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L’ insospettabile collega


di Sagittariodeciso
01.10.2024    |    10.175    |    13 9.8
"Finimmo velocemente di cenare e le chiesi se le andava di venire a casa mia..."
Per improvvise esigenze lavorative ero stato trasferito momentaneamente in Puglia.
L’ umore non era dei migliori, mi trovavo bene nella vecchia sede di lavoro, i colleghi erano persone disponibili e mi dispiaceva salutarli.
Il giorno previsto mi recai nella nuova destinazione, e in ufficio oltre me trovai altre quattro persone.
Con tutti loro nacque fin da subito una buona alchimia, sì lavorava tranquillamente e ci davamo supporto tra di noi.
Tra i nuovi colleghi feci particolarmente amicizia con Silvia.
Lei era una ragazza poco più che quarantenne, dolcemente BBW,con un seno molto generoso.
Il suo trucco non eccessivo ed i capelli raccolti,le davano l’aspetto della classica brava ragazza tutta casa,chiesa e lavoro.
Silvia si era sposata da poco, suo marito aveva circa dieci anni più di lei e molto spesso passava lunghi periodi in trasferta per via del suo lavoro.
Io e lei ci ritrovavamo spesso a bere un caffè o a fumare una sigaretta durante le pause lavorative, e col tempo iniziammo a parlare anche della nostra vita privata.
Lei mi raccontava del disagio dovuto alle lunghe assenze del marito, e della noia che la assaliva in attesa che ritornasse.
Già da un po’, avendo un debole per le donne in carne, guardavo Silvia non come una semplice collega, ma come oggetto del mio desiderio.
Le sue forme generose ed il suo aspetto tutt’altro che appariscente mi davano l’idea di una donna porca che a letto era capace di fare impazzire un uomo.
Ebbi la sensazione che dalla sua scrivania lei cercasse il mio sguardo per capire se fosse ricambiata o meno.
Feci caso che quasi sempre si rivolgeva a me per questioni lavorative o se aveva voglia di andare al bar per un caffè.
Iniziai seriamente a pensare che le potessi piacere, ma con il terrore di aver frainteso ,non trovavo mai il coraggio di essere più audace nei suoi riguardi benché era già un po’ di tempo che fantasticavo di avere le sue tette in bocca ed il cazzo infilato nella sua figa.
In una delle nostre chiacchierate, dopo una pausa pranzo, mi confido’ che era davvero stanca di passare le serate in casa ad aspettare che il marito tornasse e che sarebbe uscita volentieri se fosse stata invitata da qualcuno .
Quella sua confessione la presi come una richiesta, come se mi avesse voluto dire “ti svegli o no??”
Mi feci coraggio, e la sera le inviai un messaggio chiedendole se le andava di andare a cena insieme l’indomani.
Dopo poco Silvia mi rispose dicendomi che accettava molto volentieri il mio invito.
Eccitato dalla sua risposta iniziai a fantasticare sul dopocena, mi immaginai mentre la spogliavo ed iniziavo a baciare la sua bocca e i suoi seni.
Il cazzo mi diventò duro e fu impossibile non masturbarmi.
La sera seguente, come d’accordo, andai a prendere Silvia sotto casa sua e poi andammo al ristorante per cenare.
Durante la cena i nostri occhi si cercavano ripetutamente e i suoi sorrisi mi facevano ben sperare che quella serata non sarebbe finita una volta usciti dal ristorante.
Mentre parlavamo della nostra amicizia le dissi chiaramente che mi piaceva,e che da un po’ di tempo era costantemente nei miei pensieri.
Silvia non si sorprese di quella mia dichiarazione, mi disse che se n’era accorta dal modo in cui la guardavo quando eravamo in ufficio,ed aveva avuto la ( giusta) sensazione che me la mangiassi con gli occhi.
Poi mi confidò che anch’io le piacevo, ma che non si era mai spinta oltre per non destare sospetti in ufficio, e che non aspettava altro che un mio invito.
A quel punto la voglia di rimanere da soli ci assalì’ entrambi.
Finimmo velocemente di cenare e le chiesi se le andava di venire a casa mia.
Lei mi sorrise e con un bacio mi fece capire che non desiderava altro.
Una volta a casa, iniziammo a baciarci con una passione incredibile,le nostre lingue si intrecciavano, mentre Silvia mi mordeva le labbra le mie mani tastavano il suo bel culo abbondante e sodo.
La tirai a me per farle sentire il cazzo duro contro il suo pube,lei visibilmente eccitata lo tirò fuori dai boxer ed iniziò a masturbarmi.
Nel frattempo le mie mani si erano infilate sotto il suo vestito corto e salirono fino alla figa già bagnata per quanto era eccitata.
Scostai il perizoma e con due dita iniziai a masturbarla velocemente, Silvia mi supplicava di non fermarmi e dopo poco ebbe il suo primo orgasmo .
A quel punto la spogliai lasciandole addosso solo la biancheria intima.
Il reggiseno color carne faceva quasi fatica a contenere quelle tette così abbondanti, quindi la feci stendere sul letto ed iniziai a far scivolare il mio cazzo in mezzo a quelle montagne facendoglielo arrivare fino in bocca.
Dopo poco Silvia presa dall’ eccitazione mi implorò di leccarle la figa.
Naturalmente la accontentai,ed iniziai a leccarla avidamente passando la lingua tra le grandi labbra e sul clitoride scuro e turgido.
Ora anche il mio cazzo reclamava attenzioni, quindi feci girare Silvia ed iniziammo un meraviglioso 69.
Il cazzo si perdeva nella sua bocca e lei alternava la lingua tra la cappella e le palle facendomi vibrare di piacere.
A quel punto avevamo entrambi voglia di scopare, così Silvia si girò e si sedette sul mio palo duro ed inizio’ a cavalcarmi come una forsennata.
Io le tenevo i fianchi ed inarcai la schiena per avere in bocca le sue tette per succhiarle i capezzoli duri.
I nostri gemiti erano sempre più forti le lingue si intrecciarono nuovamente e le nostre salive diventarono un tutt’uno.
Io mi aggrappavo alle sue chiappe per spingerle il cazzo più forte e più dentro che potevo, e dopo aver aumentato il ritmo, si lascio’ andare ad un altro orgasmo lungo ed intenso che fece tremare le sue carni.
Tirai fuori il cazzo bagnato dei suoi umori, e ripresi nuovamente a leccarle la figa provocandole dei brividi di piacere.
Finito di raccogliere gli umori, avevo voglia di possederla con lei messa a pecora.
La feci girare e con un colpo secco le piantati nuovamente il cazzo nella figa.
La scopavo con forza, la visione delle tette e della pancia che penzolavano sotto i miei colpi aumentarono incredibilmente la mia eccitazione.
Silvia urlava di piacere e rivolta al marito assente ripeteva “ guarda come si fa’ cornuto!!! “ poi girava la testa per cercare la mia lingua.
Il cazzo era sul punto di esplodere, io ero sfinito, ma non volevo concludere quella stupenda scopata senza averle prima trapanato il culo.
Così sfilai il cazzo dalla figa depilata e puntai la cappella gonfia in direzione dell’ altro buco.
Silvia mi implorò di fare piano in quanto il marito non la scopava quasi mai quel bel culone che aveva.
Quindi prima le leccai il buchetto insalivandolo per bene poi vi appoggiai nuovamente la cappella sopra.
La penetrai piano mentre lei stringeva il lenzuolo tra i denti per soffocare le sue urla.
Una volta dentro iniziai a scoparla piano per farla abituare al cazzo che le esplorava le viscere.
Mano mano aumentai la velocità e l’ intensità dei colpi, Silvia iniziò a godere e mi incitava a continuare e ad affondare i colpi sempre più forte.
Tenendomi alle sue natiche la scopavo con tutta la forza che mi era rimasta,le palle sbattevano violentemente contro il culo, e lei , si infilò due dita nella figa ed iniziò a masturbarsi raggiungendo poco dopo un altro orgasmo.
Oramai ero pronto e voglioso di esplodere, quindi aumentai ancora di più l’ intensità dei colpi fino a quando con un grugnito le riversai nel culo una quantità enorme di sborra calda.
Continuai a scoparla per un po’, poi sfilai il cazzo e lo infilai nella bocca di Silvia che lo ripulì’ con assoluta dovizia.
Eravamo entrambi sfatti e molto soddisfatti da quel primo incontro, per tutta la mia permanenza in Puglia sono stato il suo amante fisso che ha fatto emergere la sua indole porca e che le ha tenuto compagnia durante le assenze del cornuto ignaro.
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