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Prime Esperienze

Parco al mattino


di Angelopazzo
08.10.2012    |    16.187    |    3 9.5
"Inspirai, e gli detti un primo bacio, lungo, avvolgente, caldo, su tutta la cappella chiusa con le mie candide e morbide labbra..."
( Prima parte? )

Scoprii quell'uomo al parco mentre, seduto su una panchina, noncurante delle seppur poche persone mattutine come me, le sue mani gli regalavano inequivocabile piacere. Da sotto il cappotto appena aperto si vedeva un uccello di notevoli dimensioni ed io, senza riuscire a resistere, lo guardai negli occhi; e lui si alzò! Incrociare quello sguardo libidinoso mi sciolse dentro, e lui, alzandosi, aveva lasciato spiccare un cazzo lungo e duro, che ora protendeva verso di me!! Avevo soltanto 16 anni allora, e non avevo mai visto niente del genere. L'uomo si nascose come poté dietro ad uno dei tanti cespugli, io in un momento di follia mi nascosi accanto a lui.. non riuscivo a guardarlo in faccia, sentivo soltanto il suo alito sempre più caldo ed affannoso, e le mie ginocchia iniziare a tremare debolmente. Pochi istanti dopo le sue mani iniziarono ad esplorare il mio acerbo e voglioso corpo, in cerca dei miei primi gemiti. Li creò sforandomi il collo con una carezza, prima di mordermi nello stesso punto con infinita passione. Sentii dentro di me qualcosa schiudersi e mi accorsi di stringere il suo potente uccello con entrambe le mie piccole mani. I miai palmi circondavano quella mazza di ferro, sembrava stesse già per venire! Le mie gambe cedettero proprio in quel momento, lasciandomi a terra a pochi centimetri dalla sua enorme cappella pulsante. Lo stupore schiuse leggermente le mie labbra, era bellissimo! Con le dita glielo avvolgevo e stringevo, quell'enorme pezzo di carne, ed iniziai ad andare su e giù, facendolo diventare ancora più duro, facendo diventare difficile il ricoprirlo col prepuzio ormai sottilissimo. Per un secondo mi venne in mente altre volte che avrei potuto prenderlo in bocca, e non avevo voluto.. ma non sapevo resistere a quell'affare che tenevo in mano.. cominciai a massaggiare le morbide e gonfie palle dell'uomo, e presi con decisione quel bel cazzone a metà asta con la mano destra, sentendone l'irrigidimento e .. oddio come tremavo, la mia lingua e i miei denti giocavano con le labbra, e sentivo la bocca diventare più umida e vogliosa.. inspirai, e gli detti un primo bacio, lungo, avvolgente, caldo, su tutta la cappella chiusa con le mie candide e morbide labbra.. poi un altro bacio e un altro ancora a quella grossa e succosa cappella.. sentivo la testa girare e quell'uomo iniziare ad accarezzarmi la nuca, giocando con le mie orecchie, i miei capelli, intrecciandovi le sue dita dentro. Provai ad aprire la bocca un po’ di più, e ad usare anche la lingua sulla parte bassa del suo grosso uccello duro. Lo sentivo mugolare mentre provavo ad infilare la lingua dentro alla parte iniziare, giocando con il prepuzio.. io non capivo più nulla.. sentii iniziare a spingere le sue mani, da dietro, non con forza, ma con decisione, senza fermarsi... voleva glielo succhiassi tutto.. ma io ero giovane, e non lo avevo mai preso in bocca.. cercai di resistere per un po’ e diventò un gioco ancora più sensuale e perverso, il mio andare avanti e indietro, le mani che pian piano sbattendomi dolcemente in faccia scivolano sempre più in basso su quell’asta turgida.. finché la mia voglia prese la meglio, e afferrandomi per i polsi mi lasciai scivolare tutto il suo enorme cazzone in gola, scappellandosi in mezzo alla mia piccola bocca vergine! Per attimi infiniti il suo grande palo invase la mia gola, sentivo il suo glande scivolare leggero e immenso oltre le tonsille per poi riuscire altrettanto delicatamente fuori da una bocca piena di saliva e piacere. . ogni centimetro del mio corpo fremeva di desiderio, voleva essere di nuovo posseduto da quel gigante che si ergeva davanti a me!! Spalancando le labbra lo feci infilare di nuovo fino in fondo, lentamente, ancora e ancora; la sua pazienza durò poco, il ritmo che dava ai suoi colpi diventavano sempre più veloci, sempre profondissimi dentro la mia piccola bocca.. mi stava scopando la bocca quel porco infoiato. . la saliva mi colava da tutte le parti, la mia libidine oltre sconosciuti confini, intensa e potentissima. Mi lasciai penetrare per un tempo infinito, lasciando scivolar via coi pensieri la purezza del mio animo. D’improvviso il suo respiro si arrestò, il corpo teso, l’uccello durissimo.. un immenso fiotto di calda sborra si fece strada riempiendomi tutta la bocca, facendomi staccare da quel bel cazzone dritto per quanta ne usciva, ma il suo coso continuava a schizzarmi in faccia tutto il suo bollente sapore nuovo. L’estasi pervadeva tutto il mio nuovo Io. .

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