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Prime Esperienze

Luca, il consulente finanziario.


di Membro VIP di Annunci69.it 2vogliosixte
29.06.2024    |    11.812    |    11 9.6
"La saliva mi colava agli angoli della bocca, il suo membro si muoveva a ritmo ben definito e lo sentivo fin dentro la gola..."
Era un caldo sabato di Luglio, e la voglia di andare al mare era proprio tanta. Ma non potevo, dovevo raggiungere il consulente finanziario nel suo ufficio per consegnargli le ultime documentazioni per l’acquisto di casa. Così, alle 14:00 lo raggiunsi come da accordi, pensando di avere poi ancora qualche ora per poter andare a fare un bagno al mare. Il caldo era torrido e il sudore colava e mi inzuppava la t-shirt.
Entrai in ufficio, e trovai Luca in camicia e cravatta, col suo solito fisico ben definito che si intravedeva sotto al cotone, intento a bere un bicchiere di the freddo e notavo immediatamente tutte le altre postazioni vuote. “Beati loro” pensai, “saranno già tutti in ferie”.
Luca mi offrì del the e mi chiese le documentazioni.
“Bene, credo ci sia tutto” disse, ma anche lui era insofferente a causa del caldo, e il climatizzatore acceso serviva comunque a ben poco, tant’è che la mia t-shirt mi aderiva ancora al petto, mezzo inzuppata di sudore. “Vuoi un altro po’ di the?” Mi chiese, alzandosi e avviandosi verso il frigo alle mie spalle, mentre si toccava leggermente il pacco “o preferisci un po’ di crema di orzata?”.
Imbarazzato per il doppio senso della battuta, chiesi del the, e dopo averlo versato nel bicchiere, si avvicinò alle spalle, e con la scusa di appoggiarlo sulla scrivania, mi urtò con qualcosa di turgido la spalla.
Mi voltai e lo vidi sorridere, mentre tornava a sedersi. Sentii un fremito in mezzo alle gambe, un piccolo brivido di piacere, una nuova emozione. Immediatamente si cominciò a toccare di nuovo in mezzo ai pantaloni. Sentivo la mano frusciare sul cotone della stoffa ed io bevevo lentamente, imbarazzato per la situazione, ma anche eccitato. Non mi era mai capitato una cosa del genere. Che stava combinando Luca! Mi era capitato di immaginare qualcosa di soft con dei ragazzi, giusto una toccatina, ma mai niente di più esplicito. E poi con Luca, il consulente che conoscevo da soli pochi giorni! Che avesse capito qualcosa durante i nostri precedenti incontri?
Così lui chiese “perché sei diventato tutto rosso?”… ed io balbettando, non sapevo cosa rispondere.
“A causa di questo?”.
Sì alzò, con fare deciso abbassò la cerniera del pantalone e mi ritrovai col suo cazzo che spuntava dalla patta, grosso, venoso e con la cappella lucida.
“Puoi assaggiarlo se vuoi…”
In bocca cominciai a sentire la salivazione a mille, come quando ci si ritrova davanti ad un piatto gustoso. Assaggiarlo! Non ci avevo mai pensato a succhiare l’uccello a qualcuno! Cosa stava succedendo?
Luca fece il giro della scrivania, e senza che potessi dire una parola, me lo ritrovai di fronte, lui in piedi, statuario ed io seduto sulla sedia, giusto all’altezza del suo grosso cazzo. Me lo infilò nella mia bocca semichiusa, senza che potessi dire una parola. Sentii un sapore nuovo. Il sapore di cazzo.
Cominciò pian piano a spingere delicatamente il suo cazzo tra le mie labbra, poi sempre più forte, e mi ritrovai a succhiarlo voracemente. Con le labbra accarezzavo il suo cazzo, quasi come se fossi un esperto in pompini. Ne volevo sempre di più. La saliva mi colava agli angoli della bocca, il suo membro si muoveva a ritmo ben definito e lo sentivo fin dentro la gola. Ad un certo punto feci fatica a respirare e lo cacciai via di botto, ma appena feci un respiro, me lo infilò di nuovo, con forza, con prepotenza. Ed io lo volevo. Sentivo che mi saliva e scendeva dalla gola, le sue palle che urtavano il mento. E tutto questo mi piaceva.
“Succhia” disse, e la sua voce emanava autorevolezza. “Succhia, ancora… ancora”.
Succhiavo e godevo, sentivo anche il mio cazzo farsi duro nei pantaloni, che voleva uscire, che scoppiava. Lo sentivo urtare contro la stoffa, e la voglia di masturbarmi cominciò ad assalirmi.
“Alzati” sentii dire, e immediatamente mi alzai, non sapendo cosa fare, desideroso solamente di continuare a succhiare. “Abbassa i pantaloni e girati”. Mentre con le mani tremanti cercavo di sbottonare il pantalone, sentii due mani forti e sicure abbassarlo di prepotenza, e poi, con una spinta sulla spalla, mi trovai a pecora sulla scrivania.
Il mio cazzo finalmente libero, ballonzolava tra le mie gambe.
Sentii Luca muoversi dietro di me, vidi fugacemente la carta di un preservativo cadere a terra, e poi mi ritrovai qualcosa di duro nel sedere. Era Luca che si faceva spazio col suo cazzo dentro di me. Il dolore era tanto, ma anche l’eccitazione, così zitto e muto continuai a prenderlo dietro, sempre più forte, sempre più in profondità, e mi trovai ad ansimare in mezzo ad un mare di carte, mentre Luca spingeva e spingeva, e ansimava a ritmo come me, un ritmo di goduria. Mi afferrava i capelli e mi tirava la testa all’indietro, mentre godevo col culo ormai aperto.
“Ti piace Troia?” Mi sussurrò ad un orecchio. “Si” risposi gemendo.
“Non ho capito!” disse Luca, quasi arrabbiato.
“Si, si, mi piace, mi piace” balbettai io, godendo a più non posso.
Senza nemmeno toccarmi un secondo il cazzo e senza rendermene conto, arrivai, sporcando tutto il pavimento del mio seme caldo, e (può sembrar strano) pensai “e adesso chi pulisce?”.
Ancora col cazzo di Luca che mi martellava, lo sentii dire “sei arrivato, puttana?”, ma ero incapace di parlare, godevo solamente, ormai non c’era dolore ma solo estasi e voglia di essere una puttana, si, la sua puttana.
Luca uscì dal mio culo, mi girò di botto e mi spinse. Mi trovai sdraiato sulla scrivania, con le gambe all’aria e il pantalone che penzolava alla caviglia, e dietro a tutto ciò lo vidi come un Dio greco, farsi strada di nuovo col suo cazzo dentro di me. Lo sentii entrare di nuovo, e poi sempre più forte sbattermi il suo membro duro, le palle che urtavano i glutei con un suono ritmico ed incessante.
Godevo come mai mi era capitato prima, lo sentivo dentro, sentivo le sue mani stringermi le cosce, sentivo i suoi gemiti di piacere e ciò mi eccitava ancora di più.
Luca, ormai inzuppato di sudore come me, si tolse a forza la cravatta e si sbottonò la camicia, e finalmente vidi il suo petto muscoloso e bagnato, mentre ero sdraiato come un suo giocattolo di piacere sulla scrivania. mi afferrò di nuovo e in un attimo mi trovai inginocchiato ai suoi piedi, col culo dolorante. Con gesto rapido e sicuro, si tolse il preservativo, e col cazzo puntato su di me, mi inondò la faccia con la sua crema calda, la crema di orzata che voleva servirmi poco prima….
La ritrovai in faccia, in bocca e sulla maglia, mentre Luca mi sbatteva il suo cazzo cremoso in faccia, più volte.
“Pulisciti puttana” disse.
E pensare che se fossi andato al mare mi sarei perso tutto questo.
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