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Miscellaneus:Scambio esperienze Generazionali


di Performa
04.09.2024    |    12    |    0 6.0
"Le pare di sentire, se pur trattenuti dal profilattico, gli schizzi di lui che la riempiono..."
La storia qui raccontata ,a differenza delle altre, non è immaginata ma realmente accaduta e si ripete ancora .... con incontri
scadenziati.

Con i figli cresciuti hanno ricominciato: locali ‘alternativi’, scambio di coppie, dogging, chat. Nulla era proibito se non il farsi notare per evitare che la loro reputazione cresciuta negli anni di persone integerrime, lui serio professionista, lei stimata dipendente comunale, fosse intaccata. Un cedere necessario all’ipocrisia bigotta del tempo, con necessità di vagliare bene le persone e recarsi quasi sempre fuori città.

Adesso che il figlio è maggiorenne, patentato e libero di rimanere a dormire fuori casa, hanno anche modo di non muoversi, come questa sera che arriverà Cinzia.

Cinzia: fu una sorpresa incontrarla col marito in un certo locale. Non erano mai state particolarmente amiche lei e Michela, e quindi non sapevano di condividere certi gusti, la stessa voglia di emozioni diverse, più forti. Superato l’imbarazzo comune, d’altronde erano tutti e quattro lì per lo stesso evidente motivo, si era creato un rapporto confidenziale e letto, divano, bosco, torrente, parcheggio e altro ancora avevano assistito alle evoluzioni delle due coppie assortite e intercambiabili.

– Peccato che Edoardo sia dovuto andare fuori per lavoro, non so se riuscirò a tenere testa a voi due insieme ‘

Carlo celia con la moglie, splendida nel suo abito da sera nero, lungo fino alle caviglie, con ampi spacchi inguinali che mostrano e nascondono le nude gambe tornite e non solo.

– Non era meglio qualcosa di meno impegnativo? Tanto restiamo a casa ‘

Lei ride della domanda solo parzialmente leggera del marito.

– Mio caro, dovresti sapere che noi donne ci vestiamo per le altre donne e non per voi maschietti. E poi”.. è comodissimo, adatto alla serata”” –

Nel dirlo Michela muove la gamba, sposta la stoffa leggera mostrandogli che non indossa intimo.
Carlo ha un sussulto e il desiderio comincia a impadronirsi di lui. Si avvicina alla moglie carezzandole le natiche tornite attraverso la stoffa, insinua la mano nell’apertura e”’ viene interrotto dal campanello. Michela si affretta ad aprire a Cinzia che entra con un sorriso a 64 denti, energica e pimpante come la conoscono. Indossa, sotto il soprabito che si toglie subito, una minigonna quasi inguinale colore verde smeraldo, così come di quel colore è la maglia che le copre la parte superiore, scendendo in morbide pieghe sul davanti che non nascondono e anzi evidenziano la profonda scollatura da cui fanno capolino i seni.
Splendida anche lei, anche lei vestita come per una serata di gala.

Michela e Cinzia si abbracciano e baciano festose iniziando subito a complimentarsi a vicenda per la mise elegante e poi subito di un qualche argomento che Carlo non comprende, mentre si recano in salotto dove ha apparecchiato per tre.

Carlo è fiero delle proprie capacità culinarie. E’ bravo e gli è sempre piaciuto trafficare con i fornelli, così lui e Michela si alternano, a volte fanno a gara. Questa sera hanno deciso che sarà lui al servizio delle due dame, da perfetto cavaliere.
Le fa accomodare una alla volta scostando loro la sedia, versa un vino frizzante bianco nei calici, si siede a sua volta e brindano alla serata appena iniziata.
Non mangiano molto, ma è tutto gustoso, così come la loro conversazione:

– Michela cara, lo sai che tuo marito ha il cazzo duro? ‘

– Davvero? E come lo sai? ‘

– Lo sento bene sotto il piede, chissà a che sta pensando il maiale ‘

Michela stende la mano verso il marito seduto di lato:

– E’ vero, ce l’ha duro”’ non ancora come piace a me ma è sulla buona strada. E tu”’? ‘

Spostandosi stende l’altra mano verso l’amica rimanendo sorpresa:

– Ma come, sei senza mutandine? ‘

– Oh accidenti, devo averle dimenticate per la fretta. Ecco perché il mio vicino di casa mi fissava a bocca aperta mentre salivo in auto ‘

Le due donne ridono, e ride anche Carlo con loro. La serata sta prendendo la piega giusta.

– Tu le hai messe? Oh” anche tu di fretta? Mia cara, ti sento umida, ti stai per caso facendo la pipì addosso? ‘

Cinzia ha steso la mano a sua volta attraverso lo spacco dell’abito di Michela. Non trova l’ostacolo delle mutandine e si sofferma sulle labbra intime di lei, le carezza il bottoncino.
Michela sospira al tocco della mano dell’amica.
E’ quasi sempre così, iniziano con battute scherzose e presto gli occhi di tutti cominciano a brillare per l’eccitazione.

– No, non ne ho voglia. Però ho voglia di mangiare il dolce in maniera diversa. ‘

Michela si accosta all’amica, attraverso la scollatura fa fuoriuscire il seno nudo. Prende il cucchiaino con cui stavano mangiando, preleva della panna e la sparge sul capezzolo di Cinzia che subito si drizza.

– Aaaahhmmmm ‘

Fa un verso buffo Michela prendendo tra le labbra il capezzolo dell’amica che geme per il contrasto tra il freddo della panna e il caldo della bocca. Tira a sé la testa bionda di Michela mentre Carlo le osserva..
Guarda le due donne limonare senza ritegno, ogni finzione è caduta mentre le lingua si aggrovigliano, le labbra si incontrano in un bacio goloso che sa di panna e di eccitazione.
Le mani scorrono sui corpi, scivolano sotto la stoffa, un mugolio accomuna le due che non si staccano nemmeno quando Carlo si avvicina per carezzarle entrambe, per prenderle per i capelli e avvicinarsi col volto trasformando il bacio a due in un bacio a tre. Lingue si agitano impazzite, labbra vengono leccate e morsicchiate leggermente, il livello di foia sale in tutti e tre.

Senza una parola Michela si distacca e si dirige verso la camera da letto girandosi per invitarli con lo sguardo. Cinzia e Carlo non si fanno pregare e la seguono velocemente.
Michela dà una spinta lieve a Cinzia facendola cadere sul letto, tirandole su i pochi centimetri di stoffa della minigonna, esponendo alla luce delle abat-jour un ventre piatto e liscio che degrada verso il monte di venere quasi privo di peli pubici. Solo un cespuglietto corto, intagliato a forma di cuore, svetta sopra il taglio già lucente di umori.

– Questa è una novità ‘

Dice Michela guardando l’amica.

– Sì, volevo cambiare e un cuore mi pare il simbolo più adatto per un luogo d’amore mmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh ‘

La frase termina con un gemito, dovuto alle labbra di Michela che si sono posate sul taglio, alla lingua che si insinua in mezzo cercando la grotta del piacere.
Non è la prima volta che Carlo vede questa scena, e sa benissimo cosa si aspetta la moglie da lui. Si avvicina a lei, inginocchiata sul letto, la testa persa tra le gambe spalancate di Cinzia, e le rovescia sulla schiena la parte posteriore dell’abito. Il culo di lei appare in tutto il suo splendore mostrando i segni tenui dell’abbronzatura dell’anno precedente. Carlo si inginocchia davanti a quelle due metà del mondo, del suo mondo, e insinua la lingua tra esse sentendo sulla punta il sapore intimo della moglie. La lecca per un lungo minuto aiutandosi con le dita, poi si solleva e finalmente dà sollievo alla sua erezione, oramai da troppi minuti costretta nei pantaloni, tirandola fuori e strofinandola sulle natiche di Michela.
Indugia qualche secondo a strofinarsi prima sull’una e poi sull’altra, quindi sul taglio raccogliendo gli umori che iniziano a stillare. Solo un attimo prima che la moglie protesti per il suo trattenersi cerca l’ingresso della vagina con la punta e spinge piano penetrandola fino in fondo senza esitazioni.
Michela solleva la testa e geme sentendosi violata, ma subito le mani dell’amica sono sulla sua testa risospingendola verso il basso, invitandola a non interrompere la carezza che sta facendo andare su di giri Cinzia.

Gemiti e mugolii si fanno più forti, più intensi. Tutti e tre si avvicinano a un primo orgasmo che sanno essere solo l’anticipo di quello che verrà, un accontentare l’urgenza dell’eccitazione che li ha presi. Ci sarà tempo poi per divertirsi, ora conta solo il rumore umido che lingua e cazzo fanno muovendosi su e dentro le fighe delle due donne, conta solo acquietare i sensi esasperati da giorni in cui hanno desiderato quel momento.

Gode prima Carlo riempiendo la vagina della moglie del suo seme bollente, e questo scatena Michela che non è più in grado di leccare coerentemente la figa di Cinzia. Geme e muove la lingua disordinatamente, spingendo il naso sul taglio aperto, sfiorando il clitoride rigido. E’ sufficiente per Cinzia che si inarca tirando forte a sé la testa dell’amica, imbavagliandone le piccole grida spontanee con le cosce strette intorno alla testa, bagnandole il volto con copiosi umori che Michela beve continuando a godere degli ultimi colpi che il marito le dà ancora dopo l’orgasmo.
Silenzio. Nella stanza si ode solo il rumore del respiro affannato dei tre.

Michela si risolleva dal letto, lasciata finalmente libera dalle cosce di Cinzia, e si dirige verso il bagno per lavarsi il viso impiastricciato. Non prima di aver baciato l’amica facendole sentire il suo stesso sapore, non prima di aver baciato languidamente anche il marito.

Quando torna si è tolta l’abito e completamente nuda vede Carlo sopra il letto che succhia i capezzoli di Cinzia, lei che con la mano scorre sull’asta non più perfettamente rigida per rianimarla. Si accosta ai due dall’altro lato, prende a sua volta un capezzolo in bocca stuzzicandolo con la lingua, mordicchiandolo dolcemente. Poi aiuta l’amica a togliersi i pochi abiti che ha addosso. E’ facile, la maglia scivola verso l’alto scoprendo il seno prosperoso, la minigonna scivola verso il basso lungo le cosce tese. Poi insieme spogliano l’uomo, baciando ogni centimetro di pelle che espongono: il collo, le spalle, le braccia, le cosce, spingendolo sul letto con addosso i soli slip, cooperando e lottando per toglierglieli aiutate dall’inarcarsi di lui.

Quando è nudo anch’egli avvicinano i volti al suo ventre, omaggiandolo di baci e leccate, prendendolo in bocca a turno per lasciare all’altra la borsa gonfia dei testicoli e parte dell’asta. Fino a quando ottengono ciò che vogliono. Ammirano sorridenti la loro opera, il palo di carne completamente eretto. E’ un copione che hanno già recitato.

E’ il turno di Cinzia che freme al pensiero che presto lo avrà dentro di sé. Sente la figa palpitare dalla voglia, liquido colarle lungo le cosce. Si stende sopra l’amica e affonda la faccia tra le sue cosce passando la lingua tuta intorno alle labbra gonfie, stuzzicando appena il clitoride sporgente. Solo quando sente le labbra dell’amica su di sé appoggia la bocca al taglio e affonda la lingua nella figa aperta.
Carlo vede le natiche di Cinzia davanti a sé, diverse da quelle di Michela eppure ugualmente eccitanti. Scivola col cazzo lungo lo spazio tra le cosce ricevendo il benvenuto della lingua di Michela che lecca l’asta per la sua lunghezza, prende in bocca brevemente un testicolo succhiando delicatamente e poi si sposta più in là, sul clitoride, lasciando campo libero al marito che scivola tra le labbra intime di Cinzia e la penetra a fondo così come aveva fatto con la moglie, senza violenza ma senza delicatezza, senza problemi a scivolarle dentro fino in fondo facendosi avvolgere dal calore infernale.

– OH SI”’ NON SMETTERE”.. NON SMETTERE ‘

Cinzia sente una corrente elettrica percorrerle la spina dorsale, partendo dalla figa in cui scorre veloce il cazzo di Carlo per arrivarle al cervello e lì esplodere come fuochi d’artificio.
Si inarca smettendo di leccare l’amica, urla il proprio piacere al mondo incurante di tutto ciò che la circonda, conscia solo dello strofinare veloce della carne dura in lei, della lingua morbida e dura insieme che le titilla il clitoride.
Dopo un tempo non misurabile riemerge dal torpore sensitivo e riprende a leccare l’amica, insistendo sul clitoride, spaziando sulle labbra fradice, introducendo le dita nella figa pronta ad esplodere.

Invece è Carlo che gode per primo, spingendo con le forze residue negli ultimi colpi, uscendo improvviso dalla figa aperta per rifugiarsi tra le labbra altrettanto aperte di Michela che non si fa pregare. Accoglie il palo vibrante tra le labbra, si prodiga con la lingua, non si sottrae quando sente gli schizzi caldi del seme di lui che le si riversano in gola, sulla lingua. Succhia con forza aspirando sino all’ultima goccia e solo allora, la bocca ancora riempita dall’asta che sta perdendo il suo vigore, gode sobbalzando sotto i colpi di lingua di Cinzia, impedita ad urlare ma con un mugolio unico e prolungato.
Ancor intorpiditi dalle sensazioni provate si stringono l’un l’altro e si addormentano sorridenti. E sorridenti si risvegliano il mattino dopo quasi contemporaneamente, stirandosi e scambiandosi baci di buongiorno.

Michela va in bagno e poi si ricorda dei suoi doveri di madre. In accappatoio va a controllare che il figlio sia rientrato. Silenziosamente apre la porta e lo trova di traverso sul letto, ancora vestito. Temendo un malore si avvicina annusando per percepire un possibile odore di alcool.
Guido non sta dormendo, a occhi sbarrati digrigna i denti e stringe forte le coperte tra le mani, lo sguardo perso nel vuoto, il viso che esprime una rabbia a malapena controllata.

– Guido, tesoro, che succede ‘

Il ragazzo si riscuote udendo la voce della madre. In fretta si rialza sedendo sul letto e tirando le gambe a sé.

– Niente Mà, è solo che mi va tutto male. ‘

– Amore”. Hai qualche problema? Vuoi parlarmene, forse riesco a aiutarti. ‘

– No Mà” non voglio parlarne. Stai tranquilla e lasciami solo ‘

La rabbia del ragazzo traspare anche dalla voce oltre che dal viso contratto. Michela si preoccupa, si siede di fianco a lui, allunga una mano a carezzargli il volto e rimane sorpresa dall’allontanarsi repentino di lui.

– Guido”’ non farmi preoccupare, cos’hai? Che ti è successo? ‘

Il ragazzo non riesce più a trattenersi, vorrebbe solo restare da solo ma l’intromissione della madre gli fa perdere ogni controllo anche se la rabbia è rivolta soprattutto verso se stesso.

– E’ che sono un imbecille, un imbranato, un deficiente. Mi sono fatto prendere per il culo da uno stupido preservativo. Ci puoi credere? A 18 anni non sono riuscito a infilarmelo e lei rideva, rideva”’ –

Come un fiume in piena Guido confessa l’episodio. L’impaccio del tirar fuori il profilattico e provare a indossarlo, lui che non l’ha mai fatto. Lo scorno di essere riuscito a convincere la fidanzatina a farlo, e per lui sarebbe stata la prima volta, per poi essere così nervoso da non riuscire a controllare le mani. Del fallimento iniziale, della troppa foga con cui ha rotto ben due volte il preservativo dopo che era riuscito quantomeno a infilarlo sulla punta. Soprattutto l’ilarità dei lei, ben più esperta ma non al punto da comprendere le sue difficoltà e aiutarlo. Anzi, lo ha mortificato con una risata senza riuscire a smettere.
Guido racconta, inframmezzando di imprecazioni, la sua rabbia e la vergogna provata che gli ha fatto concludere la serata col timore, tra l’altro, di non avere più una ragazza.

– Poi, dopo che la serata è andata a puttane, torno a casa e trovo voi che dormite belli beati dopo averlo fatto”’ mentre io sono andato in bianco. Cazzo che rabbia. ‘

Michela sussulta. Ripensa che in effetti la porta della camera non era chiusa completamente. Vede nella mente il figlio che rientra e, passando davanti, sbircia nel poco spazio.

– Guido, non devi pensare a male”’ –

– Su Mamma, lo so da tempo che tu e papà lo fate insieme a Edoardo e Cinzia. Non penso per niente a male, siete ancora giovani e fate bene. Casomai vi invidio. ‘

Nella foga Guido ha rivelato di sapere degli incontri dei genitori. L’ha scoperto per caso e non ne ha fatto parola con alcuno. Un po’ perché non li considera affari propri, un po’ perché avrebbe poi dovuto confessare di averli guardati eccitato. Soprattutto da Cinzia per cui ha una piccola cotta. La ‘zia acquisita’ che è tanto gentile e dolce con lui e che popola i suoi sogni bagnati.
Oramai calmo dopo lo sfogo Guido fissa la mamma ancora attonita.

– Dai, oramai non sono più un bambino anche se”. Ancora non l’ho fatto”.. maledizione ai preservativi. Voi potete fare come volete per me e io”.. io imparerò e la prossima volta”.. ‘

Michela recupera il controllo e imposta il discorso in maniera materna:

– Perché non l’hai chiesto a tuo padre? Questi sono discorsi tra uomini e”. ‘

– Lascia perdere Mà, scusami se ti ho fatto preoccupare. Ora sto bene. Mi faccio una doccia e vado a letto. ‘

Michela bacia il figlio sulla fronte e lo vede andare in bagno. Torna nella sua camera decisa a parlare col marito, a indurlo da fare da insegnante al figlio. Rientrando trova Cinzia e Carlo appiccicati, le mani di entrambi che vagano sui loro corpi.

– Finalmente, ti aspettavamo. Io e Carlo pensavamo a un secondo round, che ne dici? ‘

Cinzia è allegra, si è svegliata contenta della notte appena trascorsa e, vedendo il corpo nudo di Carlo, mentre erano da soli, si è accorta di avere ancora una certa voglia. Pensarlo e allungare le mani è stato tutt’uno, con Carlo ben felice di ricambiare le attenzioni. Limonando si sono accordati per attendere Michela prima di passare al sodo, ma la Michela che è rientrata ha altro in mente:

– Aspettate, di là c’è Guido. Proprio di questo voglio parlarti Carlo, con Cinzia non c’ è problema se ascolta. ‘

In poche parole spiega l’accaduto e Carlo si fa subito serio. Vuole bene al figlio e se non ha mai affrontato certi discorsi è stato in parte perché distratto dalla propria vita sessuale promiscua, in parte perché Guido non gli ha mai chiesto nulla e a lui pareva imbarazzante introdurre il discorso se non richiesto.

– Hai ragione, penso che sia il caso di fare un discorso tra padre e figlio. Aspetterò che si svegli, meglio se ora riposa. ‘

La storia ha invece un effetto diverso su Cinzia che vede sfumare il secondo round che si aspettava. Guido è un bel ragazzo, nulla di eclatante ma ben messo fisicamente, e Cinzia si è accorta degli sguardi che lui le lancia ogni volta che la vede. Civettuola ha spesso sporto il petto in fuori o accentuato l’ancheggiare, sorridendo del rossore che vedeva apparire sul suo viso.

– Un momento”.. mi dici che Guido ha appena fallito la sua prima volta? Povero caro, chissà come sta depresso. Ci vuole qualcosa che lo tiri su”.. in tutti i sensi. Che ne dite se invece di un insegnante ha”..una docente? ‘

Lo dice ammiccando, quasi fosse una battuta, e attende le reazioni dei due genitori.
Michela è stupefatta dalla proposta dell’amica. Non sa fino a che punto sia uno scherzo, conosce l’amica e sa che sarebbe capace anche di questo. Una punta di gelosia le si insinua nel cervello: ‘questa troia si vuole scopare mio figlio?’. Pensa e subito dopo deve ammettere che è la soluzione migliore. Se Guido avesse dei problemi Cinzia non riderebbe certo di lui ferendo il suo ego come ha fatto quella stronzetta della sua ragazza. Più ci pensa più si convince che la cosa è giusta e fattibile.
Carlo è immediatamente più possibilista. Avesse avuto lui a suo tempo una nave-scuola. Sa che si può fidare di Cinzia e la sua unica perplessità è il riflesso che la cosa potrebbe avere sul loro rapporto a quattro.

– Ed Edoardo? ‘

– Oh, glielo dirò certamente, ma lui mi concede ogni tanto qualche capriccio. Allora? Siete d’accordo? ‘

– Non vedi l’ora di farti il ragazzino, eh troia? ‘

Michela lo dice con tono affettuoso. Conosce l’amica, il suo conoscere pochi limiti quando è eccitata. Le sorride sempre più convinta che per Guido sia il modo migliore di esordire.
Cinzia comprende lo stato d’animo della madre di Guido, si trovano spesso in sintonia. Sorride a sua volta simulando imbarazzo.

– Beh, è una situazione che mi intriga. E poi quando mai avrò più modo di ”. cogliere una primizia? Allora vado? Dove sono i preservativi? ‘

Carlo gli tende una scatolina tirata fuori dal comodino, dove a malapena si ricordava di averla messa tempo addietro, e la guarda ancheggiare fuori dalla stanza dopo essersi coperta con un accappatoio. Lui e sua moglie si scambiano uno sguardo divertito.

– E’ permesso Guido? Posso entrare? ‘

Cinzia apre la porta e trova Guido che si sta asciugando i capelli dopo la doccia, coperto anche lui da un corto accappatoio.
Lui salta in aria sentendola e vedendola entrare.

– Cinzia’.. ahem”. Che c’è? Come mai”’. ‘

– Spegni quell’affare e vieni qui per favore ‘

Cinzia si è seduta sulla sponda del letto, batte la mano sulla coperta per indicare al ragazzo dove sedere. Lui si avvicina imbarazzato, non gli sfuggono le lunghe gambe accavallate he sporgono dall’accappatoio aperto sul davanti fin quasi all’inguine, e nemmeno il solco dei seni nella parte superiore.
Si siede di fianco alla donna e attende sentendo del calore concentrarsi sull’inguine.

– Dunque, tua madre mi ha detto che hai un piccolo problema. ‘

– Quale problema? Che ti ha detto? ‘

Guido non immagina di cosa stia parlando Cinzia ma si sente a disagio, si muove pur restando seduto, guardando fisso in volto la donna.

– Mi ha detto che hai problemi ad usare”’ questo ‘

Nel dirlo Cinzia tira fuori platealmente un profilattico ancora racchiuso nella bustina argentata, e Guido diventa paonazzo. Distoglie gli occhi, balbetta:

– Che ‘che ti ha”..ti ha detto”.. tu” tutto? ‘

Cinzia è deliziata dal candore del ragazzo. Stende una mano carezzandogli i capelli ancora umidi, soffermandosi su una guancia rovente.

– Oh tesoro, non vergognarti con me. Può succedere sai? E tu hai bisogno di qualcuno che ti faccia vedere bene come si fa””. Ti va se sono io? ‘

Se possibile Guido diventa ancora più rosso guardandola sbalordito. Possibile che intenda”’ che voglia”” Il suo fisico reagisce automaticamente e si ritrova con il pene che gonfia ben visibile la stoffa dell’accappatoio. Ciò non sfugge a Cinzia:

– Sì tesoro”.. intendo proprio quello. Ti va se ti insegno come si usa? ‘

Senza indugio la donna spinge giù il ragazzo fino a farlo distendere sul letto; il pene sfugge alla stoffa e svetta impettito sotto gli occhi maliziosi di lei che si affretta a sciogliere il nodo della cintura e denudarlo totalmente. Si lecca le labbra vedendo un pene sui 18 centimetri. La sorprende il diametro, superiore alla media, e non sa trattenere un’espressione gioiosa:

– Accidenti amore mio”. Sei messo bene sai? Sarai la delizia delle tue fidanzatine. Ma ora ti faccio vedere come si mette. La prima cosa è che deve essere bello duro’. Permetti? ‘

Senza attendere la risposta allunga la mano e lo stringe spingendo in basso per scoprire completamente la punta. Muove piano la mano su e giù.

– Ecco, questo è un modo per farlo diventare duro, ma ce ne è un altro ancora più piacevole”’ –

– AAAAAAAHHHHHHHHHHH ‘

Carlo e Michela sobbalzano sentendo il grido e istintivamente corrono entrambi, lei davanti e lui dietro, verso la stanza del figlio. Si bloccano sull’uscio parzialmente aperto davanti alla scena di Cinzia china sul ventre del ragazzo, sentono le sue parole:

– ‘.. ti piace se ti faccio così Guido? ”’. La tua fidanzatina te lo fa?…………. ‘

Cinzia lecca la punta del cazzo ora completamente turgido e con voce roca stuzzica il ragazzo. Si riempie la bocca della carne dura e poi lo lecca ancora alternando parole e leccate.
Guido è in estasi. Non è riuscito a trattenere un urlo di sorpresa e godimento quando la donna gli ha, all’improvviso, preso la punta in bocca succhiandola forte.

– No’.. si”’ non così”. Non usa la lingua cos’ aaaaaahhhhhhhhhh”.. continua Cinzia, ti prego”’ è bellissimo”’.. ‘

La donna si prodiga, le piace succhiare quel giovane cazzo che caldo tra le labbra. Comincia a toccarsi la figa trovandola già inumidita. Quando sente l’uccello pulsarle in bocca si tira indietro di colpo. Le piacerebbe farlo godere così, assaporare il suo seme, ma è ancora troppo presto. Il ragazzo emette un gemito di disappunto e alza la testa guardando la donna.

– Aspetta tesoro, non è ancora il momento di godere. Ora guarda. ‘

Prende la bustina del profilattico e la intacca con i denti facendo attenzione a non lacerare il contenuto. Lo fa con lentezza per dare il tempo a lui di raffreddarsi, sa che in quel momento anche un solo tocco lo farebbe venire.

– Ecco”’ innanzitutto devi scoprire qual è il verso. E’ facile. Poi devi stringere il serbatoio, è questo, tra due dita per far uscire l’aria. A questo punto lo appoggi sulla punta e piano piano lo srotoli giù. ‘

– MMMMMHHHHHHHH ‘

Il solo tocco delle dita che fanno scendere il profilattico lungo l’asta è quasi sufficiente a Guido per venire. E’ teso, eccitato al massimo. Non ha capito nulla della spiegazione di Cinzia, a malapena l’ha udita troppo preso dalle sensazioni che prova. Per un istante gli passa nella mente il timore che ora, una volta spiegato l’uso, lei lo lasci stare con l’erezione prorompente e la voglia immensa di godere. Solo per un istante, perché vede la donna spostarsi, salirgli sopra, togliersi l’accappatoio per scoprire un seno pieno e sodo con i capezzoli sporgenti. E’ un sogno che si avvera per lui che infinite volte si è masturbato sulla visione fugace di una scollatura, di un pezzo di coscia, del sedere tornito fasciato da pantaloni o gonne aderenti di Cinzia.
Gli occhi annebbiati dal piacere la vede sollevarsi su una gamba, impugnargli il cazzo e portarselo all’ingresso della figa.

– Guido, tesoro””è la prima volta per te vero? ‘

Il ‘sì’ strozzato di lui è una frustata per i sensi di lei. Sta per sverginare il figlio dell’amica, se lo ripete dentro di se come un mantra mentre scende piano fino a sentirlo tutto dentro. Impalata, si ferma per assaporare la sensazione di essere riempita che ha ogni volta.
Dietro l’uscio Carlo e Michela hanno assistito alla scena trattenendo il respiro. La sensualità dell’amica li coinvolge, li eccita e Carlo, da dietro, spinge il pene duro sulla schiena di lei, con la mano le cerca la figa che tormenta con dita nervose. A Michela sembra di assistere a un film porno, ma è tutto troppo reale: i gemiti del figlio, gli occhi brillanti di piacere di entrambi. Quando sente il cazzo del marito premerle dietro gli si fa incontro, accetta le dita di lui con gioia, si apre l’accappatoio per carezzarsi i seni, i capezzoli induriti.
Quando la voglia di sentirselo dentro è troppa, si appoggia allo stipite della porta senza staccare gli occhi dai due sul letto, si china in avanti. E’ un invito che Carlo coglie subito, spostando la stoffa e penetrandola nella vagina già bagnata.

Cinzia e Guido non si accorgono di nulla, troppo presi l’uno dall’altra. Il cazzo duro che l’apre, le spinte del ragazzo verso l’alto, le mani di lui sui capezzoli, fanno di Cinzia un groviglio di nervi. Mugola mentre si muove sopra di lui, sempre più forte sentendosi riempire dal piacere, come un’onda di marea che la coglie e la solleva trasportandola in alto fino a farle girare la testa. Gode nell’istante in cui sente il cazzo di lui tendersi, vibrare. Le pare di sentire, se pur trattenuti dal profilattico, gli schizzi di lui che la riempiono. Inarca la testa indietro e grida forte, sovrastando le urla di lui che rigido si inarca conficcandosi profondamente in lei mentre viene.

Carlo e Michela mugolano anch’essi, inuditi dai due, non che interessi loro che sono preda della passione, lei che si protende indietro per andare incontro ai colpi di lui, sentendosi malferma sulle gambe, appoggiandosi con forza allo stipite per non cadere. Lo sente riempirla col suo seme e la basta il singolo tocco di un dito, portato in fretta al ventre, sopra il clitoride, per godere in un gemito strozzato, la vista che si annebbia.
Si riprende sentendosi sorretta da lui, le gambe molli e piegate. Senza un briciolo di forza si fa riaccompagnare in camera e mettere sul letto. Incredula fissa il marito, incapace di dire quello che pensa, non riuscendo a razionalizzare la cosa.

Così li trova Cinzia che torna felice, senza nemmeno essersi data la pena di riavvolgersi nell’accappatoio.

– Guido è un vero torello. Pensate che gli stava già tornando duro ma mi pareva il caso di dargli un’altra lezione sull’uso del preservativo”.. e poi ho bisogno di riposo. ‘

Guarda i due coniugi con un sorriso soddisfatto sulla faccia stanca, quindi sale sul letto gattoni, si mette tra di loro baciandoli sulle guance prima di chiudere gli occhi ed assopirsi ancora sorridente. Il risveglio dei tre avviene quasi contemporaneamente in tarda mattinata. E’ Michela che per prima riprende coscienza ed i suoi movimenti, se pur lievi, svegliano anche gli altri due. Cinzia è ancora stretta tra i due.

– Buongiorno, di nuovo ‘

Dice ad entrambi baciando prima Michela e poi Carlo, un’espressione felice e soddisfatta sul volto.

Gli accadimenti di poche ore prima si ripercuotono sull’umore di tutti. A parte Cinzia che pare un gatto che abbia appena mangiato una ciotola di panna, Michela è turbata. Vedere l’amica col proprio figlio le ha provocato una punta di gelosia e contemporaneamente un’eccitazione incredibile che ha sfogato col marito, entrambi complici e spie dell’amplesso. Carlo ha una visione più maschilista: suo figlio, che ama più di se stesso, ha finalmente fatto sesso, e l’ha fatto con Cinzia, l’amica con cui condividono da tempo amicizia e lunghe scopate. Se non avesse avuto davanti a se Michela più che disponibile sarebbe stato tentato di entrare e unirsi ai due sul letto, magari prendendo Cinzia da dietro come altre volte ha fatto ma con Edoardo.
Con stati d’animo diversi i tre si alzano per le abluzioni. Era previsto che Cinzia si sarebbe fermata per tutta la giornata, attendendo il ritorno di Edoardo, e l’intermezzo mattutino non sposta di una virgola le azioni, solo i pensieri.

Seduti a tavola in quattro Carlo quasi scoppia a ridere a vedere l’espressione del figlio che arrossisce ogni volta che guarda Cinzia e questa che lo stuzzica, pur senza fare riferimenti espliciti, e lo coccola come mai ha fatto. Michela si sente presa ancora dalla gelosia e non sa chi guardare. Finge una calma che non ha e il pranzo si conclude bene o male come altre volte, con Guido che va in camera sua e le donne che si aiutano a rassettare mentre Carlo le attende sul divano guardando un programma sportivo.

– Michela, stavo pensando che forse Guido ha bisogno di un ripasso’ –

Michela comprende subito, anche dall’aria insieme triviale e scherzosa dell’amica, a cosa fa riferimento. La butta sullo scherzo anche lei:

– Sei proprio una troia insaziabile’ ti vuoi scopare ancora mio figlio? ‘

– Beh’ devo dire che non mi dispiacerebbe. Con un po’ di scuola adatta sono sicura che diventerà un amante notevole, e poi penso che oggi passerà la giornata col cazzo in tiro, a giudicare dalle volte che è già venuto qui con scuse banali’ per rivedermi. ‘

Guido in effetti è andato in camera sua come altre volte per non insospettire i genitori, non sapendo che lo hanno già visto, ma la cosa che vorrebbe di più è che lui e Cinzia fossero soli. L’atteggiamento di lei gli fa pensare che potrebbe ripetere l’esperienza per lui incredibile del mattino. Ha l’uccello teso ma non vuole sfogarsi da solo; con la scusa di un bicchiere d’acqua torna in cucina per rivederla, per rimirarne le forme, e lei si atteggia, si muove sensualmente facendolo fuggire via rosso in viso per la presenza della madre. Poi torna ancora, ed ancora, ed alla fine riesce a prendere sonno evitando l’alternativa di chiudersi in bagno. Fa sogni bagnati.

Michela sente acuirsi la gelosia. Guido è sceso più volte per’ vedere Cinzia. Nello stesso tempo pensa al fastidio che può avere il figlio con l’uccello duro stretto dai pantaloni, e pensa anche che le piacerebbe rivedere Cinzia darsi da fare.

– Quindi magari vorresti salire di sopra’ a vedere come sta? ‘

– Beh’ sì, mi piacerebbe. Quell’uccelletto affamato mi intriga. ‘

Sospira Cinzia. Le piacerebbe veramente fare un’altra partita col ragazzo, ma il momento è passato, non è la stessa cosa di poche ore prima, ha qualche remora, piccola ma presente, a chiedere all’amica di poter salire di sopra. La guarda speranzosa’

– Accidenti. Edoardo mi ha chiamato, è rimasto per strada con l’auto. Devo andare a prenderlo. ‘

Carlo entra in quel momento, senza fare caso alla tensione impalpabile tra le donne, e annuncia che sta uscendo per recuperare il marito di Cinzia.

– Torniamo insieme per cena, ciao. ‘

Velocemente Carlo va via lasciando le due donne sole a guardarsi. Cinzia scruta l’amica e Michela acconsente annuendo senza parole. Non ce ne è bisogno, sanno entrambe cosa intendono.
Cinzia la abbraccia, la bacia sulle guance e va verso le scale interne felice, già pregustando il corpo giovane di Guido.

Michela resta da sola. Beve un bicchiere d’acqua pensierosa e poi, di getto, si dirige anche lei verso le scale. Vuole vedere cosa fa l’amica. Si giustifica con la preoccupazione per il figlio ma non è così, è una febbre che si è impossessata di lei. Faccia pure sesso con Guido, ma almeno lei sarà lì a scrutarli, a verificare che nulla di male (ma cosa?) accada’ ad eccitarsi a sua volta.

Quando arriva sul corridoio vede la porta della camera di Guido solo accostata. Si avvicina, sbircia e vede Cinzia seduta sul letto dove èdisteso Guido addormentato. L’amica la guarda ostentatamente, le sorride. Si aspettava che Michela la seguisse e l’ha attesa prima di iniziare a’ non sa bene nemmeno lei come iniziare. Guarda il corpo del ragazzo steso in posizione supina, l’aria innocente, le braccia ai lati del corpo, la testa voltata di lato e’ rimane di sasso. Proprio davanti ai suoi occhi, in quell’istante, i pantaloncini leggeri che Guido indossa cominciano a gonfiarsi. Lo sente gemere qualcosa e capisce che sta facendo un sogno, evidentemente un sogno erotico. Il pensiero che possa essere lei la protagonista di quel sogno le dà una scossa di eccitazione, la sua micina si inumidisce di colpo mentre l’uccello coperto si erge sempre più fino a premere con forza contro la stoffa. Il ragazzo si agita, geme ancora.

– mmmmhhhhhh ‘

Cinzia geme poggiando la mano sul rigonfio dei pantaloni di lui e sentendo distintamente l’asta dura sotto la stoffa. Lo massaggia un poco, attenta alle reazioni di lui che continua a dormire e mugolare agitato. D’un tratto Cinzia lo sente sussultare, il rigonfio sotto la sua mano si muove quasi fosse dotato di vita autonoma e lei vede, prima di sentire col tatto, una chiazza che si allarga sulla stoffa. L’attimo dopo Guido si sveglia sollevando il busto:

– CINZIA! ‘

Esclama, e non perché si è accorto della sua presenza, ancora sta vivendo il sogno che l’ha fatto venire così, inconsapevole del tocco carezzevole della donna.
Lei, dal canto suo, ha notato la cosa perché ha udito l’esclamazione prima di vederlo aprire gli occhi. Lusingata dalla conferma di essere lei la protagonista di quel sogno bagnato, afferra e stringe l’asta attraverso la stoffa, agitandola a completare l’orgasmo di lui, ritrovandosi col palmo umido e appiccicaticcio.

Guido invece passa dall’estasi allo sgomento quando si avvede di lei. Si guarda il ventre e arrossisce per essersi sporcato, la sua mente non razionalizza la mano che lo stringe. Almeno non subito, poiché il tocco di lei èchiaro, distinto, non gli permette di perdere vitalità ma anzi lo stimola ancora quasi non avesse appena goduto.

– Sono qui piccolo mio, sono qui. Mi stavi sognando? ‘

– No’ sì’ oddio Cinzia, che fai’ lasciami’ –

– Vuoi veramente che ti lasci? Non ti piacciono le mie carezze? Dimmi Guido, cosa stavi sognando? ‘

La voce di Cinzia è suadente, ancora di più le sue mani che stanno spingendo in giù i pantaloncini scoprendo integralmente il cazzo rigido del ragazzo. Una volta denudato usa la stoffa per asciugare parzialmente l’asta e la base del membro, dove rivoli bianchi sono colati, mentre il ragazzo rimane immobile guardandola stralunato.
Pulito come poteva, lancia i pantaloncini e gli slip senza guardare dove cadano e pone ancor ala mano sui testicoli del ragazzo.

– Dimmi Guido’ cosa stavi sognando? Cosa facevamo? ‘

Il ragazzo ancora deve riprendersi dall’emozione del sogno e ancor di più dallo stupore di trovarsi Cinzia, la ‘sua’ Cinzia, lì accanto che lo guarda in attesa, un dolce sorriso sulle labbra e una luce strana negli occhi. Non ha sentito le sue parole, o perlomeno non le ha comprese.

– Perché sei qui? ‘

– Non ti fa piacere che io sia qui? Ero venuta a vedere se ricordavi cosa ti avevo insegnato questa mattina’ –

La scena della donna che gli fa indossare il profilattico e poi gli sale sopra appare nitida davanti agli occhi di Guido, di conseguenza le guance si imporporano e l’uccello sussulta irrigidendosi ancora di più.

– Io’ sì, mi ricordo’ però’ mi piacerebbe’ tu’ io’ –

In piena confusione Guido balbetta, incapace di esprimere un pensiero coerente, di dire ciò che veramente vuole, ciò che ha sognato. Non lo aiuta la mano di Cinzia che dai testicoli è salita a carezzare l’asta, scorrendo con un dito sulla cappella, premendo con un polpastrello sul meato.

– Cosa hai sognato? ‘

La voce di lei ora si è fatta roca. Immagina già cosa lui le dirà, ma vuole sentirglielo dire, vuole sentirlo dalla sua voce incrinata.

– Te’ho sognato te… ‘

Guido chiude gli occhi, si lascia andare sul cuscino abbandonandosi alle sensazioni piacevoli donate dalla morbida mano di lei.

– Ero con la mia ragazza’ in macchina, e lei mi stava’non come fai tu’ con la bocca’ –

– Così? ‘

Cinzia si china sul ventre del ragazzo, passa la lingua sulla cappella turgida strappando a Guido un singulto. Prosegue leccando l’asta per tutta la sua lunghezza prima di accoglierne la punta tra le labbra.

– Sì’ così’ così’ è bellissimo ‘

– Continua a raccontare ‘

Il ragazzo freme per la carezza che sta ricevendo, poggia la mano sulla testa della donna senza premere, solo per accertarsi che non si sottragga. Nonè nelle intenzioni di lei che prosegue ascoltando la voce rotta di lui.

– Sì’ era-vamo in macchina’ die-tro’ aaaahhhhh’ Lo facc-iamo sempre e’ oohhhhh che bello’ –

– Continua ‘

– Lei l’aveva preso tutto, tutto in bocca e’ poi si è tolta e mi è’salita sopra’. Quando se lo è messo dentro’ mmmmhhhhhh’ non era lei’ eri tu’come questa mattina oooohhhhhh ‘

A fatica Guido racconta il sogno, perso nel ricordo, nel piacere della bocca di Cinzia che mollemente lo succhia e lecca. Non si accorge che dietro la porta della camera c’ Michela che li guarda rossa in viso.
Sta assistendo all’incontro tra l’amica ed il figlio presa tra la voglia di correre via e la voglia di toccarsi per l’eccitazione. Vince la seconda e Michela si infila la mano nelle mutandine senza perdere un secondo della scena che si sta svolgendo sul letto.
Cinzia attenta alle reazioni del ragazzo. Già due volte l’ha sentito fremere, l’uccello ingrossarsi nella sua bocca, e si interrotta per non farlo godere subito. Non sa cosa le passa per la testa mentre si sente sempre più bagnata, tanto da dover portare la mano tra le cosce, sfiorarsi per placare almeno parzialmente l’eccitazione che la pervade. Fa cenno all’amica di avvicinarsi, di porsi al suo fianco per guardare meglio, e Michela la asseconda entrando silenziosamente, inginocchiandosi vicino, continuando a masturbarsi senza staccare gli occhi dalla cappella gonfia del ragazzo che appare e scompare tra le labbra di Cinzia.

L’amica osa l’inosabile: tenendo il cazzo per mano lo piega verso Michela. Vedendola esitare le prende la testa e la avvicina alla punta. Attende leccando pigramente la cappella, fino a vedere la lingua di Michela che, come dotata di vita propria, appare tra le labbra gonfie e si sporge verso l’uccello. Un primo tocco, un secondo e poi la punta scompare nella sua bocca.
Michela sconvolta, sente il sapore di quel cazzo e il pensiero che sia quello del figlio la fa inorridire’ Eppure non riesce a staccarsi, a dire basta, e nemmeno riesce a godere mentre si sta martoriando la figa. E’ un loop perverso che la confonde: la sensazione eccitante di quel cazzo caldo e duro nella sua bocca, il pensiero del suo proprietario che ricaccia indietro l’orgasmo proprio al limite, le sue dita che scivolano nella figa allagata senza esito.
Passano un paio di minuti e Cinzia, sentendo fremere ancora l’uccello, costringe Michela a stancarsi ricavandone uno sguardo grato ed irato insieme da due occhi come febbricitanti. Sale sopra il ragazzo e, come poche ore prima, se lo punta all’ingresso della vagina calando piano.

Michela vede l’uccello sparire nella figa luccicante di umori, e ancora non riesce a godere. Ha caldo, ha sete, non sa nemmeno lei cosa ha se non che non vuole interrompersi, non vuole staccare gli occhi da quello spettacolo a pochi centimetri da lei.
Osserva Cinzia cavalcare il ragazzo fino a che lui non si inarca, spingendo con forza verso l’alto, sprizzando tutto il proprio piacere nell’accogliente figa della donna.
Cinzia si muove più veloce, più frenetica, raggiungendo a sua volta il piacere. Urla e si dimena impalata sul cazzo ancora duro del ragazzo, la vagina che lo stringe, lo massaggia negli spasmi dell’orgasmo facendolo gemere ancora.
Un rivolo bianco che cola dalla vagina, ancora riempita dalla carne, lo stimolo finale per Michela che raggiunge i due amanti mugolando, due dita dentro se stessa a, spingere, muoversi, scavare’ restare immobili mentre lei s’inarca tendendo il corpo e aprendo la bocca a cercare aria, finalmente senza emettere suoni.

Potenza della gioventù, dell’ardore, della foia, quando Cinzia smonta da sopra Guido il cazzo ancora irrigidito. Non al massimo ma abbastanza da notarsi e ingolosire la donna mai sazia. Di fianco vede l’amica accasciata col busto su un lato del letto, le dita dentro di se che stanno riprendendo a muoversi ancora non paghe e un’altra idea le passa per la mente: rompere ogni taboo, favorire il congiungimento completo della sua amica col ragazzo. Muovendosi a scatti, non ancora completamente padrona del proprio corpo, spinge indietro l’amica facendola sdraiare sul tappeto, le cosce spalancate oscenamente, entrambe le mani sul ventre che si muovono scomposte.
Prende il ragazzo per l’uccello e lo tira a se, lo imbocca velocemente per fargli raggiungere il massimo turgore e si ferma un istante a leccarlo e succhiarlo sentendo distintamente anche il proprio sapore. Poi lo trascina tra le gambe di Michela e cerca di farlo inginocchiare tra le gambe aperte.

Michela fuori di se, si masturba convulsamente preda di una furia erotica mai provata prima. Come in una nebbia vede le manovre dell’amica e qualcosa si risveglia in lei. Un pensiero, uno scrupolo. Chiude le gambe guardando disperata l’amica, in una muta preghiera. Sa che se lei insistesse alla fine cederebbe ma non può, non vuole, e Cinzia comprende abbandonando l’idea per una soluzione a lei più favorevole. E’ lei che si china tra le gambe dell’amica, le spalanca, affonda il viso tra le cosce mettendo bene in evidenza davanti al ragazzo il suo culo pieno. E’ un attimo per Guido, che non avrebbe avuto remore a penetrare anche sua madre schiavo dei propri sensi ipereccitati, e si accosta bene alle natiche esposte e penetra un’altra volta, felice della nuova posizione che conosce solo per sentito dire, nella figa spalancata di Cinzia.

I tre si muovono contemporaneamente dando e ricevendo piacere, ognuno alla ricerca del proprio orgasmo conclusivo, quello più appagante, quello che toglie ogni voglia e che raggiungono uno alla volta ululando nella stanza surriscaldata.

– Perché l’hai fatto? Non dovevi spingerti’spingermi così oltre. ‘

Con tono di rimprovero e di vergogna Michela riprende Cinzia mentre stanno facendo la doccia assieme. Hanno abbandonato Guido sul letto, lasciandolo sprofondare in un sonno rigeneratore, unica premura il ricoprirne il corpo nudo, e sono andate in bagno a lavarsi, insieme.
Cinzia, recuperata la lucidità, non sa cosa rispondere. Quella che con l’eccitazione che le pervadeva il corpo pareva un’idea geniale ora le sembra un errore.

– Non lo so’ ho pensato che’ non lo so’ però tu l’hai leccato, l’hai succhiato. ‘

– Sì’ e mi vergogno. Non dovevo ma non ero capace di pensare. Vedevo solo quel cazzo duro e lo volevo, volevo sentirne il sapore. ‘

– Oramai fatta, inutile recriminare. Piuttosto’ sai che non mi dispiacerebbe farlo partecipare ai nostri incontri a quattro? Ha un bel coso e poi’ sarebbe tutto per me ah ah ah . Tre maschi a mia disposizione, che bello. ‘

Cinzia pragmatica e vede una variante gustosa negli incontri con la coppia di amici. Lo dice ridendo ma lo intende veramente.

– Cosa dici?! Non potrei mai fare sesso sapendo che lui mi guarda. ‘

– Cosa vuoi che sia? Non dimenticare che ti ha già visto farlo con me, che l’hai anche succhiato’ non ti piacerebbe vedermi presa da tre uomini’ contemporaneamente? ‘

Sognano entrambe le due donne: Cinzia pensando a una tripla penetrazione mai provata prima, Michela allo spettacolo a cui lei assisterebbe. Finiscono di lavarsi rimandando il discorso e si preparano per la cena.

Alla fine Carlo ed Edoardo rientrano sacramentando.

– Vi pare possibile? Quel meccanico mi ha spillato una cifra incredibile per riparare un guasto del cazzo. Accidenti a lui. Cosa c’ per cena? Ho una fame incredibile. ‘

A cena Carlo ed Edoardo non badano a Guido che mangia la testa china, né agli sguardi d’intesa e di finta indifferenza delle donne, ancora impegnati a raccontare quella che pare loro un’impresa epica: il recupero di un’auto guasta.

Alla fine Cinzia e Edoardo tornano a casa, lei sazia, lui stanco di piu'.
– Sai caro’ oggi per me è stata una giornata memorabile. ‘

– Non dirlo a me, ancora ripenso a quel meccanico’ memorabile in che senso? ‘

Cinzia racconta al marito ciò che avvenuto dalla sera prima. Dell’incontro a tre che lui già sapeva ed a cui non aveva potuto partecipare, all’avventura con Guido.

– Cosa? Veramente tu’ e Carlo e Michela che hanno detto? ‘

– Nulla’ gli ho chiesto il permesso prima ih ih ih ‘ e poi non e finita, nel pomeriggio, quando Carlo venuto a prenderti’ –

Gli racconta anche del pomeriggio, omettendo la parte avuta da Michela.

– Che ne pensi se aggiungiamo Guido ai nostri incontri? Non avremmo più il problema di farlo a sua insaputa e poi’ ti immagini io che ti spompino mentre loro due mi riempiono? ‘

– Che porca che sei. Cazzo, se non fossi così stanco’ Beh, dormiamo, se Carlo e Michela sono d’accordo, perché no? Buonanotte maialina.-

– Buonanotte amore ‘ – Pronto, Cinzia? Sono Michela, ti va di vederci per un giro per negozi? Ho una cosa da raccontarti. ‘

– Certo cara, passo a prenderti e andiamo in centro, va bene alle 14, 30? ‘

– Certo, ti aspetto. ‘

Una breve telefonata tra le due amiche ed il pomeriggio si ritrovano insieme, con l’affiatamento consolidato che hanno raggiunto, girando per boutique, guardando tutto, provando qualcosa, acquistando poco. Poi si ritrovano in una sala da th.

– Allora Michela, basta fare la misteriosa. Ora stiamo comode e puoi dirmi quello di cui parlavi al telefono. ‘

– Allora. Ieri pomeriggio’ incredibile ma vero. Guido mi ha chiesto di lasciargli la casa disponibile’ –

– Cosa? Vuoi dire che? ‘

– Sì. Non avrebbe mai avuto il coraggio, me l’ha detto esplicitamente, ma dopo quel che è successo’ Beh, come potevo negarglielo? E’ stato di una dolcezza incredibile: mi ha abbracciato mentre mi chiedeva il permesso. Mi ha detto chiaramente che voleva incontrare la sua ragazza ‘comodamente’, che doveva rifarsi dell’umiliazione subita. Così sono andata da mia sorella e quando sono tornata… Dovevano avere appena finito, lei aveva il viso senza trucco, le borse sotto gli occhi e’ un sorriso da un orecchio all’altro. Quando mi ha salutato andandosene camminava malamente. Invece Guido sprizzava gioia da ogni poro. Mi ha abbracciato ancora, mi ha sollevato e fatto girare per tutta la cucina e poi mi ha raccontato.
Hanno fatto sesso per tre ore o quasi, e lei non finiva mai di stupirsi di come lui sembrasse esperto. Hanno cominciato limonando e quando lui ha indossato il profilattico ha fatto in modo che lei vedesse bene che ne era capace e poi’ poi ci ha dato dentro più che ha potuto, ritirandosi quando vedeva che stava per venire, mi ha detto che l’ha imparato da te, e cambiando posizione come un esperto. Mi ha detto che lei sbrodolava come una cagnetta felice e che alla fine è stata lei a dire basta. ‘

– Ah ah ah, quindi questa volta non ha avuto niente da ridere. ‘

– No, anzi, era entusiasta. Riposando tra una botta e l’altra lei gli ha chiesto cosa fosse successo, l’ha accusato di avere fatto esperienza con un’altra. ‘

– E lui? ‘

– Ha mentito spudoratamente. Le ha detto che la volta prima era nervoso, di aver fatto pratica da solo’ ci credi? Le ha detto proprio così. Ed anche altre cose di quelle che gli uomini dicono per discolparsi. E lei ci ha creduto, povera ingenua. ‘

– E adesso? ‘

– Adesso vanno d’amore e d’accordo. Lui mi ha già chiesto di lasciargli altre volte casa a disposizione, ed io ho acconsentito. ‘

– Ah ah ah, ti toccherà fare lavatrici extra. E di quello che successo cosa ha detto? Non che vuole’ ‘

– No, gli ho spiegato bene che stato un momento’ così, che non si ripeterà mai più. E sai che mi ha detto? ‘

– No.. su dimmi, non lasciarmi così’ –

– Mi ha detto: va bene mamma, capisco’ ma con Cinzia? ‘

– Cio? Vuole rifarlo con me? ‘

– Sì. Non l’ho mai sentito così vicino, così aperto con me, così pronto a parlare. E’ un ragazzo che non conoscevo, più sicuro, più deciso, più’ sporcaccione. Mi ha parlato tranquillamente come se l’avessimo fatto sempre, anzi sembrava mi chiedesse consiglio come ad una confidente di vecchia data. ‘

– E tu? Cosa gli hai detto? ‘

– Beh’ che per me non c’erano problemi se anche tu eri d’accordo. Ah ah ah ah ‘

Cinzia stupita dalla trasformazione di Guido che considerava un bamboccio, arrapato sì ma incapace di certe iniziative. Prende al volo l’occasione di proporre all’amica quello che da qualche giorno ha in mente senza trovare il coraggio per proporlo.

– Ah, quindi adesso sei d’accordo se me lo scopo eh? ‘

– Oramai’ sempre se a te va ovviamente ‘

Michela guarda l’amica con aria furbetta e le due scoppiano a ridere assieme.

– Certo che mi va ah ah ah. Piuttosto pensavo a una cosa che sarebbe utile anche a noi quattro’ Se coinvolgessimo Guido nei nostri incontri? Pensaci, non dovremmo più preoccuparci di’. ma perché ridi? Che ho detto? Guarda che parlo seriamente. ‘

Michela scoppiata ancora a ridere. Lo fa in maniera convulsa irrefrenabile. Guarda l’amica con le lacrime agli occhi e ride ancora senza riuscire a smettere, attirando anche qualche sguardo dai tavolini vicini. Cinzia inizia a rimanerci male, non capisce il perché dell’ilarità dell’amica.

– Che cazzo hai da ridere? Guarda che mi fai incazzare’ –

– Oddio’ scusami Cinzia’ah ah ah ah. .. Basta, adesso smetto’ ah ah ah ‘ No, sul serio. ‘

Michela recupera il controllo di se, si asciuga le lacrime e si dà un’occhiata al trucco mentre l’amica la guarda inferocita.

– Scusami ancora, non ce l’ho fatta a resistere. Il fatto che’ l’ho tenuto per ultimo’ il fatto che’ l’ha chiesto lui. ‘

– COSA? Intendi di’? ‘

– Sì, mi ha chiesto perché non poteva partecipare anche lui visto che con te c’ già stato, e pensa che Carlo ed Edoardo non dovrebbero dire di no vista la facilità con cui si scambiano le mogli. E’ mortalmente curioso di provare un’orgia’ ‘

– Ma non gli importa che lo veda il padre? Passi la madre, che già l’hai visto, ma Carlo? Edoardo? ‘

– Se ne frega, anzi dice che sarebbe ancora più bello scoparti davanti a loro. ‘

Cinzia medita qualche secondo. Il ragazzo sta andando ben oltre ogni previsione. Eppure gli pareva così timido, così imbranato.

– Da come ne parli mi pare che tu sia d’accordo, ma come la metti se vedendo te nuda’ e a Carlo l’hai detto? ‘

– No, Carlo lo saprà questa sera, prima volevo parlarne con te’ e visto che l’hai proposto tu per prima mi sembra tutto a posto, no? Per quanto riguarda me’ gli ho spiegato bene che non deve mettersi in testa strane idee anche in quelle occasioni. D’altronde penso che una volta che sarà tra le tue cosce avrà altro a cui pensare. ‘

– Quindi gli hai già detto di sì. ‘

– beh, gli ho detto forse’ quasi sicuramente. Non vede l’ora. ‘

– E tu non avrai problemi a fare sesso davanti a lui? ‘

– No, non penso’ non credo. In fondo mi ha vista nuda un sacco di volte e poi, dopo che’ –

Come se si trattasse di un evento qualsiasi, le due amiche continuano a parlare programmando un’orgia che coinvolgerà anche il figlio di una delle due. Non si preoccupano di alcun risvolto che non sia quello di divertirsi tutti insieme. Anzi l’aggiunta di Guido pare loro una novità apprezzabile.
La sera Michela informa il marito, confessandogli anche il mezzo pompino. Di fronte allo sbigottimento di lui lo tranquillizza dicendo che stato un episodio a se stante, che mai si ripeterà e che basterà Cinzia a placare le voglie del figlio. Carlo all’inizio ritroso ma davanti alla serenità della moglie, al consenso degli altri ed al vantaggio di non dover più fare i salti mortali per nascondersi, acconsente anche lui.

– Ciao. Benvenuti. ‘

Dice Michela. Non hanno perso tempo i quattro per organizzarsi. Da troppo tempo non si ritrovano tutti insieme ed ora c’è la novità: l’esordio di Guido. Questi è nervoso più di quanto dimostri. Esteriormente appare calmo ma dentro di se ribolle l’incertezza. Un conto è stato avere a che fare con le due donne, un conto è trovarsi davanti ora i due uomini verso i quali sente una sudditanza psicologica; specialmente verso Edoardo la cui moglie si è portato a letto.

Col padre diverso, lo vede ammiccargli, sorridergli, gli pare quasi di essere il protagonista di una delle storie di altri tempi, che gli hanno raccontato, quando il padre accompagnava per la prima volta il figlio al bordello.

Cinzia ed Edoardo entrano in casa scambiando baci e abbracci con i due adulti. Al ragazzo riservano un trattamento speciale, come se fosse l’ospite d’onore di una festa. La donna stringendolo a se, facendogli sentire il seno pieno, l’uomo dandogli pacche sulle spalle in una forma sguaiata di cameratismo. La prassi consolidata dei quattro originari prevede che all’inizio ci si comporti normalmente, come ad una tranquilla cena tra amici, lasciando al poi, all’estro del momento, all’iniziativa di un singolo, lo svilupparsi verso l’aggrovigliarsi solito sul lettone.

Questa volta Cinzia cambia tutto. Seduta di fianco a Guido lo stuzzica, lo blandisce. Fa battute a doppio senso, a volte sboccate; appena può lo tira a se facendogli poggiare il capo sul suo seno sodo, gli poggia una mano sulla coscia e la tiene lì, trasmettendo calore e facendo eccitare il ragazzo sempre più. Gli altri stanno al gioco come se nulla fosse, ridendo alle battute, incoraggiando Guido. Carlo e Edoardo non perdono tempo ad imitare Cinzia, riempiendo di coccole e di palpate le cosce e il seno di Michela.

– Io direi di passare al caff. Guido qui sta quasi per esplodere ‘

Dichiara Cinzia con enfasi. Dalla coscia del ragazzo la sua mano è risalita all’inguine trovandolo già duro. Ha massaggiato l’uccello attraverso la stoffa provocandone l’irrigidimento, strappando mugolii a Guido che non riesce più a tener ferme le mani ed inizia a sua volta a palpare le gambe della donna.
L’invito viene accolto all’unanimità. Il tasso di eccitazione nella stanza è cresciuto per tutto il tempo e ora il palparsi non basta più a nessuno dei presenti.
Michela, da brava padrona di casa, si occupa del esponendo il culetto ai tocchi di Edoardo quando gli passa accanto. Guido sussulta vedendo la mano dell’uomo sul sedere della madre. Un brivido di desiderio lo scuote. E’ libidine pura e solo il pensiero cosciente di chi sia la donna lo ferma dall’imitare lo ‘zio’. Si volta verso Cinzia toccandole il seno, giocando con il capezzolo inturgidito. Sa che la sua voglia troverà presto soddisfazione ma riesce a stento a contenersi, attendendo che siano gli altri, così come gli ha raccomandato la madre, a prendere l’iniziativa. Intanto scalpita nell’attesa.

E’ questione di poco, tutti e cinque stanno già pensando al prosieguo, ed è Cinzia a dare il via, alzandosi e prendendo per un braccio Guido, conducendolo verso il salotto per farlo sedere sul grande divano e sedergli accanto mentre gli altri li seguono.

– Allora Guido, oggi è il tuo grande giorno. Cosa ti piacerebbe? ‘

Cinzia guarda il ragazzo con aria invitante, sporgendo il petto verso di lui. Guido, dal canto suo, ha un attacco di timidezza vedendosi al centro dell’attenzione e che gli si chiede di essere fattivo.

– Io’ io non lo so. Tutto. ‘

– Tutto’di botto. Sei goloso ragazzo mio. Non vuoi cominciare dal mio seno? Ti piace? ‘

– Sì.. mi piace tanto ‘

– E allora toccalo, fammi sentire le tue mani ‘

Guido allunga prima una mano e poi l’altra verso il seno di Cinzia. Lo afferra, lo stringe mentre il viso gli si arroventa.

– Piano’ piano. Quanta irruenza. Aspetta, mi tolgo la camicetta. ‘

Cinzia si è sentita afferrare con troppa energia e si tira indietro. Si toglie la camicetta e rinuncia a farsi togliere il reggiseno vezzoso dal ragazzo. Le pare troppo eccitato e ci sarà tempo per insegnargli a giocare con gli abiti. Resta a seno nudo e prende le mani di Guido portandosele ai seni.

– Ecco, così. Devi essere delicato, specialmente sui capezzoli. Prova a baciarli’ così’ sii sempre delicato. Ora succhiamelo’ mmmhhhhh’ così, bravo, con la mano tocca anche l’altro mentre lo fai’ sì’ mi piace. ‘

Guido non sta capendo nulla. Suda, gli sembra di avere la febbre mentre segue le istruzioni di Cinzia. Il capezzolo di lei in bocca è una sensazione nuova. Una grossa bacca gustosa, nulla a che vedere con i capezzolini della sua ragazza che pure ha qualche volta leccato più per curiosità che per erotismo. Nei pantaloni si sente sempre più duro, sente di essere vicino all’orgasmo già così, solo sfregandosi sul ginocchio della donna che si accorge della cosa. Si è seduta di lato per agevolare Guido, mettendo la gamba piegata sul divano e sente l’inguine di lui, proteso verso di lei, che urta a ripetizione il ginocchio scoperto dalla gonna. Una breve occhiata le conferma la tensione di lui e decide di fare qualcosa, contando sulle capacità di recupero, che già conosce, del ragazzo.

– Aspetta. Sei troppo teso. Adesso ci pensa la tua Cinzia a farti rilassare e poi potrai goderti tutto il resto. ‘

Si stacca dal ragazzo e si alza. Gli apre la cintura, il bottone, la cerniera e gli tira giù di scatto i pantaloni. Stessa fine fanno gli slip e Guido resta seduto, l’uccello in tiro che fa bella mostra di se, Cinzia inginocchiata tra le sue gambe che si protende, lo lecca sulla punta e poi fa sparire buona parte della verga in bocca prendendo a succhiare.
Gli altri tre stanno osservando la scena. Michela è seduta tra i due uomini i quali, vedendo Cinzia spogliare il ragazzo, prima Edoardo e poi Carlo, si tirano fuori l’uccello già teso. Entrambi sono subito preda delle mani di Michela che, guardando l’amica spompinare il figlio, li masturba piano, tutti e tre gli occhi fissi sulla bocca di Cinzia che sale e scende lungo l’asta lasciandola luccicante di saliva.
Pochi minuti in quella bocca calda gli bastano per godere.

– Aaaahhhhh’ Cinzia’ ci sono’ ci sono’ AAAAHHHHHHHHH ‘

La donna sente l’asta vibrare e gonfiarsi e stringe bene le labbra poco sotto la cappella, muovendo la lingua, sentendo uno, due schizzi violenti e poi altri più tenui riempirle la bocca. Non si stacca e cerca di ingoiare il seme man mano che fuoriesce, fino a quando Guido ha finito di eiaculare. Solo allora si toglie lasciando all’aria il cazzo ancora in tiro, appena appena meno rigido.
Fare il pompino al ragazzo le ha messo voglia. Guata Carlo, poco distante e si sposta verso di lui, spogliandolo come ha fatto con Guido. Glielo prende in bocca solo per un minuto, per accertarsi della rigidità, per portarla al massimo, e poi siede sopra l’uomo, poggiandogli i seni sul viso, impalandosi e scuotendosi per un paio di minuti fino a raggiungere un primo orgasmo che attenua la foia che l’ha presa ma non la spegne.

Intanto Michela sta leccando Edoardo. Si è messa anche lei in ginocchio sul pavimento, senza spogliarlo, semplicemente tirandoglielo fuori, succhiandolo golosamente e sentendosi inumidire sempre più. Sente su di se le mani dell’amica che le stanno aprendo la camicetta. La agevola come può per farsela togliere, fa lo stesso col reggiseno e poi con la gonna restando con le sole mutandine. Avverte delle dita posarsi sulla figa, spostare la stoffa e entrarle dentro. Mugola continuando a succhiare il cazzo che le riempie la bocca. Mugola più forte quando le dita vengono sostituite dall’uccello duro di Carlo che la afferra per le anche e inizia a scoparla con colpi cadenzati. Ha gli occhi chiusi e si lascia andare alle sensazioni sentendo su di se gli occhi del ragazzo.

Guido si è alzato ed ha finito a spogliarsi togliendosi la maglia. Guarda la madre presa tra due uccelli e si sente eccitato senza sapere bene cosa fare. E’ Cinzia che gattonando gli si avvicina, lo spinge di nuovo a sedere mettendoglisi di fianco, la mano che scorre lieve sull’uccello.
Insieme vedono Edoardo spingere indietro la testa di Michela, scambiare un cenno di intesa con Carlo e stendersi sul pavimento dopo essersi spogliato completamente a sua volta.
Carlo esce da Michela che protesta appena. Sa cosa le stanno per fare i due uomini, lo vuole. Spontaneamente si sposta sopra Edoardo, si guida il cazzo nella figa e attende che Carlo le si posizioni dietro. Si muove appena sull’uccello che le riempie la vagina. Quando si sente afferrare per i fianchi si immobilizza, rilassa i muscoli e attende che la verga del marito le si accosti all’ano, spinga entrando per alcuni centimetri e fermandosi.

Michela si sente riempire. Il fastidio iniziale della penetrazione già sta scomparendo. Spinge indietro con attenzione facendo entrare ancora un po’ il pene durissimo di Carlo, attende che le sensazioni datele dal cazzo di Edoardo, che si muove piano nella vagina, si facciano più intense. Solo allora spinge ancora e si sente completamente piena dei due cazzi.

– Mmmmmhhhhhh sì’ scopatemi’ scopatemi insieme’ –

E’ quello che i due uomini aspettavano. L’hanno già fatto altre volte, sanno che da adesso possono muoversi senza problemi, che per la donna incastrata tra di loro sarà solo piacere.
Muovendosi insieme con la sincronia data dall’esperienza si muovono avanti e indietro e Michela parte per la tangente.

– SSSSIIIIII’.. PIU’ FORTE, PIU’ FORTE” SBATTETEMI’. SBATTETEMI’. ‘

Cinzia ha già visto quella scena, la eccita ogni volta pensando a quando sarà il suo turno. Nella mano sente il cazzo di Guido che sussulta. Ad ogni parola urlata dalla donna l’uccello ha un guizzo verso l’alto quasi sfuggendole dalla presa.

– OOOOHHHHHH’ VENGO’ STO VENENDO’. NON GUARDARMI GUIDO’ NON GUARDARMIIIIIIII’ AAAAAHHHHHHH’ SSSSSIIIIIIIIIII ‘

Michela è preda dell’orgasmo, gli occhi le cadono sul divano, sul del figlio che la osserva rapito. Uno scrupolo le fa urlare l’invito a distogliere lo sguardo. Poi se ne dimentica preda delle sensazioni donatele dai due cazzi che si muovono velocemente dentro di lei.
Dentro e fuori, dentro e fuori, duri, instancabili, fino a che lei si inarca come percorsa da una corrente elettrica e poi si accascia sopra Edoardo senza più forze, ansimante, il cervello pieno di mille colori sfavillanti e il corpo che le pizzica deliziosamente.
Carlo esce dal culetto della moglie senza essere venuto. Sa che presto avrà soddisfazione e con lui Edoardo. La doppia penetrazione è diventata una costante nel loro ménage a quattro; prima una, poi l’altra, che questa volta è Cinzia, in cui si preparano a riversare il proprio seme.

Anche Cinzia lo sa e non vede l’ora. Con mosse scoordinate per la fretta tira giù Guido, lo fa stendere sul pavimento, ci sale sopra e si impala muovendosi su e giù nell’attesa degli altri due uomini. Edoardo le si mette davanti, porgendole l’uccello bene in tiro che lei si affretta a prendere in bocca e riempire di saliva, preparandolo per quando, e freme impaziente, le entrerà dietro.

Sospira e poi caccia un urletto Cinzia sentendosi penetrare. Edoardo ha cercato di essere delicato ma la presenza ingombrante del cazzo di Guido nella vagina ha reso più difficoltoso del solito l’ingresso. Si concentra e cerca di rilassare i muscoli, sente le mucose adattarsi all’avanzare lento ma inesorabile del cazzo nell’intestino. I due sono fermi ora: Guido non sapendo bene cosa fare, Edoardo per permetterle di abituarsi Solo quando si sente pronta è lei a muoversi, provando a roteare il bacino, avanzando e retrocedendo, sentendo i due cazzi scorrere in lei e riempirla tutta. Adesso va bene, il fastidio è passato e già iniziano i primi brividi piacevoli. Fa cenno a Carlo di accostarsi e glielo prende in bocca con un moto di trionfo. Finalmente, per la prima volta, è piena dappertutto. E’ un’esperienza che voleva fare da quando ha assaporato la doppia penetrazione. Si muove circospetta cercando di coordinare il movimen
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