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La sala pose 2


di seattle21
31.01.2021    |    7.341    |    2 9.6
"Filippo cominciò ad inserire il dildo dentro mia moglie, prima un paio di centimetri, poi, via via, un po' di più, sino ad arrivare a metà, circa 15 cm..."
Vi introduco al racconto dicendovi che per seguirlo in maniera completa bisognerebbe aver letto il primo racconto intitolato La sala pose.
“Va bene, ragazzi, però gli scatti restano solo tra noi, non deve uscire niente da qui dentro”.
Questa frase fu come un pugno nello stomaco; rimasi li basito, incapace di proferire parola.
Lei, con una falcata decisa, si avviò nella zona del nostro studio, dove era allestito il set con il letto matrimoniale.
Mia moglie aveva deciso di farsi fotografare in intimo da cinque miei amici su un letto matrimoniale; era chiaro che aveva perso ogni freno; non pensava più a me, a suo figlio, al suo modo di essere donna irreprensibile, con sani principi morali.
Arrivati sul set, i miei amici illuminarono il lettone a giorno, usando tutti soft box alla massima potenza.
Lei si posizionò sul letto, dopo aver tolto le scarpe con fare sensuale ed iniziò con il simulare uno spogliarello, prima con la giacca mostrando il reggiseno, che già tutti conoscevano, poi salì in piedi sul lettone. Tutti i miei amici scattavano a raffica: non si distinguevano i numerosi click delle reflex; stavano saturando le memorie in men che non si dica.
Io ero attonito, non riuscivo a scattare una sola foto; la mia era l’unica macchina fotografica ferma. Lei, al contrario, era radiosa: si sentiva al centro dell’attenzione di tutti e, quando salì in piedi sul letto, senza la giacca e con ancora indosso la gonna, il mio amico Paolo le chiese di fermarsi un attimo, perché aveva esaurito la memoria e doveva sostituirla con un'altra, e non intendeva intendeva perdersi neanche uno scatto.
In questo frangente, tutti approfittarono per mettere batterie nuove e memorie fresche: sapevano che da li in poi, non era il caso di perdersi nessuno scatto. Lei, solo per un attimo, rivolse lo sguardo verso di me e mi fece cenno di scattare anche io (forse aveva notato la mia totale immobilità?).
Quando tutti furono nuovamente pronti, lei si girò e decise di darci le spalle, cominciando a far scendere la gonna, ancheggiando in maniera maliziosa.
Fu davvero brava a far durare questo spettacolo qualche minuto: faceva intravedere il suo culo e, con mia grande sorpresa, potei accertare che l’intimo che aveva indossato era un perizoma praticamente inesistente, come si dice: un filo interdentale? che spariva in mezzo alle sue chiappe.
Furono tutti entusiasti dello spettacolo che si stava loro presentando, persino io, se non si fosse trattato di mia moglie, avrei trovato quel culo la cosa più spettacolare da fotografare. Il culo di mia moglie era perfetto, esposto agli scatti dei miei amici, che quasi non credevano ai loro occhi.
Lei, dopo aver allontanato la gonna con il piede, si girò frontalmente, mostrando il suo perizoma, che, in verità, sul davanti non era particolarmente striminzito, ma era davvero molto trasparente e lambiva il monte di venere di mia moglie completamente depilato.
Dopo questo show, si distese sul letto e seguendo le indicazioni ricevute da ciascun fotografo, si mostrò davvero ammiccante verso gli obbiettivi, dedicando sguardi languidi e lascivi a tutti quanti.
Non so perfettamente quando durò quel momento; io ero completamente imbambolato, sentivo che tutti i miei amici si prodigavano a farle assumere pose sempre più sfacciate e, come al solito, Filippo cercò di prendere in mano la situazione e, rivolto a Simona, le disse di mettersi nuovamente in piedi e di spalle.
Lei, anche un po' stanca, per le pose distesa, accettò di buon grado.
Appena in piedi, sempre Filippo le chiese di divaricare un po' le gambe, così da essere più stabile sul lettone e, infine, le chiese di slacciare il reggiseno e farlo cadere, coprendo il seno con un braccio, allo scopo di rendere la sua schiena completamente nuda.
Lei eseguì tutte le indicazioni, senza batter ciglio. Da quell’istante, ci fu una raffica di scatti alla schiena nuda di mia moglie ed al suo culo, adesso più esposto per via delle gambe divaricate.
A quel punto, Filippo, sempre più intraprendente, le disse di alzare le mani in alto, poi le chiese di girare la testa ed infine di girarsi completamente.
Lì ho subito un altro cazzotto allo stomaco: mia moglie si era girata con i seni al vento, senza un minimo di pudore o inibizione.
La raffica di scatti era impressionante e lei era lì, quasi completamente nuda, esposta come non mai.
Filippo, che aveva ormai le redini del set in mano, le porse una mano e la fece scendere dal letto. La fece nuovamente girare di spalle (lui aveva sicuramente un debole per il culo di mia moglie) e le chiese:
"Dai su, metti in fuori quel culetto" lei obbedì, ma ancora non era visibile il filo interdentale che le passava tra le chiappe. Così lui, a rincarare la dose, le propose:
"Piegati un po' di più; vorremmo vedere meglio questo perizoma".
Lei, a questo punto, salì in ginocchio sul letto e si mise letteralmente a novanta, mostrando non solo il suo culo, ben aperto, ma anche il buchetto, appena coperto dal filo del perizoma, e chiese:
“Siete contenti, adesso, porcellini ?!”.
Il set con mia moglie si era trasformato in un set di nudo esplicito, ed anche abbastanza spinto.
Inutile dire che gli scatti si sprecarono e credo che qualcuno non si limitò a scattare solo foto, ma stava sicuramente girando qualche video.
Dopo aver percepito che la valanga di scatti stava diminuendo, si distese nuovamente nel letto e disse:
“Bene siete soddisfatti? Avete appagato tutti i vostri desideri da guardoni?”. Era diventata sfacciata, quasi non riconoscevo più la moglie che aveva voluto arrivare vergine al matrimonio, e che non si prestava a nessun tipo di approccio sessuale, se non il più casto e contenuto.
A questo punto Filippo che, insieme a lei, era il più a suo agio in quella occasione, le disse:
”Simona, se vuoi, ho portato con me un giocattolo, che potresti usare per fare qualche altro scatto; si tratta di un dildo di cristallo molto elegante”. Conoscevo perfettamente il giocattolo di cui parlava; lo avevamo usato e proposto alle modelle più porche, che volevano spingersi oltre; era un dildo, sì elegante, perché in cristallo, ma di notevoli dimensioni, non certo da principianti, quanto piuttosto da troie ben aperte.
Ma perché Filippo lo aveva portato con se? Sapeva che avremmo scattato le nostre mogli, forse lo teneva nell’attrezzatura per gli shooting fotografici.
Mia moglie rispose:
“Ma che dici... io non ho mai usato questi oggetti... non saprei cosa fare”.
E Filippo: “Non ti preoccupare, non devi mica metterlo dentro, magari lo tieni in mano, ammicchi un po', lo lecchi, lo metti in bocca, mimando un pompino.” E Simona: “Va bene, ma, ragazzi, guai a voi se solo uno scatto esce da qua dentro”.
Aveva acconsentito a giocare con un dildo, oggetto per lei sconosciuto, davanti a cinque miei amici, armati di macchine fotografiche?
Si stava rivelando una troia quale mai avrei ritenuto possibile.
Prese il dildo in mano, lo osservò con attenzione, ne valutò le dimensioni dicendo:
“Cavolo, è molto più grande del cazzo di mio marito, quasi il doppio”.
In effetti il dildo di cristallo misurava circa 30 cm. di lunghezza ed aveva un lato più grosso, arrotondato, ma che aveva circa 7 cm. di diametro ed un lato più sottile, con vari rigonfiamenti del diametro di circa 4 cm.
La mia dotazione, in verità, non è eccezionale: il mio cazzo, in erezione è lungo 15 cm e, forse, 3,5 di diametro. Alla sua affermazione, scoppiò una risata generale e tutti rivolsero lo sguardo a me, che ero l'oggetto dello scherno.
Lei seduta sul letto, prima piuttosto composta, ma poi con le gambe oscenamente aperte, prima leccò il dildo e mimò un pompino, poi cominciò a strofinarlo sulla sua figa, da sopra le mutande trasparenti.
Si vedeva, ci stava prendendo gusto, anche se continuava a dire:
“Ma io non so come si usa questo coso e, poi, è troppo grosso”.
A questo punto, Filippo intervenne:
“Aspetta, ti faccio vedere io come va usato: mettiti distesa ed apri le gambe; ecco, togliamo queste che danno fastidio”.
Con una mossa veloce le sfilò completamente le mutande.
Lei era lì distesa nel lettone, a gambe spalancate, con la figa aperta ed alla vista di tutti. Filippo, accanto a lei, le mise la mano sulla figa, insinuando un dito dentro di lei e le disse:
“Sei un lago... qua sotto; ti sei eccitata ad essere al centro dell’attenzione?”. In effetti la figa, oltre ad essere oscenamente aperta, si vedeva da lontano che era bagnatissima e lei aveva abbandonato la testa indietro; al contatto della mano di Filippo, aveva emesso un gridolino che tutti avevamo percepito. Egli, che sembrava aver intuito come sarebbero andate le cose, prese un tubetto di gel lubrificante, che aveva indosso con lui e ne mise una quantità esagerata sulla figa di mia moglie. Lo spalmò con cura e, questa volta, passando la mano furono due le dita che finirono dentro di lei.
Simona sembrava completamente in estasi; teneva gli occhi chiusi, le braccia distese indietro e le gambe più aperte possibile, per godere quel massaggio più profondamente.
Egli, allora, lubrificò anche il dildo e lo appoggiò davanti la figa di mia moglie, dal lato più sottile. Inutile dire che tutti continuavano a scattare, anche se il numero di clic mi fece capire che, quasi tutti, erano diventati videomaker, invece che fotografi.
Filippo cominciò ad inserire il dildo dentro mia moglie, prima un paio di centimetri, poi, via via, un po' di più, sino ad arrivare a metà, circa 15 cm.
In quel punto il dildo cresceva di diametro sino a 7cm., pertanto lui non andò oltre. In un primo momento, il movimento era molto lento e permise alla figa di mia moglie di abituarsi all'intrusione, d’altro canto quello era l’oggetto più grande che avesse mai ricevuto; poi Filippo, aumentò il ritmo di va e vieni, sino a simulare una vera e propria scopata.
Le reazioni di mia moglie non si fecero attendere e lei venne scossa da fremiti convulsi fino a venire copiosamente. I suoni che lei emise furono inequivocabili. Filippo stava masturbando mia moglie davanti a me ed io non riuscivo a proferire parola.
Con Simona ancora spossata dalla copiosa venuta, Filippo disse:
“Ti sei divertita? Ti è piaciuto? Lo sai che hai bagnato tutto il letto?” al che lei rispose candidamente: “Sì, parecchio”.
Continua
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