.

Comprendo solo ora il vero senso di quelle parole. Immagino che quello che sto gustandomi sia il cazzo di Roby per vincere le ritrosie psicologiche che ancora mi pervadono. Pensandoci finisco con il liberarmi delle residue titubanze, mi eccito, inizio a bagnarmi tra le cosce. Vengo sollevata di peso da Massimo e rigirata sul divano; mi infila il suo cazzo di nuovo in bocca, mentre lui con tutta la sua faccia si immerge tra le mie gambe. Sento la sua lingua trafficare tra le mie piccole labbra e spalanco più che posso le mie gambe.

Massimo resiste poco: le mie labbra e la mia lingua lo portano ad eiaculare nel giro di non molti minuti. Si sposta velocemente per venirmi sul seno, provo un senso di appagamento nell’averlo fatto venire così in fretta, fingo un orgasmo anch’io per non farlo sentire in imbarazzo.

Ci riprendiamo in pochissimi minuti, dopo di che si mette il preservativo e con il cazzo pulsante come se qualche minuto prima non fosse successo nulla e mi infila. Va fino in fondo facendomi emettere un gemito, gli pianto le unghie sulle natiche e lui intuisce che deve dar di più per calmare le mie voglie. Ci rigiriamo più volte, senza mai staccarci, senza mai stancarci. Trascorrono una ventina di minuti infuocati, finché non lo tira fuori e togliendo via frettolosamente il preservativo si lascia andare in un orgasmo travolgente, intanto che gli massaggio i suoi caldi testicoli.

Ora vorrei esser tra le braccia rassicuranti di mio marito, ma non so nemmeno dove sia. Sono stanca, soddisfatta dal punto di vista sessuale, ma triste perché credo di aver tradito la persona che amo. Mi sento in colpa- Quei cosiddetti principi morali che mi sono stati inculcati nei primi anni di vita ora sono dei maledetti freni inibitori, freni duri a morire. Non mi lasciano essere veramente felice. Altro che essere disinibita e libera di vivere appieno la sessualità. Ho il freno a mano ancora tirato, nonostante mi sia lasciata andare con il corpo. E' la mente che non si lascia andare: sono ancora nuda ed ho lo sperma di Massimo che mi scorre sul ventre, ma il mio primo pensiero vola al cellulare per chiamare Roby e chiedergli di raggiungermi al più presto.

Roby mi risponde quasi subito. Mi rassicura sentire la sua voce: “Arrivo subito…”

Massimo è un ragazzo intelligente oltre che bello, capisce che se ne deve andare al più presto, lasciandoci soli con i nostri quesiti irrisolti.

Lungo la strada di ritorno, uno strano silenzio si impossessa del nostro tempo, quello mio e di Roby. Solo in prossimità della nostra casa, mi armo di coraggio e decido di parlare: “Grazie amore, il regalo è stato fantastico, mi sono molto divertita e il ragazzone è stata una scelta impeccabile!”

Roby continua a guidare facendosi spuntare dal viso un sottile sorriso, rispondendo: “Ne ero certo, e tu mi sei mancata molto, sono riuscito a spiarvi per poco, poi ho voluto mantenere la promessa fatta, lasciandovi soli intimamente”

Mi sento sollevata dalla sua risposta, e baciandogli una mano, gli sussurro: “Ti amo più di prima tesoro…”

Non ho più rivisto il giovane boy, abbiamo solo ricevuto un messaggio qualche giorno dopo. Diceva: E’ stata una delle serate più belle della mia vita e ne conserverò per sempre il bel ricordo!
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