tradimenti
Dopo 20 anni
di biancoriccio
29.10.2015 |
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"Giunse il momento di separarci, ci saremmo visti la sera dopo..."
Premetto che questo racconto è vero, cambierò solo i nomi.Febbraio 2014, trovo per caso su facebook tramite un amico comune ex radioamatore, una ragazza (ormai donna), che modulava al cb nei primi anni 90 e con cui avevo avuto per un po' di tempo in quel periodo intrattenuto dei bei momenti, le chiedo l'amicizia e dopo una mezz'ora arriva la risposta e la conferma, Barbara si chiamava, iniziamo a chattare su facebook, ha una figlia di 20 anni avuta da un ragazzo toscano, abita in lombardia da qualche anno e sta per sposarsi, lavora e sta bene, io le dico la mia situazione, libero professionista fidanzato da una vita e continuo ad abitare in toscana, le chiedo delle foto recenti, dato che sul suo profilo erano presenti solo foto vecchie, mi manda delle foto di vacanze recenti, iniziamo a chattare dei tempi andati e del perchè ci fossimo persi di vista, in effetti io ci avevo un po' perso la testa e lei lo stesso, iniziammo a fantasticare su come sarebbero andate le cose se avessimo avuto la possibilità di rimanere insieme, la chat si fece un po' più spinta e iniziò a mandarmi foto in intimo chiedendomi se mi sembrava cambiata, io le dissi che indubbiamente era cambiata, ma in meglio, prima era carina adesso era fottutamente sexy e scherzando le dissi che 2 colpi non glieli avrei negati, anzi, e lei mi rispose che si sarebbe sposata a settembre e che ci avrei dovuto pensare prima, il tutto in toni scherzosi.
A Giugno successe che Barbara scese giù in toscana, mi disse che sarebbe stata da sla dato che il compagno aveva avuto dei problemi improvvisi al lavoro, ci incontrammo all'ingresso di un parco dove lei andava a camminare quando scendeva dai suoi e che era proprio sulla collina dove abitava 20 anni prima, ci avviammo camminando verso la cima della collina e parlammo lungo il tragitto che era piuttosto lungo, arrivati in cima ci fermammo alle altalene e lei si sedette, io la spingevo di lato e continuavamo a parlare di cose molto leggere, finche ad un certo punto bloccai l'altalena e provai a baciarla, lei mi respinse.
Vabeh, dissi, si vede che non voleva andare oltre al virtuale, riprendemmo a camminare e a metà percorso ci ritrovammo a parlare di cose un po' più personali, ci sedemmo su una panchina e mi raccontò un fatto successo molti anni prima, quando ancora era poco più che bambina, era stata violentata da un amico comune che adesso stava all'estero, per me fu una pugnalata, lei si accoccolò sulla panchina si cinse le ginocchia con le braccia e iniziò a piangere, io l'abbracciai come avrebbe fatto chiunque abbia un cuore in quel momento e lei poggò la testa sulla mia spalla, i suoi capelli profumavano di mela così come la sua pelle, le baciai il capo e la strinsi, lei si strinse a me e stemmo in quella posizione per un po', poi ci rialzammo e ci avviammo alle macchine. Si era fatto tardi, quasi l'una di notte, la sua era la più vicina aprì lo sportello e al momento di entrare ci demmo il classco bacio sulle guancie, poi ci guardammo e le misi una mano su una guancia e la carezzai e fu allora che ci baciammo, dopo 20 anni.
Quel bacio ci scosse come un pugno nello stomaco, ci baciammo ancora ed ancora, poi... giunse il momento di separarci, ci saremmo visti la sera dopo.
Erano da poco passate le 21,00 mi mandò un messaggio su whatsapp “sono qui” le risposi di parcheggiare io intanto avrei aperto la saracinesca del laboratorio, entrò e appena chiusi la saracinesca iniziammo a baciarci e a muovere le nostre mani sui nostri corpi per riscoprirli dopo 20 anni, era bellissima, sotto il soprabito di lino color avana portava una maglia piuttosto scollata color turchese e una gonna bianca sotto il ginocchio, e delle scarpe bianche con i tacchi, ci dirigemmo nello spogliatoio dove avevo un divano/letto che utilizzavo quando il lavoro mi impegnava anche nelle ore notturne, mi sedetti sul divano che avevo aperto e lei mi venne in braccio e iniziò a baciarmi il collo e carezzarmi il petto che si scopriva mano a mano che lei sbottonava la camicia sotto cui appunto non portavo niente, si alzò mi prese le spalle e mi spinse giù, sdraiato, si mise cavalcioni e iniziò a baciarmi il petto, scendendo sempre di più, mi sciolse la cintura e aprì i pantaloni, il mio membro era in tiro e sembrava voler esplodere dai boxer, lei lo estrasse e iniziò con la punta della lingua a dare dei colpetti intorno alla corolla della cappella, poi lo inghiottì all'improvviso, io ebbi un sussulto, succhiava con una tale avidità che sembrava non avesse più visto un cazzo da allora, la staccai e la tirai addosso a me e iniziai a baciarla, le sfilai la maglia e il reggiseno e iniziai a baciarle il seno, i suoi capezzoli diventarono duri e io iniziai a mordicchiarli poi iniziai a salire lungo le sue gambe con la mano destra fino a sentire un lago tra le sue gambe, spostai le mutandine e infilai in dito dentro, a quel punto lei quasi gridò di piacere, finimmo di spogliarci a vicenda e mi ridistesi sul divano letto, lei venne con la bocca sul mio membro e quel punto la sollevai di peso e portai il suo sesso all'altezza della mia bocca, un 69 che durò non molto ma fu molto intenso, lei mi venne in faccia dall'eccitazione che aveva e io bevvi il suo succo, poi la sdraiai e la presi, le sue gambe erano avvinghiate ai miei fianchie stava colando i suoi umori, io la sollevai, senza sfilare il mio membro da dentro di lei e mi sedetti e continuammo così, lei iniziò a muoversi sopra di me come un ossessa e i suoi seni mi ballavano davanti agli occhi e io li baciavo e li torturavo a turno, lo sfilai e la feci girare a 4 zampe sapevo che non avevo ancora tanta autonomia, il pompino prescopata aveva già fiaccato la mia resistenza lo infilai e iniziai a pomparla selvaggiamente le detti un paio di pacche sulle natiche e alla fine venni, la riempii, ci sdraiammo spossati e sudati e finimmo la serata a baciarci, con la promessa che non ci saremmo mai più ripersi e la storia infatti continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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