Prime Esperienze
quella volta in campeggio

05.01.2022 |
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"Non mi ricordo assolutamente delle circostanza, ma comincio a credere che nulla sta accadendo per caso..."
Quella volta in campeggioCiò che racconto sono fatti realmente accaduti, mi limiterò a cambiare le circostanze e i nomi dei vari protagonisti al fine di evitarne ogni possibile individuazione.
Mi perdonerete la prosa, ma è il meglio che ho saputo fare.
Estate 2019, campo estivo educativo, con una associazione formativa dell’area cattolica. Siamo un gruppo di 25 di persone tre educatori adulti (un maschio – io - e due femmine) e altri 22 tra ragazze e ragazzi, tutti maggiorenni.
Destinazione Francia, discesa in kajak dell' Ardeche.
Non conosco il gruppo, mi hanno invitato non tanto per le mie competenze di educatore (ve ne sarebbero stati molti altri più bravi di me), quanto per le mie abilità “acquatiche”, (istruttore di nuoto, velista, istruttore Sub, assistente bagnanti, ecc.), ho accettato molto volentieri l’invito, conosco le altre due “cape” sono simpatiche, ironiche, colte e… cosa che non guasta mai sono anche due bellissime ragazze, entrambe sposate.
Marie 38 anni e Larissa 36;
la prima alta mora con un fisico da far invidia a una modella; faccia “esotica” che ricorda vagamente il profilo di alcune donne indiane da me conosciute nella mia permanenza nel Nord America, nulla di fuori posto, un culo perfetto, due fantastiche tette (credo una terza/quarta misura), due labbra carnose che inducono a tentazione anche quando non si muovono e dulcis in fundo due interminabili gambe.
La seconda più piccoletta, un volto angelico incastonato da due fantastici occhi in corpo minuto, ma incredibilmente energico e dalle proporzioni invidiabili, che ispira solo a vederla i pensieri più osceni e peccaminosi.
Infine io over 55, sportivo, salutista, socialmente impegnato in vari organizzazioni non profit e amante del buon vivere. Sposato da più di trent’anni.
Vederle nude (costume da bagno), è un godimento. Da subito ho “invidiato” i mariti, non potevo fare a meno di immaginarmele mentre si concedevano senza ritegno e in situazioni da poter assaporare quella sensualità che, più o meno intenzionalmente “seminavano” al loro passaggio.
I primi giorni sono un test a quello che nei giorni successivi sarebbe diventato routine; la sistemazione per tutti è in tenda, i ragazzi e le ragazze dormiranno assieme al loro gruppo di appartenenza, io dormirò con Larissa e Marie.
Prepararsi per la notte significa spogliarsi (e io in mezzo al loro semi nudo), per quanto tutti lo facessimo con attenzione e naturalezza, vedere le schiene e gambe nude, i capezzoli scuri su quei seni ancora poco abbronzati, e quell’accenno di folta peluria che si intravedeva da dietro quando si piegavano a recuperare qualche indumento, il leggero toccarsi in quegli spazi ristretti, creava una situazione e uno spettacolo di un erotismo indescrivibile, che cominciava a coinvolgerci, ma al quale tutti facevamo finta di non dar peso, non tanto e non solo per le nostre convinzioni religiose, quanto per la maturità ed equilibrio che tutti ritenevamo di avere per una buona gestione della situazione .
La prima notte in tenda è un preludio di ciò che sarebbe normalmente accaduto. Il rito della preparazione per la notte, (in ordine, spogliarsi, doccia, indossare indumenti puliti, preparazione dei sacchi a pelo, breve chiacchierata, dormire), con non poco imbarazzo mi procura incontrollabile erezione, che non posso nascondere, (dormire in costume da bagno può comportare questi problemi). Dormendo in mezzo a loro, ovunque mi girassi correvo sempre rischio di toccarle, dormire nel sacco a pelo era impossibile, troppo caldo .
Il culo di Marie, mi lascia estasiato. Perfetto, tonico, classico culo a mandolino, glutei scolpiti, su gambe sinuose dalla pelle vellutata e piena di cortissimi peli chiari
Avere una costante erezione per un lungo periodo mi procura dei lancianti dolori ai testicoli, a cui provo a porre rimedio, come un adolescente in calore, con una poderosa masturbazione (nelle vicine docce) della quale cosa le due signore hanno piena consapevolezza.
Quando torno in tenda leggo nei atteggiamenti e nei loro occhi una evidente eccitazione. Nessun commento, nessuno dice nulla.
Mi riposiziono in mezzo a loro, provo ad addormentarmi, ma inutilmente, mi giro e mi rigiro ed inevitabilmente entro in contatto con loro, Marie nel frattempo si posiziona su un fianco mostrandomi il suo incredibile e perfetto culo, nella posizione quasi fetale, le sue forme protese verso di me, sono un invito ad essere toccate, il suo fondo schiena svetta all’altezza del mio inguine, sono di nuovo eccitatissimo, non trovo pace, mi posiziono su un fianco e inevitabilmente il mio glande (seppur all’interno del costume da bagno) entra in contatto con i suoi glutei, sono in imbarazzo ma non mi muovo, e come se i corpi con estrema delicatezza si cercassero “senza cercarsi”, Marie dorme (o almeno spero), muovendosi nel sonno si posiziona in modo tale che il suo culo aderisca sempre mi più al mio cazzo, ormai siamo in pieno contatto, sono immobile come una statua, non so se dorme davvero, ma non voglio rovinare il momento, quella situazione mi piace, non riesco più a contenere il mio cazzo negli slip che inevitabilmente fuoriesce dall’alto e si insinua più naturalmente nei suoi glutei, avverto il morbido calore del suo corpo, Marie nel sonno si muove lentamente, la terribile fatica è restare fermi e immobili, non riesco più a resistere con un impercettibile movimento vengo con una copiosa eiaculazione.
Mi sento umido, fresco e molto in imbarazzo, non mi muovo non so cosa fare Marie continua a dormire, non riesco a valutare la consapevolezza dell’accaduto, la giornata è stata effettivamente molto faticosa, potrebbe essere realistico credere che effettivamente stesse dormendo, il respiro è regolare, mi convinco che dorma, io rimango immobile nella stessa posizione, mi addormento.
La mattina nessuno di noi fa cenno all’accaduto, Marie e Larissa sono come sempre gioviali e solari, i loro interventi durante gli incontri della giornata come sempre puntuali, colti, eruditi e introspettivi, fanno sempre riflettere, i ragazzi e le ragazze ne sono estasiati.
Anch’io!
Marie non fa alcun cenno alle sue mutandine macchiate, non riesco a guardarla negli occhi! Mi sento un vecchio porco che approfitta della situazione, ma soprattutto non riesco a comprendere quanto Marie sia rimasta inconsapevole.
La giornata scorre veloce, lo spettacolo della natura è impagabile, i ragazzi sono bravi e il primo tratto di discesa è senza intoppi, per quanto non esperti canoisti riescono ad evitare le piccole insidie comunque sempre presenti in acqua. Alla fine del percorso del primo tratto ci fermiamo vicino ad un campo, (che scopriamo solo dopo essere un campo nudista), nessuno lo sapeva, quando realizziamo dove siamo è troppo tardi , siamo troppo stanchi, affamati, il campo per la notte è quasi preparato, e soprattutto non abbiamo voglia di rimetterci in acqua, noi tre educatori, ci guardiamo in faccia alla ricerca di una possibile soluzione.
Ci accamperemo nella parte alta dell’area destinata alle tende, dove ci pare vi sia meno movimento, ma inevitabilmente, gli schiamazzi e le risate più o meno divertite dei ragazzi, ci fanno notare che ogni soluzione per quella sera non ci impedirà di evitare di vedere fiche e cazzi di varia misura.
Ogni tentativo serale di condurre la riflessione su qualcosa di più “importante” è destinato miseramente a fallire. Inevitabilmente la discussione serale vira su problematiche collegate al sesso.
Tenete conto che l’età media dei presenti (educatori esclusi) è di circa 20 anni, la maggior parte non esattamente esperti in faccende sessuali. Le domande sono incalzanti, talvolta curiose, l’atmosfera diventa “calda” l’eccitazione comincia ad essere palpabile, decidiamo che è il momento giusto per proporre un bagno notturno, per calmare i bollori, cosa che accade per i ragazzi, ma non per i capi.
E ora di andare a dormire.
Larissa ci comunica che quella sera dormirà con il gruppo dei ragazzi “sotto le stelle”, la serata effettivamente è quella giusta, davvero “ il cielo è un mando di stelle che fa sognare le cose più belle”.
Io e Marie dormiremo in tenda da soli.
I nostri sguardi si incrociano furtivamente, credo che entrambi sappiamo che accadrà qualcosa.
Ma non sono sicuro.
Siamo in tenda ci prepariamo per la notte, Marie comincia a togliersi la maglietta, io rimango in costume da bagno.
Mi chiede aiuto, la mattina nel movimentare una canoa deve essersi procurata un leggero strappo muscolare, non riesce ad avere movimenti fluidi, dunque per potersi svestire devo aiutarla. Non mi sembra vero. Il suo corpo è stupendo, la sua pelle vellutata è li a portata delle mie mani.
Marie conoscendo i miei trascorsi di massaggiatore sportivo mi chiede di fare qualcosa per alleviare il suo dolore, quando gli evidenzio l’esigenza di avere un qualche lubrificante per evitare l’irritazione delle sua pelle, ecco che dal suo “sacchettino magico di emergenza” magicamente compare un olio all’essenza del sandalo.
Incredibile! E’ il mio preferito!
Quando glielo dico, lei mi ricorda che in occasione di un precedente incontro nei mesi passati, dovendo fare un massaggio ad una signora che si era lussata una caviglia, ebbi a raccontare del mio particolare interesse per l’essenza di sandalo e per le sue eccellenti qualità.
Non mi ricordo assolutamente delle circostanza, ma comincio a credere che nulla sta accadendo per caso.
Si distende sul sacco a pelo a faccia in giù, per facilitarmi il massaggio mi invita a slacciare il reggiseno, sono estasiato, non aggiungo parole o commenti. Quel corpo perfetto a mia disposizione, il mix di odori, bagno schiuma (per la precedente doccia), olio di sandalo, odori del bosco mi inebriano.
Mi ungo le mani, verso un po’ di olio sulla schiena e comincio un lento massaggio.
Inizio dalle spalle alla base del collo dalla parte indolenzita, effettivamente i muscoli sono in tensione e molto contratti, il movimento ritmico che segue le fasce muscolari comincia ad avere il suo effetto, lentamente avverto un graduale rilassamento.
Dopo una quindicina di minuti Marie è completamente rilassata e si gode il momento, i leggeri e soffocati mugolii sono un indiscusso indicatore di una situazione di benessere.
A questo punto gli chiedo se vuole un massaggio su tutto il corpo, la sua risposta, un sussurrato “si per favore”, toglie ogni indugio.
Sposto la mia attenzione sui piedi, dopo aver lubrificato ancora le mani comincio a massaggiare i plantari via via risalendo in su verso i polpacci e i glutei, con movimenti regolari e pressione alternata, vederla godere in maniera sommessa, discreta, controllata e mai manifesta, in piena armonia con il suo essere una seria affascinante signora, affermata e controllata professionista, moglie devota, con profonde convinzioni cattoliche, mi procura emozioni indescrivibili.
I miei tocchi alternati decisi e morbidi gli provocano dei sussulti, che inutilmente cerca di soffocare affondano la testa nel morbido sacco a pelo.
Tocco i suoi glutei soffermandomi sempre più vicino al suo pupe, indugiando ancora sulle natiche gli chiedo di allargale le gambe, in modo da potermi posizionare in ginocchio dietro di lei;
uno spettacolo indescrivibile!
Gambe lunghissime, oscenamente allargate, che terminano su due glutei marmorei, coperti da minuscoli mutandine da bagno, che ho provveduto ad insinuare sempre di più nell’incavo delle chiappe, davvero possono inebriare.
Devo controllarmi, per evitare qualche forzatura che potrebbe rompere “l’incantesimo” che si è creato.
Mi sono convinto che la situazione è voluta, ma che “formalmente” non bisogna superare certi limiti, in modo tale che comunque si possa sempre avere una sorta di alibi psicologico, che permetta ad entrambi di definire la situazione come un semplice massaggio, che non viola alcuna regola o precetto religioso.
Ritmicamente tocco prima una gamba e poi l’altra, partendo sempre dai polpacci per soffermarmi sulle natiche sempre più vicino al suo sesso, il tocco delle dita all’interno delle cosce la inebria, ogni volta che mi avvicino al sesso avverto che asseconda i miei movimenti inarcandosi.
Le chiedo di girarsi.
Non ha il reggiseno ma ha le mutandine. Aggiungo dell’olio all’altezza dello sterno e ricomincio il massaggio .
Continua!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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