Prime Esperienze
tutto comincio al mare


30.03.2020 |
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"Ci piace esibire il nostro corpo nudo, anche se non giovanissimi e non palestrati, e ci piace che gli altri guardino mentre ci tocchiamo o facciamo l’amore..."
Siamo amanti da una vita e, al di là del sentimento che ci lega, l’attrazione fisica è fortissima.Passiamo ore ed ore a fare l’amore e, tra noi, è già caduta, da tempo, ogni barriera di timidezza o di falso pudore.
Sentivamo, però, che ancora qualcosa mancava, che ci potevamo spingere ancora più in là nei nostri giochi e nei nostri desideri.
Ed, in effetti, già da un po’, nel momento più intenso del nostro fare l’amore, venivano fuori parole, mezze frasi che lo lasciavano intendere: immagini se ci fosse qui con noi un altro uomo, un’altra donna, se adesso un altro mi prendesse da dietro od un’altra donna ti facesse quello che mi stai facendo tu,immagini se tu toccassi un altro uomo o se un altro uomo ti prendesse, se tu, uomo, facessi l’amore con un altro uomo?
Ma sino a quel giorno nessuno era mai andato oltre a quegli accenni fatti a fior di labbra nel momento del piacere più intenso.
A questo punto del mio racconto, devo introdurre un altro elemento importantissimo ai fini della storia: siamo esibizionisti. Ci piace esibire il nostro corpo nudo, anche se non giovanissimi e non palestrati, e ci piace che gli altri guardino mentre ci tocchiamo o facciamo l’amore.
Questo nostra perversione l’avevamo già realizzata su spiagge compiacenti sempre con nostra grande eccitazione e soddisfazione.
Quel giorno, appunto, ci stavamo recando nella nostra solita spiaggia decisi a prendere il sole nudi e, se la situazione lo avesse permesso, a dare spettacolo.
Ma, quel giorno,lei era diversa, pensierosa, distratta come persa nei suoi pensieri.
Le chiesi cosa avesse ma lei non rispose e mi strinse forte le mani.
Arrivammo infine. Spiaggia bellissima con sabbia dorata e calda, mare calmissimo ed azzurro. Scena da cartolina.
Ci trovammo un angolo tranquillo, stendemmo le nostre tovaglie e ci spogliammo.
Che meravigliosa sensazione il caldo del sole sulla pelle nuda sfiorata dalla dolce brezza del mare.
Dopo un po’ mi sollevai e diedi un’ occhiata intorno.
La nostra presenza non era passata inosservata e, ad una ragionevole distanza, si era posizionato il solito gruppetto di uomini solitari.
Frequentiamo quella spiaggia ormai da tanto e, di vista, li conosciamo tutti. Ci guardano, la guardano, la mangiano con gli occhi e, se decidiamo di dare spettacolo, si procurano da soli il piacere.
La loro presenza non ci disturba, anzi, rappresentano il nostro ideale pubblico che rende ancora più eccitante il tutto.
Anche lei si accorge della loro presenza e, presa come da improvviso raptus, mi guarda negli occhi con uno sguardo profondo quanto il mare e mi sussurra:guarda.
Con gesti lenti e sinuosi prende l’ olio abbronzante e se lo versa su tutto il corpo.
Avete presente la venere di milo? Ecco, lei è esattamente così: sinuosa come una strada di montagna con le sue curve e soffice come panna montata. Terza di un seno prorompente, a malapena imbrigliato da minuscoli costumi, pancia morbida con quel minimo di rotondità che ti viene voglia di mangiarla a morsi, gambe e braccia lisce e tornite da baciare per giorni e giorni, pube appena adorno di un ciuffetto di fine peluria,carnoso ed invitante in cui ti perderesti.
In una semplice parola: voluttuosa.
Lei inizia con movimenti leggeri a spargersi l’ olio su tutto il corpo. Dapprima le braccia, poi il collo, da li scende verso il seno. Con movimenti circolari e lenti si accarezza prima l’ uno poi l’altro. Indugia sui capezzoli, che nel frattempo sono diventati due bottoni duri e turgidi, si prende il seno con le mani a coppa e lo stringe dolcemente. Passa alla pancia. Su e giù per un tempo che sembra infinito e poi passa alle gambe.
Inizia dalle caviglie e pian piano sale verso le ginocchia, poi le cosce ed infine arriva al pube e là, a quel punto, inizia lo spettacolo vero: lentamente allarga le gambe offrendo al sole ed agli occhi miei e dei nostri spettatori il suo frutto più nascosto. E’ rosa e spicca sullo sfondo della pelle abbronzata, ed è umido e lucido di umori. Evidentemente questa esibizione deve averla molto eccitata.
Io, sino a quel momento, mi ero molto goduto lo spettacolo. Sia quello che lei aveva offerto sia quello di quei poveri spettatori che correvano il ischio di diventar ciechi a furia di sgranare gli occhi. Ma, in fondo, erano cose già fatte e viste in altre occasioni.
Per essere eccitato lo ero e già pregustavo il momento in cui saremmo andati più in là.
Ma lei si alzò e,con gesto imperioso, mi prese per mano e mi condusse in acqua.
Era meravigliosamente fresca e speravo servisse a raffreddare sia i miei che i suoi bollenti spiriti. Volevo infatti che il gioco durasse il più a lungo possibile.
Ma lei era di altro avviso e chinandosi nell’ acqua bassa mi attirò a se e iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.
La cosa non passò inosservata tanto che fummo presto circondati da spettatori estasiati da tanta bravura.
Mi direte: cose già viste, nulla di nuovo.
Giusto, lo pensavo anche io e più che il rapporto orale mi godevo lo spettacolo dei visi stravolti dei nostri spettatori.
Ma ecco che lei, con mossa fulminea e del tutto inaspettata, facendosi ben vedere da tutti mi infila due dita dietro.
Non che la cosa mi dia fastidio, anzi, ma essere sodomizzato così davanti ad un pubblico di guardoni non è che capiti tutti i giorni.
La guardo e lei, ricambiando lo sguardo, togliendosi il mio pene dalla bocca mi chiede: ti piace?
Cosa avrei dovuto rispondere? Certo che mi piace, tanto che mi era diventato ancora più duro.
Lei si accorge di questo effetto che ha su di me, si gira, si china un po’ in avanti ed allargando per bene le gambe mi dice: prendimi, mettilo dentro.
Non me lo faccio ripetere. Mi pongo dietro di lei e piano piano, la penetro.
Mamma mia quanto è bagnata e non certo per l’acqua di mare.
Mi viene allora un’idea: la prendo per mano e la porto sul bagnasciuga. Mi stendo, la faccio inginocchiare a cavalcioni sul mio viso, sulla mia bocca ed inizio a leccare.
Lei si dimena e mugola di piacere e non accenna a spostarsi di un centimetro anzi, con una mano, cerca il mio pene e comincia a masturbarmi.
Non oso guardarmi intorno e temo che “ quelli “ ci saltino addosso e ci scopino entrambi.
Lo temo o lo desidero? Che pensieri strambi mi passano per la testa?
Non ho idea di quanto sia durato tutto questo ma a me è sembrata un’eternità.
Alla fine lei si alza e, come se nulla fosse, si stende sulla tovaglia.
Credetemi sono stravolto, mi ha portato allo stremo e poi, senza concludere, và via.
Che gioco perverso è mai questo?
Io la guardo, lei mi guarda e con fare indifferente tira fuori una rivista che inizia a sfogliare.
Ma come? Io qui tutto teso e vibrante che sembro, nel mio piccolo, una statua del dio priapo e tu ti metti a leggere?
Guarda guarda che oggi vado in bianco e mi tocca far da solo.
Ma lei posa la rivista e fruga nella borsa e tira fuori “ il nostro amico “.
Questo è un dildo duro e grosso con cui giochiamo spesso entrambi con soddisfazione.
Lo prende dunque in mano ed inizia a leccarlo, a succhiarlo a strusciarlo sui seni e sulla pancia inarcandosi come una gatta.
E , come una gatta, fa le fusa e mugola e soffia.
Apre ben bene le gambe, si inarca come una ginnasta e lo entra sino in fondo.
Ragazzi che spettacolo! Da non potersi descrivere.
Inizia ad andare su e giù dapprima lentamente poi sempre più velocemente.
Ed io a guardare e, senza neppure accorgermene, a toccarmi con gli stessi suoi ritmi.
Poi lei si pone carponi ed, offrendo il suo splendido didietro a quei poveretti, ormai con la bava alla bocca, senza una esitazione ne un gemito di dolore lo infila tutto dietro.
Basta, non resisto più.
La prendo la obbligo a stendersi, le apro le gambe e le entro dentro deciso a concludere ed a porre fine a quella che è ormai diventata una sofferenza fisica.
Lei mi fa fare per qualche attimo poi si sfila, si gira e si mette carponi invitandomi a prenderla da dietro. Lo faccio e, per vendicarmi, la penetro alternativamente avanti e dietro.
E’ in un lago di umori, ne è zuppa ed anch’io lo sono.
Ma, quando sto per concludere ecco che mi obbliga a fermarmi, si gira, mi guarda e mi dice: aspetta e vedrai!
Vedrai cosa?non è già abbastanza?
Ma lei non mi ascolta, si guarda intorno e, con un gesto imperioso, fa segno ad uno degli spettatori di avvicinarsi.
E’ quello che ce l’ha più lungo e grosso. Un arnese da far paura.
Lui si avvicina e lei lo prende in mano e, con tocco sapiente, inizia ad andare su e giù.
Ma che fa? È impazzita? Non so cosa dire ma nel frattempo inizio ad andare su e giù più di prima.
Lei urla di piacere, si dimena tutta e nel frattempo masturba quel fortunato come se lo volesse strappare.
Viene urlando, vengo anch’io e viene anche lui inondandole il seno e la pancia di sperma.
Ma non finisce qui.
Lei rapidamente si sfila da me e prendendomi una mano mi obbliga a prendere in mano il pene di quello dicendomi: continua.
Ed io lo faccio mentre lei prende in bocca il mio e lo lecca e lo succhia come mai prima.
Che strana sensazione avere in mano il coso di un altro! E se lo prendessi in bocca cosa accadrebbe?
Ma questa è un’altra storia
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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