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Marina e il carabiniere. Parte 2


di Stefano_e_Marina
15.12.2024    |    125    |    6 9.7
"", lo guardo con l'espressione da troia e rispondo "Perché che lo tiri fuori e me lo fai succhiare?!"..."
Arrivo al citofono e con la telecamera trovo subito la risposta al mio dubbio: "sarà solo o avrà portato un collega?".
È solo! Apro e gli indico il piano. Mentre sale il mio cervello continua a fantasticare e a fare congetture che mi fanno solo alzare la mia libido e voglia di mostrami così troia e vogliosa per lui: "sarà venuto solo perché vuole avere modo di verificare quanto sono troia? Ci vuole provare con me da solo? Se scopiamo bene e ci divertiamo magari gli propongo di portare la prossima volta un bel collega...".
È arrivato fuori dalla porta, apro, mi saluta in modo cortese, forse non si rende subito conto di come sono vestita (o di come non sono vestita) ma poi nota il mio corpo: i capezzoli turgidi tra le maglie del vestito, lo sguardo voglioso, la mia fica liscia (e sebbene ancora non lo sappia, già umida), il tacco alto e rimane in silenzio senza parole.
Sono eccitata e divertita, so di aver attirato la sua attenzione e di aver svegliato la sua voglia. Sono consapevole che se lo riuscirò a portare dentro casa la mia voglia di cazzo farà il resto e se la sua voglia per me sarà altrettanto alta, ci sarà da divertirsi.
Noto un po' d'imbarazzo e gli chiedo di entrare, farfuglia qualcosa di cui capisco il senso: "forse ho interrotto qualcosa, non voglio disturbare...".
"Stai tranquillo, non hai interrotto niente!" così dicendo gli prendo la mano e lo accompagno in casa.
Mi giro, sento i suoi occhi sopra al mio corpo e spero noti il plug nel mio culo, gli faccio strada verso la nostra sala, supero il tavolo e punto il divano. Percepisco la sua esitazione, ancora non sa se sbilanciarsi ma nell'aria la tensione sessuale è alta.
"Perché non si mette comodo sul divano?"
Si siede e senza staccarmi gli occhi di dosso dice: "Grazie, ha una bellissima casa..."
"Speravo in altri complimenti, forse non ho catturato abbastanza la tua attenzione?!"
Il suo sguardo diventava sempre più eccitato, prendeva coraggio.
"Già questa mattina avevo notato la sua bellezza ma... Ma... Adesso sto apprezzando ancora di più la sua femminilità"
Capivo che non ero l'unica ad essere eccitata tra le gambe.
"Anche quando sono a casa mi piace sentirmi sensuale" e così dicendo ho fatto un giro suoi tacchi mostrando bene il mio sedere riempito dal plug, volevo far capire da subito le mie intenzioni.
Sento dalla sua voce che inizia a prendere coraggio: " Sta organizzando a suo marito una bella serata? Vedo che ha pensato a tutto..."
Mentre parlava l'ho raggiunto sul divano, mi sono messa vicino a lui poggiando una mano sulla sua spalla e l'altra sulla coscia.
Lo guardo negli occhi e il nostro desiderio sale, le sue frasi sono sempre più sconnesse.
"Sono contenta che le piaccia quello che ho organizzato ma spero non resterà deluso sapendo che non è per mi marito"
La mia mano risaliva dal suo interno coscia sempre più vicino al suo cazzo.
"Non capita tutti i giorni di essere accolti così... Intensamente... Spesso la nostra visita..."
Non ha mai finito la frase, la mia mano stava accarezzando il suo cazzo attraverso i pantaloni e anche sotto i vestiti sentivo la sua durissima erezione.
"Sento che il mio benvenuto invece è di suo gradimento..."
Continuo ad accarezzare quel cazzo durissimo, lo afferro come per segarlo da sopra i pantaloni e continuo il mio gioco. Ho sempre amato palpate il cazzo per renderlo subito durissimo ma non ero la sola, anche la sua mano era salita sul mio seno per afferrarlo mentre con l'altra si dedicava al mio sedere.
Mi avvicino al suo viso, le nostre bocche di sfiorano, qualcosa sembra ancora trattenerlo... Tiro fuori la lingua e lecco le sue labbra mentre con la mano continuo ad afferrare il suo cazzo sempre più duro.
Sì blocca, mi ferma, qualcosa lo turba. "Scusami sono sposato, non ho mai perso così il contro... Non so cosa mi prende!"
"Anche io sono sposata, l'avrai notato, ma non abbiamo problemi a vivere il sesso e il divertimento. A volte può capitare..."
Così dicendo mi sono seduta sull'altra parte del divano e ho aperto bene le gambe, lasciandogli una perfetta visuale della mia fica e del mio culo riempito dal plug.
Lo guardo, mi fissa con desiderio.
"Anche se la tua testa ti dice di fermarti, il tuo corpo non è dello stesso parere. L'ho sentito il tuo cazzo durissimo... Perché non vieni a sentire il sapore della mia fica?"
Si avvicina allunga la mano, verso la fica, ancora un po' tremante e titubante, la prendo e lo aiuto a metterla sulla mia fica bagnata.
"Ti piace? Sì, ti piace... Lasciati andare! L'ho capito che sei un bel porcello..."
La sua mano era sempre più sicura, ormai stava cedendo, la sua voglia prendeva il sopravvento. Mi stava masturbando la fica con un bel ritmo mentre l'altra mani mi massaggiavo un seno, tutti i suoi dubbi e le incertezze avevano ceduto il passo alla voglia di sesso. Gli prendo la mano che mi teneva il seno la porta alla mia bocca e inizio a succhiare l'indice e il medio come fosse un cazzo, lo sento fremere e penso che sia indeciso su cosa desidera di più: la mia fica bagnata o la mia bocca calda. Si libera da ogni inibizione e si lascia andare alla passione del sesso.
Mi dice "Sei bagnatissima! Mi fai esplodere il cazzo.", lo guardo con l'espressione da troia e rispondo "Perché che lo tiri fuori e me lo fai succhiare?!". Non se lo fa ripetere due volte, si alza comincia a spogliarsi. La sua patta durissima è proprio davanti alla mia faccia, inizio a leccarla proprio sulla forma del cazzo troppo duro per essere nascosto. Sento che accelera, vuole spogliarsi al più presto e provare la mia bocca. Sento che quasi con violenza si abbassa in colpo solo pantaloni e mutande liberando un bel cazzo bello dritto, duro, circa delle dimensioni di quello si Stefano con una larghezza interessante. Lo afferro e inizio lentamente a segarlo, appena libero la cappella vedo butta la testa indietro, capisco che gli piace e continuo con la mia lenta sega. Mentre torniamo a guardarci dico: "è tutto il giorno che penso al tuo cazzo, vuoi sentire come lo prendo in bocca?", completamente sotto il mio controllo abbozzato una risposta affermativa quasi faticando di trattenersi. Senza smettere di segarlo, mi avvicino con la bocca e gli faccio sentire il mio respiro sulla cappella, non resiste alla tentazione e spingi avanti il bacino per poggiare il suo cazzo sulle labbra. Tiro fuori la lingua e iniziando dal basso lecco tutta la sua asta fino alla cappella che ormai era quasi rossa, capisco che l'ho fatto soffrire abbastanza e in un sol movimento mi metto in bocca il cazzo e inizio a pomparlo ritmicamente. Con la mano lo sego e con la bocca e la lingua lavoro la sua cappella, sento che ogni tanto è preso da degli spasmi il pompino lo sta facendo impazzire. Lo guardo negli occhi, è concentrato, vuole godersi la mia bocca il più al lungo possibile. Continuo a guardarlo, ha il cazzo durissimo, stacco le mani e continuo a succhiare la cappella mentre il suo bel cazzo è su da solo ma non voglio farlo venire subito. Mi stacco e mi allontano un po', gli do respiro, gli mostro come mi tocco con le dita nella fica bagnata per il suo cazzo durissimo.
Si inginocchia come ipnotizzato e punta dritto sulla mia fica, mi sposta la mano e inizia a leccarmi con ritmo e passione. La sua saliva si mischia con i miei umori e sento la lingua che mi prima mi accarezza il clitoride e poi mi entra dentro mantenendo un bellissimo ritmo che in poco tempo mi porta all'orgasmo, che ho desiderato tutto il giorno. Sente che sto tremando aumenta il ritmo, gli afferro la testa e la spingo sulla fica per fargli bere il mio nettare. Mi godo il momento finché anche l'ultimo spasmo di piacere non mi ha abbandonata. Gli afferro il viso, lo faccio sdraiare sopra di me e lo bacio, un bacio di pura passione di due persone che vogliono solo godere dell'altra. Sento il suo cazzo che batte sulla fica ma ancora non è il momento, voglio risentire prima il suo sapore nella mia bocca. Lo faccio alzare e mi metto in ginocchio davanti a lui. Mi riavvicino, gli afferro il cazzo e lo alzo, con la bocca questa volta mi concentro sulle sue palle: le lecco e succhio. "Mio dio non sono abbitusto, guarda che cazzo mi hai fatto venire" lo guardo negli occhi e mi sbatto il suo cazzo in faccia per stuzzicarlo ancora di più e mentre gli parlo la sua espressione è un misto di sofferenza e godimento, "sono molto contenta del lavoro che sto facendo, voglio che sia durissimo mentre mi scopi". Evidentemente mi ero spinta troppo in là e non ero pronta a quel che sarebbe successo. Mi afferra improvvisamente la testa e senza troppo preamboli mette il cazzo in bocca, lo spinge più in fondo che riesce e sento il suo cazzo che ritmicamente sta esplodendo in fiotti di sborra. Mi riempie gola e bocca, gli spasmi sono lunghi ma ingoio tutto. Capisco che ha finito ma voglio pulire bene senza perdere nulla. La sua sborra ha un buon sapore. Continuo a leccare e succhiare la cappelle, lo guardo e noto che è incredulo ed eccitato allo stesso tempo: "Non mi era mai successo di restare col cazzo duro dopo aver sborrato... ".

"Pensavi che ti avrei mandato via senza scopare?!"
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