Prime Esperienze

Primo carsex


di SenzaLimitii
27.07.2016    |    19.192    |    7 9.6
"Il suo partner, un tipo magro che sembrava più giovane di lei, le aveva alzato la gonna e le stava facendo un ditalino, e mi guardò con un sorriso accennato..."
Il carsex mi ha sempre eccitato, ma fare il guardone nascosto tra le frasche non è che fosse la mia massima aspirazione. Però l’idea di un coinvolgimento diretto con coppie sconosciute e disponibili è sicuramente un’altra cosa. Così presi a informarmi su luoghi, modalità e tempi. Scelsi di provare a controllare alcuni dei posti attorno la prov di PA che avevo trovato segnalati su Internet, così un giovedì sera mi rivestii di tutto punto e feci un abbondante giro in auto, ma trovai solo poche coppie molto ben appartate. Tentai senza successo lo stesso giro anche la sera successiva, e poi riprovai dopo una settimana, ma senza successo. Poi...finalmente, oltrepassato un vecchio capannone, vidi una auto “sospetta”: una Fiat Punto con la luce interna accesa, la coppia dentro che si baciava e che stava decisamente “trafficando”. Feci inversione e ci passai di nuovo davanti, molto lentamente, a finestrino abbassato. I due continuavano a baciarsi, lei aveva la camicetta aperta e lui la stava palpeggiando di gusto, mi guardarono mentre li guardavo, ma continuarono nelle loro effusioni. Allora mi decisi a fare di nuovo inversione, passai di nuovo loro accanto e molto lentamente parcheggiai la mia auto col muso rivolto verso la loro, a non piu di 5 metri di distanza, con solo le luci di posizione accese. Rimasi qualche minuto seduto per vedere come reagivano: loro due continuarono a baciarsi, poi vidi lui spostarsi e aprirle bene la camicetta, come per far si che io vedessi meglio. Allora con molta cautela e molto lentamente scesi dall’auto e mi avvicinai al loro finestrino. Lei era una mora un po’ in carne ma non grassa, capelli lisci lunghi castani, il viso dai lineamenti un po’ forti, vagamente somigliante (ovviamente con le dovute proporzioni) alla Bellucci, labbra carnose, guance pronunciate, begli occhi; in generale non bellissima ma dall’aria a porca, insomma. Aveva una camicetta bianca tutta aperta, il reggiseno di pizzo bianco era scostato e mostrava due belle tette rotonde e sode. Il suo partner, un tipo magro che sembrava più giovane di lei, le aveva alzato la gonna e le stava facendo un ditalino, e mi guardò con un sorriso accennato. Lei reclinava la testa e la vedevo ansimare, ad occhi chiusi. Sapeva che c’ero, ma evitava di guardarmi. Dopo un po’ lei si piegò su di lui e rimasi a guardarla mentre gli lavorava un bel pompino. Mi ero aperto la patta e mi stavo masturbando lentamente, avevo il cazzo durissimo. Sentii il rumore del finestrino che si apriva, e mi allungai per toccarle quelle belle tettone. Lei ebbe un fremito, ma il suo partner la tranquillizzò subito, tenendola ancora impegnata sul suo cazzo. Le scostai la gonna, lei aprì le cosce lasciandosi toccare, era bagnatissima. Indossava un paio di calze autoreggenti nere, il perizoma bianco era calato sotto ai suoi ginocchi e fremeva mentre la sditalinavo. Lui le disse di guardarmi, perché anche io avevo un bel cazzo, allora lei si sollevò a guardarmi. Sembrava un po’ in imbarazzo, ma si avvicinò al finestrino, me lo prese in mano e cominciò a sbocchinarmi. Dopo qualche minuto lui la stava scopando, lei a pecorina sui sedili, con la testa al finestrino. Non vedevo la scena perché ero fuori dall’auto, ma sentivo i grugniti di lui e il movimento scomposto del pompino mentre lei gemeva, a bocca piena. Volevo vedere, e decisi una azione: mi scostai, aprii lo sportello e mi infilai a leccarle quelle belle tettone tonde e dure. Mentre lei gemeva lui la fece sdraiare su un fianco sul sedile per scoparla più comodamente da dietro, mentre io aprii lo sportello posteriore e le misi di nuovo il cazzo davanti alla bocca carnosa, che si aprì immediatamente accogliendolo con piacere. Lui le disse di provare anche il mio, lei si voltò senza parlare, e fu il mio turno di scoparla mentre lui le infilava il cazzo in bocca. Mi disse di non venirle dentro, anche se lei aveva il cerotto anticoncezionale. Io lo assecondai, esplodendo in una copiosa sborrata sul suo culo ampio ma sodo. Lui invece le sborrò sulle tette, schizzandole anche il viso. Seppi che lei si chiamava Laura, perché lui la chiamò per nome chiedendole se le era piaciuto. Lei annuì ma anche stavolta non pronunciò parola. Non credo fosse suo marito, anche se lei portava la fede.

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