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La signora Cinzia


di salernitano
19.07.2011    |    46.060    |    0 8.7
"Al punto che mi chiese di accompagnarla in camera per prendere la crema solare..."
-Giò, per piacere vieni qui a darmi una mano.
Tutto è cominciato da li, da quella semplice richiesta di aiuto... merito di quello scaffale troppo in alto.
Lei, la signora Cinzia, è la mamma di una mia ex, Anna, con cui sono rimasto molto amico, e quel giorno, con la figlia scopavamo ancora, ero nella loro villetta con piscina per trascorrere una tranquilla giornata in famiglia.
Noi eravamo in acqua, io e Anna, quando Cinzia mi chiamò dalla cucina. Stava organizzando la cucina per poter poi preparare il pranzo, ma quella padella, quella larga, non riusciva proprio a raggiungerla lassù in alto. Certo, io non sono un gigante, ma potevo salire più agevolmente su di una sedia per prenderla. E così feci. Il destino però ha voluto che mentre scendevo dalla sedia, Cinzia urtasse inavvertitamente il barattolo del sale, facendolo cadere a terra. Il pavimento fra vetro e sale era un disastro, e dopo aver raggiunto la porta per tranquillizzare Anna che si trastullava ancora in piscina, pensai di aiutare la signora a sistemare il tutto e tornai in cucina. Cinzia era piegata, sul pavimento, con il culo in bella mostra, e maledicendo il sale, il barattolo e tutto ciò che le veniva in mente, mi offriva lo spettacolo più eccitante che avessi mai visto fino ad allora. La già corta vestaglia si era sollevata per via della posizione, ed il costume già stretto tipo tanga era entrato completamente fra i suoi glutei. La mia erezione fu istantanea. Per 2 minuti non riuscii a dire ne fare niente. Ero letteralmente incantato dalla vista di quel culo. Cinzia è una 50enne che fa ancora tirare il cazzo anche ai ragazzini. Alta 1.75, bionda, 70 chili di curve e golosità, occhi chiari, una quarta da fare invidia alle 18enni e un culo che io credo non ne esistano al mondo.
-"Che fai? mi aiuti o no" mi disse voltandosi
-"ehm, si certo, arrivo subito"
ma i suoi occhi, nel girarsi, non poterono non notare il mio cazzo teso all' interno del costume, ne io ebbi la lucidità o la voglia di provare a nasconderlo. Cinzia fece finta di nulla, ma i suoi occhi mi diedero l'impressione di sorridere, appagati, gratificati, da quella visione.
Mi avvicinai, e piegandomi le porsi la paletta che avevo preso per aiutarla a ripulire.
-"Che bravo genero che mi ritrovo -disse sorridendo- sempre premuroso e disponibile. Non come quell'ochetta di mia figlia che anzichè aiutarmi è rimasta in piscina. Grazie giò, sei proprio un bravo ragazzo"
-"Bhè signora, ma proprio i bravi ragazzi a volte sono i più pericolosi -le risposi ridendo- quando meno te lo aspetti si rivelano dei piccoli mostri"
-"mah, sarà come dici tu -rispose stando al gioco- ma tu onestamente non mi sembri nascondere niente di pericoloso" e si fece una gran risata.
Proprio quella risata fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il suo seno infatti cominciò a ballare, avvolto in quel piccolissimo costume ed i miei occhi ne furono rapiti.
-"Che c'è? ti sei incantato di nuovo? -continuò a dire ridendo- hai preso troppo sole?".
E giù un altra risata.
-"ma no signora, è che a volte ci sono cose che mi fanno pensare -risposi abbassando lo sguardo sul suo petto- cose di cui mi sorprendo, e quindi sembro isolarmi".
Cinzia sembrava divertirsi ad intraprendere quel gioco. Il mio riferimento era chiaro, ma lei non sembrava offesa, ne infastidita. Anzi.
-"E sentiamo -disse avvicinandosi pericolosamente- che cosa ha rapito i tuoi pensieri adesso, visto che in questa cucina ci siamo solo io e te?"
Cazzo -pensai- e adesso che le dico?. Cinzia sembrava un'altra donna, il suo sguardo a quelle parole diventò languido, voglioso, desideroso di sentirsi dire proprio ciò che io volevo dirle. Ma se mi stessi sbagliando. Se quell'impressione era frutto solo del desiderio che in quel momento mi aveva pervaso?
-"Giòòò che fine hai fatto?"
Anna mi chiamava dalla piscina, interrompendo quel momento d'imbarazzo che stavo vivendo con sua madre. Lasciai Cinzia così, in cucina, la chiamata di sua figlia mi aveva riportato alla realtà, evitando che dicessi alla madre che il suo culo ed il suo seno mi avevano fatto indurire il cazzo; salvandomi così da una pessima figura? oppure facendomi perdere un'occasione irripetibile??

Il resto della giornata lo trascorremmo in allegria. Arrivarono gli altri parenti, padre fratello e cognata di Anna. Tuffi, bagno pranzo, e un' infinità di stusciate in acqua con la mia ragazza. Bella come la mamma ma meno formosa. Zoccola però, tanto tanto zoccola. La sua mano era costantemente nel mio costume mentre eravamo in acqua. Sentiva il mio cazzo duro e se ne compiaceva. Certo, non sapeva che l'eccitazione me l'aveva scatenata la madre; si limitava a godersela. Al punto che mi chiese di accompagnarla in camera per prendere la crema solare. Una scusa ovviamente. L' unica crema che prese fu quella che fece uscire dal mio cazzo. E la prese tutta in bocca, ingoiandola. Mi spompinò in ginocchio, davanti la porta, gemendo e mugolando, col rischio di farci sentire. Ma ero troppo eccitato per farmene un problema. Eccitato dalla madre. Anna succhiava ed io pensavo a sua madre. le riempì la bocca, fu una sborrata memorabile, tanto che lei ne rimase felicemente sorpresa.

La trovai un paio di giorni dopo,di mattina, sotto casa sua, la signora Cinzia, piena di buste della spesa. Abitavamo vicino, quindi capitava spesso di incrociarsi per strada.
-"salve signora- la salutai- dia a me che l'aiuto a salirle su"
-"Grazie giò -rispose felice di quell'inaspettato aiuto- sono pesantissime."
E ci avviammo verso casa.
Ridemmo e scherzammo nel breve tragitto fino all' ascensore, ma una volta dentro, i suoi occhi mi sembrarono assumere nuovamente l'espressione dell' altro giorno in cucina.
-"Sai -mi disse- mio marito è fuori fino a sabato, mio figlio non ne vuole sapere di fare niente in casa, e la tua fidanzatina, come ben sai, è all' università fino a stasera. E a me tocca fare tutto da sola, compreso portare su da sola queste buste pensatissime. Per fortuna che ti ho incontrato."
No, non è possibile- pensai- non ha sottolineato quel "tutto da sola" come io sto pensando. Sono io che mi sto facendo suggestionare. E' solo il mio desiderio. E mentre pensavo questo, il mio cazzo, come al solito ormai, tornò sugli attenti.
Entrammo in casa. posai le borse della spesa sul tavolo e mentre mi accingevo a salutare per evitare che la mia mente mi giocasse brutti scherzi, lei mi chiese di restare a farle compagnia per il caffè.
Come avrei potuto rifiutare?
Mi offri di prepararlo.
"bravo -mi disse- così posso mettermi comode e togliermi queste scarpe che mi fanno un male cane" ed ando in camera lanciandomi un sorriso.
Preparai la caffettiera e la misi sul fuoco. dopo 4/5 minuti sentii che il caffè era quasi pronto, mi alzai per prendere le tazzine. E proprio mentre ero di spalle, senti Cinzia dietro di me. " Ho pensato di tenerle le scarpe, non vorrei sembrarti sfrontata o magari metterti in imbarazzo" disse.
"Ma figuratvei signora- dissi voltandomi- nessun imb..."
Cazzo, cazzo cazzo... le scarpe le aveva tenute, è vero... ma solo quelle. La signora Cinzia, la madre della mia ragazza, di 20 anni più grande di me, era completamente nuda di fronte a me ed iò non credevo ai miei occhi.
-"Che c'è- mi sussurrò avvicinando la bocca al mio orecchio- non dirmi che non è quello che desideravi. non dirmi che non è stato il mio corpo a farti indurire il cazzo l'altro giorno in cucina. Non dirmi che non ti ho fatto venire voglia di scoparmi e di farmi tutte le porcate che fai con mia figlia. Vi ho sentito sai? vi ho sentito e spiato. Ho visto quanto la fai godere, come le lecchi la fica, come le sfondi il culo a quella troietta". E mentre diceva questo cominciò a sfiorarmi il petto. "Non parli? -continuò- non sai che dire?. Non dire niente allora- la sua voce era sempre più eccitata- rimani in silenzio se vuoi. Lascia fare tutto a me"
La sua mano ora era sul mio pacco, cercava il mio cazzo, ormai duro all'inverosimile, lo massaggiava, lo stringeva, mentre la sua bocca si poggiò sulla mia.
"Non dirmi che non hai sempre desiderato fottermi- disse- ti ho notato sai? ho notato come mi guardavi, ho notato il tuo cazzo duro, più di una volta. E l'ho desiderato da sempre. Mi piace farmi fottere dai ragazzi più giovani, mi piace fare la porca per loro, mi piace sentire quanto è duro il loro cazzo rispetto a quello di mio marito".
"E allora goditelo porca". Cazzo, finalmente ero riuscito ad aprire bocca, a vincere l' imbarazzo. ma avevo appena chiamato porca mia suocera. volevo morire dall' imbarazzo, ma lei mi tranquillizò subito.
"Sii bravo, chiamami porca, chiamami troia, puttana, vacca... chiamami come ti pare. Ma dammi il tuo cazzo e fammi godere" e dicendo questo si inginocchiò tirandolo fuori dai miei pantaloncini.
Era duro, già baganato e lei cominciò a leccarlo con la punta della lingua. piano piano, con dolcezza, lo leccava dalla punta fino a scendere alle palle, per poi risalire lentamente.
"mmmhh che buono, è duro e saporito, come piace a me" disse gemendo.
"e allora succhialo troia, fammi vedere quanto ti piace il mio cazzone"
Non se lo fece ripetere. Lo imbocco tutto, fino in fondo, con un solo affondo, fino a farsi sbattere le palle sulle labbra.
"si troia si, succhia succhia, brava, succhia che poi te lo faccio sentire tutto"
"mmmmhh mmhh, non vedo l'ora, mhhhh - succhiava e parlava gemendo. continuò a leccare e succhiare per 10 minuti almeno, e nelfrattempo cominciò a sfiorarsi la figa. Ma non potevo resistere a lungo così, era troppo arrapante. La feci alzare e "andiamo in camera tua" le dissi.
una volta sul letto la feci sdraiare e mi inginocchiai al suo fianco. Cominciai a baciarla, le nostre lingue si cercavano si sfidavano. "ooh siii, baciami, leccami fammi tutto ciò che vuoi" disse, ed io non mi sarei certo fatto pregare. Cominciai a scendere con la lingua, sul suo seno. Su quel meraviglioso seno che avevo tanto desiderato. "mmhhh, che zizze che hai" le dissi, "siii, baciale, stringile, succhiale" rispose quasi urlando. Che troia, mentre giocavo con queli meloni vidi la sua mano sulla figa, intenta a sfiorarla. "Sei una gran troia, vero?" le chiesi. "Siii, sono una gran puttana, mi piace il cazzo, mi piace farmi sfondare, mi piace tuttoooooooo"....ormai era in preda al delirio. scesi giù, fra le sue gambe e cominciai a sfiorarle la figa con la lingua. prima piano piano, tutto intorno, slle gambe. Poi cominciai a farle entrare nella sua figa già allagata. "aaahh siii, mi piace... leccami porco, leccami" ansimava, gemeva, e nel frattempo si tormentava i capezzoli.
L'orgasmo la colse all'improvviso:
"SI, VENGOOOOO... BEVI PORCO BEVIIII" urlò, ed io non aspettavo altro; mi schizzò in bocca quasi come un uomo ed io bevvi tutto, goloso e arrapato, e mentre la sua figa continuava a contrarsi, mi alzai su di lei e glielo schiaffai letteralmente fra le gambe.
"si porco, scopami, scopami, sfondamiii" urlava, uralava e godeva " fammelo senire tuttooooo, si, fino in gola porco.. chiavami chiavami mmhh aaahhh". io la scopavo a ritmo forsennato " Tieni troia, tieni, senti il mio cazzone che ti sfonda, troia".
"si, sono una troia, la tua troia... aaahh, ancora ancora, scopamiii".
Ormai ero sul punto di non ritorno, l'idea di scopare mia suocera, il pompino e la chiavata violenta mi avevano portato ad un passo dall'orgasmo ma non volevo venire ancora. mi sollevai e lei se ne lamentò "no -disse- che fai?" "sta tranquilla troia, voglio solo girarti" e la feci mettere a pecora. "lo so
-disse- vuoi il mio culo porco, lo hai sempre voluto, lo so" "esatto puttana" e mentre ancora parlava la inculai con un affondo deciso.
"aaahh sii, lo sento, mi spacchi porco, mi stai spaccando tuttaa" e venne, venne ancora. "aahhh godo, sono una troia rotta in culo ahhh, mi piace siiii". la scopavo con forza, stringendole il seno. "tieni troia, tieni, senti com'è duro" "si, lo sento, godooo", ma ormai ero sul punto di venire; la feci inginocchiare, e glielo misi davanti alla bocca. "Vuoi sborrarmi in bocca porco, vero? -mi disse imboccandolo- e vuoi che bevo tutto vero? sei un porco, si un porco, proprio come piace a me". bastarono 30 secondi di pompate. "ahhhh, vengo troia, vengo, bevi, bevi tuttooo". le scaricai una sborrata poderosa in bocca e la troia non ne fece cadere una goccia... 5/6 schizzi potenti e densi.
gemeva ancora. poi sollevò il viso, aprì la bocca e mi mostrò il succo della mia eccitazione, poi mi sorrise ed ingoiò tutto, leccandosi le labbra. "oddio che chiavata -mi disse- sei un toro, un toro porco... beata mia figlia" "tranquilla -le dissi abbracciandola e baciandola- ce ne sarà anche per te, ogni volta che lo vorrai...".

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