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La signora matura e le fantasie nascoste (ultima parte)


di Pegasooo
18.06.2018    |    10.614    |    8 9.3
"Continuando il gioco dei ruoli, continuai ad immaginare l'episodio raccontandolo secondo i canoni che sapevo che lei avrebbe apprezzato - no, in verità non..."
I due giorni trascorsero lentamente e l'idea di ciò che sarebbe potuto accadere rapì la mia mente. Due giorni dopo ero alle 17 nei pressi di casa sua, parcheggiai l'auto e attesi. Un'ora prima mi era arrivato un messaggio che diceva più o meno:
- ho ricevuto il suo numero dall'agenzia per la quale lavora, la chiamo tra un'ora e le indico dove raggiungermi.
Ci eravamo calati completamente nel gioco e tutto sembrava svolgersi come se non ci fossimo mai conosciuti. La telefonata arrivò puntuale:
- buonasera, lei è l'uomo che lavora per l'agenzia?
- si signora, l'agenzia mi aveva avvisato di una sua prenotazione e delle caratteristiche richieste
- si, spero che lei corrisponda a quanto chiesto: un uomo timido, garbato, aspetto giovanile, tendenzialmente sottomesso.
- si signora, sono io
- le spiego dove raggiungermi, una volta arrivato troverà la porta socchiusa, può entrare, poi deve richiudere la porta dietro di lei, girare a destra nel corridoio, prima porta a destra. Dal momento in cui entra in stanza sarà di mia proprietà e deve fare ciò che le dico, posso chiamarla in tutti i modi che voglio e ovviamente le darò del tu. Lei deve darmi del lei e chiamarmi signora. Tutto chiaro?
- si signora, tutto chiaro,
- "bene, per un po' dovrai essere la mia puttana.
Mi spiegò dove raggiungerla (benché conoscessi benissimo la sua abitazione) e, come previsto, trovai la porta socchiusa, entrai e la raggiunsi nella sala da pranzo arredata con un tavolo rettangolare e un divano. Sul tavolo era stesa una coperta e lei seduta sul divano di fronte al tavolo. indossava un vestito leggero a bretelline che le arrivava sopra il ginocchio e si intuiva che non indossava reggiseno. entrai dicendo "buonasera signora" lei, per tutta risposta, mi disse "ecco la mia troia, vieni qui, fatti vedere". Mi avvicinai e mi squadrò da capo a piedi facendomi anche girare e mi disse:
- si, sei un bell'uomo, puoi andare, ora mettiti di fronte a me, togli le scarpe e resta a piedi nudi poi apri la cintura e la patta dei pantaloni ma senza toglierli e girati di spalle a me.
4 giorni fa
Eseguii esattamente come mi era stato ordinato e mi trovai in piedi di fronte al tavolo con lei seduta sul divano dietro di me. Avvertii le sue mani sul bordo dei miei pantaloni che pian piano scivolarono giù. mentre li abbassava mi chiese
- è tanto che fai la troia per l'agenzia?
- "solo un paio di mesi, signora
- hai avuto altre esperienze?
- solo tre prenotazioni.
Intanto mi aveva tolto i pantaloni sfilandomeli completamente dai piedi. Mi fece cenno di spostarmi un po' più indietro, verso di lei e poi mi disse
- piegati col busto sul tavolo.
Mi piegai con una certa titubanza. Anche se avevo messo in conto qualcosa del genere, sentirsi alla mercé di un'altra persona mi dava un misto di timore e di emozione, anzi, a dirla più precisamente, era proprio quel timore che mi generava emozione: immaginavo a che tipo di trattamento voleva sottopormi, temevo il dolore ma mi esaltava l'idea della sua conseguente eccitazione. Lei non si fece attendere, mi calò le mutandine e cominciò a darmi qualche sculacciata sui glutei.
- hai un bel sedere, nelle esperienze precedenti come zoccola, ti hanno mai messo in questa posizione?
- "no signora, lei è la prima
- nessuno/a ti ha mai toccato il culo?
- solo una donna mi ha infilato un dito mentre mi leccava avanti.
Inventavo le risposte per rendere tutto più eccitante e verosimile. Lei cominciò a toccarmi l'uccello infilando una mano in mezzo alle cosce mentre con l'altra cominciò a palparmi il sedere. Percepì la mia eccitazione crescente e mi disse
- ti piace farti toccare il culo, vero zoccola? sicuro di non essere mai stato inculato da un uomo?
- sicuro signora, il lui di una coppia che mi ha affittato dall'agenzia, voleva violarmi quando ha saputo che non lo avevo mai preso ma non era negli accordi tra loro e l'agenzia e mi sono potuto rifiutare anche se poi.....
- anche se poi? Continua.
Mi disse lei mentre ormai aveva lasciato il mio uccello e con le mani aveva allargato le mie natiche e cominciava a darmi colpi di lingua sul buchino.
- anche se poi sono dovuto scendere a compromessi con lui che insisteva e glie l'ho dovuto prendere in mano e segarlo. Neanche questo era nei patti ma, vista la situazione, dovevo mostrarmi accondiscendente in qualcosa.
Per un po' non avvertii contatti con lei dietro di me, aveva smesso di leccarmi mentre parlavo. dopo un po' sentii le sue mani sui miei fianchi, mi tirò a se strofinando il mio sedere sul suo bacino nudo. Si era sfilata il vestito e si stava strusciando su di me facendomi sentire il suo pelo che mi accarezzava i glutei.
provai a sollevare il busto ma mi intimò di stare in quella posizione
- stai ferma troia e apri di più le gambe
si staccò da me e riprese ad accarezzarmi il sedere.
- sicuro che hai fatto solo una sega al lui della coppia che ti ha affittato? dimmi la verità, sei la mia puttana ora e non puoi mentirmi.
Continuando il gioco dei ruoli, continuai ad immaginare l'episodio raccontandolo secondo i canoni che sapevo che lei avrebbe apprezzato
- no, in verità non mi sono limitato a fargli una sega ma la moglie mi ha spinto la testa su suo cazzo e ho dovuto aprire la bocca, le assicuro che è stata l'unica volta che ho fatto una cosa del genere ma ho dovuto pomparlo per un po'
mentre le raccontavo l'esperienza immaginata, lei si fece più audace e fece ciò che aveva in mente fin dal principio: si leccò il dito medio, lo puntò sul mio buchino e spinse dentro incurante dei miei "ahiii... no... la prego..." anzi, le mie lamentele la esaltavano e più dicevo "la prego no..." più spingeva e rideva
- la mia troia, altro che spompinarlo, se avesse insistito gli avresti dato anche il culo vero? ti piace prenderlo, puttana che non sei altro
e iniziò a muovere il dito sempre più velocemente avanti e indietro. Io non la vedevo perché ero steso sul tavolo con la testa girata da un lato ma immaginavo lei con una mano sul mio sedere e una intenta a toccarsi la fica. quell'immagine mi esaltava, mi eccitava l'idea che lei fosse mentalmente presa, che si trovasse in una situazione che le prendeva i sensi e la mente. Darle questo piacere completo mi esaltava e mi eccitava. Lei ci mise poco ad accorgersi della mia erezione e pensò fosse dovuta alla penetrazione fisica e iniziò ad andare più in profondità e più veloce ma non le bastava. Presto mi liberò del dito e mi ordinò di girarmi
- troiona hai il cazzo duro, ti piace farti inculare da me, vero?
- si padrona, mi piace procurarle eccitazione, se vuole, sono anche un gran leccatore di fica
le dissi sperando che mi destinasse a quell'uso. Lei non raccolse e invece mi ordinò di stendermi sul tavolo a pancia in su. Eseguii l'ordine e dovetti anche sollevare le gambe e aprirle bene tenendo le gambe sollevate con le mani. Potevo vedere la sua espressione rapita dai sensi e dal potere che aveva su di me. Si riavvicinò al mio buco e, senza troppe cerimonie, infilò due dita che cominciò a muovere vorticosamente mentre con l'altra mano afferrò il mio cazzo per masturbarmi. Il dolore però era troppo intenso per provare piacere per cui, sebbene rigido, non riuscivo a godere e lei, di contro, insisteva sempre più a penetrarmi con energia finché non ce la feci più, la chiamai per nome chiedendole di smettere e li si rese conto che stava andando troppo oltre e sfilò le dita e cominciò a ciucciarmi il cazzo. Poi in modo amorevole mi chiese di scendere dal tavolo, si sedette sul divano, mi fece mettere in piedi di fronte a lei e accolse il mio cazzo tra le su tette.
- Scusa, forse ho esagerato ma ora ci penso io a farti godere
liberò il cazzo dalla calda stretta dei suoi seni e cominciò un pompino lento ed eccitante interrotto solo una volta per dirmi che voleva che le godessi in bocca. La cosa avvenne poco dopo e fu un momento intenso di piacere, lei non si fermò subito ma continuò fino a svuotarlo completamente e a sentirlo moscio tra le labbra. Una volta finito, poggiò la schiena alla spalliera del divano e allargò le cosce e cominciò a toccarsi la fica e mi disse
- ora devi inginocchiarti e farmi godere, non resisto più e non voglio farlo da sola, inoltre la mia puttana prima mi ha detto che sei un gran leccatore di fica.
Sentii le sue mani sulla mia testa e immersi il mio viso tra le sue cosce a inebriarmi dei sul profumo di femmina. Cominciai a leccarle e a stringerle il clito tra le labbra fino a quando non mi regalò il suo nettare esplodendo in un orgasmo unico. Si chiuse così il pomeriggio di gioco sessuale più singolare che abbia mai vissuto, singolare per il coinvolgimento e la simbiosi mentale che si era creata tra noi.
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