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Prime Esperienze

Marianna 2 - Anticamera del Paradiso


di LogicDreamer
11.06.2016    |    4.875    |    0 8.9
"Cercavo di liberare le mani, ma lui continuava a tenerle in alto..."
Dopo quel primo incontro, ci incontravamo tutti i giorni, sull'autobus e prima delle lezioni, a ricreazione e nel viaggio di ritorno.
La sua classe era al piano di sotto rispetto al mio e la sua fermata tre di differenza.
Ci mise poco a diventare una droga per me ed ho la presunzione di dire che anche lui sembrava stregato.
Un giorno, verso metà inverno, ci incontrammo come di consuetudine al bar della scuola per la ricreazione. Spuntò da dietro una colonna e mi fece: "Bhu..." Io che non me l'aspettavo saltai e le mie amiche risero guardandomi mentre lo riempivo di sberle fasulle sulle braccia.
Anche lui rideva e cercava di parare i colpi e in quel frangente, d'un tratto mi bloccò le braccia stringendomi e i nostri nasi furono così vicini da sfiorarsi.
Se fossimo stati soli, credo che... Bhe era il momento giusto per un bacio ma lui sorrise e si staccò mentre io rimasi per qualche istante a ciondolare rossa in viso.
Ma non tardò molto ad arrivare il momento perfetto.
Il pomeriggio ci trovavamo sull'autobus del ritorno, ad animare la fila di posti infondo con battute, risate e scemate.
Mano a mano che la gente scendeva, io mi sentivo sempre più in fremito e quando fino a metà le file rimasero vuote, con una mossa rapida e totalmente inaspettata infilò la sua mano nel maglioncino, dentro il reggiseno a raccogliere dentro di se un seno che sentii subito diventare rovente.
Totalmente spiazzata diventai come al mio solito bordò in faccia ma non riuscii a dire nulla perchè guardandomi negli occhi si avvicinò, dischiuse le labbra e mi baciò.
Io feci lo stesso sentendomi come il letto di un fiume in piena di emozioni e sensazioni che sembravano stordirmi.
Le nostre lingue si cercavano ad un ritmo forsennato, mentre la sua mano accarezzava con frenesia il mio seno morbido e con il capezzolo già turgido.
Quando finiva tra un dito e l'altro ci giocava con una maestria assurda facendomi vibrare.
Quel bacio durò qualche minuto, prima di spegnersi lentamente e quando lui staccandosi ritrasse anche la mano, io rimasi per qualche istante ad occhi chiusi, rapita da quel turbinio di emozioni.
Si non era il primo bacio, ce n'erano stati altri ma... Nulla di minimamente paragonabile e quella mano... Come si era insinuato nel mio maglione... Dio che sensazione sentirsi accarezzare in quel modo.
Rimanemmo in silenzio, guardandoci soltanto con la coda dell'occhio, poi lui allungò la mano verso le mie che tenevo tra le gambe e ne strinse una ma il suo gesto mi fece sobbalzare di nuovo.
Incrociando le sue dita con le mie chiese dolcemente: "Hey... È tutto a posto?"
Io faticavo a guardarlo in faccia e feci cenno di si mentre dalla mia bocca uscì una specie di "um um".
Lo desideravo e da matti.
Poi successe qualcosa che non era da me, la mia timidezza si fece da parte come mai era successo e con voce tremolante e prendendogli anche l'altra mano chiesi: "Vuoi venire a casa mia?"
La mia espressione doveva essere come ipnotizzata a guardarlo in attesa di una risposta. Lui rimase un attimo titubante e poi disse: "Marianna ti desidero dal primo momento che ci siamo guardati ma... Sei sicura, guarda che io no..."
Ma in un attimo di nuova e sconosciuta pazzia abbassai lo sguardo e come se volessi prendere la rincorsa tornai a guardarlo e ripetei decisa: "Vuoi venire a casa mia?"
Lui sorrise tirando come al solito la bocca dal lato sinistro e rispose: "Certo!"
Passammo tutto il tragitto in silenzio, mano nella mano, poi la strada a piedi, il portoncino di casa e mentre aprivo ed entravo riuscii solo a dire: "Mia mamma non c'è quindi..." Lui entrò di scatto e richiuse alle sue spalle e quando mi voltai mi ritrovai addosso alla parete, le mani tenute in alto dalle sue, il suo corpo a farmi da vestito e il cuore all'impazzata.
Ci baciammo di nuovo con una frenesia ed una passione da farmi bagnare mentre il suo pene già duro si strusciava sulla mia gonna, facendo pressione sulla mia fica.
Cercavo di liberare le mani, ma lui continuava a tenerle in alto.
Ansimavo e mi dimenavo assecondando i suoi movimenti mentre lui staccava la bocca, mi guardava per qualche attimo e poi mi baciava il collo, i lobi delle orecchie, di nuovo il collo e poi giù verso il seno dove il maglione lo bloccava e poi tornava a baciarmi.
Ardevo ed ero eccitata come mai in vita mia. Volevo che mi togliesse il maglione e poco dopo, continuò a tenermi le mani in alto ed unendole le strinse con una sola mentre l'altra sollevava il maglione, lasciando il mio ventre scoperto, poi su fino a sopra il reggiseno che abbassò con una leggera forza facendomi uscire entrambi i seni bianchi che guardò con evidente voglia di mangiarli.
Io ero completamente inerme, totalmente sua e incapace di fermarlo.
E anche se fossi stata capace non volevo minimamente farlo.
A quel punto mi lasciò le mani e prese a baciarmi, succhiarmi i seni morbidi e leggermente pendenti, risucchiarmi i capezzoli con le labbra per poi giocarci con la lingua mentre li tirava con le labbra. Avevo una seconda piena ma lui non sembrava badare alle misure, succhiava con avidità prima una, poi l'altra stringendole e strusciandole verso l'alto poi verso il basso mentre io ansimavo stringendogli la testa e piegando la testa indietro.
D'un tratto mi sfilò il maglione e il reggiseno ed io lo aiutai, poi inaspettatamente abbassò la zip della gonna e in quel momento tutto diventò incerto, la paura si fece strada dentro di me e quando fece per abbassare la gonna dissi ansimando: "Fermo aspetta... Per favore aspetta..."
Lui si fermò e tornò a guardarmi dritto negli occhi. Non vedevo uno sguardo deluso. Dal suo sguardo capivo quanto mi desiderava e il suo respiro affannato me lo confermava. Ma c'era anche altro. Rispetto! Questo riuscii a percepire.
Feci per dire qualcosa ma lui mi mise l'indice sulla bocca.
"Ti fidi di me?" chiese con tono dolce e deciso.
Quella domanda mi spiazzò e rimasi a guardarlo in silenzio.
Quello sguardo luccicante e sincero non era in grado di mentire.
Ancora una volta era riuscito a imbambolarmi e fremitando dissi: "Si"
Tornò a baciarmi, poi il collo, i seni mentre con una mano abbassava la zip, poi lentamente la gonna e io che come una troia gli spingevo giù la testa...
Arrivò all'altezza dei collant e li abbassò fino a metà coscia, poi mi fece mettere a pecorina con la testa rivolta alle scale...
Mi sentivo morire.
Infine sentii il tocco della sua lingua sulla mia fica bagnata e tremai come una foglia tenendo le mani sul gradino della scala mentre lui leccava senza sosta.
D'un tratto sentii il ventre sussultare, il calore che divampava ed io che mi dimenavo e godevo facendo sussulti e ansimi. Poi... "Oddio vengo... Ti prego leccami... Non smettere ti prego..." Allungai una mano inarcuando la schiena per premergli la faccia sulla mia fica e lui leccava e succhiava come un forsennato finchè non gli venni in faccia...
I miei sussulti terminarono con il mio sedere che si muoveva in continuazione e con fibrillazione sulla sua faccia.
Mi girai stremata sentendomi davvero una troia ma... Niente avrebbe potuto fermare quell'impeto che in me si era creato...
Lo guardai con espressione stupita, quasi incredula e gli chiesi: "Che mi hai fatto???"
Anche lui ansimava e leccandosi fin dove arrivava la bocca disse: "Ti ho leccata amica mia..."
Io col fiatone risi vedendolo indaffarato a succhiare quel che rimaneva della mia venuta: "Si mi sono accorta e ti giuro che sei fantastico..."
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