Prime Esperienze
La roulette russa
di alberobello979
17.02.2009 |
40.254 |
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"Tre erano le porte dei bagni (in comune tra uomini e donne) e la prof nn si faceva le scale per andare a quelli dei docenti al primo piano..."
Il tuo annuncio mi ricorda una vecchia storia di molti anni fa, di quand'ero ancora ragazzino ai tempi della scuola, di quell'odore di sigaretta.Alle insegnanti dei ragazzi di quell'eta (15-16 anni) dovrebbero vietare certi modi di vestire, se non una legge almeno il loro stesso comune buon senso.Soprattutto se dotate di una forte carica sessuale accumulata con la maturità che solo certe splendide cinquantenni hanno.Il posto al primo banco era per me una brutta sfiga, per lo meno fino a quando la classe non fece la conoscenza dell'insegnante di lettere, la professoressa Annamaria. Questa donna, sui 50, aveva un modo di tenere le sigarette in bocca veramente eccitante, ogni aspirazione di quelle dannose sigarette era per me uno spettacolo sempre nuovo. Ma la parte migliore era il suo regolare accavallo di gambe.La cattedra, aperta e senza barriere laterali, regalava la splendida vista di preziosi centimetri di cosce velate. Il gioco che si era instaurato frequente tra me e questa prof. (con una sua discreta malizia) era che dopo un suo accavallo di gambe fossi chiamato a proseguire la lettura a voce alta del libro di epica che si stava leggendo in classe. Si era accorta di questo timido sguardo che, come lei voltava la testa, finiva sempre lì sotto, a insinuare la sua intimità.La mia gonna preferita era quella marrone e spesso gli abbinamenti tra scarpe, gonne e calze erano diventati regolari.Quella gonna aveva un taglio posteriore un po' più alto delle altre e il giorno che ricorderò sempre fu quando la vidi per la prima volta con le calze autoreggenti e feci la conoscenza della nudità della sua coscia sinistra. Cercai di memorizzare al meglio quella visione e non appena cessò quell'accavallo chiesi di andare in bagno.Lì me lo menai prepotentemente, era la prima volta che lo facevo nel bagno della scuola superiore.quante volte dopo quella sognai di poter rivedere quel lembo di coscia nuda, tra l'orlo della calza e la sua gonna. Ma non successe più.però riuscii ancora a vedere la parte finale della calza, quella più scura.frequente diventava durante le sue lezioni quel vizio in bagno. Poi però una volta, durante la lezione di un altro prof., mentre uscivo dalla classe la vidi uscire dal bagno.così iniziai ad uscire nelle ore più disparate ma soprattutto quando sapevo che lei aveva lezione in una classe vicina alla mia. Mi preparavo in bagno nella speranza che la mia uscita potesse coincidere con una sua medesima uscita.avevo infatti imparato a riconoscere il passo dettato dai suoi tacchi.Da quella prima volta che mi accorsi di queste sue uscite successe 2 volte che coincidessero questi momenti, io già dentro e lei che arrivava. Avevo programmato una sorta di roulette russa. Tre erano le porte dei bagni (in comune tra uomini e donne) e la prof nn si faceva le scale per andare a quelli dei docenti al primo piano.Così, all'interno del bagno, non appena sentivo i suoi passi sul corridoio, cominciavo a preparare la pistola. Quel rumore ritmico di tacchi creava in me un'eccitazione crescente.Avrei riconosciuto quel suo passo tra cento.Ricordo ancora come avevo il cuore in gola quando aprì la porta dell'antibagno.Mi voltai verso la porta chiusa mentre me lo menavo ritmicamente.La scelta per la prof. a questo punto era tra 3 porte.Ma ahimè si limitò ad usare il lavandino.Rimasi deluso. Ma qualche tempo dopo successe di nuovo. Stesse modalità, stessa minuziosa preparazione. Questa volta chiudendo anche le tre porte.La sua mano che apriva la maniglia era come se già me lo afferrasse...e ora??Quale avrebbe aperto?Ero eccitatissimo e spaventatissimo allo stesso tempo!Ancora pochi secondi di attesa con il cuore in gola!NO!la porta centrale mentre io ero dietro a quella di sinistra!E per fortuna sennò chissà che casino sarebbe stato!o forse no (ma difficile)...resta quella schizzata epica che gettai sulla porta, con il rumore leggero dello spruzzo che parte da quel giovane uccello contratto al massimo dall'eccitazione, mentre sentivo lo scroscio nella tazza del wc a fianco.E il rimpianto di non aver saputo cosa sarebbe successo se si fosse aperta la porta giusta, se quella canna fosse stata puntata alla bocca e andata verso la gola. Di certo a quel punto se così fosse stato, il colpo (copioso) da quella pistola sarebbe partito! su questo non ci sono dubbi!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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