Una pioggia inaspettata (parte 1)

Pioveva, sentivo l'acqua scendere sulla schiena mentre correvo verso il portico dove c'erano Michele e Giovanna ad attendermi. Loro due erano una coppia conosciuta su questo sito, con cui avevamo iniziato a scambiarci qualche messaggio...solo allusioni.
Era per me un desiderio irrefrenabile quello di incontrare Giovanna e Michele, ricordo che lo desideravo fin da ragazzo, ma le perplessità erano tante e l'emozione molto forte.
Queste perplessità sparirono in un momento quando dal portico li vidi.
Lei, così come la immaginavo, capelli corti neri, occhiali e labbra carnose, vestita con un cappotto lungo ed una gonna che faceva intravedere delle gambe coperte da delle calze nere e lui con un impermeabile, ombrello che cercava di proteggere la sua amata da una pioggia di fine estate.
Si avvicinarono, Michele chiudendo l'ombrello schizzò Giovanna che rise, mi guardò e disse con torno malizioso: "se schizzi così anche tu....ci divertiremo".
La mia eccitazione era al massimo, il solo pensiero di loro due che avevano scelto me mi inorgogliva ma avevo sempre il timore di sbagliare qualcosa, di non dire le cose giuste.
In testa mi rimbombava il rumore del cuore, e nei pantaloni il mio cazzo a fatica era contenuto nei pantaloni
Michele mi guardò e disse: "scrivevi tanto in chat e adesso sei muto"; Lui aveva ragione ero in silenzio pensando a ciò che sarebbe successo.
A questo punto presi tutto il coraggio che avevo e risposi: "amico mio lasciamo parlare i fatti"; e senza tanti giri di parole con tutta la poca audacia rimasta aggiunsi: "il mio appartamento non dista molto, andiamo con la mia macchina o con la vostra" - avevo fatto all-in, provato il tutto per tutto....
A questo punto Giovanna, guardando il compagno disse: "Michele vai a prendere l'auto così non mi bagno in anticipo". Michele obbedì, prese l'auto.
Arrivato, ci posizioniamo entrambi dietro, io Le aprii lo sportello; entrati dentro sentivo ancor di più il cuore in gola e il cazzo sempre più duro.
Seduti, Giovanna iniziò a toccarmi il cazzo che era in tensione dentro i pantaloni, in un attimo, sbottonò i bottini e senti la sua mano bagnata e fredda sul mio pene e io presi la sua testa e la appoggia delicatamente sul mio cazzo.
Succhiava mentre Michele ci guardava dallo specchietto retrovisore e io lo vedevo. Notavo tutta la sua eccitazione, tutto ciò che ci eravamo scritti e desiderato stava avvenendo...sentivo la sua eccitazione e il suo fremore, nel vedere la sua donna che aveva nella sua bocca il mio pene.
Arrivati a questo punto, mi sentivo a mio agio e sentivo Giovanna in tutta la sua eccitazione, avevo il cuore a mille e il mio cazzo era di marmo. Poche volte mi ero sentito così bene, poche volte avevo la sensazione di vivere davvero ciò che mi accadeva. Giovanna mi prese la mano e la accompagno tra le sue gambe, potevo sentire ogni fibra delle sue calze e ogni goccia del suo umore, era così tanto bagnata da poterne sentire il profumo.
Brusca frenata, Michele mi guardò e disse: "Io sto guidando ma non sò dove andare", aveva ragione..in tutto il frastuono non gli avevo dato nessun indirizzo, così tornato con molta difficoltà in me gli diedi tutte le informazioni del caso.
Arrivati a casa mia era ormai palpabile l'eccitazione nei miei occhi, avevo le mani che tremavano e feci fatica ad aprire la porta. Notai che sia Giovanna che Michele erano intrigati da questo imbarazzo e tra di loro confabulavano parole che feci fatica a capire.
Entrati in casa presi una bottiglia di champagne, una di quelle delle grandi occasioni, la apri e versai lo champagne nei calici, la mano mi tremava ed a quel punto Michele me la prese e la porto alla bocca della moglie chiedendole di succhiarmi le dita così come aveva fatto prima con il mio cazzo.
Lei ubbidì e Lui si sbottono il pantalone e iniziò a masturbarsi......CONTINUA