Prime Esperienze
Praga 2

06.03.2025 |
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"Comincia con le mani senza girarmi a sbottonargli i pantaloni che caddero, lui si tolse le scarpe e fece cadere i pantaloni..."
In aereo sistemai il trucco e finalmente arrivai a Praga.Avevo il cuore in gola uscendo dall'aereo e quando vidi Paolo impazzii dalla gioia, lasciai il trolley a Marco e corsi da lui, lo baciai davanti a tutti e dovetti contenermi, anche lui cercò di avere contegno.
"Ciao, è bellissimo rivedervi" ci disse stringendomi in un forte abbraccio, dopo avermi cacciato la lingua in bocca in un brevissimo bacio.
“Ciao; siamo felici di vederti, ti troviamo in forma, quante te ne sei fatte durante questi mesi”.
“non vi nascondo che qui le occasioni non mancano e qualcuna ne ho colta, ma non immaginare che siano tante, non lo dico per far felice Elena ma il pensiero di Elena mi blocca, e lei che desidero”
“non raccontarmi frottole, sono certo che te ne sei fatte una per ogni santo girono in quesiti mesi, altro che pensare a me”
“Elena, credimi, quasi mi vergogno ma in sei mesi ho avuto due rapporti fugaci di una sola notte, il più delle notti le ho passate sul divano, davanti la TV pensando a te”
“Uhm voglio crederti, solo per farti piacere, io invece ti ho pensato molto poco e sono venuta qui solo perché mi stavo annoiando”
Paolo guardo Marco negli occhi e Marco per poco non scoppiava a ridere per la bugia che avevo detto.
Così incalzai: “Abbiamo anche avuto un incontro con una coppia e lui scopava alla grande, anche meglio di te!”
Marco intervenne: “vero abbiamo visto Patrizia e Gino, hanno fatto la scopata più casta che abbia mai visto!”
“Marco, ma tu da che parte stai? Sei mio marito oppure l’amico di Paolo, non sbugiardarmi con lui”
Paolo: “Elena, non ti avrei creduto comunque, quando dici le bugie ti si arrossano le guance, non sei una brava bugiarda, so che mi hai pensato”
“Dai, è vero ti ho pensato, ammetti di avermi pensato anche tu”
“Si, anche io ti ho pensato e tanto anche, ora sei qui e sono tranquillo, averti vicino è corroborante”
Ci incamminammo in auto, guidava Paolo e io gli sedevo vicino, mi divertivo a accarezzargli l’interno delle cosce per tenere il suo pene in tiro e lo era eccome, si vedeva il rigonfiamento dei pantaloni, ma non si distraeva dalla guida tranne che ai semafori quando mi baciava delicatamente.
Sollevavo il vestito in modo da fagli vedere le autoreggenti.
“Qui non si fanno effusioni in pubblico è disdicevole ma le donne sono molto aperte in privato”
“Davvero?” disse marco, “Mi presenti qualcuna?”
“Certo” ribatté Paolo, ”Se vuoi andiamo subito a trovare un amica”.
“No, preferisco andare nel tuo appartamento subito, voglio guardare Elena, mi fa impazzire mia moglie”
“Ti piace guardarla mentre scopiamo?” chiese Paolo.
“Sì mi piace, mi piace guardare tutti i dettagli, come atteggia le gambe per farti entrare più profondamente, come si incavano le guance mentre te lo prende in bocca, mi piace sentirla gemere, mentre raggiunge l’orgasmo e sentire i suoi lamenti di dolore soffocati mentre la sodomizzi”.
“Ma sai che sei perverso” dissi a Marco, “non credevo ti piacesse guardarmi mentre mi faccio scopare da un altro uomo”.
“Certo che mi piace, non ti avrei portata qui altrimenti, con Paolo fai le cose che facevamo i primi tempi, hai ritrovato la passione del sesso e questo ti fa bene! E mi piace, non c’è nulla di più bello che sentire una donna che raggiunge l’orgasmo”
“Guarda che raggiungo l’orgasmo anche quando sei tu a scoparmi”
“Sì è vero, ma con Palo, c’è il gusto del proibito, la novità che fra noi ormai manca, a te non piace guardarmi?”
“Ti ho guardato mentre scopavi Patrizia, ero contenta per te, perché si vedeva che ti piaceva, ma in realtà sono gelosa, certo non posso proibirti di scopare un'altra donna, ma ti sento mio e questo mi rende gelosa, Sono gelosa anche di Paolo se è per questo.”
“Anche io sono geloso, cosa credi? Solo che la gelosia si trasforma in eccitazione”
Intervenne Paolo: “Sapete una cosa, anche io sono geloso di Elena, vorrei poter stare con voi più tempo, so che non posso essere geloso di Marco, ma sapere che Elena è con te, che te la scopi senza di me ogni tanto mi fa diventare geloso, mi dispiace di non essere con voi”.
“Quando abbiamo fatto la videochiamata e mi sono masturbato mentre le si masturbava seduta sul tuo cazzo profondamente conficcato nella figa mi è venuta una tristezza che è durata parecchi giorni!”
“Marco replicò: “Non essere così geloso, Elena è cotta di te e tutte le volte che abbiamo scopato non sai quante volte ha sussurrato il tuo nome invece del mio, Abbiamo giocato molto, lei impazzisce per te!”
“Elena: “Lascialo dire a me, non è vero che impazzisco, mi piace solo un pochino, non ho di meglio al momento, tutto qui”
Marco: “Come no, un pochino tanto da depilarti completamente prima di venire qui, eri febbrile nei preparativi, hai comprato…..”, zittii Marco.
“Non rovinarmi la sorpresa” dissi.
Paolo: “Elena, non mentire so che sei cotta a puntino! Lo sento mentre ti scopo quanto mi desideri”
Elena: ”Dai scopriamo le carte sono cotta, vero! e tu?”
Paolo: “Elena mi sei entrata prepotentemente nella mente, non riesco a pensare a altre se non a te!”
Marco: “vabbè dopo questa dichiarazione io vado via e vi lascio soli”
Elena: “Non pensarci nemmeno, Paolo è un bruto, chissà cosa mi fa se restiamo soli, e poi mi piace avere due uomini tutti per me”
Arrivammo a casa di Paolo fra una chiacchiera e l’altra intercalate dalle risate per le cazzate che dicevamo.
Arrivammo a casa e non appena varcata la soglia Paolo mi abbraccio da dietro e cominciò a baciarmi il collo, sentii le gambe tremare, ero eccitatissima.
Sapevo cosa mi avrebbe fatto da li a poco e il solo pensiero mi faceva impazzire dall’eccitazione.
Mi appoggiai su di lui senza rigirarmi anche perché sarei caduta, lui continuò a baciarmi il collo e cominciò a spogliarmi.
“Voglio essere tua, sodomizzami, l’ho sognato tante volte in questi mesi”
“L’ho sognato anche io, ti amo Elena, il tuo corpo mi fa impazzire”
Mi tolse la camicetta, mi slacciò il reggiseno e lo tolsi via, cominciò a spremermi i seni, io intanto strofinavo il suo cazzo fra le natiche sognando di averlo dentro.
Comincia con le mani senza girarmi a sbottonargli i pantaloni che caddero, lui si tolse le scarpe e fece cadere i pantaloni.
Il suo cazzo era durissimo e agognava di penetrarmi.
Gli abbassai gli slip, il suo cazzo era un’asta orizzontale anche senza gli slip e puntava diritto sul mio ano.
Mi abbasso la cerniera della gonna e la fece cadere a terra restai in piedi rigirata, fu lui a rigirarmi e mi baciò cacciandomi la lingua dentro per scrutare tutti gli anfratti della mia bocca.
Il cazzo adesso era fra le mie cosce e puntava la mia figa glielo presi in mano e lo guidai verso la figa, ma lui mi spinse e mi fece inginocchiare, non mi feci certo pregare glielo presi in bocca e cominciai a succhiarlo e morderlo, non volevo venisse.
MI teneva la testa e mi scopava la bocca andando avanti e indietro, non volevo venisse ma non volevo smettere, volevo fosse lui a guidare i tempi.
Dopo un po' mi prese per le spalle e mi fece rialzare, mi prese in braccio e mi portò in camera da letto.
Intanto Marco ci guardava estasiato si era spogliato anche lui e si segava lentamente, n0on voleva certo venire, mi avrebbe scopato anche lui.
Paolo mi distese sul letto, mi aprì le gambe e cominciò a baciarmi la figa succhiando il clitoride, gli tenevo la testa e la premevo sul mio sesso.
Marco si avvicinò e me lo mise in bocca, succhiai il cazzo di Marco avidamente mentre paolo continuava a baciarmi le labbra della figa.
Poi piano piano cominciò a baciarmi l’interno fdelle cosce e il bacino sollevandosi, arrivò al seno, il suo cazzo era desso sulla mia figa, con un colpo secco mi penetrò
Raggiunsi l’orgasmo immediatamente non appena lo sentii entrare, le mie gambe fremevano e il mio bacino ruotava mentre paolo mi penetrava profondamente.
Lanciai un lungo gemito per l’orgasmo, “Non smettere, scopami più forte” urlai.
“Più forte, scopami forte tutto il giorno, non venire sono tua!”
E mi scopò forte dimenticando il solito ritmo alternato che gli era solito era troppo eccitato.
Dopo molto tempo rallentò il ritmo e lo tirò fuori, “Stò venendo Elena”.
“Non ti azzardare a farlo devi prima sodomizzarmi, glielo presi in bocca e gli morsi il glande, cacciò un urlo dandomi della cannibale, ma riuscii a interrompere l’orgasmo”.
Mi rigirò a pancia sotto mettendomi due cuscini sotto la pancia, prese un lubrificante dalla colonnetta e me lo spalmò sull’ano, aiutando l’ingresso del lubrificante con le dita.
“Non importa”, gli dissi, Prendimi, “anche se mi fai male, prendimi immediatamente”
Così fece premette il glande sul mio ano e dopo un secondo era dentro, faticò un poco a entrare perché aveva peso la lubrificazione della mia figa, ma mi piacque proprio per la fatica che fece, strinsi i denti e morsi le lenzuola per non urlare dal dolore ma ero felice, era dentro di me e da lì a poco mi sarei sentita farcita dal suo sperma.
Cominciò piano e aggiunse del lubrificante, evidentemente si faceva male anche lui, a ogni colpo entrava più profondamente dentro di me, quando la penetrazione fu completa comincio a scoparmi selvaggiamente, mi teneva bassa con le mani sui miei fianchi e si lasciava cadere per dare il colpo violento.
Lo sentii ansimare, capii che stava per raggiungere l’orgasmo e anche io abbi un orgasmo anale intenso, profondo, prolungato, BELLISSIMO!
Sentii il primo fiotto del suo sperma, poi un secondo e gli urlai “TI AMO, SONO TUA!”
Tre, quattro, cinque, spruzzi di sperma dentro di me fecero lubrificare il mio ano e il dolore si interruppe, restai in orgasmo fintanto che Paolo continua a scoparmi.
Poi si accascio su di me trovai il modo di girare la testa e lo baciai, “Mi hai fatto felice, è stato bellissimo!”
Mi rigirò e mi baciò a lungo”
“Sei tu che mi hai fatto felice Elena! Ti amo, non posso più starti lontano!”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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