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Eleonora - La mia capa.


di Ralphluckies
21.11.2022    |    596    |    0 8.0
"Nel prive rimango poco, preferisco mischiarmi nella gente, torno solo per rifornirmi di alcool..."
Eleonora.
Questa più che un'avventura di una notte è stata un'esperienza che si è protratta negli anni.
Come spesso succede, galeotto fu l'ambiente di lavoro.
Qualche tempo fa a causa di un ritardo su un importante progetto, i nostri boss decisero che i team di lavoro di due diverse città dovessero riunirsi sotto lo stesso tetto per un periodo in modo da sveltire il tutto e arrivare in tempo prestabilito con i risultati richiesti.
Finalmente diedi più che una faccia, ma un corpo ad Eleonora: capo team di un'area con cui più volte mi sentii al telefono durante il progetto.
Una voce simpatica calda e accogliente. Non nascondo che provai, come in tanti fanno, a cercarla sul web, ma non trovai che una foto di una donna sulla quarantina, capello lungo e raccolto, occhi da cerbiatta e sorriso sensuale.
Beh, quello che avevo visto mi era già piaciuto, tanto da cominciare a fare un po' il cretino per telefono. Protetto da una cornetta mi era venuto tutto molto spontaneo. Ora Eleonora era davanti a me, con quel corpo magro e atletico frutto sicuramente di molte ore di palestra, quel culo marmoreo e soprattutto quelle tette statutarie (che poi ho scoperto essere rifatte). Mi maledissi un poco.
Non dico di essermi spinto oltre i limiti, ma risposte come 'potresti essere mio figlio' o simili a battute me le ero già prese per telefono. Ora sostenere quella spavalderia con lei davanti era tutt'altra cosa, un po' per la presenza di colleghi, e un po' perché alla fine era il responsabile dell'altro ufficio.
Il solo vederla, poi, mi faceva viaggiare con la mente in fantasie lussuriose, con effetti sulla mia patta abbastanza destabilizzanti. Non volevo di certo che trasparisse la mia attrazione verso di lei nel mio ambiente di lavoro, e nemmeno che venisse fuori che avessi fatto il cretino, anche se in modo ingenuo, con una Milf di rispetto che era quasi un'istituzione nel mio posto di lavoro.
Così reagii come sempre faccio nei momenti di pericolo: ghiaccio e indifferenza. Cercai di evitarla in tutti i modi, di sedermi sempre in modo strategicamente lontano alle riunioni, un cordiale 'ciao' e un 'come stai?' ma mai nulla di più.
Di certo non ero quel ragazzo simpatico e audace che aveva sentito per telefono e probabilmente non ne capiva il motivo. Più provava un contatto sociale più mi chiudevo a riccio. Ero completamente catturato dai suoi modi di fare, come si vestiva e come si muoveva, mi facevano venire voglia di saltargli addosso solo a guardarla.
Il suo tick nervoso nel mordere la matita non mi aiutava di certo, tanto che ad un certo punto sono finito in bagno a trovare soddisfazione solitaria per poter ritrovare la concentrazione sul progetto.
Una settimana di occhiatacce da parte sua, toccatine fugaci sulla spalla al suo passaggio e stupore e incredulità ad ogni tentativo di socializzazione da parte sua sapientemente demolito da me culminarono nella fine del periodo di lavoro insieme.
Il progetto venne presentato, accettato e finanziato: felicità per tutti.
Essendo venerdì sera partì l'aperitivo offerto dal proprietario dell’azienda. Due o tre bicchieri, l'ambiente cominciò a sciogliersi ed Eleonora rtipartì all'attacco, fermandomi ed attaccandosi al mio braccio.
'Beh ora che il progetto è finito mi puoi anche parlare, non credevo che non sapessi gestire questa ansia fino al punto di non parlarmi' Voilà, ecco ho fatto la figura del coglione.
'Eh'scusa Eleonora, non è per il lavoro, ma figurati, e che sai dopo aver fatto il cretino per telefono mi sentivo un po' deficiente e non sapevo come affrontare la cosa davanti ai miei colleghi'. Lei rise e il mi cazzo si fece sentire nelle mutande. Cazzo che pivello. Inoltre sentii che la stronza mi stava leggendo il pensiero. Bevvi un altro bicchiere. 'Beh di sicuro signorino mi piacevi più quando facevi il cretino' disse ridendo e lasciandomi li come un ebete con i miei pensieri.
Va bene tutto ma fare la figura del coglione due volte proprio non ci sto. Cercai di pensare in fretta. Ma nulla, ero stanco e vuoto. Mi chiamò dal fondo alla stanza. Stava parlando con il capo. Merda.
Conduce lei il gioco.
Il capo, una volta raggiunto, mi fece i complimenti per la gestione della mia parte di lavoro e mi disse dell'ottima impressione fatta su Eleonora tanto che decisero di darmi la responsabilità dell’integrazione su quella parte del progetto per l'anno dopo.
Cazzo una promozione! Ringraziai e cominciai a sciabolare come Briatore.
Qualche stuzzichino e già i giovani dell'ufficio carichi iniziano a smanettare nervosamente per trovare il 'dopo serata' ideale. Un po' di chiamate e il nostro capo interviene buttando sul tavolo l’ingresso in un esclusivo locale. La serata si mette bene! Sono euforico.
Cerco Eleonora e la ringrazio per il suo aiuto, e lei rilancia chiedendomi per sdebitarmi un passaggio per andare al locale con una fermata in hotel per potersi cambiare. Non posso che accettare. Saliamo in macchina, parliamo del più e del meno e mi lascio andare ricominciando a fare un po' il cretino buttando qualche battuta qui e là. Lei ride è un po' brilla e mi chiede informazioni sul 'dress code' del locale. Colgo la palla al balzo per sciolinare qualche complimento sul fatto che comunque cosa metta sarebbe figa lo stesso. Ma lei rincalza e allora io le chiedo che cosa ha a disposizione.
'Mah, un po' di tutto in verità, però questa sera non ho voglia di scegliere!' mi dice ridendo 'Dammi una mano no!' 'Beh difficile scegliere senza avere delle opzioni' Si gira, mi mette una mano sulla coscia e mi dice di salire su in Hotel con lei per aiutarla.
Cazzo è brilla, io non so davvero come comportarmi. Rincalza, vedendo la mia reazione di lieve imbarazzo con un 'Stai tranquillo non ti metto le mani addosso' Ecco siamo a tre figure da coglione, questa sera sono un collezionista.
Parcheggio e saliamo su in stanza. Mi dice di aspettare nell'anticamera mentre si fa la doccia. Sono nervoso. Apro una birra dal frigo bar. Non so davvero che cazzo devo fare, è comunque una mia la capa, sopratutto ora.
Mi fa impazzire, se ci provo e mi ribalza chissà che cazzo succede, e se non ci provo faccio l'ennesima figura del coglione..e se.. e se…Rientra in stanza con l'accappatoio, mi chiede una birra pure lei e aprendo la valigia butta sul letto una serie di vestiti. Faccio finta di studiarli, ma avevo già optato per un vestito a tubino di pelle. 'Quello è perfetto' dico' lei annuisce' 'Certo che però bisogna vedere se si sposa con quello che c'è sotto' provo a tastare il terreno.
Ride e mi stronca con un 'Adesso non esagerare, quello lo decido io se permetti' La guardo ridendo per smorzare un po' la situazione 'Certo che se mi dici che devo decidere io e poi mi fai scegliere solo a metà'.
Eleonora stupida del mio cambio di passo, ci pensa su e probabilmente mi da una possibilità: 'Vediamo se la tua proposta mi piace allora' nel primo cassetto c'è tutto il necessario, io vado ad asciugarmi i capelli'. Apro il cassetto e vedo il ben di Dio. Davvero per tutti i gusti. La scelta qui è davvero ardua tra calze perizomi e reggiseni. Opto per un paio di parigine scure con un micro perizoma. Sto sbiellando. Mi avvicino al bagno per provare a guardare dallo spioncino. Sembro un quindicenne in calore. Ma faccio appena in tempo ad arrivare alla porta quando lei esce dal bagno. Vede le parigine e il perizoma. 'tutto qui?' 'si' 'beh sono già fortunata che mi fai indossare qualcosa sotto' dice ridendo. Questa mi sta coglionando per l'ennesima volta. Prende la roba e si va a vestire in bagno. Esce ed è una figa pazzesca. Tacco a spillo e via. Non riesco che guardargli le gambe messe in risalto dalle parigine. Le sue tette libere nel tubino. La testa mi gira e nell'ascensore mi avvicino schiacciandola allo specchio. 'cazzo Eleonora mi stai facendo girare la testa' cercando di baciarla. 'piano signorino, mi sto solo divertendo un po' a fare la cretina con te.. ma sono felicemente sposata' Gelo. Risaliamo in macchina, sono confuso, mi sta paraculando e non riesco ad avere trazione su di lei. Mi sento piccolo e impotente. Penso che forse vista la mia indole un po' mi faccia bene, così capisco cosa voglia dire essere nelle mani di qualcun'altro. Arriviamo al locale ed Eleonora non mi calcola più. E come il miele. Sono tutti intorno a cercare di catalizzare la sua attenzione. Nel prive rimango poco, preferisco mischiarmi nella gente, torno solo per rifornirmi di alcool. Lei mi guarda a volte e ride. Chissà magari si starà vantando di come ha fatto venire il cazzo duro al giovane dell'ufficio nonostante i suoi anni. La serata passa e sono alticcio e un po' demolito. L'euforia della promozione ha lasciato spazio dalla 'truffa' di Eleonora. Torno al tavolo ed è lì di fianco a me, sta parlando con un altro giovane di un altro tavolo. Stesse scene, stessi comportamenti. La prendo e la giro verso di me avvicinandola all'orecchio 'Certo che sei bella stronza, ti piace far venire il cazzo duro a tutti i giovani che incontri?' Mi guarda in modo serio 'Quindi stai ammettendo che ti ho fatto venire il cazzo duro prima?' 'perché non cerchi le risposte da sola' e così dicendo la strinsi a me per farle sentire la mia reazione al suo giochetto. Lei rispose con un movimento di bacino per 'premere' ancora di più con il suo ventre al mio cazzo duro. 'signorino, mi stai molestando' 'No, Eleonora tu nn hai idea di cosa vuol dire essere molestata' Così un po' sciolto dall'alcool, dalla sua apparente disponibilità la girai mi misi dietro e di lei e ballando cominciai a massaggiarle il basso ventre dal vestito. Lei di tutta risposta continua a muovere il suo culetto su e giù cercando il mio cazzo. Stavo impazzendo. 'Ecco cosa vuol dire molestarti!' Presi coraggio e con il favore del buio e della posizione defilata presi rapidamente il suo perizoma e con un gesto fulmineo verso il basso lo feci scivolare fino alle sue caviglie.
Si giro stupita e incredula ''Direi di togliere di li, prima che qualcuno ti veda no?' gli dissi nel modo più sicuro che potessi. Mi guardò, strinse gli occhi e con un gesto sensuale e veloce si liberò del perizoma' 'Ora piegati e prendilo e mettilo via' ma senza piegare le gambe' 'Tu sei pazzo' 'Tu scherzi con il fuoco' Sorriso e si piegò come gli avevo detto, Ben consapevole dello spettacolo che io e qualche fortunato che l'avesse notata poteva offrire, una deliziosa donna con la figa spalancata, le sue gambe fasciate da due parigine da sballo che si piegava a 90'. 'Fatto' e adesso?' 'Adesso ti porto in bagno' Mi prese la mano' Hai bisogno che ti tenga la porta?' rise. Al bagno, grazie allo stato alcolico e alle persone in coda, fu molto facile infilarsi nel bagno dei disabili.
Chiusa la porta mi saltò addosso, la spostai e la limonai intensamente. Gli presi le braccia e bloccandola al muro iniziai a divorargli il collo. Ero in estase, il mio cazzo era marmoreo, mi staccai senza dire nulla mi slacciai i pantaloni e prendendola dolcemente per il collo la invitai a inginocchiarsi. Una visione. La mia capa era li a pochi centimetri dal mio cazzo. Lo prese in bocca offrendomi la visione delle sue maestose tette. Incominciò a leccarlo con passione, guardandomi e aderendo perfettamente con le sue labbra alla mia asta. Le sue mani mi tenevano il culo, quasi ad essere sicura che non scappassi. Mi fece un pompino lungo e profondo, cercai di staccarmi per venirle un po' ovunque e capii il ruolo della sua presa. Non si staccò, venni copiosamente. Bevve tutto e ingoiò fino all'ultima goccia. 'volevi sciuparmi il vestito eh?' 'volevo venirti ovunque, dappertutto!' 'beh se vuoi c'è sempre tempo, ma non qui' Accarezzandole il viso feci per uscire' 'Hei signorino e a me chi ci pensa?' La guardai e le dissi ridendo ' Beh ci sono un sacco di giovani li fuori ' e uscii dal bagno. Arrivai al tavolo giusto in tempo per salutare i colleghi che stavano per uscire. Mi chiesero se sapessi dove fosse Eleonora e gli dissi che probabilmente era già andata via in taxi. Quando lei arrivò dopo essersi ricomposta in bagno non trovò che me al tavolo. 'dove sono tutti?' 'sono andati via' 'mi dai tu un passaggio?' 'Dipende' 'Cosa vuoi ancora' non ti è bastato il servizietto in bagno?' 'No, ti porto solo se in macchina ti togli il vestito' 'Signorino ti piace giocare eh' 'Vieni' La presi per mano e uscimmo dal locale. Arrivammo alla macchina, la spinsi sulla portiera e la baciai di nuovo. Entrai in macchina e nel tempo che lei ci mise per andare dal lato passeggiero chiusi le portiere dall'interno. Abbassai il finestrino 'un accordo è un accordo, lancia il vestito dal finestrino e potrai entrare'' 'Ma dai qui!' protestò 'giuro che me lo tolgo in macchina' 'Siamo al buio e non c'è molta gente, se fai in fretta può darsi che nessuno ti veda' Si guardò intorno perplessa. Senza il vestino sarebbe stata completamente nuda. Gli unici indumenti sarebbero stati i suoi tacchi e le sue parigine. 'Dai non voglio passare la vita in un parcheggio, via il vestito!' 'stronzo' Si guardò bene intorno e in modo più veloce che poté si sfilo il vestito liberando le sue poderose tette e la sua figa abilmente depilata. Lanciò il vestito all'interno 'Dai apriii!' cominciò a gridarmi coprendosi alle bene meglio con le mani le sue parti intime. Che visione'. Presi il vestito e lo infilai dalla parte della mia portiera 'apri cazzo!' erano passati pochi secondi, ma per lei sicuramente erano eterni. Completamente nuda in un parcheggio di un locale. Sbloccai le portiere ed entro buttandosi dentro. 'Sei un bastardo!' cominciò a dirmi cercandomi di darmi degli schiaffi ' le bloccai le mani'. E la baciai'.si rilasso un poco e cercai con le mani la sua figa' 'Sei un lago' ' Inizia un lento ma profondo ditalino' cominciò ad ansimare' 'ti piace giocare?' non rispose'.mugolava' Arrivò così il primo schiaffo sulla sua figa pulsante e aperta' 'ahhh' gridò. 'Rispondimi'' 'No' cioè si.. non lo so'' Il secondo schiaffo arrivò diretto sul clitoride'. Il suo grido ora era più un mugolio che un grido di dolore' 'Adesso giochiamo con le mie regole' gli dissi mentre il terzo schiaffo la raggiungeva sulla figa aperta confermando la mia ipotesi: le piaceva' 'Fai quello che vuoi'.' Le infilai due dita nella figa masturbandola con foga' le baciai il collo' le sue tette si muovevano a tempo'. 'Tutto quello che voglio incondizionatamente' 'Ah.. si' usami' usami' ' Mugolava e sbrodolava di piacere' mi staccai improvvisamente al culmine del suo piacere' 'No, non qui' mi guardò stralunata.. non capiva' Accesi la macchina e le ordinai di slacciarmi i pantaloni e di succhiarmelo mentre guidavo. Così fece e con una mano iniziò a masturbarsi'. 'Non devi venire senza il mio permesso, per il resto fai quello che vuoi' Guidai fino ad un posto appartato poco distante che conoscevo. Parcheggiai la feci scendere. Avevo il cazzo durissimo, senza tanti preamboli le feci mettere le mani sul cofano e dopo aver goduto per pochi secondi della sua visione, così aperta, culo all'infuori e la sua figa pulsante che non aspettava altro che il mio cazzo la penetrai con foga'.Le strinsi le tette e dopo una serie di colpi lei venne gridando cercando sempre più in profondità il mio cazzo. la presi per il collo. 'Ti ho forse detto di venire?' 'dai cazzo non ce la facevo più' 'Non hai rispettato i miei ordini, sei indisciplinata' mi tolsi da lei 'Ora piegati sul cofano e allargati le natiche' 'Che cosa hai in mente'non penserai mica di'' Un forte schiaffo la raggiunse sul culo. Tremò e con le mani apri il suo culo. Una rosellina invitante faceva capolino proprio sopra la sua figa. 'Dai è un sacco di tempo che'' Un altro schiaffo più forte sul segno di quello precedente.. 'Zitta o ti entro di colpo'. Non proferì parola. Usai i suoi umori per bagnargli il buchetto e dopo due o tre lievi spinte entrai con la cappella nel suo fantastico culo, strappandogli un grido. Cominciai a muovermi lentamente guadagnando strada dentro di lei. I suoi gridolini di nuovo si stavano trasformando in mugolii.. Con un colpo secco entrai ancora per quel che mi rimaneva e cominciai a stantuffarla con energia. Aveva un culo sodo e stretto, non ce la facevo più. Presa dall'eccitazione cominciò a muovere il bacino verso il mio ventre e per fu la fine. Venni cercando di entrare il più possibile dentro il suo culo. Volevo sfondarla. Mi staccai dopo minuti interminabili. Si girò e baciandomi mi disse 'Non scopavo così da quando avevo più o meno la tua età, speriamo che mio marito non si accorga che qualcuno si è preso ciò che io gli nego da molto tempo'. Ripresi il suo vestito in macchina, per la serata poteva bastare. La riaccompagnai in Hotel prima di uscire e baciandomi mi diede il suo numero personale. 'Se hai voglia di usare qualcuna quando verrai a XXXXXX, scrivimi qui'. Eleonora l'ho vista ancora per un po' di volte negli anni. Ma queste sono tutte altre storie che forse un giorno vi racconterò.
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