Prime Esperienze
la mia nave scuola
di lochef2016
25.10.2024 |
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"Cambiai posizione e mi misi in ginocchio e tuffai la testa tra le sue gambe aperte con la mia lingua arrivai alla vagina già molto bagnata dei suoi umori, e..."
La mia nave scuolaMi presento sono Mauro ora ho 65 anni, tutto iniziò per caso, abitavo a Roma in una palazzina con 11 inquilini, in un nuovo quartiere cosiddetto bene a nord della città.
Avevo 17 anni ero un bel ragazzo sportivo alto 1,80 corporatura atletica dovuto al nuoto che praticavo, e avevo già un bel pacco, quando nell’appartamento accanto al nostro, venne ad abitare una giovane coppia del nord, lui Guido un imprenditore di successo, lei Marilù una signora di 28 anni di una bellezza semplice ma elegante, corporatura snella alta circa 1,70 un bel seno non troppo grande circa una terza, e fecero presto amicizia con i miei genitori e spesso passavamo insieme i fine settimana.
Venne l’estate e ci invitarono a passare una decina di giorni nella loro villa al mare in un complesso privato con spiaggia privata, che piacque molto ai miei tanto da acquistare la villa accanto che era in vendita.
Fu un periodo per me stupendo, mi ero invaghito di lei e cercavo sempre di starle vicino la mattina si andava nella spiaggia privata al mare, dove le signore erano in topless, e li notai il bel seno di Marilù bello sodo con un capezzolo sporgete contornato da un’aureola marrone chiaro.
Una mattina siamo rimasti solo noi due in villa, andando in spiaggia la presi sottobraccio, e lei non si oppose, io gongolavo di piacere e ebbi una erezione che una volta tolti i pantaloncini si notava sotto il costume, lei se ne accorse ma fece finta di non aver visto, dietro sua richiesta siamo andati a fare il bagno, siccome non sapeva nuotare bene mi chiese se la insegnavo che accettai di buon grado, con la scusa ti tenerla a galla con le mani la sorreggevo sul seno e sul basso addome molto vicino alla vagina, nel frattempo ci eravamo allontanati dalla riva, notai in lei senso di piacere e azzardai facendo scivolare con la mano tra le gambe non disse nulla e inizia a massaggiarle la vagina da sopra il costume sentii il suo corpo che si rilassava ed aveva sospiri di piacere mi feci più intraprendente e infilai la mano sotto il microslip, arrivando alla vagina, con un dito iniziai a massaggiare il suo clitoride che subito divenne duro, andai avanti fintanto che lei ebbe un orgasmo abbastanza intenso e subito dopo anche io ebbi un’eiaculazione alquanto copiosa, non ci fu bisogno di dire nulla, ci siamo ricomposti e siamo usciti, nel tornare a casa lei disse solo grazie Mauro, le lezioni di nuoto continuarono pure in presenza del marito e dei miei genitori ma erano molto caste, passarono i giorni e ritornammo a Roma, passò tutto il periodo di ferie e ogni volta che ci incontravamo i nostri sguardi si incrociavano languidamente, e pieni di desiderio.
Accadde che un giorno ebbe un problema all’impianto elettrico, non so se vero o causato, essendo io da poco diplomato perito elettrotecnico, mi chiamò per vedere se riuscivo a risolvere il problema, accertai di buon grado, subito suonai alla sua porta e si presentò vestita alquanto succinta, non appena chiusa la porta ci avvinghiammo in un bacio focoso, con un intenso intrecciarsi di lingue, le mani iniziarono subito a esplorare i nostri corpi, non ricordo come ma ci ritrovammo su un divano del salone, iniziai a baciarla sul collo e a carezzare i suoi seni strizzando i suoi capezzoli che subito si fecero duri e iniziai a leccarli e succhiarli e lei già sospirava di piacere, e con la mano prese il mio cazzo, già al massimo dell’erezione, carezzandolo delicatamente prima sulla cappella e poi iniziando un movimento su e giù e con il pollice a toccare la punta con movimenti lenti.
Cambiai posizione e mi misi in ginocchio e tuffai la testa tra le sue gambe aperte con la mia lingua arrivai alla vagina già molto bagnata dei suoi umori, e notai un bel monte di venere grande e carnoso, iniziando a leccare le grandi labbra e insinuai la punta della lingua tra le grandi e piccole lebbra arrivando al suo clitoride che presi prima tra le labbra; i suoi gemiti di piacere si tramutarono in gridolini e il suo corpo iniziò ad avere fremiti di piacere, allargò bene le gambe e mi mise le mani in testa in modo che affondassi di più, succhiavo avidamente leccavo e baciavo il clitoride con movimenti circolari fino a sentire il suo corpo inarcarsi e esplodere in un urlo di piacere e essere scossa da forti fremiti, mentre dalla vagina uscivano fiotti di umori dolci che bevevo avidamente e si è accasciata quasi sfinita.
Appena Marilù si è ripresa ci baciavamo con ardore le lingue frullavano in bocca, poi si è girata e ha preso il mio cazzo in bocca iniziando un pompino magistrale, la sua lingua sfiorava la cappella e appoggiava le labbra dandomi brividi di piacere, poi come se succhiasse lo ha preso tutto in bocca succhiandolo avidamente, stavo scopando la sua bocca, essendo pieno, nel giro di pochi minuti ho iniziato ad essere scosso da fremiti di piacere sentendo un forte calore salirmi su e facendo ingrossare il pene che eruttò fiotti di sperma in quantità industriale, che lei ha bevuto avidamente ingoiando tutto e pulendomi il pene fino all’ultima goccia.
Una volta ripresi i sensi e abbracciati, mi ha sussurrato grazie amore, e mi ha confessato che con il marito difficilmente riusciva a godere e spesso faceva finta.
Per diverse settimane quando il momento ce lo permetteva a casa mia o sua, ci trovavamo per fare dei 69 meravigliosi, e entrambi avevamo il desiderio di scopare con tranquillità e non con poco tempo a disposizione.
Siccome le donne ne sanno 1 più del diavolo si inventò un guasto elettrico alla villa.
Il marito e i miei genitori, ignari di tutto, diedero l’assenso.
Partimmo con la sua macchina, tempo ½ ora di viaggio entrammo in villa non appena chiusa la porta alle spalle ci siamo abbracciati baciandoci ci recandoci in camera da letto, spargendo i vestiti lungo il percorso, arrivammo a letto che eravamo già nudi.
Ho iniziato subito a far lavorare la mia lingua sul suo corpo profumato, partendo da dietro le orecchie suo uno dei suoi punti più sensibili, mentre lei mi carezzava il cazzo, facendo scorrere la lingua verso i suoi seni e i suoi capezzoli duri che suggevo avidamente mordicchiandoli, ci siamo trovati io con la testa tra le sue gambe e il mio pene a portata della sua bocca iniziando un 69 prima lento e poi sempre più veloce regalandoci dei brividi di piacere, eravamo tanto assetati entrambi di piacere che nel giro di 10 minuti siamo venuti entrambi con forti gemiti di piacere.
Subito abbiamo iniziato a carezzare i nostri corpi, dopo poco il mio pene era di nuovo rigido, mi ha fatto stendere supino, con il cazzo che svettava rigido lei si è messa su di me dirigendo il cazzo verso la sua vagina, e facendo su e giù prima solo la cappella dandomi dei brividi di piacere, poi di colpo e scesa giù facendo entrare il cazzo dentro fino a sentire con la punta della cappella la cervice dell’utero, iniziando una danza sul mio cazzo con movimenti del bacino avanti e indietro e rotatori e su e giù mentre con una mano le strizzavo i capezzoli e con l’altra sfioravo il suo clitoride, mentre lei mi incitava si sfondami tutta ti sento tutto dentro mi riempi la fica aumentando sempre il ritmo fino a che i nostri corpi iniziarono ad avere delle convulsioni di piacere, facendomi esplodere in un urlo si amore vengo, e dei caldi e potenti schizzi di sborra le riempirono la vagina, e contemporaneamente anche lei gridò si amore ti sento tutto il tuo cazzo mi riempie la fica vienimi dentro voglio sentire la tua calda sborra che mi riempie sto godendo anche io emettendo grida gutturali ed il suo corpo fu pervaso da violenti convulsioni di piacere, seguitando la sua danza con il cazzo in fica accasciandosi su di me; rimanendo sopra di me abbracciati per non ricordo quanto tempo, forse ci siamo pire appisolati.
Ritornando in noi ancora con i sessi ancora allacciati sentivo il mio pene stava riprendendo vigore con una mossa fulminea la girai sotto di me, lei sentendo il mio vigore allargò le gambe e le cinse intorno alla mia vita, iniziai a scoparla prima lentamente con spinte leggere dentro e fuori in sincrono con il suo bacino e con le gambe che facilitavano una penetrazione sempre più profonda, con colpi di reni alternandosi da leggeri a forti aumentando il ritmo e lei che urlava siiii Mauro sfondami tutta ti voglio sei mio mi stai portando in paradiso sento il mio corpo leggero e improvvisamente arrivò l’orgasmo, fu scossa da violente convulsioni di piacere facendole strabuzzare gli occhi, anche io venni avendo un orgasmo mai provato, esausti ci volle più di 1 ora prima di essere in grado di riprendere le forze, una volta ripulita la stanza siamo tornati a Roma.
Durante il viaggio, parlando di quanto è stato bello incontrarci, mi confessò che si era sposata vergine, e che suo marito a causa, di eiaculazioni precoci e di un pene piccolo, non la soddisfaceva e spesso lei fingeva di godere e dopo si doveva masturbare, ma non aveva mai avuto un orgasmo come oggi Mauro sei stato fantastico.
Non avendo io ancora la patente, per vederci di nuovo convenimmo che saremo usciti di casa separatamente e ci incontravamo lontani da casa, e partivamo insieme per la villa e ogni volta erano momenti meravigliosi scatenando la nostra fantasia sperimentando tutte le posizioni del kamasutra. Un giorno mi disse che voleva darmi la sua seconda verginità e di organizzarmi di conseguenza; procurai un flacone di gel lubrificante.
Arrivati in villa dopo i soliti preliminari, la feci stendere a pancia sotto con due cuscini sotto l’addome e iniziai con la lingua a farla correre tra la vagina il perineo e lo sfintere per farla eccitare, mentre con un dito inizio a sfiorare lo sfintere, e con l’atra mano a titillare il suo clitoride, con un bel po’ di gel inizio a penetrarla dolcemente, inizia a muovere il bacino per agevolare la penetrazione, quando il dito scorreva bene dentro fuori metto un secondo dito questa volta facendo movimenti rotatori, onde far rilassare i muscoli del perineo e renderli più elastici, Marilù ha una respirazione profonda e sospiri di piacere, con le sue mani gli faccio allargare bene i glutei, mi metto sopra di lei e punto la mia cappella sul suo ano, non prima di averlo ben cosparso di gel, e inizio a spingere piano la cappella viene risucchiata dentro al retto con lo sfintere che aderisce in toto all’asta del mio pene, dandomi una sensazione di piacere, affondo piano tutto il pene dentro e lei inizia a muovere il bacino alzandolo e abbassandolo e io inizio a pompare seguendo il suo ritmo mentre lei gemeva dal piacere; sentivo che stavo per venire, mi fermo un attimo mentre lei contraeva i muscoli pelvici, e inizio ad affondare con colpi sempre più forti e profondi fino a farmi esplodere in un orgasmo violento, eruttando sperma con getti violenti. Lei stringe forte i glutei per sentirmi meglio dentro e venendo scossa da fremiti di piacere e muovendo il bacino su e giù gridando dal piacere, Mauro ti amo sarò la tua donna per sempre quello che mi stai facendo provare è stupendo.
Appena ripresi i sensi siamo andati in bagno a farci una calda doccia tonificante.
Dopo 5 anni lei Cambiò casa e io andai fuori Roma, ci eravamo persi di vista, io ricordavo sempre quei momenti felici.
Passarono altri dieci anni io mi ero sposato e separato, quando un giorno ero in giro per Roma vedo da lontano bella quarantenne, le andai incontro e lei mi riconobbe subito, abbracciarci e darci un bacio fu tutt’uno, parlammo delle nostre vite, e anche lei era divorziata, e decidemmo di non perderci più di vista, la invitai subito a cena a casa mia e per farla breve ora viviamo insieme, e abbiamo ripreso con più ardore a fare l’amore come quando eravamo più giovani
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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