Prime Esperienze
Mihaela vicina vogliosa

21.08.2020 |
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"Parlavamo ma non so nemmeno di cosa, so solo che sento la sua voce con tono perso dirmi delle cose mentre lo guardava il cazzo che aveva sollevato i..."
Avrò avuto 15 anni quando mi trasferì nel nuovo appartamento comprato dai miei genitori. Era una vera scocciatura traslocare, cambiare abitudini e ritmi. Non la presi bene sinceramente, e la mia faccia durante quel periodo lo dimostrava ampiamente.La situazione cambio quando conobbi i miei vicini di casa, c'erano 4 famiglie: una insignificante, mentre le altre tre devo dire molto molto interessanti, ovviamente parlo delle componenti femminili.
Con ognuna di queste tre famiglie ho delle storie da raccontare, ema ora mi concentrerò sulla prima fra queste, quella che mi ha aperto, se cosi posso dire, le porte del vicinato.
Questa famiglia era una coppia di rumeni, lui classico uomo 45 anni panzone, inguardabile, lei invece una donna di 40 anni, non bellissima però con le forme al punto giusto, alta con in bel seno ed un viso molto dolce e sempre gentile. Mihaela si chiamava. mi colpì subito, per la sua voce leggera ed il suo modo di fare sempre gentile e dolce. Non nego che iniziai subito a fantasticare su lei e le sue curve, e non credo che i miei sguardi siano passati inosservati.
TFacevo di tutto per incontrarla, la aspettavo sotto Al portone, quando la sentivo uscire mi inventavo una scusa per andare nel corridoio anch'io... Insomma me le inventavo tutte. Ma la parte più bella era poterla spiare dal mio terrazzo che fortunatamente si affacciava al loro piccolo giardino, che stava sotto.
La guardavo per ore stendere, mi immaginavo le peggiori porcate, e quando sapevo che non ero visto da nessuno mi segavo nel guardarla. Poi un giorno, credendo probabilmente che non ci fosse nessuno in casa mia uscì in vestaglia.
Cavolo me lo fece diventare talmente duro che temevo mai più si sarebbe ammosciato. aveva questa vestaglia bianca con sue spalline che erano dei fili praticamente, ed era senza reggiseno. le sue tette sembravano esplodere dentro quel tessuto, non riusciva a contenere per quanto erano grosse.
Ed io nel vedere tutto questo non riuscii più a trattenere le mie emozioni, dovevo e volevo fare qualcosa, non volevo stare più nascosto a segarmi, volevo provarci... Così con passo tremante uscii allo scoperto nel mio terrazzo e con voce poco decisa la salutai. Lei era di spalle giù che stendeva i panni, si girò di scatto,forse sorpresa nel sapere che c'era qualcuno a casa mia, mi disse:
- ma tu da dove sei saltato fuori?
- sono rimasto a casa solo a fare i compiti, i miei sono a lavoro
- ma non sta mica bene che spii le persone di spalle! (Lo disse scherzosa)
- non volevo spaventarti scusami, è che ho sentito rumori fuori e sono uscito a controllare..
- va bene dai ti perdono per questa volta ( e mi fece un occhiolino)
- i tuoi a che ora tornano?
-ma credo fra tre ore, è ancora troppo presto, e tuo marito?
- è partito per la Romania tornerà fra due settimane.
Mentre parlavamo purtroppo o fortunatamente una spallina cadde facendo scivolare un pezzettino di vestaglia, che mi fece intravedere una porzione di tetta... Mi divenne di marmo.
Lei se ne accorse e con fare imbarazzato se lo ritiro su, perché aveva visto che il mio sguardo ormai era fisso verso le sue tette. Solo che mentre si tirò su la spallina cadde l'altra scoprendo un bel po' dell'altro senso... Fantastica visione
Lei non riusciva più a tenere su la vestaglia sembrava, e si copri le tette con le mani, e questo fece l'effetto opposto, ora il mio sguardo non si staccava più dalle tette.
Lei cercava di parlare in modo disinvolto, ma ormai il entro rosso in viso con in erezione colossale, e si vedeva modo esagerato. E lei se ne accorse tanto che inizio a guardarmi il pene. Era una situazione surreale lei mi fissava il cazzo ed io le tette.... Parlavamo ma non so nemmeno di cosa, so solo che sento la sua voce con tono perso dirmi delle cose mentre lo guardava il cazzo che aveva sollevato i pantaloncini corti ed io non facevo altro che fissare lei che con le mani ti copriva e ricopriva le tette. Ad un certo punto preso non so da quale spiroto, iniziai a toccarmi il cazzo con una mano, all'inizio facendo finta di grattarmi per poi passare ad una vera e propria masturbazione. a questo punto lei smise di parlare e mi guardava incredula il cazzo e la mia mano che la impastava, aveva iniziato anche a strizzare leggermente le tette...volevo sborrare, ma non sulle mutande, volevo lavare quelle tette con il mio sperma. così consapevole che ormai lei ci stava, le dissi con voce super eccitata se aveva dello zucchero perché in casa non lo avevo, lei disse con voce strozzata dall'eccitazione di si, ed io le dissi
- vengo subito giù da te a prendere lo zucchero
Lei annuì rossa in viso, sapeva cosa sarebbe successo se mi avesse fatto entrare in casa.
Non le diedi neanche il tempo di ripensarci che suonai alla sua porta. passarono 20 interminabili secondi quando senti lavporta aprirsi. Quando mi vide davanti non poté fare a meno di notare la mia erezione ed io non riuscì a non guardare in modo maniacale le sue tette che erano scoperte un bel po' dato che le due spalline erano giù.
Apri la porta ed io non esiti ed entrai subito. Chiuse la porta. Passarono altri 30 secondi in cui la squadrai dalla testa ai piedi e lei fissava il mio cazzo durissimo. Poi ruppe il silenzio e disse, ti porto lo zucchero. Io la seguì in cucina. La tensione nella stanza era alle stelle. Mentre lei rovistava fra gli scaffali della cucina mi avvicinai da dietro, ero pericolosamente troppo vicino, tanto che quando si girò mi ritrovai le sue tette a pochi centimetri dalla mia bocca. Lei rimase lì impietrita ed io ero lì che guardavo incredulo alla scena che stavo vivendo. Poi preso da un istinto animalesco, mentre lei teneva ancora lo zucchero in mano, alzai le mani e li poggiai sulle sue tette. Fece un sospiro e socchiuse gli occhi come se non aspettasse altro. Vista la sua reazione mi buttai sulla tetta più scoperta quella sinistra abbassai altri due centimetri di vestaglia per scoprire il capezzolo ed iniziare a ciucciare quella tetta mentre con altra mano impastavo l'altra. Lei tiro la testa all'indietro e respirava affannosamente, sentivo i suoi lamenti di piacere nel sentire la mia lingua e la mia bocca che giocava e mangiava la sua tetta
Poi passai le mani dietro la sua schiena ed afferrandole il culo la attirai verso di me ed iniziai letteralmente a mangiarmi le sue tette. Non avevo ancora realizzato che Mihaela era fra le mie mani, e quasi per paura di perdere l'occasione, le abbassai frettolosamente le spalline, e feci cadere la sua vestaglia per terra... Ormai era solo in mutande fra le mie braccia mentre le mordevo e succhiavo le tette. Lei con la testa all'indietro sussurrava solo lamenti e sospiri, ogni tanto le scappava un "sì sì"... Preso dalla foga senza staccare la bocca dalle tette, inizia ad abbassare con furia le sue mutande, e quando furono a metà coscia lei con dei movimenti delle gambe le fece cadere a terra. Stavamo ballando in mezzo al salotto, lei completamente nuda ed io con la bocca che succhiavo il frutto dei miei sogni e delle mie seghe... Poi rapidamente senza staccarmi mai abbassai i miei pantaloncini con le i boxer e liberai il mio cazzo, che averti con una voglia incredibile.
Non le diedi nemmeno il tempo di andare sul divano che iniziai a farla abbassare ancora con le tette nella mia bocca, e ci ritrovammo per terra. Lei apri le gambe mi fece posizionare in mezzo ed in un colpo secco, finalmente la penetrai... La penetrazione fu seguito da un suo urlo di piacere che spesso il silenzio nella stanza. Solo allora realizzai che mi stavo scopando la signora Mihaela. Non mi sembrava vero... Le succhiavo le tette la scopavo. i suoi sospiri diventarono urla
-ah ah ah dai dai ha ha oddio oddio
Ed io ripetevo all'infinito preso dal piacere
- non ci posso credere, ti scopo ti scopo... Non puoi capire quante seghe ti scopo ti scopo ti scopo ti scopo
Provavo un piacere incredibile, mi sembrava di stare in paradiso, ogni colpo che le davo era una scossa di piacere, urlarle mentre le succhiavo le tette quanto avevo desiderato scoparla, mi sembrava un sogno...
- dai dai dai scopami scopami scopami così ah ah ah scopami
- ti scopo ti scopo ti scopo...
All'improvviso non riuscì più a trattenermi ed inizia a venire urlando:
- vengo vengo vengo oddio ti vengo dentro ti vengo dentro aaaaaaaaah aaaaaah
E lei:
- sborrami sborrami sborrami dentro.... Ah ah ah vengo anch'io ah
Urlammo insieme, e venimmo insieme. feci uno due tre quattro non so quanti schizzi dentro la sua figa e lei mi stringeva e si avvinghiava per l'orgasmo...aveva degli spasmi tanto che aveva gli occhi tirati all'indietro.
Quando finalmente finimmo di godere. Riprendemmo conoscenza, e mi disse
- oddio che scopata, e come mi hai fatto venire bene... Assurdo non credevo possibile
- non puoi capire quante seghe mi sono fatto su dite, non posso credere che ti ho sborrato dentro
-mio caro tranquillo che d'ora in poi non ti dovrai segare più su di me... Ci mettiamo d'accordo e ti farò venire dentro tutte le volete che vuoi...
Ci alzammo in piedi ci rivestimmo ed uscii di casa dopo in bel bacio con la lingua.
Con la signora Mihaela mi feci tante ma tante di quelle scopate, che grazie a lei riuscì a scoparmi altre due donne del condominio ed una ragazza di 23 anni figlia della vicina (dove ho applicato la regola della maniglia). Ma con Mihaela ho fatto le scopate migliori, perché era porca nonostante quel suo atteggiamento da santarellina. Molte volte me la scopai mente il marito era nell'altra stanza, ma questa storia Ve la racconterò un'altra volta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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